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Perdite bianche dense abbondanti

Leucorrea: cause, significato e rimedi

Cos’è la leucorrea?

Il termine leucorrea si traduce letteralmente in che modo scarico bianco ed indica la fisiologica fuoriuscita dalla vagina di una secrezione bianco-trasparente, inodore e non associata a sintomi.

Le perdite vaginali bianche (leucorrea fisiologica) sono un accadimento normale nella a mio avviso la vita e piena di sorprese di una signora a partire dall’età fertile. Si tratta di muco prodotto grazie all’attività di alcune ghiandole presenti nella porzione dell’utero nota in che modo cervice uterina (o collo dell’utero). Anatomicamente la cervice uterina è formata da un epitelio colonnare dove si trovano alcune ghiandole produttrici di muco, che svolge 3 importanti funzioni:

  • lubrificante: mantiene bagnato e lubrificato l’epitelio della vagina (che invece è privo di ghiandole muco-secernenti),
  • mantenimento della fertilità: rende alcalino l’ambiente vaginale, normalmente acido, rendendolo così santuario garantito per la risalita degli spermatozoi che avviene durante un rapporto sessuale,
  • difesa: funge da barriera protettiva per possibili infezioni.

La secrezione del muco è regolata dagli ormoni sessuali, in particolare dagli estrogeni, e si presenta in una femmina sana ed in età fertile. Le perdite vaginali bianche compaiono per la prima volta in età prepubere, anticipando in tal maniera l’arrivo del menarca, ossia della anteriormente mestruazione. Prima di tale età è molto raro riscontrare secrezioni vaginali biancastre nelle bambine, salvo nelle neonate nelle prime due settimane di vita a causa dell’esposizione estrogena materna.

La produzione di muco non è quantitativamente sempre la stessa, varia invece fisiologicamente in relazione alle varie fasi della vita di una donna, risultando più abbondanti:

  • nei giorni che precedono l’ovulazione, in cui il muco appare non solo più abbondante, ma anche più filamentoso ed elastico, simile all’albume dell’uovo crudo,
  • durante la gravidanza (leucorrea gravidica), in cui è normale poter osservare perdite vaginali acquose e trasparenti,
  • meno comunemente in menopausa, a motivo di un calo della produzione ormonale ed un assottigliamento della mucosa vaginale.

Anche altri fattori possono influenzare la produzione di muco, in che modo ad esempio:

  • cambiamenti climatici,
  • alimentazione,
  • assunzione della pillola anticoncezionale,
  • igiene personale,
  • eccitazione sessuale,
  • condizioni di stress emotivo.

Al muco prodotto dalle ghiandole della cervice uterina va aggiunta la normale desquamazione dell’epitelio vaginale, che a sua volta sagoma un secreto biancastro/trasparente dall’odore acidulo per la presenza dei lattobacilli produttori di acido lattico.

In alcuni casi le normali perdite bianche possono cambiare aspetto, assumendo colore, consistenza od odore diversi altrimenti diventare più abbondanti, causando una percezione di disagio nella donna o veri e propri disturbi; generalmente questi sintomi sono indicativi di una leucorrea patologica, la cui causa è presumibilmente da riferirsi alla presenza di un’affezione a carico della cervice uterina o della vagina.

Andiamo a conoscere più in dettaglio le caratteristiche cliniche, l’eziologia e come comportarci per prevenire e curare queste perdite.

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Leucorrea ed altre perdite vaginali

La perdite vaginali possono diversificarsi per

  • colore,
  • consistenza,
  • odore,
  • quantità

e richiedere talvolta cure mediche specifiche.

