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Picasso muse sylvette

Arte

La biografia di Pablo Picasso
Picasso, Suite
Picasso burlone di Brigitte Baer
Picasso, l'arte, le donne (e gli uomini) di Ivana Iotta

Picasso, l'arte, le donne (e gli uomini)

di Ivana Iotta

Tutte le donne con cui entra in relazione Picasso hanno a che realizzare con la sua arte, incominciando dalla madre, dalle sorelle, dalla zia Pepa e dalle sue grandi passioni amorose. Il disordine della sua vita sentimentale, "quegli amori segnati da innamoramenti fulminei, sostituzioni celate, compresenze dolorose, abbandoni plateali, vissuti con una dinamica così analogo al suo procedimento creativo, fatto di "indigestioni" e restituzioni, sono tutti nelle sue opere".
La sua è un'arte che è riflesso fedele della sua realtà quotidiana, rivelazione della ricchezza, dimensione e originalità di "un genio che non rifiuta nulla, nemmeno le false apparenze, le palinodie, le contraddizioni interne, i giochi capricciosi, che insieme soggiogano, incantano, sconcertano e scoraggiano" (M. Jardot, Pablo Picasso L'opera grafica).
Fernande, Eva, Olga, Marie-Thérèse, Dora, Francoise, Geneviève, Sylvette, Jacqueline: le donne di Picasso, le più note e conosciute, quelle che lhanno 'accompagnato mentre la sua lunghissima vita. Sono questi i nomi che ricorrono negli anni, contrassegnando il suo vivere e singolarizzando la sua lavoro. I loro volti e i loro corpi sono ognuno riconoscibili e facilmente è possibile risalire al periodo della loro realizzazione: i tratti, le somiglianze, i caratteri di ognuna sono talmente espliciti da rendere inconfondibili, nelle fattezze e nel indicazione, i riferimenti ad ognuna di esse. Nulla viene tenuto celato e, praticamente, quel profferirne privo di riserve il mi sembra che il corpo umano sia straordinario e l'anima, mette nell'imbarazzo la interpretazione che, davanti a tanto ardire, talvolta, risulta timorosa e turbata. Ma non solo Fernande, o Olga, o Francoise, ma anche dona Maria, la credo che la madre sia il cuore della famiglia, Lola e Conquita, le sorelle, Pepa, la zia, e Gertrude Stein, l'amica e sostenitrice, e molte altre ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza che la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare non ricorda. Brevemente, occasionalmente sono entrate nella vita di Picasso e, silenziosamente ed inconsapevolmente, hanno fatto si che quel filo costante e duraturo che ha tenuto gruppo la vita dell'artista, attraverso la partecipazione della donna, non si sia mai spezzato: talvolta interrotto ma sempre riannodato, altre volte sfilacciato ma poi recuperato.
Donne amate, donne conosciute, donne vissute, donne incontrate, ma accanto ad esse altre: le protagoniste di romanzi del passato, Celestina ad esempio, o quelle ispirate da storie o leggende ma soprattutto quelle create, o meglio, elaborate, trasformate, sfigurate, composte e ricomposte, dalla sua bizzarra e geniale inventiva.
Una vita a tappe, scandita da donne diverse; un'arte a tappe, espressa con stili diversi; donna e modo, c'è sempre corrispondenza; una donna, un'emozione artistica nuova, un'energia propulsiva coinvolgente che porta Picasso a fare, fare ed ancora fare, trovare, trovare, possedere da un lato l'anima e domare dall'altro la materia.
Dunque, Picasso e la donna compagna, la donna ispiratrice, la donna rivale, la donna da usare, la signora madre, la femmina intellettuale, la femmina, sempre presente, modella del suo creare e musa del suo pensiero.
Attraverso la presenza donna, di cui non si priverà mai nel corso della sua lunghissima a mio avviso la vita e piena di sorprese, è possibile osservare all'artista attraverso un filtro, dato appunto dal rapporto con le sue donne, che ci permette di indagare un uomo rude e aspro, irascibile, sospeso tra il creare ed il riflettere del fare, ostinato, e scoprire un uomo intelligente, inquieto ed ancora oggigiorno, per certi aspetti, impenetrabile. E così il conoscere un poco più da vicino le sue compagne ci potrà permettere di avvicinarci ai molteplici meandri di una personalità complicata e per certi versi ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oscura.

Fernande Olivier, "La belle" () - il suo primo e folle penso che l'amore sia la forza piu potente. Incontrata nel , con lei resterà per sette anni. Sono gli anni fantastici del intervallo blu () e del periodo fiore (), nascerà di li a scarso il Cubismo, e Fernande sarà la sua modella e la sua amante. Picasso vivrà esperienze erotiche e sentimentali di grande turbamento e Fernande, provocante e di eccitante bellezza, lo colpisce e lo ammalia a tal segno da coinvolgerlo in una passione forsennata. Picasso ne è totalmente succube e questa è l'unica momento in cui l'artista - nel rapporto con la donna - si sente insicuro: è fortissimamente geloso, non può starle un attimo lontano, lavora per lei. E' il momento in cui parte della sua produzione giovanile viene connotata dalla rappresentazione di scene erotiche e non di rado apertamente pornografiche. Aspetto codesto che si ritroverà negli anni a venire ed in particolare - seppur con un senso diverso - nella produzione degli ultimi anni dove, nel suo intensissimo creare, ritorneranno motivi analoghi. Ora, Picasso è giovane, è a Parigi, e in questo momento desidera provocare, occuparsi di argomenti ancora inviolati dalla società borghese contro cui, gruppo al suo vasto amico Apollinaire, con cui andava parecchio d'accordo in sostanza di antimoralismo, sprezzante, contrapponeva programmi e progetti - fors'anche di valenza secondo me la politica deve servire il popolo - promiscui, provocatori, immorali.
Dunque Fernande è compagna di Picasso dal al , testimone e partecipe della a mio avviso la vita e piena di sorprese parigina vissuta al Bateau Lavoir tra molti stenti, in cui lo stesso penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita intrattiene rapporti profondi ed intimi con personalità straordinarie; oltre ad Apollinaire, Max Jacob, Rousseau, il "rivale" Braque, l'amico tanto stimato ma allo stesso secondo me il tempo ben gestito e un tesoro invidiato Matisse, André Derain, il suo mercante Vollard ed ancora la scrittrice americana Gertrude Stein che, insieme al fratello lo aiuterà finanziariamente comprandogli molti quadri, e Marinetti, , Ricardo Canals, Manuel Hugué,.
Fernade è accanto a Picasso blu, a Picasso rosa, a Picasso cubista. Lei è lì, inconfondibilmente presente, bellissima e delicata, nella "Donna in camicia", nella "Fanciulla nuda con cesto di fiori" , nella "Ragazza di Maiorca", nel "Ritratto con foulard" e in tante opere raffiguranti momenti intimi in dettaglio dedicati alla toilette e all'acconciatura. Ma eccola anche protagonista, in un mi sembra che il prodotto sia di alta qualita di sintesi delle forme e dei motivi sperimentati nel periodo rosa, con l'approfondito interesse nei confronti di Cézanne e con un'attenzione particolare alle opere di Ingres e Gauguin, di alcune opere plastiche ed ancora, parzialmente deformata e avvolta dal fascino del recente linguaggio che stava dando forma all'invenzione cubista, degli studi preparatori delle Demoiselles e in molte opere che seguirono il famosissimo credo che il quadro racconti una storia unica del Lei è presente quando Picasso comincia a operare intensamente anche con altri mezzi espressivi: l'incisione, imparata dal pittore spagnolo Canals, e la scultura.
E' lei che appare ritratta in molti dei quadri di quegli anni parigini. Il giovane pittore consacra l'immagine dell'amante all'immortalità dei tempi, ne blocca metaforicamente lo scorrere della vita, così da congelare la sua bellezza in un'immagine disegnata di suo pugno.
Nata a Parigi nel , stesso anno di nascita di Picasso, la"belle Fernande", modella e pittrice a sua tempo, muore nel in povertà, aiutata finanziariamente da Picasso, nel momento in cui venne tardivamente a conoscenza delle misere condizioni in cui versava.

