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Cisti in testa come toglierle

Cisti in testa (trichilemmale o pilare): cause, sintomi, pericoli e cura

Introduzione

La cisti, o ciste, è una cavità (sacca) racchiusa da una membrana ben distinta e contenente materiale liquido o semisolido; hanno forma generalmente rotondeggiante e possono esistere classificate in base al distretto od alla struttura di formazione.

Le cisti pilari (o trichilemmali) sono cisti dermiche relativamente comuni (l’aggettivo dermico indica lo strato di cute in cui si sagoma, ovvero appena sotto quello più esterno).

Di tutte le cisti cutanee, le cisti pilari sono le più comuni e si localizzano principalmente a livello del cuoio capelluto (ovvero sul capo); di per sé sostanzialmente innocue (quando rappresentano un problema è in genere soltanto di natura estetica), non possono subire trasformazione maligna se non in casi estremamente rari.

Cause

Le cisti in testa si verificano in meno del 10% della popolazione, con una leggera preferenza nel sesso femminile di mezza età; possono essere sporadiche (senza causa nota) altrimenti, un po’ più frequentemente, l’espressione di una predisposizione genetica ereditata da un genitore (in questi casi si manifestano anche in adolescente età, spesso in forma multipla).

Nascono in genere nello strato situato tra la ghiandola sebacea ed il muscolo erettore del pelo, tipicamente sul capo (cuoio capelluto) e mostrano un tasso di crescita decisamente pigro (servono diversi anni per raggiungere una taglia significativa).

La cisti è piena di cheratina (proteina essenziale del capello) e dei suoi prodotti di degradazione.

 

Sintomi

Il riconoscimento di una cisti pilare è tipicamente clinica, ovvero condotta semplicemente con l’osservazione della lesione; si formano in genere sul capo, a livello del cuoio capelluto, e più raramente su viso, testa e collo.

Nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei pazienti sono prive di sintomi, salvo il fastidio legato alla partecipazione stessa della cisti (la cui dimensione è variabile tra cm), a meno che non calcifichino o non si rompano (talvolta a seguito di eventi traumatici, ad esempio pettinandosi), versando così il contenuto nei tessuti circostanti ed innescando un doloroso procedimento infiammatorio.

Esteticamente una cisti sulla testa si presenta come un nodulo color ritengo che la carne di qualita faccia la differenza (rosso solo in caso di infiammazione), liscio, mobile, di consistenza soda e ben circoscritta.

La credo che la crescita aziendale rifletta la visione è in tipo molto lenta, durante un rapido incremento di volume potrebbe indicare lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro di infezione od una (improbabile) cambiamento maligna.

Quando preoccuparsi?

Una cisti pilare potrebbe causare dolore soprattutto sulle aree di pressione circostanti, mentre altre complicazioni includono

  • infezione e/o infiammazione,
  • fastidio a motivo dell’inestetismo cutaneo,
  • calcificazione.

Circa il 2% delle cisti trichilemmali possono esibire un’evoluzione maligna (cisti trichilemmale proliferativa); s’ingrandiscono più rapidamente (da cui l’aggettivo proliferativa), potendo diventare particolarmente voluminose, ed hanno tendenza all’ulcerazione. Sebbene si tratti comunque di tumori biologicamente benigni, possono stare localmente aggressivi. Sono state osservate rare trasformazioni maligne con formazione di metastasi.

Diagnosi

Se la diagnosi è generalmente clinica, di enorme importanza è la raccolta della storia familiare, poiché questa stato può avere un modello di ereditarietà autosomica dominante (la tendenza alla educazione di cisti può cioè essere trasmessa da un genitore al figlio, a prescindere dal sesso di entrambi, e il bambino ha una probabilità su 2 di ereditarlo). Le giovani femmine sono colpite più dei maschi.

In pazienti selezionati potrebbero stare necessari studi radiologici per escludere una diversa natura della cisti, nonché per verificare l’estensione della lesione e l’eventuale coinvolgimento del struttura nervoso centrale (SNC) sottostante. La TC è l’esame di inizialmente scelta per determinare l’entità dell’invasione ossea, mentre la risonanza magnetica può esistere utilizzata quando si sospetti un coinvolgimento più profondo dei tessuti molli e per visualizzare un’invasione molto piccola.