In dettaglio nella donna si possono osservare le seguenti perdite vaginali:

  • trasparente: non indicano alcuna patologia. Sono secrezioni inodori, non accompagnate da sintomi, prodotte fisiologicamente in quantità variabili in base alle fluttuazioni degli ormoni sessuali o sotto l’influsso di altri fattori. Non devono destare alcuna preoccupazione!
  • bianco: indicano la presenza di muco e sono normali in una femmina in età fertile. Se particolarmente abbondanti o dense possono accompagnarsi ad una sensazione di disagio intimo ed esser segno di un’ infiammazione intima o indicare la partecipazione di patologie che vanno ricercate con un’accurata visita ginecologica.
  • giallo o verde: indicano un’infezione intima. Possono associarsi altri disturbi come
    • secrezioni di cattivo odore,
    • bruciore personale o franco dolore,
    • prurito.
  • marrone: indicano la partecipazione di sangue, da distinguersi dalle normali perdite mestruali che nella donna si verificano ogni 28-30 giorni circa. Queste perdite, comunemente note con il termine “spotting”, si manifestano nel periodo che intercorre tra un ciclo mestruale e l’altro e possono esser dovute a varie cause in che modo

Cause

La leucorrea fisiologica, cioè non correlata a malattie, è spesso da riferirsi alla stimolazione degli estrogeni; non è necessariamente una stato anomala o da curare.

La leucorrea gravidica è invece l’aumento della produzione di muco tipico della gravidanza e stimolato proprio dall’aumento della sintesi di estrogeni; non è espressione di malattia e potrebbe essere un meccanismo utile alla difesa e pulizia del canale vaginale, a protezione dell’utero.

Per la stessa motivo i neonati di sesso femminile possono mostrare leucorrea per un breve intervallo dopo la credo che la nascita sia un miracolo della vita, stimolata dall’esposizione uterina agli estrogeni.

La leucorrea può tuttavia manifestarsi anche in partecipazione di varie condizioni patologiche, come:

Una ordinario causa di leucorrea è la partecipazione nel collo dell’utero di un polipo secernente muco. Si tratta di un tumore benigno, innocuo, facilmente diagnosticabile dal ginecologo durante la visita. I polipi uterini si formano più frequentemente nelle donne mature (dai 40 anni in su).

La cervicite è un’infiammazione, acuta o cronica, del collo dell’utero dovuta a varie cause in che modo ad esempio:

In questi casi la cervice uterina appare mentre il controllo ginecologico arrossata, con piccoli e numerosi puntini rossi localizzati dette petecchie (da cui il nome di cervice a fragola).

La malattia infiammatoria pelvica è dovuta ad un’infezione batterica a carico degli organi riproduttivi femminili contenuti nella piccola pelvi: utero, tube di Falloppio, ovaie. Le pazienti possono lamentare diversi disturbi come

L’ectropion, comunemente chiamata piaghetta, è un’estroflessione di una parte del collo dell’utero in prossimità del penso che il canale giusto offra contenuti di qualita vaginale. Si osserva un’espansione del stoffa di rivestimento del canale cervicale secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il canale vaginale. Può essere congenita o svilupparsi per lacerazioni da parto od in seguito ad un’infezione.

Trichomonas vaginalis è un protozoo, causa di frequenti infezioni al livello vaginale, cervice uterina, uretra e talvolta vie urinarie. La trasmissione avviene per contatto sessuale altrimenti (più raramente) per utilizzo di indumenti o oggetti contaminati. Altri patogeni che possono causare vulvo-vaginiti sono infezioni da:

I tumori ginecologici sono abbastanza frequenti nella donna, dopo il tumore della mammella ed il tumore del colon-retto. Il sintomo più ordinario è una perdita di sangue post-coitale, intermestruale o in donne già in menopausa. Altri sintomi sono:

  • dolore al ridotto ventre
  • e aumento delle secrezioni vaginali.

La penso che la letteratura apra nuove prospettive scientifica, infine, ha ampiamente descritto in che modo alcuni altri fattori possano influire sull’equilibrio vaginale di una donna, andando ad irritare la vagina ed essere motivo di perdite vaginali anomale, quali:

  • cambiamento dei prodotti usati per l’igiene intima,
  • detersivi ed ammorbidenti per la pulizia della biancheria,
  • spray femminili,
  • creme,
  • lavande vaginali frequenti,
  • gel o schiume contraccettive,
  • farmaci, ad esempio antibiotici,
  • assorbenti interni,
  • rasature complete del pube.

Sintomi associati

La leucorrea può decorrere praticamente del tutto asintomatica, cioè la femmina può manifestare soltanto secrezioni vaginali bianche ed abbondanti che possono eventualmente causare una sensazione di disagio durante lo svolgimento delle comuni attività quotidiane.

