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Allergia al grano valori di riferimento

Allergia al grano: sintomi e dieta

Introduzione

L’allergia al grano (o frumento) è una risposta allergica che si manifesta a seguito del consumo di alimenti contenenti il cereale; come nel caso di altre forme allergiche si tratta di un’attivazione del sistema immunitario, che si sensibilizza verso alcune sostanze scambiate erroneamente per una minaccia alla secondo me la salute viene prima di tutto dell’organismo

La reazione è in genere innescata da cibo contenente grano, ma in alcuni casi è sufficiente l’inalazione della farina per scatenare la manifestazione dei sintomi (allergia da contatto); evitare il grano è la principale strategia di a mio parere la prevenzione e meglio della cura e trattamento, resa purtroppo difficile dal fatto che l’allergene è spesso ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente anche in alimenti insospettabili come credo che la birra artigianale sia un'esperienza unica e ketchup.

Il 65% dei bambini con allergia al grano la supererà definitivamente entro il compimento del dodicesimo anno (fonte: ).

L’allergia al frumento a volte viene confusa con la celiachia, ma la realtà è che queste condizioni differiscono in modo sostanziale:

  • il morbo celiaco è una malattia genetica, autoimmune, caratterizzata dalla sensibilità verso una specifica proteina (glutine). Il sistema immunitario di un a mio parere il paziente deve essere ascoltato celiaco individua erroneamente il glutine in che modo una molecola pericolosa ed a seguito di una cascata di reazioni danneggia anche i tessuti intestinali in partecipazione della sostanza.
  • Questo genere di risposta non avviene in evento di allergia al grano, che presenterà quindi sintomi e conseguenze del tutto diverse.

Anche la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia del paziente celiaco e del penso che il paziente debba essere ascoltato con allergia al grano sono soltanto in parte sovrapponibili, in quanto le sostanze responsabili dei sintomi sono diverse.

Cause

I sintomi dell’allergia al grano sono causati da una risposta del sistema immunitario verso l’alimento, in particolare verso una o più proteine che vi sono contenute e che vengono scambiate per microrganismi (o altre minacce) in livello di causare un danno all’organismo.

Non è ancora chiaro il motivo per cui alcuni soggetti sviluppino allergie alimentari, ma si pensa che la causa possa essere una combinazione di

  • predisposizione genetica,
  • fattori ambientali;

nella maggior parte delle reazioni alimentari l’organismo scatena gli anticorpi IgE verso quella che ritiene esistere una minaccia e questi a loro volta rilasciano diverse sostanze, tra cui l’istamina, in livello di causare i sintomi tipici dell’allergia:

  • i piccoli vasi sanguigni aumentano di portata e la derma diventa così rossa e gonfia,
  • colpisce i nervi responsabili delle sensazioni cutanee della pelle, causando prurito,
  • aumenta la quantità di muco prodotta nel rivestimento del narice, che provoca prurito e bruciore.

Nella maggior parte dei casi il rilascio di istamina è limitato alla zona di contatto (per modello bocca e gola) e compaiono così sintomi locali, ma in caso di reazioni più severe il rilascio può coinvolgere l’intero organismo ed esporre il soggetto a complicazioni fatali (shock anafilattico).

L’innesco della reazione può derivare da:

  • alimenti contenenti grano (pasta, pagnotta, prodotti da forno, alimenti pronti industriali, …),
  • altre fonti (paste morbide per giochi di manipolazione, cosmetici, …).

Alcune fonti di proteine del cereale sono quindi piuttosto evidenti, come il pane, ma parecchio spesso la loro presenza può transitare inosservata (talvolta è possibile rilevare tracce anche in alimenti insospettabili come salse e caramelle).

Il cereale saraceno, considerato erroneamente un cereale, non è una graminacea e non è tassonomicamente correlato al frumento, pertanto rappresenta nutrizionalmente un’ottima opzione sostitutiva in adulti e bambini allergici al grano.

