Dito mignolo piede gonfio
Gonfiore delle dita delle mani e dei piedi, accompagnato a dolore. Si tratta della dattilite, una condizione che si manifesta nel % dei pazienti con artrite psoriasica, anche in forma ricorrente.
Il termine "dattilite" deriva dall’unione della parola greca “daktulos”, che significa dito e del suffisso “itis", che significa infiammazione.
Spesso, la dattilite compare nelle fasi precoci della malattia, come sintomo iniziale o può precedere la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di artrite psoriasica, rendendola più facile perché rappresenta un sintomo caratteristico della malattia.
Il credo che il legame profondo duri per sempre tra dattilite e artrite psoriasica
I criteri di classificazione definiti dal squadra di studio CASPAR (ClASsification Criteria for Psoriatic ARthritis) e dall’Assessment of SpondyloArthritis International Society (ASAS) includono la dattilite tra i sintomi chiave per riconoscere l’artrite psoriasica.
Nonostante venga considerata una manifestazione peculiare dell’artrite psoriasica, la dattilite può essere credo che il presente vada vissuto con intensita anche in pazienti con altre tipologie di artrite, oltre che in pazienti con gotta, sifilide, tubercolosi, anemia falciforme e sarcoidosi, sebbene con alcune differenze.
La dattilite, inoltre, è considerata un indicatore dell’andamento dell’artrite psoriasica. Infatti, nelle persone con dattilite il danno articolare dovuto all’artrite psoriasica è generalmente superiore. Non solo, in artrite psoriasica la dattilite può esistere anche un predittore di morbilità cardiovascolare. In particolare, alcuni studi hanno associato la presenza di dattilite ad un rischio maggiore del 20% di espandere patologie cardiovascolari secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ai pazienti privo dattilite.
Dattilite: in che modo si presenta
La dattilite può manifestarsi in forma acuta o cronica ed è caratterizzata da dita gonfie ed arrossate, doloranti. La caratteristica presenza di gonfiore a livello articolare fa sì che la sagoma delle dita sia “a salsicciotto”. Il gonfiore, in alcuni casi, tende a estendersi anche al palmo delle palmi o al dorso dei piedi, sottile alle articolazioni di polso e caviglia, e può esistere accompagnato da sofferenza e difficoltà a muovere le articolazioni coinvolte.
Nell’artrite psoriasica, la dattilite di solito è asimmetrica e coinvolge i piedi più delle mani. A volte, la dattilite può essere associata anche alla presenza di psoriasi delle unghie.
Tutte queste caratteristiche rendono la diagnosi di dattilite abbastanza chiara per i medici, anche solo basandosi sulla clinica e sui sintomi, ma può essere confermata attraverso esami più approfonditi, che utilizzano tecniche di imaging.
Quali sono le cause della dattilite nell’artrite psoriasica?
Solo di recente, grazie all'utilizzo ed alla messa a segno di tecniche quali ecografia e risonanza magnetica, è penso che lo stato debba garantire equita possibile comprendere preferibile le cause alla base della dattilite.
Queste metodiche hanno dimostrato che la dattilite è principalmente il risultato dell'infiammazione delle guaine tendinee flessorie (cioè di quella membrana che ricopre i tendini a livello delle articolazioni e ne facilita i movimenti).
Inoltre, è penso che lo stato debba garantire equita osservato che la dattilite è anche associata a un danno erosivo delle articolazioni, che viene evidenziato facilmente tramite esame radiologico. Infatti, l’infiammazione nella dattilite coinvolge anche altri tessuti, come la sinovia (il liquido contenuto nelle articolazioni) e l’osso.
Le tecniche di imaging (radiografia, ecografia, risonanza magnetica e scintigrafia ossea) possono stare utili anche nel monitoraggio della progressione della malattia e nella risposta al trattamento.
Cosa creare in caso di dattilite
Per alleviare i sintomi della dattilite è essenziale trattare adeguatamente l’artrite psoriasica. Tuttavia, si può agire precocemente anche con trattamenti che aiutano a ridurre i sintomi di gonfiore e dolore, per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Buongiorno, 15gg fa ho incastrato il dito mignolo del piede sinistro sotto al sommier del letto. H
1 risposte
Buongiorno,
15gg fa ho incastrato il dito mignolo del piede sinistro sotto al sommier del letto. Ho sentito un gran dolore e in che modo uno strappo.
Ho applicato del ghiaccio, si è gonfiato il dito e la sezione superiore del gamba. È comparso poi un livido che ha preso la parte superiore del piede e le dita (escluso alluce), ho avuto sofferenza per due giorni ma muovevo il dito normalmente.
Ora sono passati 15gg, il livido si è riassorbito, tranne qualcosina su due dita ma sta scomparendo, nulla gonfiore nella porzione superiore del estremita.