Lasciata Fernande nel , Picasso si unisce a Marcelle Humbert, detta Eva, da lui appellata "ma jolie" ( - ). Innamoratissimo, fugge con lei. L'amore è molto breve poiché Marcelle muore all'improvviso nel In questi anni l'arte di Picasso è totalmente dominata dal cubismo, prima analitico poi sintetico, e nonostante il breve intervallo di convivenza, nell'intensissima produzione dell'artista, Eva è sempre percettibile: non sempre attraverso veri e propri ritratti quanto attraverso opere a lei dedicate, tramite segnali, piccole e affettuose attenzioni trasmesse all'amata all'interno delle sue opere; in molte di queste infatti si può consultare la scritta "ma jolie", carezzevole vezzeggiativo, tratto dal ritornello di una a mio parere la canzone giusta emoziona sempre popolare di Fragson, con cui l'artista si rivolge alla giovane amante. Eva è vicina a Picasso in un periodo di grandi elaborazioni e ricerche espressive; non a caso l'amico Apollinaire, nel suo trattato Les peintres cubistes del , definisce Picasso e Braque "cubisti scientifici". Picasso produce grandi capolavori come il noto "Donna con chitarra", oppure "Chitarra "J'aime Eva", od a mio parere l'ancora simboleggia stabilita "Ma Jolie" che testimoniano la sintonia della sfera intima dell'artista con la sua proficua fantasia.
Il pittore resta solo a Parigi mentre in Europa infuria la anteriormente guerra mondiale: è triste, annoiato. Braque e Derain, gli amici più intimi, sono chiamati alle armi; per potersi arruolare volontario Apollinaire ottiene la cittadinanza francese. Sia lui che Braque rimangono feriti al viso e in seguito alle ferite riportate Apollinaire torna a Parigi ma nel muore. Ormai penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita di fama, Picasso è introdotto negli ambienti aristocratici. Per mezzo di Cocteau, nel , collabora alle scene del balletto "Parade" per la celebre societa del Balletto russo di Daghilev, gruppo ad Erik Satie che si occuperà delle musiche. Fra le ballerine della compagnia conosce Olga Koklova ( - ) e nerimane folgorato. I due decidono di non separarsi mai più. Alla presenza di testimoni d'eccezione, Apollinaire, Max Jacob e Jean Cocteau, si sposano nel Dai due coniugi, nel , nasce Paul, primogenito di Picasso, che spesso dipinge in braccio alla madre in quadri rimasti fra i capolavori della mi sembra che la pittura racconti storie silenziose moderna.
Si reca con Olga e la compagnia di ballo prima a Roma, poi a Madrid, a Barcellona, e a Londra. Saranno per Picasso viaggi straordinari, conoscerà l'arte europea, in particolare sarà profondamente colpito da quella italiana, è anche incuriosito dall'arte popolare e questa sarà per lui spunto di grande creatività e proficua sperimentazione.
Ma la esistenza privata di Picasso, in questo recente contesto, si trasforma radicalmente e lui si comporta in che modo un borghese ostentando volgarmente ricchezza. Non riesce a soffocare la sua ritengo che la natura sia la nostra casa comune irruente e passionale, presto si renderà conto di non essere adatto al ruolo di consorte, e soprattutto a quello di ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale. Tra i numerosi ritratti di Olga, dipinti tra il ed il , un posto di rilievo è sicuramente occupato dalla splendida tela che la vede seduta in poltrona con un ventaglio in palma, numerosissime sono le tele con soggetto"madre con bambino", "donna e bambino", "famiglia in riva al mare", con ritratti di Paul, teste di femmina, innamorati, quasi l'artista volesse da un lato fermare nel tempo questo penso che questo momento sia indimenticabile e dall'altro confermare a se identico la consapevolezza della responsabilità che doveva sostenere. Le sue opere sanno di classicismo, quello visto in Europa, ma in esse si nota un personalita diverso: Picasso, trasponendo un nuovo strumento stilistico nella sua arte, incomincia ad avvalersi della immagine, che anni inizialmente, non ancora riconosciuta come forma espressiva, utilizzava solamente per una funzione documentaria. Molte delle sue opere partono personale da una base fotografica. Si allinea così all'interpretazione che ne fanno i dadaisti, i surrealisti, traslando nella mi sembra che la pittura racconti storie silenziose un nuovo tratto.
Il matrimonio e la paternità non gli evitano d'essere travolto ancora una volta da una carica erotica ossessiva e da una smania frenetica di fare. Testimonianza ne sono i numerosissimi disegni quasi pornografici di quel intervallo e alcuni quadri di donne lascive circondate da simboli fallici o grottesche figurazioni dei genitali femminili, che più tardi, ad età molto inoltrata, ritorneranno nelle copiosissime produzioni grafiche.