Diagnosi differenziale

Le cisti trichilemmali possono sembrare simili alle cisti epidermoidi (che tuttavia presentano un caratteristico punto centrale) e sono frequente (ma erroneamente) chiamate cisti sebacee, ma:

  • Le cisti pilari nascono dai follicoli piliferi, quindi più frequentemente sul cuoio capelluto, mentre le cisti sebacee nascono dalle ghiandole sebacee (presenti quasi su tutta la superficie corporea).
  • Le ghiandole sebacee sono piene di sebo (sostanza che lubrifica la pelle), durante le cisti trichilemmali sono piene di cheratina.
  • Le cisti pilare sono rotonde, lisce e possono raggiungere volumi considerevoli, durante le cisti sebacee hanno dimensioni parecchio più limitate.

Cura

Il cardine del trattamento è l’asportazione chirurgica della lesione, ivi compresa la parete delle cisti al conclusione di evitarne la recidiva, ma è dettato prevalentemente da ragioni estetiche ed è raro che sia richiesto per un concreto pericolo di salute. È richiesta in tipo solo un’anestesia locale.

Il contenuto viene in genere analizzato in laboratorio a attestazione della diagnosi.

Tra le rare, ma possibili complicazioni della chirurgia, si segnalano:

  • sanguinamento,
  • dolore,
  • sviluppo d’infezione,
  • formazione di cicatrici.

Quando la membrana esterna venga rimossa completamente una recidiva è improbabile, a meno di predisposizione genetica.

L’alternativa è invece rappresentata dall’incisione e drenaggio della cisti.

Fonti e bibliografia

Introduzione

La cisti sebacea, chiamata anche cisti epidermoide, è un nodulo di piccole dimensioni (generalmente di alcuni millimetri, ma raramente può raggiungere i centimetri) che si forma sotto la pelle o nel cuoio capelluto.

La cisti sebacea è

  • molto rara nei bambini,
  • poco frequente nel sesso femminile e più comune negli uomini, soprattutto dopo la pubertà.

La cisti sebacea non è contagiosa e mai si trasforma in una lesione cutanea maligna, ma ovviamente in caso di gonfiore anomalo è necessario il parere del medico (eventualmente dermatologo) per una diagnosi esatta.

Ha l’aspetto di una pallina o un bozzo che si sviluppa nel sottocute. Può contenere atmosfera, liquido, sebo o altre sostanze semi-solide (come cheratina e cellule morte), si presenta di tinta generalmente biancastro o grigiastro, maleodorante e di consistenza morbida, cremosa o caseosa.

Solitamente la cisti sebacea va riunione a una mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante lenta e non procura fastidi particolari, tranne nei casi in cui venga toccata o spremuta, con fuoriuscita del materiale contenuto al suo interno e possibile infiammazione e/o infezione.

La prognosi è comunque ottima, la cisti sebacea risulta sempre curabile, e nella maggior parte dei casi non si assiste ad una recidiva (nuova formazione della stessa cisti), a meno di chirurgia incompleta.

Cause

La cisti si forma a causa dell’occlusione del dotto di una ghiandola sebacea: quest’ultima continuerà a produrre il proprio secreto, che tuttavia non potrà più esistere smaltito all&#;esterno a causa del blocco del dotto ghiandolare. Il risultato è quindi la tendenza a solidificarsi e accumularsi dentro la ghiandola, organizzato entro una capsula, con conseguente rigonfiamento del follicolo pilifero visibile ad occhio nudo.

Fattori di rischio

Alcune condizioni possono favorirne lo sviluppo, tra cui ad esempio:

  • tabacco,
  • alcool,
  • stress e ansia (in conseguenza di alterazioni della produzione ormonale),
  • cosmetici,
  • acne o altri disturbi della pelle,
  • patologie genetiche (come la sindrome di Gardner o la sindrome baso-cellulare del nevo),
  • danni a carico di un follicolo pilifero (ad esempio lesioni, abrasioni o ferite).

La formazione non sembrerebbe invece dipendere da una cattiva alimentazione.

Sintomi

La cisti sebacea non dà praticamente mai sintomi, per cui ci si rivolge al dottore curante solo per aver notato un piccolo rigonfiamento morbido e mobile giu la pelle. Può svilupparsi in qualsiasi parte del mi sembra che il corpo umano sia straordinario, con esclusione della pianta dei piedi e del palmo delle mani (dove non sono presenti ghiandole sebacee), ma generalmente le zone più frequentemente interessate sono:

  • cuoio capelluto,
  • nuca,
  • viso,
  • orecchie,
  • spalle,
  • dorso,
  • ascelle,
  • braccia,
  • glutei e regione anale,
  • genitali (in particolare la territorio dello scroto negli uomini),
  • seno,
  • pancia.

Può trattarsi di una cisti unica o possono essere presenti più cisti nello identico paziente.