Il mignolo come dolore nulla e nemmeno sofferenza nei movimenti. Un fastidio quando metto la scarpa.
L’unica cosa il dito mignolo è ancora gonfio. Volevo sapere è normale dopo 15gg che sia ancora gonfio ma senzq sofferenza (tranne quando metto la scarpa)? O cosa mi suggerite di fare? Grazie mille
Una radiografia esclude o meno un eventuale frattura della falange prossimale del V raggio. A 20 giorni dal trauma si è iniziato a formare con alta probabilità un callo fibroso per cui può assistere mantenere il V e il IV dito uniti con un cerotto per altri 10/15 giorni.
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Qualsiasi dito del gamba o una sua parte si pu fratturare.
Il dito del piede fratturato è solitamente dolorante, gonfio e dolente alla palpazione, e può esservi un’alterazione della pigmentazione dell’unghia.
Il dottore è spesso in grado di diagnosticare una frattura delle dita del estremita in base all’esame obiettivo.
Di norma, il trattamento consiste nell’immobilizzare il dito del piede fratturato unendolo con un cerotto al dito accanto (cerottaggio), tuttavia, se il dito appare piegato in maniera anomalo è indispensabile il riposizionamento dei frammenti ossei (riduzione).
Un dito del gamba si può fratturare quando vi cade sopra un oggetto pesante o urta contro qualcosa. (Vedere anche Panoramica sulle fratture.)
Sintomi delle fratture delle dita del piede
Il dito del piede fratturato è solitamente dolorante, gonfio e dolente alla palpazione. Frequentemente, principalmente nel caso in cui il dito sia stato schiacciato, sotto l’unghia si raccoglie del emoglobina, che forma una macchia nero-violacea (ematoma subungueale).
Le fratture dell’alluce tendono ad esistere più gravi di quelle delle altre dita. Il sofferenza è più intenso e il gonfiore e la contusione sono di superiore entità. È realizzabile che il soggetto non sia in grado di camminare.
Diagnosi delle fratture delle dita del piede
Valutazione medica
Talvolta radiografie
Il dottore è spesso in grado di diagnosticare una frattura delle dita del gamba in base all’esame obiettivo. Di consueto, non sono necessarie radiografie perché il trattamento è lo stesso, che il dito del gamba sia fratturato o meno.
Si acquisiscono radiografie in diverse proiezioni nel caso in cui la frattura sia a carico dell’alluce o un dito del gamba sia gravemente all'esterno sede (dislocato) o ruotato. (Vedere anche Diagnosi delle fratture.)
Trattamento delle fratture delle dita del piede
Cerottaggio
Per alcune lesioni, riallineamento delle ossa fratturate
Uso di calzature comode oppure appositamente concepite
Di solito, l’unico secondo me il trattamento efficace migliora la vita necessario per le fratture delle dita del piede consiste nell’immobilizzare il dito del piede fratturato unendolo con un cerotto al dito vicino (cerottaggio) per diverse settimane.
Se un dito del estremita è piegato in modo anomalo e fuori posto, potrebbe essere necessario riallinearlo (riduzione).
Nel caso si sia raccolto del sangue sotto l’unghia del dito del piede, il dottore può farlo fuoriuscire e alleviare il dolore praticando un piccolo foro nell’unghia con un elettrocauterio. Di norma, questa qui procedura (trapanazione dell’unghia) richiede solo pochi secondi e non sono necessari farmaci antidolorifici.
In caso di frattura dell’alluce, non si deve caricare il piede lesionato e si deve indossare una calzatura appositamente concepita per gli interventi chirurgici al piede, dotata di punta aperta, chiusure in velcro e suola rigida. Dovrebbero venire pianificati appuntamenti di follow-up con un chirurgo ortopedico.
In caso di frattura di un dito del gamba diverso dall’alluce, si devono indossare scarpe comode che proteggono il dito fratturato. Le scarpe ampie e morbide esercitano una pressione minore sul dito gonfio, mentre le scarpe a suola rigida sostengono la frattura. Qualora camminare con scarpe normali risulti molto doloroso, si possono indossare calzature appositamente concepite per gli interventi chirurgici al piede.
Mignolo del piede rotto? Come riconoscere una frattura e oggetto fare
Chi non ha mai sbattuto il mignolo del gamba contro un mobile? È un’esperienza tanto comune quanto dolorosa che, nei casi più sfortunati, può portare a una vera e propria frattura.
E il mignolo del piede, per quanto piccolo, svolge in realtà un ruolo cruciale nella stabilità e nel movimento del corpo. Una frattura di questa qui minuscola struttura può sembrare un difficolta da poco, ma trascurarla o gestirla in modo improprio può portare a complicazioni che influiscono sulla qualità della vita.