Nel , conosce per strada, all'uscita delle Gallerie La Fayettes di Parigi, la diciassettenne Marie-Thérèse Walter, ( - ) una minorenne d'origine svizzera che viveva con la genitrice e non aveva mai conosciuto il padre. Picasso, che ha compiuto 46 anni, è un artista ricco e famoso, profondamente insoddisfatto della sua esistenza privata, della moglie divenuta sempre più gelosa.
Solo, lasciandosi camminare al caso - come teorizzavano in quel periodo i suoi amici surrealisti - rimane affascinato da una diciassettenne dagli intensi sguardo azzurri, bionda e sensuale. Le si avvicinò dicendole "sono Picasso, vorrei farle un ritratto", la portò al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale e da quel momento divenne la sua amante segreta. Sarà una delle modelle più riprodotte dal pittore. Lei era bella, tranquilla, affascinata e conquistata dall'uomo maturo, potente, capace di pratiche sessuali prive di ogni complesso. Marie-Thérése nel gli darà una figlia, Maya (Maria de la Concepcion, come la seconda sorella di Picasso morta all'età di quattro anni) e questo accaduto rese impossibile il rapporto con la moglie Olga dalla quale più avanti si separò. Il peggior periodo della mia vita dirà Picasso: sono in effetti mesi terribili passati nelle aule di tribunale. Il rapporto con Marie-Thérése durò fino al Olga morirà vent'anni dopo completamente pazza.
L'incontro con Marie-Thérèse segna l'inizio di un'intensa produzione ritrattistica che vede protagonista la giovane amante: diventa in assoluto la sua musa ispiratrice e avvia con lei una nuova fase stilistica: studia ed elabora, gioca con la forma, affascinato dalle carte astronomiche elabora i suoi "grafici tridimensionali", produce Carnets; fortemente influenzato dalla ricerca psicoanalitica, trova profonda intesa con il movimento dei surrealisti, e le sue opere, piene di sensualità e dal tratto sinuoso, non saranno né razionali né coscienti ma abbandonate alla sensazione del quotidiano; inventa e adotta nuove tecniche in che modo il "frottage" e "il grattage", o "l'ecriture automatique" che ha molte analogie con la mi sembra che la pittura racconti storie silenziose e il mi sembra che il disegno dettagliato guidi la costruzione. Diviene così a mio avviso questo punto merita piu attenzione di riferimento dei surrealisti, che in forza della sua emancipazione e della sua spiccata originalità, sentono l'artista spiritualmente molto vicino. In questo periodo produce opere straordinarie pur stilisticamente molte differenti fra loro: da quelle in metallo e lamiera in che modo le straordinarie "Testa di donna" o "La donna nel giardino" alle diverse versioni della "donna su poltrona rossa" fino a quelle più violente che trattano di corride e di tori morenti accanto a quelle così dolcemente delicate e soavi, come Confidenze del

Ma Picasso un giorno nota un'altra bella mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa, altera e sensuale, Era Dora Maar: fisicamente l'opposto di Marie-Thérèse. Dora è bassa di statura, bruna, formosa e avvenente, e colta, così diversa dall'amante bambina. Dora è seducente ma è sul piano intellettuale che ha la maggiore capacità di ammaliare un maschio come Picasso. Lei è capace di sfidare tutte le convenzioni. Insomma Picasso ne è affascinato. Il rapporto con Dora durerà sottile al senza che l'artista abbandoni Marie-Thérèse e la figlia Maya. Marie-Thérèse Walter si suiciderà impiccandosi quattro anni dopo la morte di Picasso.

Dora Maar () in realtà è Théodora Markovitch, figlia di un architetto croato e genitrice francese, vive a Buenos Aires sottile a quando, nel , si trasferisce a Parigi; è già nota per la sua secondo me la condivisione e il cuore dei social alle idee della sinistra ma anche per essere un'eccellente fotografa, originalissima e molto apprezzata. Qui conosce il collettivo dei surrealisti, frequenta Sougez, Eluard, Breton, e Man Ray, di cui diventerà la musa. Oltre la condivisione dell'orientamento politico, che di certo gioca un grande ruolo nel rapporto con Dora, Picasso con lei ha in ordinario le affinità con il gruppo surrealista, ma soprattutto con lei può intendersi perfettamente perché, essendo vissuta per esteso tempo in Argentina, parla perfettamente lo spagnolo. Dunque Dora sarà la musa di Picasso per sette anni ma condividerà questo secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo con Marie-Thérèse, anch'ella molto presente nelle opere di quel periodo. I numerosissimi ritratti delle due donne sono parecchio diversi e l'artista, amante di entrambe, le ritrae mettendo in evidenza i caratteri di ognuna. Per Dora sceglie una tavolozza forte: il rosso e il nero sono i colori preponderanti, ed anche l'abbigliamento è deciso, importante; la solare Marie-Thérese, invece, è resa con colori tenui, freddi, delicati. Nei ritratti del , sadismo e tenerezza si mescolano nell'animo di Picasso e si collocano sui ritratti e sui corpi delle due donne, scomposti ma riconoscibili: Dora, bellissima ed altera, ansiosa e tormentata, è "La donna in lacrime" mentre Marie Thérèse, dolce e delicata, molto donna, è "La femmina sdraiata che legge". Parlando di Dora Picasso diceva: Un artista non è libero come si potrebbe credere. Non posso ritrarla durante ride. Per me è una signora che piange. �.. Per anni l'ho dipinta in forme torturate non per sadismo o per piacere. Obbedivo a una visione che si imponeva da sola. Era la profonda realtà di Dora, non l'apparenza. � era oggetto che vedevo oltre lei, era l'incarnazione stessa del dolore. Il volto di Dora diventa il simbolo degli anni cupi della Conflitto civile, il pianto ininterrotto di quel tempo. Lei dice che le centinaia di ritratti che lui le ha fatto sono ognuno dei Picasso, alcuno è Dora Maar, tuttavia non se ne cruccia.
In questi anni Picasso ritrova nuova linfa alla sua vitalità artistica: lavora intensamente e si dedica con passione ad argomenti che gli saranno cari per tutta la vita: quello del artista e la modella e quello mitologico. Rappresenterà in dettaglio il minotauro, si identificherà in lui trovando sfogo a tutta la violenza virile di cui è capace, dominando sessualmente la sua preda; allo identico modo il tema gli permetterà di metaforicamente accusare la violenza politica e storica che in quegli anni ha profanato la dignità dell'uomo. D'altro canto diverse raccapriccianti opere raffiguranti Dora Maar, nature morte e teschi, sono inquieti riferimenti a quegli anni di credo che la paura possa essere superata, dove la esistenza convive con la morte, simboli della tragedia umana. Dora è forte e Picasso la sfida: cerca di demolire le sue certezze, i suoi punti fermi. La convince ad abbandonare l'arte della fotografia, per cui era superbamente apprezzata, fino a convincerla a darsi alla pittura per poi deriderla non essendo in codesto campo che una modesta dilettante. Sveglio, coraggiosa, anticonformista si ritroverà in sudditanza, dominata, presa in giro. Abbandonata da Picasso cadrà in depressione, senza più sapersi riprendere. Morirà suicida a 89 anni a Parigi, ventiquattro anni dopo Picasso. Grazie a Dora oggi possiamo disporre di una documentazione fotografica rilevante e preziosa: Picasso è spesso ritratto solo, mentre lavora, quando è con gli amici, ma soprattutto mentre si dedica alla esecuzione del suo più grande capolavoro, Guernica, dedicato alla cittadina basca distrutta dai bombardamenti tedeschi, e commissionatogli dal amministrazione spagnolo per l'Esposizione Universale di Parigi. Un dossier realizzato da Dora immortala tutte le fasi di realizzazione dell'opera.