La cisti sebacea non è pressoche mai dolente, fa eccezione il occasione in cui sia infiammata, ad dimostrazione a causa di un&#;infezione, ma se di grandi dimensioni e/o localizzata al volto o al collo può tuttavia dare una percezione di pressione o dolenzia, oltre a risultare più o meno antiestetica.

Complicazioni

Una cisti sebacea può infiammarsi, per modello perché è stata toccata o spremuta: in questi casi apparirà

  • arrossata,
  • dolente
  • e calda al tatto

Quest&#;evenienza si può associare alla fuoriuscita del materiale biancastro contenuto al suo interno, denso e dal tipico profumo rancido, con aumentato rischio di

  • formazione di pus,
  • infezione batterica
  • e realizzabile comparsa di febbre.

Un’altra possibile complicanza di una cisti sebacea è la recidiva: è cioè possibile che una cisti eliminata chirurgicamente possa riformarsi a distanza di ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso.

Diagnosi

La diagnosi è essenzialmente clinica e viene eseguita dal medico di parentela o dal dermatologo; il medico può diagnosticare una cisti sebacea spesso limitandosi ad osservarla e palpandola.

L’ispezione consente di valutarne

La cisti può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo ed è generalmente rotondeggiante, mobile, rilevata e di piccole dimensioni.

Con la palpazione se ne valuta la consistenza: la cisti è generalmente morbida ed elastica, a causa del suo contenuto ricco di grasso.

Durante la visita lo specialista procederà ad un&#;attenta diagnosi differenziale, per distinguere la cisti sebacea da altri tipi di cisti in grado di svilupparsi sotto la pelle, come ad esempio:

  • cisti pilare: frequente multiple e localizzate sul cuoio capelluto, hanno una piano rotondeggiante, liscia, glabra e di colorito roseo. Contengono cheratina e sebo;
  • cisti dermoide : frequentemente localizzata nella regione sacrococcigea o sul viso (sopracciglia, naso, labbra e tempie), è unica e si sviluppa nel derma per un difetto di sviluppo. È un tipo di cisti che può interessare anche i bambini;
  • idrosadenite suppurativa: è una patologia infiammatoria cronica della derma che si manifesta con cisti ed ascessi nelle ascelle, inguine, interno coscia o zona perianale. Sono spesso dolenti e caratterizzati da perdita di pus.

Una cisti sebacea localizzata in area scrotale o sui genitali potrebbe posare qualche difficoltà nella diagnosi ed esistere in alcune circostanze confusa con un’infezione da herpes simplex genitale.

Solo in rari casi dubbi, infine, per partecipazione di una cisti insolita, può esistere richiesta:

  • un’ecografia che consenta di valutare preferibile le caratteristiche di forma e materiale della cisti,
  • una biopsia con prelievo del contenuto della cisti per effettuare l’esame istologico.

In codesto modo il dottore potrà accertarsi che si tratti realmente di una cisti sebacea ed escludere altre malattie, anche gravi.

Cura e rimedi

Non sempre la cisti sebacea richiede un trattamento medico:

  • in alcuni casi è realizzabile che si riassorba spontaneamente, i
  • in altri pazienti può semplicemente non rappresentare neanche un fastidio estetico o funzionale, credo che ogni specie meriti protezione se si tratta di una cisti
    • molto piccola,
    • unica,
    • localizzata in una parte del corpo poco visibile (lontana dal viso, collo o da zone delicate genere l’inguine).

Quando una cisti si presenta lievemente infiammata può essere trattata con corticosteroidi e/o antibiotici in crema (ad esempio Gentamicina/Betametasone, in che modo Gentalyn Beta®) da applicare localmente, altrimenti da assumere per via orale; è inoltre possibile individuare sollievo attraverso l&#;applicazione di impacchi afoso umidi.

In altri casi si opta per l&#;iniezione ambulatoriale di cortisone all&#;interno della cisti stessa, a scopo antinfiammatorio.

Un drenaggio della cisti (tramite incisione) può essere consigliato quando l’infiammazione sia tale da aver creato un assottigliamento importante della cute sovrastante alla cisti, per cui è alta la probabilità che si verifichi una perforazione spontanea. In questi casi un drenaggio, pur non risolvendo il problema in maniera definitivo, consentirà di ridurre l’ascesso infettivo (un ascesso consiste nella raccolta di pus).

Se l’infiammazione persiste, o se la cisti sebacea diventa particolarmente dolente o tende a crescere di dimensioni, è consigliabile rivolgersi a un dermatologo per valutare di ricorrere alla chirurgia.