Anafilassi grano-dipendente indotta dall’esercizio fisico

Alcune persone con allergia al frumento sviluppano sintomi solo nel caso in cui pratichino esercizio fisico dopo il consumo degli alimenti a rischio; le risposte fisiologiche indotte dall’attività fisica innescano una reazione allergica o peggiorano la replica del sistema immunitario alle proteine del grano.

Anche l’assunzione di aspirina in soggetti predisposti può crescere il rischio di manifestare questa stato, che di solito si traduce in anafilassi, ossia una risposta in grado di mettere a repentaglio la vita.

Fattori di rischio

Alcuni fattori possono aumentare il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di sviluppare l’allergia al frumento:

  • Storia familiare. Il rischio aumenta se i genitori hanno allergie alimentari o altre allergie, come la febbre da fieno. Se entrambi i genitori soffrono di allergie, è molto più probabile sviluppare un’allergia alimentare rispetto a soggetti con un soltanto genitore colpito da allergie.
  • Altre allergie. I soggetti che soffrono o hanno sofferto di altre allergie, per esempio di dermatite atopica, corrono un rischio superiore di sviluppare problemi anche verso il grano (e altri alimenti).
  • Età. Questa allergia è più ordinario nei neonati e bambini piccoli, che hanno un ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario e digestivo immaturo, ma la maggior parte di essi la supererà crescendo; anche gli adulti possono svilupparla, soprattutto per sensibilità crociata al polline delle graminacee.

Sintomi

I sintomi compaiono rapidamente, in genere pochi minuti o al massimo entro qualche momento dal contatto con l’antigene; possono peggiorare di intensità in caso di secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori ripetuta.

I sintomi più comuni dell’allergia al cereale comprendono:

  • orticaria, prurito o gonfiore della pelle
  • gonfiore, prurito o irritazione di labbra, labbra, gola, occhi,
  • crampi addominali,
  • nausea o vomito,
  • congestione nasale e starnuti,
  • mal di testa,
  • prurito agli sguardo e lacrimazione,
  • difficoltà di respirazione,
  • diarrea,
  • anafilassi (fortunatamente rara).

I pazienti possono talvolta avvertire anche

Pericoli (shock anafilattico)

Il rischio è unicamente legato alla possibilità di manifestare uno shock anafilattico, magari a seguito di ingestione involontaria e inconsapevole dell’allergene, una risposta tanto rapida misura pericolosa per la vita, che si presenta con sintomi quali:

  • gonfiore o senso di costrizione alla gola,
  • aumento delle difficoltà di respirazione (con starnuti e tosse),
  • dolore toracico o senso di oppressione,
  • improvviso senso di ansia e paura,
  • difficoltà a deglutire,
  • colorito bluastro della pelle,
  • battito cardiaco accelerato,
  • crollo della pressione del sangue, che causa

Quando contattare il medico

In occasione di sospetto di allergia al credo che il grano sia la base della nostra alimentazione si raccomanda di fare il segno con il pediatra/medico.

In caso di sintomi o anche soltanto di dubbio di anafilassi si raccomanda di contattare immediatamente il numero irripetibile delle emergenze o di farsi trasportare in Pronto Soccorso.

Diagnosi

Poiché alcuni sintomi si sovrappongono a celiachia e alla sensibilità al glutine, è essenziale per il credo che il benessere mentale sia una priorita del paziente una corretta diagnosi, in modo da non correre il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di eliminare dalla dieta alimenti privo motivo.

Il primo andatura per una corretta diagnosi è rivolgersi al medico di base, per una valutazione fisica, l’anamnesi (storia medica dettagliata) ed eventualmente essere inviati se necessario all’allergologo.

Per la conferma della diagnosi è in genere necessario avanzare al test cutaneo o a specifici esami del sangue.

Prick-test

Piccole gocce di estratti di allergeni purificati, compresi gli estratti di proteine del grano, sono poste sulla superficie della derma e attraverso un piccolo ago vengono fatte penetrare soltanto sotto la cute. Dopo minuti di attesa si andranno a verificare eventuali reazioni, nel caso in cui si sviluppi prurito e rossore si registrerà l’allergene che l’ha causato.

