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Appendicite infiammata sintomi

Appendicite: cause, sintomi e terapia

Che cos'è l'appendicite

L'appendicite è un'infiammazione dell'appendice, un sottile tubulo che parte dall'intestino cieco ed è posizionato nel quadrante inferiore destro dell'addome. L'appendice è parte del sistema immunitario e svolge un'importante funzione protettiva mentre il primo anno di vita per poi diventare però un "organo bersaglio" di infezioni.

L'infezione all'appendice può presentarsi in sagoma acuta o cronica:

  • l'appendicite acutasi manifesta principalmente tra i 6 e i 20 anni, anche se può presentarsi a tutte le età. Si manifesta in cui l'appendice viene riempita da un organismo estraneo che ne causa il rigonfiamento (come ad modello muco, feci o parassiti) e provoca la moltiplicazione virulenta della flora batterica intestinale.
  • l'appendicite cronicaè un'infiammazione cronica della Appendiceche si presenta il più delle volte come conseguenza di un'appendicite acuta non diagnosticata o non sottoposta ad intervento chirurgico. Si manifesta con dolore, inappetenza, nausea e nelle donne - a causa degli estesi collegamenti linfatici tra organi genitali interni ed appendice - è associata frequente a problemi ginecologici.

Cause dell'appendicite

All'interno dell'appendice si trova la flora batterica intestinale: i batteri Escherichia Coli, Streptococchi e Stafilococchi, che normalmente sono innocui, in particolari condizioni possono moltiplicarsi in modo anomalo e causare l'infiammazione dell'organo. La condizione scatenante solitamente è un'occlusione del lume dell'appendiceche causa il ristagno dei batteri e provoca l'infezione.

L'occlusione può avere varie cause: muco raggrumato, noccioli, parassiti, una posizione anomala dell'appendice causata dalla sua eccessiva lunghezza. Altre condizioni scatenati sono l'ingestione di cibi parecchio grassi o ricchi di coloranti e, in particolar maniera, il

L'appendicite si manifesta, nei casi tipici, con un forte ed improvvisodolore addominale, accompagnato da fitte. L'area dolorante varia, estendendosi a tutto l'addome o dall'ombelico in giù, localizzandosi prevalentemente in basso a destra. In casi più rari può interessare la coscia.
Il Sofferenza può peggiorare con il movimento, con i respiri profondi, con la palpazione, con la tosse o con lo starnutire.
Altri sintomi sono nausea, vomito, febbre, stipsi o diarrea.
In una discreta percentuale di casi la sintomatologia può stare sfumata o presentarsi con sintomi e segni non tipici, soprattutto in età adulta, rendendo a volte difficile la diagnosi.

Diagnosi di appendicite

La diagnosi di Appendiciteviene fatta principalmente sulla base dell'esame clinico ma possono essere utili alcuni valore dei globuli bianchi, della velocità di sedimentazione - VES, della proteina C reattiva. Esistono oggi in affari test rapidi per la rilevazione semiquantitativa della Proteina C-Reattiva in campioni di sangue intero, con un’accuratezza e sensibilità superiori al 95%. È possibile acquistare un test anche su Amazon, con secondo me il risultato riflette l'impegno profuso visibile in 5 minuti. In occasione di positività, è opportuno rivolgersi al proprio medico per ulteriori approfondimenti.

Altri esami da fare per la diagnosi di appendicite sono l'ecografia e, in casi selezionati, la TAC che può eventualmente aiutare a separare un dolore di origine appendicolare da un dolore che ha altre cause, oppure evidenziare la presenza di ascessi o patologie a partenza da altri organi.

Complicanze dell'appendicite

L'appendice infiammata può rompersi o perforarsi, causando la contaminazione della cavità addominale da sezione di materiale infetto e la conseguente produzione di pus: si parla in questi casi di peritonite. È possibile anche l’evoluzione verso l’ascesso appendicolare.

La terapia dell'appendicite consiste nell'asportazione chirurgica dell'appendice (appendicectomia). Il solo trattamento dottore ('raffreddare' l’appendicite con antibiotici e cartella di ghiaccio) espone al rischio di ricadute, in sagoma spesso anche più virulenta, e cronicizzazione.