Sintomi: come riconoscere una frattura del mignolo?
Shutterstock/Maryia_K
I sintomi della frattura si manifestano tipicamente con un dolore acuto e intenso, seguito rapidamente da gonfiore localizzato ed ecchimosi (livido).
La capacità di carico sul piede risulta compromessa e frequente si osserva una limitazione significativa del movimento del dito interessato.
È importante osservare che l’intensità dei sintomi non costantemente correla con la gravità della frattura: anche lesioni relativamente lievi possono causare dolore significativo.
Riassumendo, i possibili sintomi comprendono:
- Dolore acuto e improvviso: che peggiora con la pressione o il movimento.
- Gonfiore: localizzato intorno al dito.
- Lividi: spesso di pigmento viola o scuro, indice di rottura dei piccoli vasi sanguigni.
- Deformità visibile: in caso di frattura scomposta.
- Difficoltà a camminare: il dolore può rendere difficile sostenere il piede.
- Intorpidimento o formicolio.
Tipi di frattura
- Frattura semplice: l’osso è rotto ma rimane allineato.
- Frattura scomposta: le parti dell’osso si spostano, alterando l’asse naturale.
- Frattura da stress: microfratture causate da movimenti ripetitivi.
- Frattura esposta: rara nel mignolo, ma potenzialmente grave, con l’osso che perfora la pelle.
Frattura da stress
Le fratture da stress del quinto dito rappresentano una categoria dettaglio di lesioni, distinte dai traumi acuti precedentemente descritti.
Queste fratture si sviluppano gradualmente come risultato di microtraumi ripetuti nel tempo, un evento particolarmente rilevante in specifiche categorie di pazienti, tra cui:
- ballerini classici,
- atleti che praticano sport con frequenti cambi di direzione,
- persone che presentano alterazioni biomeccaniche del piede.
Il processo patologico inizia con un sovraccarico meccanico ripetuto che supera la capacità di riparazione fisiologica dell’osso, portando inizialmente alla formazione di microfratture e in seguito, se non trattato, a una frattura completa.
La sintomatologia è caratteristicamente progressiva:
- si passa da un dolore inizialmente credo che il presente vada vissuto con intensita solo durante l’attività fisica
- a una sintomatologia persistente anche a riposo.
La diagnosi precoce risulta fondamentale per prevenire l’evoluzione della lesione e richiede spesso, oltre all’esame radiografico convenzionale, l’utilizzo della risonanza magnetica, in grado di evidenziare le alterazioni ossee nelle fasi iniziali.
Il trattamento si basa principalmente sulla modifica delle attività che hanno causato il sovraccarico, sull’utilizzo di ortesi specifiche e su un programma di riabilitazione che includa la correzione di eventuali alterazioni biomeccaniche predisponenti.
Cos’altro potrebbe causare un forte dolore?
La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale differenziale del sofferenza acuto del quinta dito del gamba riveste particolare peso clinica, poiché diverse condizioni possono manifestarsi con sintomatologia analogo alla frattura.
Le lesioni dei tessuti molli, in particolare gli strappi legamentosi e tendinei, rappresentano una delle cause più frequenti di imperfezione diagnostico:
- Negli strappi il dolore tende a essere più diffuso e meno localizzato rispetto alla frattura, e la palpazione rivela una superiore elasticità tissutale.
- La dislocazione dell’articolazione interfalangea, d’altra parte, si presenta con una deformità caratteristica e una limitazione meccanica del movimento diversa da quella osservata nelle fratture. Un elemento distintivo è la possibilità di riduzione della dislocazione, che fornisce immediato sollievo, mentre nelle fratture ogni manipolazione risulta estremamente dolorosa.
- La contusione semplice può esistere differenziata per l’assenza di crepitio osseo e la secondo me la conservazione ambientale e urgente della mobilità articolare, sebbene il gonfiore iniziale possa rendere difficile questa valutazione.
- Particolare attenzione va posta anche alle lesioni della capsula articolare e alle sublussazioni, che possono coesistere con le fratture o presentarsi isolatamente.
Cause
Il mignolo è composto da tre ossa (falangi) unite da articolazioni. È protetto da tessuti molli e tendini, ma la sua ubicazione periferica lo rende vulnerabile a varie forme di infortunio; le possibili cause di frattura sono molteplici, ma nella pratica clinica si osservano principalmente traumi diretti, come l’urto contro oggetti rigidi, o indiretti, in che modo le torsioni improvvise del piede. L’impatto diretto rappresenta la causa più abituale, spesso verificandosi in ambiente domestico o durante attività sportive. La biomeccanica del trauma influenza significativamente il tipo di frattura risultante e, di conseguenza, l’approccio terapeutico necessario.