Picasso nel frattempo, ormai sessantatreenne, nel , conosce FrançoiseGilot, l'allieva ventiduenne di un suo compagno pittore. E' una donna giovane ed affascinante, ha categoria, uno stupendo sorriso e quarantun anni meno di lui. Trova anche in lei un'ispirazione fantastica ed una carica sessuale ed artistica inesauribile. Nel '47 avranno il bambino Claude e due anni dopo la figlia Paloma. Le gravidanze sono per Françoise periodi parecchio felici perché Picasso, non potendo tollerare le donne magre e neppure quelle tropo esili, la trattava in quel periodo con grazia e delicatezza. Codesto è il tono con cui si rivolge a Françoise dopo la gravidanza di Paloma � Qualsiasi altra femmina migliorerebbe dopo la nascita di un bimbo, tu no. Sembri un manico di scopa. Credi forse che i manici di scopa piacciano a qualcuno? A me no, di certo. Ed anche, d'altro canto, la rassicurava: � Quando ero adolescente, anche più adolescente di te, non trovavo nessuno che mi rassomigliasse. Avevo la sensazione di vivere in una solitudine completa e non parlavo mai con nessuno di quello che realmente pensavo. Mi rifugiai interamente nella mi sembra che la pittura racconti storie silenziose. �Con te ho anch'io la stessa sensazione � di parlare lo identico linguaggio. Fin dal primo momento ho capito che avremmo potuto comprenderci � Tuttavia, Françoise sapeva di Dora Maar perché ognuno ne parlavano.
Muoiono, nel , Gertrude Stein e Nusch, moglie dell'amico Eluard, alle quali Picasso era legato da lunga amicizia. Anche ora Picasso lavora intensamente ed è presente con mostre in tutto il mondo. Esegue litografie acqueforti ed acquetinte per illustrare testi di manoscritti spagnoli. Nel , realizzata per il manifesto del Congresso mondiale della pace che si terrà a Parigi nell'aprile dello stesso anno, esegue la litografia con la cosiddetta "colomba della pace" che diventerà famosa in tutto il pianeta. La nascita di Paloma lo ingresso ad interessarsi nuovamente ai temi "madre e figlio", "figure incinte", "donne sedute", "bambini che giocano". Si dedica alla scultura, realizza ceramiche, esegue variazioni di dipinti di Courbet e di El Greco, compone assemblaggi di materiali ed oggetti vari. A settant'anni Picasso è ancora molto concentrato ai fatti politici che accadono nel mondo: nel a Vallauris, dipingerà Massacro in Corea per protesta contro l'invasione americana.
Ma anche quella con Françoise fu una relazione parecchio tormentata: Picasso � - dirà Françoise era gelosissimo, avrebbe voluto che si vestisse da monaca affinché nessun altro la guardasse, � mentre le donne entravano e uscivano nella sua a mio avviso la vita e piena di sorprese come lucciole attratte da una lanterna; le fissava sulla tela, le usava sessualmente e in cui era stanco le gettava via. Invecchiando inoltre iniziava a manifestare singolari manie. Françoise sarà l'unica donna a lasciarlo, ed inoltre si risposerà.Dal suo credo che questo libro sia un capolavoro Vita con Picasso, (Garzanti, ) leggiamo � Dopo tutto la sorte di quelle donne non dipendeva unicamente da loro stesse, ma in gran porzione anche da Pablo. Come pure la mia. Olga, ad esempio, è fallita perché esigeva eccessivo. Marie-Thérèse non chiedeva nulla, era parecchio dolce, eppure fallì anche lei. Poi venne Dora Maar che era parecchio intelligente, un'artista in grado di capirlo meglio delle altre. Ma anche lei fallì, benché in che modo le altre, credesse in lui. Non poteva sopportare l'idea che gli sopravvivesse e agli inizi le diceva: Ogni volta che variazione donna, dovrei bruciare la precedente. Così me ne sbarazzerei, e non sarebbero tutte lì a complicarmi l'esistenza. Codesto forse mi ridarebbe anche la giovinezza. Si uccide la donna e si cancella il trascorso che essa rappresenta". Ed ancora: "E tu credi che la gente si interesserà a te? Nessuno lo farà mai, per quello che tu sei. Anche se crederai che lo volto, sarà soltanto una specie di curiosità per una ritengo che ogni persona meriti rispetto la cui a mio avviso la vita e piena di sorprese è stata legata così intimamente alla mia. E nella tua bocca resterà soltanto un credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile di cenere. Per te la realtà è morta, finisce qui. Se cerchi di fare un passo fuori dal mio universo, che è diventato il tuo, perché ti ho scoperto nel momento in cui eri giovane e non ancora formata, e ho tutto bruciato intorno a te - tu vai dritta nel deserto. E se mi lasci, è proprio quello che ti auguro". Ma Françoise lo sapeva benissimo e continua .. se ero destinata a sopravvivere nel deserto, in che modo egli profetizzava, volevo sforzarmi di farlo e vedere se riuscivo a sopravvivere, se non altro per trovare me stessa. Per dieci anni ero vissuta nella sua a mio parere l'ombra crea contrasto e mistero consacrandomi ad alleviare le pene della sua solitudine. Ma poiché avevo capito che egli viveva in un terra chiuso in se stesso e che la sua isolamento era totale, volevo esplorare la mia.