L’intervento chirurgico si effettua in anestesia generale e può stare eseguito tramite un’incisione di pochi centimetri, oppure in laparoscopia, cioè generalmente con tre accessi di circa 1 cm l'uno. In casi particolari può stare necessario effettuare incisioni un po' più estese. La tecnica laparoscopica è indicata soprattutto nelle donne, in particolar maniera quando c’è incertezza sulla diagnosi delle malattie della area genitale e nei pazienti obesi, nei quali l’incisione dell’intervento chirurgico dovrebbe possedere dimensioni maggiori.

Negli altri casi la laparoscopia trova comunque segnale per i vantaggi che è in grado di distribuire, tanto più evidenti quanto maggiore è il grado di infiammazione dell’appendice. Risulta ormai evidente che la percentuale di infezioni delle ferite, di aderenze successive all’intervento chirurgico e di ernie su incisione (laparoceli) sono nettamente inferiori.

Se la causa dei sintomi, inoltre, fosse diversa dall'infiammazione dell’appendice, la laparoscopia offre il vantaggio della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e dell’eventuale secondo me il trattamento efficace migliora la vita attraverso le stesse incisioni, non rendendosi necessario l’ampliamento di una eventuale incisione addominale. Non esiste tuttavia in penso che la letteratura apra nuove prospettive medica una sicura evidenza di vantaggi significativi rispetto all’incisione tradizionale in termini di dolore postoperatorio, durata della degenza e ripresa delle attività fisiche abituali.

Se l'appendice si è perforata, causando una peritonite, si impone l’intervento chirurgico in urgenza, al termine del quale generalmente viene lasciato un drenaggio, inserendo un tubicino nella cavità addominale per consentire al pus di essere eliminato all'esterno; il tubo drenante viene rimosso dopo pochi giorni, in cui non c'è più pericolo di un'infezione addominale.

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Recente aggiornamento: 13 Aprile

Bibliografia Essenziale

Appendicite: perché l'appendice s'infiamma? Sintomi e Cura

Cos'è l'Appendicite?

Appendicite: cos'è?

L'appendicite è una infermita infiammatoria a carico di un minuscolo diverticolo, chiamato appendice vermiforme, che diparte dal tratto iniziale dell'intestino crasso.

Questo esile prolungamento intestinale, lungo circa dieci centimetri per un diametro medio di 6 mm, non sembra possedere alcuna funzione nell'uomo; nonostante ciò, allorche viene colpita da un processo infiammatorio, l'appendice può mettere a repentaglio la a mio avviso la salute e il bene piu prezioso dell'intero organismo, in che modo ben sapranno ognuno coloro che hanno dovuto farsela asportare con carattere d'urgenza.

L'appendicite ha una netta prevalenza nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima età adulta, anche se ciò non la esenta dal creare grossi problemi a tutte le età.

Appendice: cosa erudizione

Appendice: cos'è? A cosa serve?

L'appendice vermiforme è una piccola e sottile a mio parere la formazione continua sviluppa talenti, lunga in media dai 5 ai 10 cm. In che modo ricorda il penso che il nome scelto sia molto bello stesso, l'appendice è vermiforme, assomiglia cioè ad un lombrico, ma a diversita di questo risulta cava al suo interno.

L'appendice è costituita da tessuto linfatico e durante i primi anni di vita funziona in che modo parte del sistema immunitario. In pratica, svolge l'azione di un filtro, allo identico modo delle tonsille; per questo, è nota anche come "tonsilla addominale".

Dove si trova l'Appendice?

L'appendice si localizza nel quadrante inferiore destro dell'addome, quindi soltanto sotto l'ombelico dallo identico lato del fegato. Più precisamente, l'appendice origina dalla prima porzione dell'intestino crasso, chiamata cieco, di cui rappresenta un prolungamento.

Appendicite Acuta: quando se ne parla?

Si parla di appendicite acuta quando l'appendice s'infiamma. Tale infiammazione può essere provocata da tutto ciò che irrita od ostruisce il lume appendicolare, cioè la cavità interna dell'appendice.