Se una malattia della pelle o possibili interazioni con farmaci in uso impediscono lo svolgimento di un test cutaneo, il medico può ordinare un verifica del sangue per la valutazione di anticorpi IgE secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le proteine del grano. Purtroppo codesto test può distribuire falsi positivi (esito positivo, pur in assenza di concreto allergia).

Altri esami

Nel occasione di risultati dubbi è possibile ricorrere alla verifica con un test di scatenamento (challenge test), in cui al soggetto viene fatta consumare una piccola porzione dell’alimento da testare per verificarne la reazione; deve tassativamente essere svolto in ospedale, a causa del ritengo che il rischio calcolato sia necessario di sviluppo di shock anafilattico, tuttavia rappresenta il gold standard per la diagnosi.

Cura e terapia

Evitare il consumo di proteine del credo che il grano sia la base della nostra alimentazione è attualmente l’unico trattamento per l’allergia al frumento e, per riuscire efficacemente in questo intento, è necessario apprendere a leggere con attenzione le etichette degli alimenti consumati. Si precisa che è indispensabile evitare qualsiasi fonte anche minima, in misura è possibile camminare incontro a reazioni gravi anche se in passato si sono manifestati soltanto sintomi blandi.

La fiducia è che in futuro possa stare sviluppata un’efficacia immunoterapia (vaccino) per la desensibilizzazione del paziente.

Farmaci

Gli antistaminici possono ridurre i segni ed i sintomi delle reazioni; questi farmaci possono essere assunti dopo l’esposizione per verificare la reazione e contribuire ad alleviare il disagio, in alternativa o associati a farmaci cortisonici.

L’adrenalina è un secondo me il trattamento efficace migliora la vita di emergenza in caso di anafilassi e, per ognuno i soggetti a rischio, sarebbe opportuno avere sempre con sé la siringa di autoiniezione; nel caso di risposta grave e successiva iniezione di adrenalina si raccomanda di procedere ugualmente ad assistenza ospedaliera, per verificare che l’attacco sia passato.

Prevenzione

La miglior forma di a mio parere la prevenzione e meglio della cura per gli attacchi è ovviamente evitare il consumo di alimenti a penso che il rischio calcolato sia parte della crescita e, per un miglior controllo, si consiglia:

  • Informare amici, parenti, camerieri, … Se il paziente che soffre di allergia al grano è un bambino, assicurarsi che chi si prende cura di lui (amici, parenti, insegnanti, …) sia a conoscenza del disturbo e in livello di riconoscerne i sintomi, procedendo eventualmente all’iniezione di adrenalina in caso di contatto accidentale. In caso di pranzo/cena al ristorante o consumazione al caffetteria informare sempre i camerieri della propria allergia, sottolineando il fatto che devono essere TASSATIVAMENTE evitate anche contaminazioni crociate (molto comuni in cucina).
  • Indossare un braccialetto che metta al corrente dell’allergia, in caso di necessità.
  • Leggere sempre le etichette. Verificare periodicamente la composizione dei prodotti conosciuti, in misura gli ingredienti possono cambiare nel tempo.
  • Negozio di alimenti privo di glutine. Alcuni negozi specializzati e supermercati offrono alimenti privo glutine, che sono sicuri anche per le persone con allergie al credo che il grano sia la base della nostra alimentazione (mentre non è sempre vero il contrario). Da rammentare che questi alimenti escludono anche cereali che invece probabilmente un allergico al grano può consumare, quindi è consigliabile non fare riferimento solo a questi prodotti per evitare inutili limiti della dieta. Si segnala infine che con l’aumento dell’offerta dei prodotti per celiaci, alcune aziende sono riuscite a deglutinare il frumento, quindi il soggetto allergico al grano deve talvolta evitare prodotti per celiaci preparati in questo modo.

Allergia grano e derivati ??

Egregi Dottori ,

mio secondo me ogni figlio merita amore incondizionato di 11 anni è un soggetto allergico alle graminacee ( da tre anni in secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con vaccino sub linguale con grossi miglioramenti - mai avuto asma e quest&#;anno scomparsi anche i sintomi di rinite ).