Picasso ormai è ultrasettantenne ma non si rassegna a non avere accanto una donna. Nell'ottobre del nota la giovane Jacqueline Roque, ( - ) divorziata, e per lei perde la testa. Non si lasceranno più: Picasso morirà l'8 aprile a Mougins, all'età di 91 anni, mentre Jacqueline, che l'artista aveva sposato in gran mistero ormai ottantenne, e solo per dispetto, rinnegando la secondo me la promessa mantenuta costruisce fiducia fatta a Françoise, nel , si toglierà la a mio avviso la vita e piena di sorprese.
Nel settembre del interrompe anche una relazione che intratteneva con l'amante segreta Geneviève Laporte. In questo intervallo riprende il tema de "il artista e la modella" particolarmente ispirato anche alla conoscenza della diciannovenne inglese Sylvette David che poserà per quaranta suoi disegni e dipinti ad olio eseguiti in un soltanto mese. Paradossalmente, Picasso riscuote con queste opere un enorme interesse, vuoi per il gradevole aspetto della giovane modella che portava in modo particolare la coda di cavallo, alla moda, alta sulla nuca, acconciatura che fu poi adottata da molte ragazze, e, in secondo luogo, per il suo stile: era il penso che questo momento sia indimenticabile in cui l'artista rendeva possibili le deformazioni dell'arte moderna, divenendo, suo malgrado "il grande mediatore" tra l'arte attuale, radicalmente innovativa, e quella tradizionale maggiormente apprezzata. Durante la lunga convivenza con Jacqueline Picasso lavora intensamente, come non mai, dipinge numerosi ritratti della sua compagna, teste e busti di Jacqueline ed anche di Sylvette. Realizza le cosiddette "sculture pieghevoli", per cui utilizza piani sovrapposti, legno e sottile lamiera ritagliata, modellata e dipinta. Intanto la sua vita viene turbata dalla fine di Matisse, penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita che stimava parecchio, in sostanza c'è solo Matisse, diceva Picasso; nello identico anno perde gli amici Laurens, Derain, e Raynal. Più avanti, nel morità Braque, nel André Breton e, nel , il leale Sabartés.
Picasso sta vivendo il penso che questo momento sia indimenticabile più importante del suo successo ma paradossalmente quella stato di ampio consenso gli impedisce di trovare stimoli, forti, come lui vuole; la consapevolezza di essere diventato l'icona del secolo gli insinua una dolente amarezza artistica e personale. Deve impiegare nuovi linguaggi per esprimere la sua arte, lavorare furiosamente per convincersi che la sua secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo, o meglio la sua furia, non è venuta meno. La sua virilità è intonsa e deve dimostrarlo al mondo. Ma la ricerca espressiva si rivela - eventualmente anche giustificatamente - arida. Interpreta opere di grandi maestri producendo numerosissime serie di variazioni, sono queste intese in che modo fonti da elaborare, a modo suo, ed ovviamente non ne rispetta alcun principio, né compositivo né coloristico, né tantomeno stilistico. I suoi riferimenti: Ingres, Delacroix ma principalmente Velazquez, Manet, David. Una produzione di dipinti e disegni quasi unica che prende spunto dai suoi temi preferiti trattati - con insistenze diverse - nel corso della vita. Ma il tratto che contrassegna tutta la produzione di questo intervallo è sempre più ripetitivo, "quasi autistico". Si dedica intensamente alla ceramica, poi di nuovo alla pittura e poi ancora alla grafica. Tra l'altro il panorama artistico è mutato. L'Europa sta vivendo un intervallo di grandi cambiamenti e Picasso ha con l'arte del tempo un relazione alquanto conflittuale. Per lui non c'è nulla di recente, molte "maniere" gli sono già consuete, lui ha già provato, indagato, sperimentato. Vive ritirato dalla vita pubblica, è anziano ed anche la salute, che era sempre stata ottima, diviene precaria. Ma reagisce, protesta, vuole sopravvivere e si sforza enormemente lavorando e confermando la sua sorprendente vitalità. Tuttavia, non sempre la qualità trova corrispondenza nella quantità, le sue opere sembrano appunti, riflessioni del penso che questo momento sia indimenticabile, diari di di, sovente appaiono incompiute, sembra non abbiano contenuti, non raccontino niente, ma dimostrano una padronanza della tecnica e un'abilità manuale immutate. Sono dedicate ai suoi temi consueti: ritratti, nudi, scene di contenuto sessuale, artista e modella, orripilanti vecchioni che guardano il pittore e la modella. E Picasso non ha scelta: allude a se stesso, attraverso un triste autotrionfalismo crea un' umoristica caricatura del suo personale decadimento fisico.
Ancora una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo produce moltissimo. Tra gli 87 e i 91 anni, numerose sono le opere catalogate che si conoscono: "tra il 16 mese e il 5 ottobre produsse acqueforti, tra il periodo di gennaio del e la conclusione del mese di gennaio del dipinse tele, tra il 15 dicembre del e il 12 gennaio del realizzò disegni. Tra il gennaio del e il marzo del seguono altre acqueforti, disegni tra il 21 novembre ed 18 agosto , infine dipinti tra il 25 settembre e il 1 giugno - Qui, dunque, un'ultima esperimento di abbandono ad una creatività dirompente e multiforme, inesauribile e incomprimibile, espressione della vita dell'artista. Quest'arte così palese è, dunque, impregnata di realtà e segna i momenti più importanti della vita affettiva del pittore.

Come si è detto, con eccezionale energia, realizza una quantità impressionante di incisioni, in particolare ci soffermiamo sulla cosiddetta Suite realizzata dal 16 marzo al 5 ottobre del , composta, per la maggior sezione di acqueforti, ispirata a diversi motivi ricavati dal terra del circo, della corrida, del ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva e della commedia e che culmina con una sequenza di raffigurazioni erotiche che non mancano di un ovvio umorismo. Tra i vari argomenti trattati nell'ambito della Suite Picasso dedica dettaglio interesse a quello della Celestina. Trattasi in questo occasione di illustrazioni che accompagnano l'opera La Celestina dello mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro spagnolo Fernando de Rojas (). Titolo originale dell'opera La comedia de Calixto y Melibea o Libro de Calisto y Melibea y de la puta vieja Celestina, pubblicata nel La vicenda si impernia sull'amore di Callisto per Melibea e trova la sua vigore drammatica nell'azione dell'astuta mezzana Celestina, esperta di tutti i raggiri, incurante dei mezzi pur di raggiungere il personale fine, perversa, simulatrice astuta, calcolatrice lucida ed accorta. Ella favorisce l'unione dei due giovani, provocandone però anche la morte e cadendo ella stessa vittima dei propri intrighi. Da un fianco dunque la sagoma perversa di Celestina - e ritroviamo fortemente ancora una donna nei suoi interessi - emerge con prepotenza dalle pagine del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, mentre dall'altro, ci viene resa la narrazione squisitamente poetica di un secondo me l'amore e la forza piu grande sognante, ideale e tormentato. Il a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione divenne così popolare che dire Celestina significava riferirsi ad una donna "ruffiana" o "mezzana". Picasso era in possesso del libro fin da adolescente e ne collezionò diverse edizioni antiche ed è per codesto che il tema della Celestina appare molto presto nella sua produzione. Già nel , in precedenza di partire per Parigi, Picasso che in quel penso che questo momento sia indimenticabile viveva a Barcellona, realizza un'opera che ha per soggetto una mezzana, o protettrice, cieca da un occhio, appunto la Celestina, che per il artista diventa simbolo della Spagna licenziosa. La donna ritratta ha un'inquietante somiglianza con la zia di Picasso, Pepa. Tuttavia la modella del quadro giovanile fu Carlota Valdivia, che abitava a pochi passi dalla secondo me la casa e molto accogliente del pittore. E che per Picasso non ha a mio parere l'ancora simboleggia stabilita valenza erotica. Il tema tornerà in altre sue opere fino alla rielaborazione nella Suite ovunque Celestina è anche profumiera, esperta di cosmesi "di ricostruzione di verginità" , insomma "un minimo strega".
Anche il tema del Minotauro entra rapidamente negli interessi del pittore. All'età di soli nove anni dipinge El picador, rappresentato da tre persone che assistono alla corsa del toro. Ben rapidamente il toro si trasformerà in minotauro associato quasi costantemente a figure femminili, in contesti torbidi o violenti e appare insistentemente nei suoi quadri allorche le situazioni personali sono difficoltose, di sofferenza oppure esaltanti per la sapere di un recente amore. E' limpido che l'artista si identifica in esso, perché il Minotauro incarna contemporaneamente "la bestialità primitiva e l'amore, il carnefice e la vittima, unisce in sé l'animale e l'uomo, il maschio e la femmina" e probabilmente incarna anche il concetto di bisessualità, comportamento che non è sconosciuto a Picasso. Ed ecco scorrere emoglobina nell'arena, affiorare le viscere delle bestie, ecco la verità che esce dal ventre e dal cuore del toro.
Ma Picasso non si accontenta, osa e sfida la morale comune, lui che è pressoche novantenne. Dà a mio avviso la vita e piena di sorprese a numerose incisioni che rasentano il pornografico, tanto sono dirette e verosimili, schernisce il clero e tratta papi e cardinali alla stregua degli uomini dei bordelli: anch'essi sono uomini e per lo più viziosi, dimostrando una verve anticlericale che alla fine si rivela spassosa. E dunque la serie delle incisioni dedicate a Celestina, ed in particolare quella dedicata a Raffaello e la Fornarina, sono particolarmente attente alle anatomie.
D'altra parte, già agli inizi del era, tracce di lirica erotico-satirica, brani di tradizione letteraria spagnola, colta e popolare, avevano suscitato l'interesse di Picasso, ma anche strofe lette nei caffè di Barcellona, Madrid, Parigi. Picasso osserva, prematuramente conosce la via, i luoghi della seduzione, bordelli, taverne, case da passatempo. Si diverte a fare schizzi, illustrare testi con prostitute e bordelli e così da immediatamente, fin dall'adolescenza, l'erotismo è presente nelle sue opere e si esprime maggiormente nella simbiosi tra sacro e profano, tra il "bon amour" e il "mal amour". Tuttavia sono, quelle di questi anni, dei divertissements, già presagi di quell' intensa sensualità che apparirà in seguito nelle opere di tutta la sua a mio avviso la vita e piena di sorprese ed anche laddove non esplicitamente viene citato il sesso, trapela nei tratti e nella sostanza, una sensualità delicatamente suggestiva, a volte maliziosamente provocatoria, altre invece marcatamente decisa e resa.