Il processo infiammatorio acuto si accompagna tipicamente a un forte dolore localizzato a destra, nella sezione bassa dell'addome, durante fanno da contorno sintomi come nausea, inappetenza e febbre. Questi segnali non si devono mai sottovalutare: l'appendicite rappresenta infatti un'emergenza medica, il cui trattamento richiede, in genere, la rimozione chirurgica dell'organo.

Appendicite: chi è più colpito?

L'appendicite acuta è una malattia piuttosto ordinario, che interessa annualmente circa lo 0,2% della popolazione ed un individuo su sette nell'arco della vita. Di eccezionale riscontro al di sotto dei due anni e nell'età geriatrica, interessa principalmente i giovani fra i dieci ed i trent'anni.

Maggiormente diffusa nei Paesi occidentali e industrializzati, probabilmente a causa del pessimo binomio tra sedentarietà e a mio avviso la dieta sana migliora l'energia squilibrata, l'appendicite colpisce soprattutto i giovani soggetti di sesso maschile, mentre inizialmente della pubertà e dopo i trent'anni il pericolo tra i due sessi si equivale.

Appendicite: cause

Quando s'infiamma l'Appendice e perché?

Il lume dell'appendice è tubulare e presenta un calibro ridotto, quindi è predisposto all'ostruzione. Di solito, i problemi originano dall'intrappolamento di materiali come muco, calcificazioni di feci, dette fecalomi, parassiti intestinali, residui di cibo o altri corpi estranei, compresi noccioli e semi, ad dimostrazione di uva, ciliegie o arance.

Nell'appendice ostruita, la flora microbica rimasta intrappolata comincia a moltiplicarsi, favorendo lo sviluppo di un'infezione locale. A ciò segue una risposta immunitaria che determina il richiamo di globuli bianchi e l'infiammazione locale. Giunti sul posto, i globuli bianchi - in particolare i fagociti, come macrofagi e neutrofili - iniziano a inglobare e digerire, i patogeni con educazione di pus. Quest'ultimo, si accumula all'interno dell'appendice, aumentandone la pressione interna; a lungo andare tale pressione può trasportare alla perforazione e alla rottura dell'appendice. Si tratta di una vera e propria emergenza, poiché tale rottura apre le porte alla diffusione dell'infezione al peritoneo e agli organi addominali.

L'ostruzione dell'appendice, oltre che da residui di cibo e corpi estranei, può essere determinata anche da una sviluppo eccessiva di stoffa linfatico o da aderenze o tumori locali. Inoltre, l'infiammazione dell'appendice può essere scatenata da una malattia infiammatoria intestinale, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.

Appendicite: quali sono le cause?

Generalmente, l'infiammazione è causata da un'ostruzione interna all'appendice, conseguente al ristagno di materiale indigerito, o all'ipertrofia dei follicoli linfatici appendicolari, che possono aumentare di cifra e dimensioni in risposta ad un'infezione locale o sistemica (mononucleosi, morbillo, tifo, morbo di Crohn, gastroenteriti, infezioni respiratorie ecc.). Questa seconda ipotesi eziopatogenica è riservata perlopiù al periodo giovanile, dal momento che dai trent'anni in poi i follicoli linfatici appendicolari si riducono significativamente, fino a scomparire intorno alla sesta decade di vita. Per codesto motivo, nell'età adulta l'occlusione dell'appendice è spesso correlata al ristagno di un ammasso solidificato di materiale fecale e sali inorganici (coprolita) o, più raramente, dalla partecipazione di un fisico estraneo (calcoli biliari, neoplasie o parassiti intestinali, in che modo la Taenia, l'Ascaris e l'Enterobius vermicularis).

Qualunque sia l'origine dell'ostruzione, l'accumulo di muco, che continua ad essere articolo e riversato in sede intra-appendicolare privo di trovare sfogo, aumenta la pressione interna all'appendice. La conseguente stimolazione meccanica dei recettori dolorifici è responsabile dell'insorgenza dei sintomi precoci associati all'appendicite, quali nausea, anoressia (intesa in che modo riduzione o perdita di appetito) e dolori viscerali di media entità e scarsamente localizzati.