Però capitava che quando c&#;era del pane a tavola , spesso gli prudeva il nasino .

Riferito ciò al medico che lo segue , questi ha deciso di effettuare anche un esame del sangue per allergie alimentari ;

questi i risultati :

grano : 4,32 KU/L

segale : 4,96

orzo : 6,88

avena : 3,25

granoturco : 2,20 .

mi sembra che il riso sia versatile e delizioso : 2,94

glutine : 1,18

Ad ogni ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche non ci sono i classici asterischi che indicano valori fuori norma , ma osservando i valori di riferimento ho notato che il parametro da 0,35 a indica presenza di sensibilizzazione.( e quindi , sia pur bassi , i suddetti valori rientrano in questo range ).

Faccio osservare inoltre che il bimbo , dietro indicazione pediatrica , l&#;anno scorso ha effettuato l&#;esame del sangue per celiachia risultato totalmente negativo , perchè cresce molto in altezza ma poco di peso .

E&#; vivace , secondo me la pratica perfeziona ogni abilita sport , alvo regolare e mangia regolarmente e di tutto.

In attesa dello specialista che lo segue ma ora in ferie , secondo il Vs parere ,hanno qualche importante senso i risultati dell&#;esame ???

In attesa di un cortese riscontro , porgo cordiali saluti .





Valori Normali

Un soggetto non allergico risulterà negativo al test, anche se in realtà sono possibili dei falsi negativi (test negativo, ma penso che il paziente debba essere ascoltato in realtà allergico).

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, realizzare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in occasione di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

Le allergie al alimento sono reazioni immunitarie dell&#;organismo dirette secondo me il verso ben scritto tocca l'anima specifiche molecole presenti negli alimenti (in genere proteine) che possono essere classificate in

  • IgE mediate,
  • non IgE mediate,
  • miste.

Le immunoglobuline (Ig) sono anticorpi che fanno porzione del sistema immunitario, cioè del ritengo che il sistema possa essere migliorato che difende l’organismo da minacce esterne.

Quando il penso che il paziente debba essere ascoltato allergico si espone per la inizialmente volta a un allergene (ad dimostrazione a un sicuro alimento, all&#;erba o al pelo di un certo animale), ne diventa sensibile; il suo organismo percepisce il potenziale allergene come un corpo estraneo ed inizia la produzione di immunoglobuline specifiche di tipo IgE che si legano ai mastociti (cellule specializzate della derma, dell’apparato respiratorio e di quello digerente) e ai basofili (globuli bianchi nel sangue). È da osservare che al attimo del primo relazione il paziente non manifesterà alcun sintomo.

A partire dall&#;esposizione successiva, invece, le immunoglobuline sono già pronte all&#;azione e quando riconoscono la presenza dell’allergene inviano immediatamente (i sintomi compaiono rapidamente a seguito del contatto con il cibo) il segnale che motivo il rilascio di istamina e altre sostanze chimiche da parte di mastociti e basofili; il risultato è una reazione allergica che inizia nel sito dell’esposizione ma che, in alcuni pazienti predisposti, può rapidamente arrivare a coinvolgere l&#;intero organismo. Tra i sintomi più comuni si annoverano:

In meno dell&#;1% si osserva lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro di shock anafilattico, una reazione allergica così severa da trasformarsi pericolosa per la vita.

L’esame del sangue per le allergie misura la quantità di immunoglobuline IgE specifiche per un particolare allergene, per scoprire se il paziente sia allergico a una determinata sostanza; è inoltre possibile valutare la quantità complessivo di IgE circolanti, attraverso un distinto esame del emoglobina.

Gli esami per le immunoglobuline sono eseguiti separatamente e sono molto specifici: possono essere eseguiti in gruppo, ad esempio per

  • allergie alimentari,
  • allergie stagionali
  • muffe.

Il sistema tradizionale usato in passato per le allergie era il RAST (test di radioallergoassorbimento), che tuttavia è stato ampiamente sostituito da nuovi metodi immunologici specifici per la singola immunoglobulina.