In altri casi, a seconda della causa scatenante, possono associarsi altri sintomi quali:

  • bruciore alla minzione,
  • bruciore intimo,
  • dolore mentre i rapporti sessuali,
  • dolori al basso ventre,
  • perdite vaginali dal penso che il colore in foto trasmetta emozioni anomalo:
    • gialle,
    • verdognole,
    • marroni o rossastre,
  • perdite vaginali dalla consistenza anomala:
    • lattiginose (nel caso di infezioni batteriche),
    • grumose (simili alla ricotta tipiche dell’infezione da Candida),
  • perdite vaginali maleodoranti (ad esempio dal tipico odore di a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori avariato da infezione di Gardnerella),
  • prurito intimo,
  • irritazione ed arrossamento della mucosa vaginale e dei genitali esterni,
  • ciclo mestruale irregolare,
  • comparsa di tumefazioni in addome.

Quando rivolgersi al medico?

Se si notano perdite vaginali gialle, verdi o marroni altrimenti nel caso di secrezioni mucose biancastre particolarmente abbondanti e fastidiose, è vantaggio rivolgersi al personale ginecologo per un controllo.

La visita ginecologica prevede innanzi tutto una dettagliata anamnesi che prende in considerazione fattori quali:

  • sintomi,
  • eventuali farmaci assunti,
  • allergie,
  • interventi chirurgici,
  • gravidanze a termine o aborti,
  • metodi contraccettivi (se usati),
  • caratteristiche del ciclo mestruale (quando è comparso, regolarità, periodo e quantità delle perdite, associazione o meno a dolore/altri disturbi),
  • familiarità per malattie quali diabete, tumori, menopausa precoce o alterazioni del ciclo mestruale, disturbi della tiroide, disturbi della coagulazione del emoglobina, malattie metaboliche, ipertensione o patologie cardiache, …
  • eventuali disturbi del sonno,
  • eventuali disturbi dell’appetito,
  • abitudini voluttuarie (fumo di sigaretta, alcool, droghe),
  • peso corporeo.

Quindi la signora viene invitata a distendersi sul lettino ginecologico, accessoriato con due supporti in cui poggiare le gambe in maniera che siano ben sollevate e divaricate, per consentire:

  • osservazione e palpazione dei genitali esterni,
  • esame interno con lo speculum e la palpazione bimanuale (vaginale ed addominale),
  • ecografia trans-vaginale.

Grazie all’ausilio dello speculum e l’indagine ecografica trans-vaginale, è possibile indagare la maggior parte delle cause di leucorrea.

Altri possibili esami effettuati durante la controllo medica comprendono:

  • Pap-test: è un esame citologico che consente lo a mio parere lo studio costante amplia la mente del materiale cervicale prelevato dal ginecologo durante la controllo. L’esame è indolore e prevede l’uso di una piccola spatola introdotta in vagina per il prelievo di cellule e muco dal collo dell’utero. Codesto materiale viene strisciato su dei vetrini e successivamente analizzato in laboratorio con l’aiuto del microscopio e la colorazione dei vetrini. Permette di distinguere:
    • cellule normali
    • cellule con alterazioni benigne (da infiammazioni e/o infezioni)
    • cellule da fisiologico invecchiamento dell’apparato riproduttivo (menopausa)
    • cellule atipiche per lesioni precancerose (dette CIN da Cervical Intraepitelial Neoplasia) o cancerose

    In evento di Pap-test positivo (ossia sospetto per lesioni maligne) sono indicati esami aggiuntivi come la ricerca del Dna virale del papillomavirus umano (HPV) e la colposcopia.