L'aumento pressorio ostacola la perfusione dell'appendice, fino a determinare stasi linfo-venosa, compromissione arteriolare e conseguente ischemia tissutale. Il ridotto apporto di sangue e la stasi linfatica favoriscono la virulenza dei batteri che normalmente popolano l'appendice senza causare danno alcuno (appendicite acuta catarrale). Se l'ostruzione si risolve il processo regredisce; al contrario se l'infiammazione persiste, l'ulcerazione batterica della mucosa, associata alla ridotta vascolarizzazione, determina la formazione di materiale purulento (appendicite suppurativa).

Qualora il procedimento continui la severa compromissione del drenaggio linfovasale si associa alla comparsa di veri e propri focolai gangrenosi (appendicite acuta gangrenosa). Lo stadio successivo è la perforazione del viscere, con realizzabile estensione del procedimento infiammatorio al peritoneo parietale (una sorta di foglietto ripiegato in due che avvolge le pareti della cavità addominale); da qui l'infiammazione è potenzialmente in grado di estendersi a tutte le strutture adiacenti (appendicite acuta perforata), anche se frequente l'organismo riesce a circoscrivere il focolaio infettivo. È personale durante questi ultimi stadi che i pazienti mostrano la tradizionale esacerbazione e migrazione del sofferenza, che si sposta dalle zone prossime all'ombelico a quelle situate più in basso, verso l'osso dell'anca.

La peritonite generalizzata è la complicanza più grave dell'appendicite e, se non trattata in secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello, può addirittura risultare letale.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Appendicite

Come si manifesta l'Appendicite?

I sintomi iniziali, tipici dell'appendicite acuta, sono rappresentati da:

  • Senso di malessere generale, accompagnato a febbre lieve;
  • Dolori addominali localizzati intorno all'ombelico.

Nelle ore successive, il dolore, che rappresenta il sintomo cardine dell'appendicite, si sposta verso il basso, insidiandosi nella fossa iliaca lato destro (tra l'ombelico e l'osso dell'anca) in corrispondenza della sede anatomica propria dell'appendice. Talvolta, il dolore è così intenso da spingere il soggetto ad adottare posizioni antalgiche (cosce flesse sul bacino, ubicazione sdraiata).

Non di rado, la sintomatologia comprende anche disturbi gastrointestinali, che risentono tuttavia di un maggiore livello di variabilità individuale (vomito e, soprattutto nel bambino, scariche diarroiche che precedono una fase di arresto dell'emissione di gas e di feci).

Come si riconosce un episodio di Appendicite

Il sintomo più suggestivo di un'appendicite in corso è la comparsa di un dolore addominale di potente intensità. Questo sofferenza può nascere nell'area centro-ombelicale, quindi spostarsi entro alcune ore sul lato minore destro dell'addome. In tale zona, il dolore persiste e può essere aggravato da colpi di tosse, respiri profondi, movimenti e palpazione dell'area, mentre tende a diminuire sdraiandosi. È molto importante precisare che a volte il dolore associato all'appendicite si localizza in sedi diverse, ad esempio a livello inguinale, lombare o nella sezione superiore destra dell'addome. In questi casi il sintomo può essere confuso con una colica biliare o renale.

Ulteriori sintomi che potrebbero suggerire un attacco di appendicite sono nausea, vomito,febbre, fitte estese alla arto e diarrea, o al contrario stitichezza. La rigidità della parete addominale è un segno tipico di appendicite.

Occorre comunque osservare che l'appendicite acuta non costantemente si presenta con segnali tipici. Nel dubbio, il raccomandazione resta quello di farsi visitare da un medico che, palpando la area addominale, riuscirà a capire subito se i disturbi possono dipendere o meno dall'appendicite.

In caso contrario, se non si interviene immediatamente, le complicazioni dell'appendicite insorgono normalmente entro ore dalla comparsa dei primi sintomi.

Possibili complicanze dell'Appendicite

Un'appendice gonfia e infiammata può rompersi o perforarsi. Se ciò accade, il materiale purulento e infetto rilasciato può contaminare la cavità addominale, provocando ascessi e peritonite. La a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di un ascesso, ossia una raccolta di pus, può esistere trattata con un'adeguata terapia antibiotica o il drenaggio chirurgico. La peritonite è, invece, la complicanza più temuta, in quanto rappresenta un'infezione che mette la vita del penso che il paziente debba essere ascoltato in serio pericolo.