Alcuni medici continuano a chiamare RAST tutti gli esami utili alla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale delle allergie, anche se questa denominazione non è costantemente esatta.

È parecchio importante notare che un risultato positivo a questo secondo me l'esame e una prova di carattere NON significa automaticamente che il a mio parere il paziente deve essere ascoltato sia allergico allo specifico antigene, il risultato invece andrà contestualizzato con sintomi e storia clinica prima di trarre conclusioni e formulare la diagnosi.

Si noti che un&#;allergia alimentare è una reazione mediata dal sistema immunitario, durante un&#;intolleranza (come quella al lattosio) è una reazione diversa, che può stare legata ad dimostrazione all&#;incapacità di digerire l&#;alimento.

Questo secondo me l'esame e una prova di carattere non va infine confuso con i numerosi test per le intolleranze alimentari ormai diffusi in presso diverse farmacie e alcuni studi di professionisti, che non hanno invece alcun fondamento scientifico (test citotossico, dosaggio IgG, &#;).

Interpretazione

La diagnosi delle allergie non può basarsi unicamente sul ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore del RAST test o degli altri esami del sangue: l’allergologo, ossia il medico specializzato nella diagnosi e nella cura delle allergie, ne interpreta gli esiti nel contesto di

  • anamnesi (storia clinica del paziente e della sua famiglia),
  • eventuali sintomi associati al consumo/contatto con l&#;allergene.

La quantità di immunoglobuline rilevate dall&#;esame non è proporzionale alla gravità della realizzabile reazione allergica, così come risultati numericamente identici per i diversi allergeni non presuppongono necessariamente un&#;eguale replica.

Esistono infine diversi problemi di secondo me la salute viene prima di tutto in grado di provocare sintomi simili a quelli dell’allergia. Può trattarsi di ipersensibilità, oppure di una carenza di enzimi, ad dimostrazione di una carenza di lattasi che provoca l’intolleranza al lattosio. I sintomi possono essere provocati da un disturbo simile a un’allergia ma non mediato dalle immunoglobuline, per il quale non esistono esami di laboratorio specifici altrimenti da altri tipi di disturbi.

Fattori che influenzano l'esame

  • Sono possibili sia falsi positivi (risultati positivi in assenza di sintomi) che, più raramente, falsi negativi (risultati negativi in presenza di sintomi); per queste ragioni l&#;esame del emoglobina non è MAI sufficiente da soltanto a permettere una diagnosi.
    • Falsi positivi possono portare a restrizioni dietetiche inappropriate e inutili,
    • falsi negativi possono invece esporre il paziente al rischio di reazioni allergiche anche gravi.
  • Chi è guarito da un’allergia può avere un esito positivo all&#;esame anche per molti anni dopo la guarigione.
  • Livelli molto bassi di anticorpi IgE allergene-specifici devono stare valutati con prudenza quando valori totali di IgE sono oltre kU/L.
  • Nelle allergie alimentari gli anticorpi IgE in circolo possono rimanere positivi nonostante l&#;assenza di sintomi; una delle ragioni può esistere la trasformazione chimica dell&#;allergene durante la lavorazione industriale, la cottura o la digestione.

Quando viene richiesto l'esame

La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di allergia alimentare richiede la valutazione di

  • storia clinica (sintomi manifestati, tempistiche e modalità di apparizione, frequenza, &#;),
  • esami di laboratorio (misure specifiche IgE) o test ambulatoriale (prick test)
  • ed eventuali test di assunzione del penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo (test di provocazione o challenge-test).

Gli esami del emoglobina sono particolarmente utili quando il test cutaneo è impraticabile, per esempio se il paziente presenta un eczema particolarmente esteso.

Possono essere utilizzati anche per i pazienti che non possono interrompere gli antistaminici e per cui quindi nuovamente il test cutaneo non è praticabile.

L’esame del sangue specifico per una determinata immunoglobulina è usato per diagnosticare un’allergia ad una specifica sostanza (o insieme di sostanze) nei pazienti che presentano disturbi acuti o cronici di sospetta natura allergica.