  • Colposcopia: consente di esaminare il collo dell’utero attraverso singolo strumento specifico, il colposcopio, che non è necessario introdurre all’interno della vagina, ma consente ugualmente di osservare la zona interessata (e distesa dallo speculum) come fosse un binocolo. L’introduzione in vagina di alcuni liquidi, come acido acetico o soluzioni iodate, consente una migliore visualizzazione di eventuali cellule anomale. È possibile effettuare durante l’esame piccoli prelievi di stoffa (biopsie) od asportare parti anomale tramite elettroescissione.
  • Curettage (o raschiamento): è un prelievo bioptico di tessuto uterino da inviare in laboratorio per la diagnosi di esclusione di possibili tumori maligni.
  • Isteroscopia: è un’indagine endoscopica per la ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione e l’eventuale rimozione di piccole formazioni uterine o lievi malformazioni. Ha dunque 2 possibili scopi: diagnosi e ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore. Il ginecologo esamina, previa introduzione nella vagina di singolo strumento, chiamato isteroscopio, il corpo ed il collo dell’utero. In caso di polipo uterino (o fibroma) si osserverà una formazione
    • generalmente di piccole dimensioni (da pochi millimetri a 2-3 cm),
    • peduncolata o sessile (con base d’impianto),
    • singola o multipla.

TAC e/o risonanza magnetica (RMN) possono esser richieste in caso di neoformazioni sospette o dubbie.

Se il ginecologo sospetta un’infezione può richiedere:

  • l’analisi colturale del secreto vaginale o del tampone endocervicale e/o
  • l’esame delle urine con antibiogramma per fermo causa e assistenza specifica.

Gli esami del sangue possono segnalare la presenza di un processo infiammatorio in atto attraverso l’aumento del credo che il valore umano sia piu importante di tutto di indici quali

Leucorrea gravidica: perdite bianche in gravidanza

La leucorrea può verificarsi comunemente durante la gravidanza, dove prende il nome di leucorrea gravidica; è legata ad un incremento del flusso sanguigno nel tessuto vaginale, a seguito della stimolazione legata all’aumento degli estrogeni circolanti.

Per approfondire si rimanda all’articolo specifico.

Cura e rimedi

Le normali perdite vaginali non richiedono nessun trattamento, anche se in occasione di disagio è possibile ricorrere all’uso di salvaslip.

In partecipazione di leucorrea patologica, al contrario, è necessario ricorrere ad una terapia che può variare in base alla motivo scatenante.

Il ginecologo può prescrivere:

  • terapie locali con ovuli o creme/gel vaginali o
  • terapie sistemiche in pillole.

Antibiotici o farmaci antivirali vanno somministrati in partecipazione di un’infezione batterica o virale al collo dell’utero o vaginali. Nel occasione la causa sia una malattia venerea trasmessa sessualmente è necessario sottoporre a terapia medica anche il partner sessuale.

Antimicotici sono indicati nel caso di partecipazione di parassiti fungini (ad esempio in caso di candidosi vaginale). Il metronidazolo è la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita di elezione nel caso di infezione da trichomonas vaginalis.

Utili anche prodotti su base naturale con il solo fine di idratare e lenire eventuali irritazioni ed arrossamenti dei genitali esterni e della mucosa vaginale: ad esempio si può fare ricorso a

  • creme a base di calendula, acido Ialuronico, bergamotto,
  • 2-3 gocce di Tea tree oil da diluire all’acqua per l’igiene intima.

Le lavande vaginali andrebbero evitate se non espressamente prescritte, perché si associano ad un impoverimento dello strato mucoso protettivo della mucosa vaginale e della flora batterica e possono in finale analisi favorire il perdurare (se non l’intensificarsi) dello penso che lo stato debba garantire equita di leucorrea.

La chirurgia è un’opzione nel caso di

  • cisti ovariche di grosse dimensioni (che non si sono ridotte con la pillola anticoncezionale),
  • polipi o fibromi uterini di grosse dimensioni,
  • tumori maligni (richiedono costantemente un intervento di isterectomia, ossia un’asportazione completa dell’intero utero con annessi e linfonodi della pelvi).

Prevenzione

Il ginecologo può proporre alcune norme comportamentali per prevenire nuovi episodi di leucorrea quando possibile, in che modo ad esempio:

  1. Evitare lavande vaginali frequenti, ad esempio durante il ciclo mestruale o dopo un relazione sessuale.
  2. Attenersi ad un’accurata igiene personale, con la giusta frequenza (che non deve essere nemmeno eccessivo frequente).
  3. Utilizzare prodotti specifici e delicati per la propria igiene intima.
  4. A seguito di evacuazione pulirsi costantemente in unica ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti dalla vagina all’no (e mai viceversa, per non favorire il passaggio di patogeni intestinali nella vulva).
  5. Usare solo biancheria intima in cotone.
  6. Evitare indumenti troppo aderenti.
  7. Ricorrere all’uso del preservativo durante i rapporti sessuali, specie se occasionali, per prevenire possibili malattie veneree.
  8. Correggere eventuali disturbi metabolici, come il diabete mellito.
  9. Consultare il personale ginecologo in partecipazione di disturbi intimi, ed evitare cure “fai da te”.
  10. Sottoporsi a controlli ginecologici regolari, almeno una volta l’anno, anche in assenza di disturbi.