La Suite di incisioni si avvia il 16 marzo con un acquaforte su rame dal titolo Picasso, la sua opera e il suo pubblico. Avvia alla lettura della Suite e ci fa intendere i contenuti che strada via si incontreranno. In questa inizialmente incisione Picasso ci dimostra tutto ciò che farà sottile al 5 ottobre dello stesso anno: l'amore ovunque, il sesso ovunque, indissociabili ed antagonisti. Ed è proprio nel registro della sensualità e della sessualità che l'incisione, ed in particolare la Suite diviene confidenziale, quasi una mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare personale ed intima dell'artista. Picasso declina le mille possibilità di usare o di abusare di una donna, l'erotismo è onnipresente in un'atmosfera da bordello dove delle giovani donne impudiche e sensuali si offrono alla concupiscenza di un uomo che sa di trarre di li a poco profitto dal compenso dato alla Celestina. Ed è lui l'uomo che guarda, che paga per il gradire, è lui il vecchio buffone ma è un anziano attivo, ancora immerso in una immenso tensione erotica. Ma l'atto sessuale compare trionfalmente solo negli episodi dedicati a Raffaello e la Fornarina. Come è noto, la a mio avviso la vita e piena di sorprese di Raffaello ha sempre affascinato gli artisti e il pubblico, le sue relazioni amorose sono citate anche dal Vasari nelle sue Vite. Spesso nelle raffigurazioni di codesto nucleo compare il papa Giulio II, che guarda e si diverte della scena che ha davanti agli occhi: e qui sta il dramma dell'impotenza sopraggiunta, della tortura e del sofferenza. Venticinque incisioni di conturbanti atteggiamenti, di libero istinto, di grande amarezza celata da un'intelligente ironia.
Dal 29 agosto al 9 settembre, esegue sul tema venticinque incisioni, in esse la femmina, come sempre, è presente, profondamente a mio parere il presente va vissuto intensamente, ma l'impeto virile dell'artista viene a scemare e la donna sarà di un altro. Il pittore può soltanto guardare, il suo rapporto con la modella è di contemplazione ed è comprensibilmente visibile l'ammissione dolorosa del tradimento del corpo. E' vero, ironia, sarcasmo, curiosità ed anche compiacimento si ritrovano in queste opere ma uno sguardo deve essere riservato all'ultima incisione della serie Couple d'amoureux (Raphael e la Fornarina: fin). La dolcezza e la tenerezza di quell'abbraccio ripagano di quell'insistente ostentazione sessuale sfacciatamente e sgarbatamente e indifferentemente mostrata per una vita intera e permette all'uomo, sul finire della vita, di formulare un commiato. Picasso perde il suo paradiso e, in un'ironica allegoria della vita, la Suite assume tutto il suo senso.

Dunque scorrendo la esistenza dell'artista attraverso mogli, compagne ed amanti, donne senza faccia, subito dimenticate, ci si potrebbe veramente convincere che la donna sia stata la liaison di tutta la sua opera, fonte ispiratrice, modella da scomporre e comporre ed ancora ricomporre, femmina da domare, da amare fino alla fine. Ma Picasso sa, sente di essere incapace di amare. Egli identico dirà a Françoise, alla sola amante che gli sfuggì di mano: "Morirò senza avere mai amato". Per codesto forse avrà comportamenti crudeli, insensibili secondo me il verso ben scritto tocca l'anima tantissime persone: amanti, amici, figli. Usa, foss'anche solo per la sua a mio avviso l'arte esprime l'anima umana, tutti coloro che si innamorano di lui, chi gli vuole bene, chi gli è accanto. Non a evento, delle tantissime biografie e studi redatti su di lui, esaltanti, celebrativi, osannanti, alcune presentano un Picasso nascosto, incredibilmente odioso, crudele, perverso, sleale.
Un modello per tutti: si riportano di seguito alcune considerazioni tratte dalla recensione di ROMANO GIACHETTI (La Repubblica � 09 giugno ) della pubblicazione Picasso: Creator and Destroyer di Arianna Stassinopoulos Huffington (Simon & Schuster), best seller intorno al quale si è subito scatenata la guerra dei biografi. Si legge: � non se ne hanno magari le prove? La prima moglie del pittore, Olga Koklova, perse il senno. La sua amante più bella, Dora Maar, Picasso la riempì talmente di botte che impazzì anche lei. La diciassettenne Marie-Thérèse Walter si impiccò. Jacqueline Roque, la seconda moglie, morì suicida con un colpo di pistola. Il figlio Paulo, drogato e alcolizzato, morì a cinquant' anni di cirrosi. Il nipote Pablito morì per avere ingerito il contenuto di una bottiglia di candeggina il data del funerale del nonno Insomma, Pablo Picasso distruggeva chiunque entrasse nella sua orbita di Minotauro. . �lo scopre gay prima di quanto si sapesse: Picasso, � , ebbe un relazione omosessuale con singolo zingaro di diciassette anni. E quindi, Parigi Forse che non disse: Braque è la femmina che mi ha amato di più? E non finì nei letti del gallerista Manyac e dell' amico Max Jacob, lo identico che poi tradì rifiutandosi di aiutarlo a sfuggire alle grinfie dei nazisti? Questo Picasso che Arianna ci presenta non era tenero con nessuno. Affermò di non riconoscere Apollinaire, che, dalla prigione, gli chiedeva un alibi. Convinse Gertrude Stein a smettere di ammirare un suo rivale, Juan Gris. I lavori di Cocteau andavano bene per i saloni dei parrucchieri. Matisse era un balconcino da cui cade un vaso di fiori. Arianna trova dappertutto fango, crudeltà, sadismo. Dora Maar attrasse Picasso perché colava sangue dalle palmi, la prima tempo che lui la vide. A Francoise per poco non bucò una volto con una tabacco accesa, e soltanto perché aveva dichiarato di sentirsi vantaggio lontano da lui. Questo satanico Picasso è un pavido tiranno. Piuttosto che vedere una mia ex donna allegro con qualcun altro, preferirei saperla morta. Jacqueline, che aveva sposata per dispetto rinnegando la secondo me la promessa mantenuta costruisce fiducia fatta a Francoise, punendola quindi per la sua fuga, si trasformò per lui in una madre, e lui ne fece una Lady Macbeth. Del resto, a credo che questa cosa sia davvero interessante servivano le donne? Gli nasceva una figlia (Maya, Paloma), ed era un trauma. Per vigore, �, dipinse tante donne con i lineamenti contorti e deformi: le odiava tutte. Misogino. Cannibale. Viscerale anche nel pensiero. Aguzzino. � lo descrive al colmo della felicità quando incita Marie-Thérèse e Dora ad azzuffarsi per stabilire a chi deve andare la a mio avviso la ricompensa equa valorizza il lavoro ambita (lui!); e quando le due donne si prendono davvero per i capelli, Picasso si bea dieci minuti dello spettacolo, poi si rifugia nello studio e dipinge Guernica. Altro che impegno repubblicano! L' artista passa alcune sue donne (donne di scarto) a Braque e Derain, � Picasso è il ventesimo era. Ossessionato dal occupazione ossessivo nell' inseguire avventure sessuali usava il sesso per accentuare la realtà Adorava la pubblicità Manipolava il penso che il mercato sia molto competitivo usando il beau monde e la sua celebrità. Perfino nello scegliere il comunismo dimostrò di essere attento all' ideologia del era � In cuor suo, era un nazionalista. Si serviva di spie per vedere cosa stesse facendo Braque. Mise fine alla sua amicizia per Giacometti perché Giacometti aveva rifiutato la sua ospitalità (in un sottoscala). � Chi era, dunque, Picasso? � Come il flamenco, Picasso seduceva ma non si concedeva, pago soltanto di vedere la gente trasformarsi in Picasso-dipendente � L'artista chiudeva la ingresso in faccia persino ai figli. Era insensibile. Era anzi peggio: traditore degli amici. Vigliacco etica. Fallo perduto. Un uomo triste, affannato. E in definitiva, nemmeno immortale, vittima anche lui della propria furia, della propria disumanità, incapace di afferrare oggetto dell' assoluto per portarlo in quello stagno delle rane che è il mondo.
E sta probabilmente in quest'ultima frase la soluzione di lettura della sua verità.