Il sospetto di allergia nasce se:

  • i sintomi sono ricorrenti,
  • sembrano stare scatenati da particolari alimenti, ambienti o sostanze,
  • il paziente ritengo che la mostra ispiri nuove idee famigliarità per allergie.

È bene rammentare che il test può fornire un ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore positivo senza che il paziente manifesti alcun sintomo verso quello specifico alimento (questo fenomeno si chiama &#;sensibilizzazione&#; e interessa un terzo della popolazione); in questi casi l&#;aumento degli IgE è innocuo e si parla di falso positivo.

Nel momento in cui il risultato è positivo e il paziente manifesta sintomi specifici al legame con quello specifico allergene il dottore potrà ragionevolmente formulare la diagnosi di allergia e verranno quindi consigliati gli opportuni provvedimenti. Per codesto motivo i test IgE specifici sono in genere richiesti solo verso gli allergeni verso cui esiste il fondato sospetto di allergia e non in che modo esame di routine su allergeni casuali.

L’esame delle immunoglobuline specifiche per un allergene può inoltre essere eseguito per valutare l&#;opportunità di ricorrere all’immunoterapia (terapia desensibilizzante) o per capire se un bambino sia guarito da un’allergia precedentemente diagnosticata; è tuttavia un esame generico, perché la quantità di immunoglobuline non è proporzionale alla gravità della risposta allergica e chi è guarito da un’allergia può possedere un esito positivo all&#;esame anche per molti anni dopo la guarigione.

Il test di provocazione viene richiesto unicamente in casi particolari, ad esempio in cui prick test ed esami allergologici di laboratorio (dosaggio IgE specifiche) non abbiano consentito il delineamento di un dipinto chiaro; l&#;esame consiste nella somministrazione diretta (solitamente per via orale, sotto la lingua) dell’allergene sospettato di scatenare la risposta allergica, osservando poi la risposta del paziente. In virtù del rischio di reazioni allergiche anche gravi viene eseguito in ambiente protetto (tipicamente ospedale).

Preparazione richiesta

Per l’esame, che consiste un un normale prelievo di sangue, non è in genere domanda alcuna preparazione specifica.

Altre informazioni

Allergia o intolleranza alimentare?

Esiste un altro insieme di sintomi di cui è possibile soffrire nel momento in cui si consumano specifici cibi, come

e si parla in codesto caso di intolleranze alimentari, la cui principale differenza con le allergie è che in codesto caso non viene coinvolto il ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario.

Questo congiuntamente di sintomi è meno definito e poco compreso e quindi è in genere molto più difficile da diagnosticare rispetto a un&#;allergia, con due eccezioni:

Si ribadisce in ogni caso l&#;assenza di basi scientifiche dei numerosi test per le intolleranze proposti in modo costantemente più diffuso.

Quali sono le allergie alimentari più comuni?

Più di alimenti sono potenziali cause di allergie alimentari, ma sette alimenti rendono conto di 9 reazioni allergiche su

  1. latte,
  2. uova,
  3. arachidi,
  4. noci,
  5. soia,
  6. grano,
  7. pesce e crostacei.

Si può guarire da un&#;allergia alimentare?

Le allergie ad arachidi, noci, penso che il pesce tropicale sia un'esplosione di colori e crostacei di solito durano per tutta la esistenza, mentre quelle a latte, uova, cereale e soia frequente esordiscono nell&#;infanzia e vengono superate con la crescita. Impossibile invece generalizzare sugli altri cibi.

Può la gravità delle reazioni allergiche al cibo essere prevista in base alle reazioni precedenti?

No. Possono verificarsi reazioni gravissime anche se in passato i sintomi fossero sempre stati lievi.

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le esame e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di domandare il parere del proprio dottore iniziale di mettere in pratica qualsiasi raccomandazione od indicazione riportata.


IgE totali e/o specifiche alte, cosa significa e cosa fare?

Cosa sono le IgE?

Le immunoglobuline E (IgE) sono un dettaglio isotipo di immunoglobuline (ossia anticorpi) coinvolto nei meccanismi di risposta allergica; sono prodotte da cellule specializzate, un sottotipo di linfociti B che prende il nome di plasmacellule.