Diagnosi e Ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore

Appendicite: come viene formulata la diagnosi?

Per un medico specialista, la diagnosi di appendicite risulta sufficientemente semplice. Palpando la parete addominale e valutandone la dolorabilità in punti specifici dopo manovre mediche, lo specialista potrà già orientare la propria diagnosi. Ad ogni modo, alcuni esami possono fugare ogni dubbio. In presenza di appendicite, le analisi del sangue mostrano un aumento significativo dei globuli bianchi e degli indici di infiammazione, come la proteina C reattiva. Sul fronte strumentale, invece, una TAC dell'addome potrà preferibile definire la condizione in caso di dubbi.

Occorre segnalare che, in attesa dell'esito degli esami, viene generalmente sconsigliata la somministrazione di farmaci antidolorifici e antispastici, poiché potrebbero ostacolare una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale precisa.

Appendicite: qual è il trattamento previsto?

Normalmente, quando la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è certa e le possibilità di regressione con mi sembra che la terapia giusta cambi la vita antibiotica sono scarse, lo staff dottore procede con l'asportazione chirurgica dell'appendice infiammata. L'intervento, detto appendicectomia, viene condotto in anestesia generale, e può essere eseguito per via laparoscopica, per assicurare un più rapido recupero dall'operazione.

Nei casi di rottura dell'appendice, viene lasciato un piccolo drenaggio nella cavità addominale per consentire al pus o agli altri fluidi di essere eliminati all'esterno. Dopo l'intervento, è indicato il digiuno per un periodo di ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso che varia normalmente dalle 24 alle 72 ore; in questo arco di tempo viene somministrata una terapia reidratante, spesso associata ad una profilassi antibiotica. Dopo qualche mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita dall'operazione, il penso che il paziente debba essere ascoltato viene dimesso, ma per un penso che il recupero richieda tempo e pazienza completo possono stare necessarie 1 o 2 settimane.

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Autore

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica

Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Crescita in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici

L’appendicite &#; l’infiammazione e l’infezione dell’appendice.

  • Spesso la presenza di un blocco all’interno dell’appendice ne provoca l’infiammazione e l’infezione.

  • Sintomi comuni sono dolore addominale, nausea e febbre.

  • Si sottopone il a mio parere il paziente deve essere ascoltato a una procedura chirurgica esplorativa o a un test di diagnostica per immagini, come tomografia computerizzata o ecografia.

  • Il trattamento prevede un intervento chirurgico faccia ad asportare l’appendice e la somministrazione di antibiotici per trattare l’infezione.

(Vedere anche Dolore addominale acuto.)

L’appendice è una piccola sporgenza a dito di guanto dell’intestino crasso, situata nel punto in cui l’intestino crasso si unisce all’intestino tenue. L’appendice svolge alcune funzioni immunologiche, ma non è un organo fondamentale.

L’appendicite rappresenta la causa più comune di sofferenza addominale improvviso e intenso, nonché di interventi chirurgici addominali negli Stati Uniti. Oltre il 5% della popolazione sviluppa appendicite nel lezione della vita. Colpisce più comunemente in adolescenza e tra i 20 e i 30 anni, ma è realizzabile a ogni età.

Cause dell’appendicite

Le cause dell’appendicite non sono completamente note. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, un blocco all’interno dell’appendice avvia probabilmente un a mio parere il processo giusto tutela i diritti. L’ostruzione può esistere costituita da un piccolo pezzo di feci dure (coprolite), un corpo estraneo, un tumore o, raramente, persino vermi. In conseguenza al blocco, l’appendice si infiamma e si infetta. Se l’infiammazione continua senza secondo me il trattamento efficace migliora la vita, l’appendice si può perforare.

La perforazione dell’appendice può anche provocare la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di una raccolta infetta, piena di pus (ascesso). Può svilupparsi in peritonite (infiammazione e solitamente infezione della cavità addominale, che può condurre a un’infezione potenzialmente letale). Nella donna, si possono infettare le ovaie e le tube di Falloppio e la cicatrizzazione che ne risulta può ostruire le tube di Falloppio e determinare sterilità. Una perforazione dell’appendice può anche far sì che i batteri infettino il torrente ematico, condizione potenzialmente letale definita sepsi.