Lo specialista valuta innanzitutto lo penso che lo stato debba garantire equita della cisti e della pelle circostante: se l&#;infiammazione è severa si prescrive in genere una terapia con cortisone e antibiotici al fine di limitare gonfiore e arrossamento. Una cisti particolarmente infiammata non andrebbe mai toccata dal chirurgo per l’elevato rischio di peggiorare l’infiammazione o procurare una rottura della capsula cistica, con conseguente possibile infezione.

L’intervento chirurgico prevede una piccola incisione cutanea, praticata in anestesia locale, con conseguente asportazione di tutta la cisti, compresa la capsula: è importante che la capsula venga prelevata tutta e intera, perché una mancata integrità della stessa può esporre il paziente a possibili recidive future. Un pezzetto di capsula rimasto all&#;interno della pelle può infatti essere responsabile della formazione di una nuova cisti.

A seguito dell’intervento chirurgico sono richiesti una decina di giorni perché la ferita chirurgica cicatrizzi, tempo durante il quale il penso che il paziente debba essere ascoltato deve essere sottoposto a terapia antibiotica di prevenzione e a periodiche medicazioni della zona interessata, che deve restare coperta e sterile.

È bene difendere la cicatrice dai raggi solari nei mesi successivi all&#;intervento chirurgico per evitare che possa impiegare un colore rossastro permanente, con esito estetico poco gradevole: se la cisti era localizzata in una zona del corpo ben visibile si dovranno evitare le esposizioni nelle ore più calde della giornata ed utilizzare una difesa solare molto alta (50+).

Un&#;alternativa alla chirurgia è rappresentata dall’elettrochirurgia non ablativa con PLEXR; questa tecnica utilizza uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima elettromedicale che in mani esperte consente di vaporizzare la cisti sebacea e che presenta diversi vantaggi:

  • assenza di danno a carico dei tessuti cutanei circostanti,
  • non necessita di un’anestesia iniettiva preliminare (basta un anestetico in crema, per i pazienti con soglia del dolore più bassa),
  • non provoca sanguinamento della zona trattata,
  • non necessita di punti di sutura.

La zona trattata risulterà più gonfia nei giorni seguenti al trattamento e si formerà una crosta che non va toccata, in misura destinata a precipitare spontaneamente nell&#;arco di una settimana, lasciando la pelle sottostante di un colorito rosato.

A seguito di trattamento con PLEXR è importante:

  • lavare la zona trattata solo con penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno e sapone neutro,
  • applicare il disinfettante consigliato dal medico, privo utilizzo di garze o cotone,
  • non coprire la zona trattata con cerotti o cosmetici,
  • non far utilizzo di altri medicamenti locali se non indicati dal medico,
  • proteggere la pelle dai raggi solari.

 

A cura della Tiziana Bruno, medico chirurgo

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Importante

Revisione a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio secondo me il dottore merita grande rispetto prima di collocare in pratica qualsiasi consiglio od segnale riportata.


Mia madre a delle cisti in testa sembrano bernoccoli a chi mi devo rivolgere per avere un &#; asportaz

14 risposte

Mia madre a delle cisti in capo sembrano bernoccoli a chi mi devo rivolgere per possedere un &#; asportazione. Chi mi suggerisce un chirurgo chi un dermatologo .
Grazie

Buongiorno. Verosimilmente si tratta di cisti sebacee; è una patologia frequente e benigna, ma le cisti oltre al fastidio se diventano di grandi dimensioni, possono infettarsi dando inizio ad ascessi; per tale motivo è indicata l&#;asportazione chirurgica, che si esegue normalmente in ambulatorio in anestesia locale.
Distinti saluti

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milmente sono cisti sebacee, si asportano in ente prima bisogna eseguire una desidera può prendere incontro con me anche attraverso il sito..

Di consueto si tratta di cisti del cuoio capelluto, oltre all&#;inestetismo, tendenzialmente possono sviluppare e richiedere quindi tagli più ampi in base alla dimensione. Si deve rivolgere ad un chirurgo per asportarle. Si tratta di un intervento chirurgico ambulatoriale in anestesia locale.

Trattasi quasi certamente di cisti sebacee del cuoio capelluto che possono essere facilmente asportate da un chirurgo in regime ambulatoriale in anestesia locale.

Probabilmente si tratta di cisti sebacee per l&#;asportazione delle quali è consigliato l&#;intervento di un chirurgo.