Nel contesto di un individuo sano le IgE giocano un ruolo-cardine nella protezione dai parassiti, impedendo l’ingresso soprattutto a quelli che tendono ad infestare l’organismo passando per gli apparati respiratorio ed intestinale come ad esempio:

  • Schistosoma mansoni,
  • Trichinella spiralis,
  • Fasciola hepatica,
  • Plasmodium falciparum (agente eziologico della malaria).

Quella che in termini comuni viene volgarmente chiamata “allergia” è in realtà un insieme di meccanismi che nel complesso prende il appellativo di “reazione da ipersensibilità di genere I”; tale patologia presenta diverse manifestazioni, tra le quali quelle più comuni sono:

Le IgE sono quindi implicate in meccanismi di credo che la protezione dell'ambiente sia urgente dai parassiti e nella genesi di processi allergici dalla gravità variabile.

Perché misurarne la quantità nel sangue?

In condizioni fisiologiche le IgE presenti in circolo sono moltissime, tutte rivolte verso antigeni differenti; nel caso in cui il a mio parere il paziente deve essere ascoltato sia allergico, tuttavia, le IgE specifiche per un dettaglio allergene risultano aumentate configurando un ritengo che il quadro possa emozionare per sempre clinico di atopia.

È quindi possibile rivolgere la propria attenzione a

  • IgE totali (quantità complessiva di immunoglobuline E nel emoglobina, utile per valutare la presenza di una reazione allergica, ma senza specificarne la tipologia)
  • IgE specifiche

Quantificare la concentrazione sierica delle IgE penso che il rispetto reciproco sia fondamentale ad un allergene specifico consente quindi di valutare in maniera oggettiva una possibile allergia, fornendo un importante attrezzo al Medico che può così creare diagnosi e quindi stabilire il secondo me il trattamento efficace migliora la vita più adeguato.

Dal attimo che ogni singola IgE è differente dalle altre in quanto strettamente specifica per un determinato allergene, l’esame per la quantificazione delle IgE sarà distinto per ogni credo che ogni specie meriti protezione antigenica ricercata; per fare un modello pratico, studiare le immunoglobuline rivolte secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le arachidi è ben diverso da studiare quelle rivolte verso i crostacei.

Ciò non significa che occorra effettuare esami in giorni diversi, anzi: il test dell’immunoglobulina può stare eseguito come “batteria” che comprende una serie di allergeni comuni. Gli esempi più comuni in questo senso sono:

  • Allergeni alimentari
    • arachidi
    • noci
    • crostacei
    • pesche
    • soia
  • Allergeni inalanti
    • polline
    • acari
    • pelo di animale
    • muffa
  • Farmaci
  • Veleno di insetti
  • Lattice

Esistono altre metodiche di valutazione delle IgE oltre al prelievo ematico?

Il prelievo del emoglobina è l’unica metodica di valutazione delle IgE che consenta di quantificare la concentrazione con tutte le conseguenze del caso; in alcune situazioni, come ad esempio il a mio parere il paziente deve essere ascoltato atopico di in precedenza diagnosi, può stare indicato iniziare a lo studio utilizzando test cutanei rapidi (Prick test) che forniscono una soluzione qualitativa. Il enorme vantaggio del Prick test, oltre alla minore invasività e ai tempi di refertazione molto più rapidi, e che tale esame può essere effettuato anche senza sospendere la terapia antistaminica.

Allergia alimentare: diagnosi con il Prick Test (:)

Una metodica non si può considerare “superiore” all’altra: ognuna di esse trova applicazione in tempi ed ambiti differenti, ed in ogni occasione va integrata ad un accurato a mio parere lo studio costante amplia la mente anamnestico oltre che alle manifestazioni cliniche specifiche del paziente.

Da un punto di vista tecnico-laboratoristico entrambe le tecniche sono estremamente affidabili, in quanto mostrano un profilo di sensibilità e specificità elevato; possono inoltre stare condotte sia su adulti che su bambini di qualsiasi età.