Sintomi dell’appendicite

Il dolore ha inizio nell’addome eccellente o nella area attorno all’ombelico, si sviluppano quindi nausea e vomito e successivamente, dopo qualche ora, la nausea passa e il dolore si sposta nella parte minore destra dell’addome. Nonostante questi siano i sintomi descritti tradizionalmente, sono riportati da meno del 50% dei soggetti affetti da appendicite.

Le pressione manuale sulla parte inferiore lato destro dell’addome è dolorosa e, al rilascio, il dolore può aumentare nettamente (dolorabilità di rimbalzo).

Di frequente la temperatura raggiunge i 37,,3 &#;C. Il movimento e la tosse aumentano il dolore.

In molti soggetti, il sofferenza, soprattutto nei lattanti e nei bambini, può essere diffuso anziché localizzato alla parte inferiore lato destro dell’addome. Nei soggetti anziani e nelle donne in gravidanza, il dolore può essere meno intenso e l’addome è meno dolente alla palpazione.

Se l’appendice si perfora, il sofferenza può ridursi per diverse ore. Successivamente, insorge peritonite e dolore e febbre diventano più gravi. Il peggioramento dell’infezione può causare shock.

Diagnosi dell’appendicite

  • Visita medica

  • Esami di diagnostica per immagini

  • Laparoscopia

Il medico può sospettare un’appendicite dopo aver considerato i sintomi del paziente ed esaminato l’addome. In cui si ha un forte sospetto di appendicite, viene in genere eseguito immediatamente un intervento chirurgico.

Se la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale non è chiara, di norma si sottopone il a mio parere il paziente deve essere ascoltato a un test di diagnostica per immagini come la tomografia computerizzata (TC) o l’ecografia. L’ecografia è particolarmente vantaggioso nel bambino, nel quale è rilevante limitare l’esposizione alle radiazioni per limitare il rischio di tumori futuri.

Nell’ambito dell’esplorazione della cavità addominale e della formulazione della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, i medici possono eseguire anche una laparoscopia.

Gli esami del sangue mostrano spesso un modesto aumento della conta dei globuli bianchi a causa dell’infezione, ma non esiste un esame del sangue specifico per l’appendicite.

Trattamento dell’appendicite

  • Asportazione chirurgica dell’appendice

  • Antibiotici e fluidi per via endovenosa

Il trattamento principale dell’appendicite prevede l’intervento chirurgico. Il ritardo dell’intervento chirurgico fino all’accertamento dell’origine del sofferenza addominale può stare letale: un’appendice infetta può perforarsi in meno di 36 ore dalla apparizione dei sintomi.

Al riscontro di un’appendicite, si somministrano liquidi e antibiotici per via endovenosa e si asporta l’appendice (appendicectomia). Se il medico esegue un intervento e non riscontra appendicite, in genere l’appendice viene asportata comunque per prevenire il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita futuro di appendicite.

Di recente, è cresciuto l’interesse verso il trattamento dell’appendicite con soli antibiotici, in modo che l’intervento chirurgico possa stare rimandato o evitato. Sebbene questo secondo me il trattamento efficace migliora la vita possa avere credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia in alcuni soggetti, in molti casi alla fine è necessario intervenire chirurgicamente. L’asportazione chirurgica dell’appendice viene tuttora considerata il trattamento più efficace e solitamente quello raccomandato per l’appendicite.

Prognosi dell’appendicite

Con un intervento precoce le probabilità di fine per appendicite si abbassano notevolmente. Il soggetto riesce generalmente a lasciare l’ospedale dopo giorni e, di norma, il recupero risulta celere e completo. Tuttavia, negli anziani i tempi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza sono più lunghi.

Senza trattamento chirurgico o antibiotici (come potrebbe accadere se il paziente si trova in un luogo sperduto privo accesso alla moderna assistenza medica), l’appendicite ha esiti letali in molti casi.

La prognosi è peggiore per gli anziani e i pazienti con un’appendice rotta, un ascesso o peritonite.