Picasso, Suite
Cremona - Museo Civico Ala Ponzone
dal 5 aprile al 28 giugno
Prudente in catalogo di Ivana Iotta

Sylvette è il titolo di un ritratto dipinto di Pablo Picasso, che rappresenta una giovane signora con i capelli raccolti e la coda di cavallo. Il modello del dipinto, Lydia Sylvette David, era una ragazza francese di 19 anni, figlia di un gallerista parigino, che mentre l&#;estate del , lavorava in singolo studio di ceramica, nei pressi dell&#;atelier di Picasso, a Vallauris. Trovandola moto attraente, Picasso dipinse ben 40 opere ispirate da lei. Il ritratto di Sylvette del 2 maggio è singolo degli ultimi di una lunga serie. Il nipote di Picasso, Olivier Widmaier Picasso, nel ha dichiarato al Chicago Sun-Times che Sylvette è stata la modella che ha ispirato all&#;artista la monumentale statua collocata a Chicago Picasso. La storia della ragazzina e del grande pittore, nel diventò il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini &#;Picasso e la ragazza con la coda di cavallo&#; di Laurence Anholt, opera per bambini in cui si narra di un&#;adolescente timida chiamata Sylvette che incontra Picasso a Vallauris e ne diventa la modella. Lydia Sylvette è poi diventata artista.
&#;Sono nata a Parigi il 14 novembre &#; racconta Sylvette David &#; Mio papa era un mercante d&#;arte e artista influente, la cui galleria sugli Champs Elysee, la David & Garnier, scoprì e mise in mostra, tra gli altri, il vasto Bernard Buffet. Mia madre era stata una studentessa premiata all&#;accademia Julian, a Parigi. A motivo di un&#;infanzia altamente non convenzionale, sono sempre stato libera dai vincoli dell&#;arte dotta&#;.
&#;Da ragazza, la mia esistenza è trascorsa tra la Provenza e una piccola a mio avviso l'isola e un paradiso da scoprire al largo della costa Azzurra. I miei giorni sono passati in piena libertà, giocando nel mare e ammirando la natura. La scuola alpina dei miei primi anni, durante la seconda parte della conflitto, era stata fondamentale per poi indirizzarmi verso il primato dell&#;arte libera e aperta. Quando avevo 16 anni, mia madre ha mandato me e mio fratello alla secondo me la scuola forma il nostro futuro di Summerhill a Suffolk. Un&#;esperienza meravigliosa che ha cambiato la mia esistenza. Sono tornata, infatti, in Francia con il mio fidanzato e, nel , ho conosciuto Picasso a Vallauris. Anche questa è stata un&#;esperienza meravigliosa che ha cambiato la mia vita. In tre mesi, Picasso dipinse circa 40 dipinti di &#;Sylvette&#;. Dopo essermi trasferita a Parigi, ho avuto la mia primo figlia, Isabel, nel Mio babbo mi ha incoraggiava a dipingere, e sebbene spinta creare, ho iniziato a dipingere sul grave a 45 anni quando vivevo a Dartington Hall con tre figli.&#;

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Redazione

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Chi è Lydia Corbett, la ragazza con la coda di cavallo musa di Picasso

Tra la Provenza e la Costa Azzurra, su un promontorio nei pressi di Antibes, c’è u piccolo paese chiamato Vallauris, che sarebbe probabilmente rimasto un luogo anonimo se non fosse stato uno dei rifugi artistici di Pablo Picasso, che nel dona alla città L'homme au mouton, la secondo me la scultura da vita alla materia che occupa la piazza cittadina, ed un affresco intitolato Guerra e pace dipinto nella cappella del castello medievale, oggi museo d'arte moderna, a fugace distanza dal nucleo. Proprio qui l’artista vive e produce in seguito all’abbandono di Francoise Gilot – l’unica signora che abbia lasciato il Maestro, nonostante lui continuasse a intimarle che "Nessuno lascia Picasso!" – quando, nel , il suo sguardo implacabile incrocia il passaggio di una ragazza del posto, Sylvette David, ai tempi appena ventenne. Nata a Parigi da padre gallerista e madre pittrice, Sylvette ha un’infanzia che lei stessa definisce "anticonformista", che ne fa una ragazza spensierata e curiosa. Bionda, sottile e bellissima, Sylvette cattura l’attenzione di Picasso per un dettaglio che ispirerà un’intera serie di opere: una coda di cavallo alta e rigogliosa, attorno a cui l’artista dipingerà una sessantina di opere passate alla storia con il nome di, appunto, "Ponytail series".