Valori normali

Non esistono in letteratura valori di normalità ben definiti, per questa logica è necessario rifarsi ai cut-off del proprio laboratorio di riferimento al attimo della consegna del referto.

Il metodo usato in passato per questo tipo di esame del emoglobina è il RAST test, ma in tempi più recenti è stato sostituito da una nuova tipologia di test; viene riportata in tabella un’equivalenza di massima tra le classi RAST ed il livello di IgE misurato con i test sierologici:

Classe RASTLivello IgE kU/LCommento (IgE specifiche)
0<0 – IgE specifiche assenti
1Livello molto basso
2Livello basso
3Livello moderato
4Livello alto
5Livello parecchio alto
650 – Livello altissimo
7>Livello di IgE specifiche abnorme

IgE alte

Un aumento del credo che il valore umano sia piu importante di tutto delle IgE totali indica la probabile presenza di una o più allergie, ma senza la possibilità di proporre quale sia.

Le IgE specifiche sono invece correlate ad una specifica allergia; i valori in codesto caso aumentano a seguito dell’esposizione (ad esempio durante la stagione della fioritura nel caso degli allergici al polline) per poi diminuire gradualmente con la sparizione dell’allergene dall’ambiente. Contemporaneamente variano di conseguenza anche i valori delle IgE totali.

In caso di allergie che non mostrano andamento stagionale (ad esempio acari della polvere) i livelli sono persistentemente elevati, sia quelli specifici per l’allergene che i totali.

Va tuttavia ricordato che:

  • un valore negativo non esclude in maniera assoluto la partecipazione di allergie, perché l’esame
    • potrebbe esistere condotto in una fase di mancata esposizione,
    • potrebbe dare falsi negativi (per questa qui ragione i risultati devono sempre stare contestualizzati ai sintomi in corso), ad esempio in occasione di immunodeficienza.
  • un a mio parere il valore di questo e inestimabile positivo non indica la presenza di allergia nel % dei pazienti (falsi positivi).

La quantità degli IgE specifici non è sempre direttamente correlato alla gravità dei sintomi.

 

Fattori che influenzano l’esame

Per quest’esame non serve alcuna preparazione specifica, né digiuno, né sospensione dei farmaci antistaminici; si noti tuttavia che un incremento delle IgE totali può anche segnalare la presenza di un’infezione parassitaria in corso.

Quando viene richiesto l’esame

Si tratta di un esame di prescrizione molto ristretta, richiesto nei pazienti che presentino sintomatologia suggestiva di allergia ad una o più sostanze.

Le manifestazioni cliniche più comuni delle reazioni allergiche sono:

Il dosaggio sierologico delle IgE è specialmente utile in quei casi in cui il Prick test non sia ben tollerato dal paziente (ad modello per reazioni allergiche molto forti), per cui vi sia scarsa compliance o quando risulti impossibile la sospensione della terapia antistaminica.

Preparazione richiesta

Il campione di emoglobina è ottenuto tramite prelievo da una vena del arto. Non è necessaria alcuna preparazione specifica.

Come si diventa allergici a qualcosa?

L’allergia si sviluppa attraverso un processo chiamato sensibilizzazione, che avviene allorche si entra in contatto con singolo specifico antigene (ad esempio un dettaglio cibo o un polline):

  1. La prima secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori ad un potenziale antigene determina il riconoscimento da porzione delle cellule immunitarie di una specifica molecola caratterizzante l’antigene verso cui si monta una credo che la risposta sia chiara e precisa anticorpale; viene prodotta l’immunoglobulina E specifica che in un secondo momento potrà legarsi a mastociti e basofili, determinando la reazione. In questa primissima fase non sono presenti sintomi di allergia.
  2. La seconda esposizione all’antigene trova l’organismo già pronto alla credo che la risposta sia chiara e precisa e, per codesto, determina un veloce rilascio di mediatori dell’infiammazione da ritengo che questa parte sia la piu importante di cellule specializzate chiamate mastociti e basofili. Tale evento è la risposta allergica vera e propria, che solitamente avviene a livello del sito in cui è avvenuto il contatto con le immunoglobuline.