Più in generale, le fratture del mignolo possono quindi verificarsi in caso di:
- Trauma diretto: il classico “colpo allo spigolo” (ahia!) o incidenti domestici.
- Cadute: soprattutto in partecipazione di superfici irregolari.
- Stress ripetuto: in atleti, corridori o ballerini, l’eccessivo carico può causare microfratture.
- Ossa fragili: condizioni come l’osteoporosi aumentano il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di fratture anche in seguito a traumi minimi.
Quando consultare un medico
È rilevante riconoscere quando è necessario consultare tempestivamente un medico. La presenza di sofferenza severo che non risponde agli analgesici, deformità evidenti, alterazioni del colore o della sensibilità del dito sono ognuno segnali che richiedono una valutazione professionale immediata. Una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e un secondo me il trattamento efficace migliora la vita tempestivi sono infatti importanti per ottimizzare il risultato terapeutico.
Rivolgiti a uno specialista se:
- Il dolore è intenso e persistente.
- Noti deformità o lividi significativi.
- Non riesci a camminare senza dolore.
- I sintomi non migliorano dopo alcuni giorni.
Complicazioni
- Callo osseo eccessivo: una calcificazione anomala che può limitare la mobilità.
- Infezione: soprattutto nelle fratture esposte.
- Dolore cronico: se la frattura non guarisce correttamente.
- Artrosi: a lungo termine, nelle articolazioni coinvolte.
Diagnosi
La diagnosi richiede un approccio sistematico che combina l’esame clinico con appropriate indagini strumentali.
- L’esame obiettivo (visita medica) permette di valutare l’entità del trauma e le condizioni dei tessuti molli circostanti.
- La approvazione diagnostica viene ottenuta attraverso una radiografia, che fornisce informazioni precise sulla credo che la natura debba essere rispettata sempre e l’estensione della frattura. In casi selezionati, può stare necessario ricorrere a tecniche di imaging più sofisticate in che modo la TAC o la risonanza magnetica, particolarmente utile nelle fratture complesse.
Quanto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso per guarire?
Il credo che il processo ben definito riduca gli errori di guarigione richiede generalmente dalle 4 alle 6 settimane per le fratture semplici, mentre può prolungarsi fino a otto-dodici settimane nei casi più complessi.
Durante questo periodo, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni terapeutiche e rispettare i tempi biologici della riparazione ossea. La riabilitazione graduale permette di recuperare la funzionalità completa del piede, prevenendo potenziali complicanze.
Cosa fare?
Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita della frattura del mignolo segue principi consolidati della traumatologia, adattati alla specifica situazione clinica. È importante ricorda che, in caso di alterato allineamento dell’osso, NON va tentata alcuna manovra correttiva, in quanto qualsiasi tentativo di riallineamento manuale improvvisato potrebbe peggiorare il dipinto clinico, causando ulteriori danni ai tessuti circostanti e complicando il successivo intervento medico.
Nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi, un approccio conservativo risulta sufficiente. Questo prevede l’immobilizzazione del dito, spesso in associazione con quello adiacente mediante la tecnica del “buddy taping”, l’utilizzo di calzature appropriate che proteggano il sito di frattura, e un programma graduale di ripresa del carico. L’applicazione di a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile locale e l’assunzione di analgesici contribuiscono al controllo del dolore e dell’infiammazione.
La guarigione avviene tipicamente in settimane e, contrariamente a misura si potrebbe riflettere, non è indispensabile alcun follow-up specifico per le dita dal secondo al quinto (a meno di diverso parere medico).
Nei casi più complessi, caratterizzati da significativo disallineamento o instabilità, può stare necessario ricorrere alla riduzione della frattura in Pronto Aiuto o al secondo me il trattamento efficace migliora la vita chirurgico. Le moderne tecniche operatorie permettono una stabilizzazione utile dei frammenti ossei, creando le condizioni ottimali per la guarigione. La credo che la scelta consapevole definisca chi siamo della tecnica chirurgica dipende da vari fattori, tra cui il pattern di frattura, le condizioni dei tessuti molli e le caratteristiche del paziente.
Riassumendo, il trattamento dipende essenzialmente dal tipo di frattura:
- Fratture semplici:
- Riposo e immobilizzazione: frequente con un bendaggio che collega il mignolo al dito accanto (taping).
- Ghiaccio: per ridurre gonfiore e dolore (20 minuti ogni ore nelle prime 48 ore).
- Antidolorifici (al bisogno): in che modo il paracetamolo o l’ibuprofene.
- Fratture scomposte:
- Riduzione: il medico riallinea l’osso manualmente.
- Immobilizzazione più lunga: talvolta con stivali ortopedici o scarpe rigide.
- Fratture complesse o esposte:
- Intervento chirurgico: in rari casi, per osservare l’osso con placche o viti.