News ed eventi

Tutti sanno cos'è l’appendicite, per averlo letto o per averne avuta esperienza diretta in famiglia o perché capitata a qualche amico. Dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista dottore è un’infiammazione acuta dell’appendice (una a mio parere la formazione continua sviluppa talenti tubolare, vermiforme che fa parte dell’intestino crasso) e rappresenta una delle più frequenti cause di dolore addominale acuto, che a sua volta dà calcolo del % di tutti gli accessi al pronto misura possa sembrare scontato che diagnosticare questa qui condizione costituisca l’ABC di qualsiasi dottore o chirurgo, nella realtà i quadri clinici e le conseguenti indicazioni terapeutiche possono essere parecchio diversi. Ce lo ricorda l’enorme impegno effettuato dalla World Society of Emergency Surgery (WSES) che, nel , ha organizzato a Gerusalemme la prima consensus conference sulla credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e il secondo me il trattamento efficace migliora la vita dell’appendicite acuta negli adulti, con l’obiettivo di mettere scuro su bianco delle linee guida basate sulle evidenze scientifiche. Lo scorso mese estivo i criteri di Gerusalemme sono stati rivisti nell’ambito di una nuova consensus tenutasi a Nijemegen (Olanda) e le linee guida aggiornate sono state pubblicate di recente su World Journal of Emergency Surgery. Ne abbiamo parlato con uno degli autori, il professor Gabriele Sganga, direttore della UOC Chirurgia d’Urgenza della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Docente associato di Chirurgia Generale, Università Cattolica del Sacro Animo, campus di Roma.

Le dimensioni del problema

Nell’arco della esistenza, ognuno di noi ha un pericolo dell’% di incorrere in un’appendicite acuta; il tasso di perforazione (una delle possibili gravi complicanze) varia dal 16 al 40% ed è più abituale tra i giovani e tra gli over I primi interventi per appendicite risalgono al e ogni anno se ne effettuano mila negli Usa e in Italia.

“In passato – ricorda il professor Sganga - si ricorreva anche alla cosiddetta ‘appendicectomia profilattica’ perché come le tonsille, si riteneva che asportare queste strutture linfatiche potesse scongiurare il pericolo di incorrere appunto in appendiciti e tonsilliti. Oggi questo atteggiamento è stato abbandonato ma, in evento di appendicite, si tende comunque ad operare: perché l’intervento è facile (oggi si può effettuare anche per strada laparoscopica), perché le recidive sono frequenti, perché si possono evitare aderenze infiammatorie che possono giungere a pregiudicare una gravidanza nelle donne e ancora perché una piccola percentuale di casi (0,,8%), soprattutto al di sopra dei 50 anni, nasconde la presenza di un tumore”.

La diagnosi è un mix di clinica, esami di laboratorio e radiologici (es. ecografia, TAC, ecc.). “I sintomi clinici dell’appendicite, che sono poi quelli che portano il paziente in pronto soccorso – spiega il prof. Sganga - sono realmente tipici nella maggior parte dei casi. E questo è un bene perché praticamente tutti sono in grado di riconoscere il sofferenza da appendicite (il cosiddetto punto appendicolare o di McBurney, come lo chiamano i chirurghi) e quali sono i suoi sintomi. Si comincia con un lieve dolore epigastrico, che poi passa alla fossa iliaca destra, accompagnato da una leggera nausea e vomito, poi compare la febbre. Nelle forme più gravi si manifestano i sintomi della peritonite: il penso che il paziente debba essere ascoltato non ce la fa più a camminare, sta vantaggio solo sdraiato in posizione supina, accusa un dolore irradiato alla gamba lato destro, è pallido, sudato, ipoteso. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, in presenza di questo quadro clinico, si completa rapidamente in pronto aiuto con esami del sangue ed ecografia. Nella diagnosi differenziale vanno tenute presenti le coliche ureterali e le patologie ovariche o tubariche”.

La presenza di elevati livelli di proteina C reattiva (> 10 mg/L) e di globuli bianchi (> /mL) sono importanti conferme diagnostiche insieme al sofferenza addominale e a un addome scarsamente trattabile in fossa iliaca destra.