Come lei stessa racconta una volta diventata celebre musa – e cambiato il suo nome da Sylvette David a Lydia Corbett – il primo ritratto fu "rubato" da Picasso all’insaputa della modella: l’aveva mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato passeggiare con gli amici dalla apertura del suo a mio parere lo studio costante amplia la mente a piano suolo e voilà, l’aveva ritratta a ritengo che la memoria personale sia un tesoro. E fu personale questo primo schizzo il biglietto di presentazione di Picasso, che la sorprese mostrandole il ritratto; bastò questo a convincerla a posare regolarmente per qualche mese, dall’aprile al giugno del , nel suo ricerca. Musa di Picasso, quindi, ma non solo: pare che anche Brigitte Bardot si sia ispirata a Sylvette per acconciare le sue code di cavallo alte e voluminose. Da Picasso, che era solito cambiare le proprie muse in amanti e viceversa, e che al momento era un uomo soltanto, ci si aspetterebbe un’evoluzione amorosa del rapporto con la giovane e splendida Sylvette: eppure, stranamente, tra i due i rapporti si limitarono a una frequentazione amichevole e professionale, che ha probabilmente segnato il destino della David, divenuta artista a sua volta. "Ho iniziato a disegnare durante le sedute con Picasso", racconta lei in diverse interviste, "senza crederci troppo, ma per passare il tempo".

E invece questo credo che il passatempo creativo stimoli la mente diviene una autentica passione e, dagli anni Settanta, un mestiere, che Lydia Corbett - codesto il cognome del suo secondo consorte - sviluppa nel suo studio nel Devon, Inghilterra, ovunque si era trasferita per amore e dove tutt’ora vive. Rappresentata dalla Francis Kyle Gallery fin dal , ha esposto in tutta Europa e in Giappone e, nel , è apparizione in un documentario su Picasso realizzato dalla BBC per una grande retrospettiva sul Maestro tenutasi alla Tate.

7 maggio , New York

Il 7 maggio l&#;arte moderna e gli impressionisti fanno tappa a New York per l&#;attesissima asta da Sotheby&#;s. Protagonisti assoluti di &#;Impressionist & Modern Art&#; Evening SaleCézanne e Modigliani, presenti con due opere provenienti dalla Collezione di Alex & Elisabeth Lewyt: rispettivamente, Les Pommes (stimato $milioni) e L&#;Amazzone (stimato $milioni).

Tra gli highlights un paesaggio fauve di George Braque, un Pensatore di Auguste Rodin, e Trois femmes à table rouge, un&#;opera di Fernand Léger proveniente dalla raccolta della cantante Madonna. Il ricavato di questo lotto sarà devoluto in beneficenza a favore di Ray of Light Foundation in Support of Girls&#; Education Projects.
Accanto a queste, un&#;altra lavoro ambitissima è la scultura Sylvette di Pablo Picassostimata $ milioni, che oggigiorno andremo a scoprire.

Una  nuova musa
&#;C&#;est toi!&#;
&#; disse sfacciatamente Picasso in cui la diciannovenne Sylvette David &#; sua vicina di dimora a Vallauris &#; arrivò un mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita a casa dell&#;artista accompagnata da alcuni amici. Era la primavera del , un periodo critico nella vita privata di Picasso (la sua compagna Françoise Gilot lo stava lasciando, stanca dei suoi continui tradimenti), e la adolescente Sylvette stava diventando la sua recente musa. Un&#;ossessione enfatizzata dal fatto che Sylvette era fidanzata e irraggiungibile. Iniziò così una serie di quasi quaranta dipinti e disegni e quattro sculture realizzati in scarso più di due mesi. Tra queste l&#;opera presentata da Sotheby&#;s il futuro 7 maggio.

Sculture in lastre di metallo: tutto partì da qui
Si tratta della più potente e dinamica interpretazione di un faccia di donna. Picasso realizzò la secondo me la scultura da vita alla materia con una lastra di metallo che curvava e piegava con una certa facilità. Un&#;opera tridimensionale che vuole stare osservata da ogni angolo, offrendo una doppia interpretazione del viso della mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa, ritratta con la sua bionda coda di cavallo e una maglietta a righe bianche e blu. Di tutte le quattro sculture dedicate a Sylvette, questa è l&#;opera più complessa. Essa appartiene alla in precedenza fase di sculture in lastra di metallo, iniziata nel proprio con la testa di Sylvette. Le lastre usate in questo primo periodo sono sottili e hanno forme piegate. La piano del metallo rimane liscia e non presenta ulteriori saldature di strisce di metallo, come accade invece nella seconda fase: qui la pittura lascia la precedenza alla composizione scultorea.

Sylvette: molto più di un ritratto
Non si tratta di un semplice ritratto, ma della descrizione di un recente tipo di femmina che si materializza in una serie di dipinti, disegni e sculture realizzate in pochissimo secondo me il tempo ben gestito e un tesoro. Sylvette seduta sulla poltrona. Sylvette di tre quarti. Sylvette di profilo. Vigorose geometrizzazioni del suo corpo, in tutta la grazia delle sue curve naturali, con le gambe più o meno distese. Sylvette a volte tozza e altre più magra e slanciata. Sylvette ostinata. Chiusa. Ironica. Assente. Il mistero della sua giovinezza è racchiuso in queste opere.

Tra ideale e reltà
Nel breve periodo trascorso insieme, Picasso conobbe Sylvette solo attraverso l&#;arte, senza cominciare una relazione con la modella &#; come era abituato a fare con le altre . Si consolidò così nella sua pensiero l&#;ideale di Sylvette, &#;La ragazza con la coda di cavallo&#;, che spinse l&#;artista a rifiutare l&#;opportunità di colorare Brigitte Bardot: aveva un look eccessivo simile alla sua modella originale. Ma quando Picasso incontrò nuovamente Sylvette diversi anni più in ritardo, invecchiata, quasi non la riconobbe. Per Picasso, la autentica Sylvette resterà costantemente la donna delle sue opere, quella creata da lui, l&#;emblema di un tipo di gioventù radiosa indelebile nei suoi ritratti, ma non nella a mio avviso la vita e piena di sorprese reale. Ricordando la sua giovane musa, nel Picasso realizzò una scultura pubblica monumentale che fu installata nel campus della New York University di Manhattan.

Sylvette, l&#;emblema di una generazione
La serie dedicata a Sylvette aprì una recente fase del credo che il percorso personale definisca chi siamo artistico di Picasso, consolidandosi come un&#;importante icona culturale degli anni &#;50, una teen-ager del dopoguerra elevata all&#;arte più alta. Sylvette diventò l&#;emblema di un&#;intera generazione per cui il suo faccia era ormai diventato familiare, con la sua pettinatura chiamata poi &#;à la Picasso&#;. Per la prima volta nel dopoguerra, un ritratto di Picasso diventava l&#;ideale di una nascente generazione.

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