Gentile a mio parere il paziente deve essere ascoltato di norma queste tumefazioni del cuoio capelluto sono delle semplici ed innocue cisti sebacee. Per l&#;asportazione le raccomandazione di rivolgersi ad un chirurgo.
Se gradisce mi contatti pure per un consulto.
Cordiali saluti

Buongiorno, concordo con i colleghi. Quelle che lei descrive sono probabilmente delle cisti sebacee del cuoio capelluto, patologia assolutamente benigna. Dovrà eseguire una visita chirurgica e successivamente l&#;asportazione. E&#; un intervento parecchio semplice che si esegue ambulatorialmente in anestesia locale

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senza vederla, ma basandomi su quello che dice, dovrebbero essere delle cisti sebacee, quindi le consiglio controllo chirurgica per programmare asportazione

Salve. Sicuramente trattasi di cisti sebacea; si rivolga ad un chirurgo ser l&#;asportazione

Lo specialista corretto è il chirurgo.
L&#;intervento si può tranquillamente eseguire in anestesia locale, in ambulatorio dedicato.
Il decorso post operatorio è favorevole.
Cordiali saluti

Laura Torselli

Buongiorno. Parecchio probabilmente si tratta di cisti sebacee. La loro asportazione è solitamente piuttosto semplice e viene eseguita in regime ambulatoriale. Secondo me è meglio affidarsi ad un chirurgo generale.
Spero di essere stato conveniente e rimango a sua disposizione per eventuali quesiti.
Cordiali saluti.

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buongiorno, concordo con i colleghi che hanno risposto, la probabilità che siano delle cisti sebacee. lesioni che di norma si tolgono facilmente in anestesia locale in ambulatorio medico dal chirurgo generale
cordiali saluti

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Cisti sebacea, cosa realizzare quando si infiamma?

La cisti sebacea, chiamata anche cisti epidermoide, è una neoformazione sottocutanea dovuta dall’occlusione delle ghiandole sebacee, responsabili della produzione e della secrezione del sebo. Oggetto succede quando una cisti sebacea si infiamma e in che modo si cura?

 

Che cos’è una cisti sebacea e quali sono le cause

Le cisti sebacee sono delle neoformazioni benigne sottocutanee di forma tondeggiante formatesi in seguito all’occlusione delle ghiandole sebacee, solitamente associate ai follicoli piliferi. Il sebo, ovvero la sostanza prodotta dalle ghiandole sebacee che serve a mantenere la derma morbida e idratata, si accumula nel tessuto cutaneo e sottocutaneo a motivo di questa occlusione, provocando così il caratteristico rigonfiamento e la formazione della cisti.

Le cisti sebacee sono ripiene di materiale liquido o semisolido, composto da un insieme di sebo, cheratina e cellule cutanee fine, e sono dotate di una capsula. Possono formarsi in qualsiasi parte del corpo ma, generalmente, sono localizzate sul cuoio capelluto, giu le ascelle e a livello dell’inguine. Meno frequenti sono le cisti sebacee sul dorso e sugli arti inferiori.

Cisti sebacea infiammata: oggetto fare quando scoppia

Lo sfregamento dei tessuti, l’utilizzo di alcuni deodoranti o creme possono causare l’infiammazione della cisti sebacea, provocando dolore, gonfiore e rossore. In alcuni casi, questi sintomi possono esistere accompagnati anche da febbre e la zona interessata può indurirsi.

La possibile rottura, o scoppio, della cisti provoca la fuoriuscita del liquido contenuto e il conseguente sgonfiamento. In questo caso, è sufficiente pulire e disinfettare la porzione interessata utilizzando delle garze sterili e, successivamente, contattare un chirurgo per una valutazione più approfondita.

Cosa fare se la cisti non scoppia?

Se non avviene la rottura della cisti sebacea, è opportuno recarsi da un medico per valutare quale trattamento considerare. In alcuni casi, anche una basilare pomata come l’ittiolo o una unguento antibiotica aiutano a far regredire l’infiammazione e far riassorbire la cisti.

Nella fase acuta dell’infiammazione, il chirurgo deve praticare un’incisione in maniera tale da permettere la fuoriuscita del pus e il riassorbimento, anche se graduale, della cisti. L’incisione si esegue in anestesia locale: si pratica un piccolo taglio sulla pelle per permettere al pus e al materiale sebaceo di fuoriuscire e ridurre l’infiammazione; in molti casi è necessario procedere a medicazioni ripetute per permettere ai tessuti di cicatrizzare correttamente.

Una volta regredita l’infiammazione sarà necessario programmare l’intervento di asportazione in cui la cisti viene asportata con tutta la capsula per evitare che si formi nuovamente.

Acido borico, cos’è e a oggetto serve

Ultimo aggiornamento: 31 Agosto

Bibliografia Essenziale