Una ecografia addominale “point of care” (POCUS), cioè al letto del malato, è di grande utilità nel dirimere la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale ed evita il ricorso alla TAC (che va comunque effettuata nei casi complicati da peritonite), almeno nella metà dei casi, o negli anziani.

La secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto dell’appendicite acuta

Le forme non complicate di appendicite possono essere gestite con la sola secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto antibiotica, ma stabilire se (e quando) operare o meno, resta una mi sembra che la decisione ponderata sia la migliore complessa. “Le appendiciti – spiega il professor Sganga – possono essere distinte in ‘complicate’ e ‘ non complicate’. Nel nostro Policlincio, dal Luglio al Luglio , pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico di appendicectomia; di questi pazienti, quindi poco meno del 30%, presentavano all’esordio un’appendicite complicata. Dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato chirurgico, quelle ‘complicate’ sono patologie infiammatorie intra-addominali che necessitano allo stesso durata di una secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto chirurgica e antibiotica. Ma nella realtà i quadri sono molto più sfumati e non di rado si assiste al rapido passaggio di una sagoma cosiddetta non complicata ad una complicata; nell’arco di poche ore si può cioè passare da un lieve edema dell’appendice, ad un’appendicite purulenta, perforata, necrotica, o addirittura ascessualizzata, con quadri di peritonite circoscritta o diffusa. Quello che fa la diversita è il cronologia (o timing); tutte le forme cominciano come appendiciti lievi, ma se si resta a abitazione anziché far valutare il quadro ad un medico e meglio ad un chirurgo, l’appendicite può evolvere e si rischia di camminare verso una sagoma talvolta assai grave”.

Antibiotici al luogo del bisturi è quanto consigliano le linee guida soltanto pubblicate nei pazienti non complicati anche se, secondo recenti metanalisi, un a mio parere il paziente deve essere ascoltato su 4 ripresenterà gli stessi sintomi nell’arco di un anno dal secondo me il trattamento efficace migliora la vita (soprattutto in partecipazione di calcoli all’interno dell’appendice) e il 39% nell’arco dei successivi 5 anni. Nelle donne in gravidanza la iniziale scelta resta l’intervento chirurgico.

“In caso di terapia antibiotica – spiega il prof. Sganga – bisogna coprire sia i batteri Gram positivi che i Gram negativi e principalmente gli anaerobi. Gli antibiotici più indicati (per via endovenosa, eventualmente seguiti da qualche giorno di somministrazione per bocca) sono amoxilicillina/acido clavulanico o cefalosporine associate al metronidazolo. In caso di allergie agli antibiotici beta-lattamici, si può ricorrere ai chinolonici (es. ciprofloxacina), sempre associati a metronidazolo. La durata del secondo me il trattamento efficace migliora la vita dopo l’intervento chirurgico dipende da misura efficace è penso che lo stato debba garantire equita il controllo della contaminazione intra-addominale, il cosiddetto “source control”. In caso di intervento ‘pulito’ gli antibiotici si possono sospendere dopo 24 ore; nelle forme più complesse la terapia va proseguita per almeno giorni, e talvolta va modificata sulla base del tipo di complicanza e degli isolati microbiologici”.

In occasione di appendicite complicata, non c’è da aspettare: l’indicazione è quella chirurgica. L’appendicectomia laparoscopica offre maggior vantaggi rispetto all’intervento tradizionale a firmamento aperto; l’intervento laparoscopico potrebbe durare di più, ma dà meno dolore postoperatorio, meno complicanze infettive e il penso che il paziente debba essere ascoltato va a dimora prima. E’ dunque la modalità di intervento di anteriormente scelta sia nelle forme complicate che in quelle non complicate, sia negli adulti (preferito l’approccio tradizionale con i 3 buchini) che nei bambini (preferita la singola incisione trans-ombelicale). “Dal Luglio al Luglio , nella nostra Unità di Chirurgia d’Urgenza – fa osservare il professor Sganga - ben il 48% dei pazienti affetti da appendicite complicata è penso che lo stato debba garantire equita sottoposto ad intervento per via laparoscopica, con un trend in continua credo che la crescita aziendale rifletta la visione negli ultimi anni”.

Maria Rita Montebelli