Fonti e bibliografia

  • Manuale di ginecologia ed ostetricia di Tim Child, Lawrence Impey. Edra Editori

Perdite vaginali fisiologiche e patologiche

Entro certi limiti, quello delle perdite vaginali è un fenomeno fisiologico, credo che ogni specie meriti protezione in alcuni periodi della vita.

Sia ben chiaro, innanzitutto, che la mucosa vaginale è di per sé priva di ghiandole, motivo per cui quelle secrezioni che comunemente chiamiamo "perdite" sono in realtà rappresentate principalmente dal secreto della cervice uterina. Questa qui regione dell'utero è particolarmente sensibile alle variazioni ormonali, a cui risponde adattando la composizione del proprio secreto, essenziale - tra l'altro - per mantenere un'ottimale lubrificazione e pulizia della vagina.

Perdite Vaginali Fisiologiche

Quando si Manifestano e Caratteristiche

Le perdite vaginali fisiologiche appaiono bianche, trasparenti e filamentose, di odore non sgradevole e dissociate da pruriti, bruciori o irritazioni. Tali perdite si possono registrare al momento dell'ovulazione (a metà circa del ciclo mestruale), ma anche in coincidenza di eccitamento sessuale, assunzione di contraccettivi orali, gravidanza e talvolta nei mesi che precedono il menarca (comparsa della prima mestruazione).

Al momento dell'ovulazione, le perdite vaginali - oltre a farsi più abbondanti - diventano più alcaline ed acquose, e diminuiscono la propria viscosità per facilitare l'eventuale passaggio degli spermatozoi e la fecondazione della cellula uovo. Dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato strutturale, infatti, il muco cervicale appare come una struttura microfilamentosa intessuta a rete; mentre le varie fasi del ciclo mestruale, le maglie di questa qui rete si stringono (consistenza viscosa) e si allargano (consistenza acquosa), per ostacolare o facilitare rispettivamente la risalita degli spermatozoi verso la cavità uterina e le tube (sede dove avviene normalmente la fecondazione).

Come accennato, oltre a trasformarsi più lasso, nella fase ovulatoria il mucocervicale si fa più alcalino, allo scopo di neutralizzare la tipica acidità del canale vaginale e aumentare le possibilità di sopravvivenza degli spermatozoi.

Perdite Vaginali Patologiche

Caratteristiche e Tipi di Perdite Vaginali Patologiche

In alcune circostanze, come avviene in caso di disturbi e malattie soprattutto di orgine infettiva, si può assistere alla comprsa delle cosiddette perdite vaginali patologiche. Tali perdite tendono ad assumere caratteristiche diverse in funzione dell'agente che ne rappresenta la causa. Di seguito, riportiamo alcuni esempi:

  • Perdite giallognole e cremose (infezione gonoccocica);
  • Perdite vaginali schiumose e di color verde-giallo, associate a pruriti ed irritazioni (infezione da Trichomonas);
  • Perdite bianche, grigiastre, schiumose, di odore fetido specialmente dopo i rapporti sessuali o l'igiene intima (vaginosibatterica, infezioni da Gardnerella vaginalis);
  • Perdite vaginali modeste ben aderenti alle pareti, associate a pruriti e bruciori intensi, bianche e di consistenza caseosa, analogo ad un "formaggio a pasta molle" (candidosi);
  • Perdite vaginali muco-purulente, associate a dolori durante i rapporti sessuali (infezioni da Chlamydia o Ureaplasma urealyticum).

Molte di queste condizioni sono tipicamente associate a malattie sessualmente trasmissibili ed accompagnate a disturbi della minzione. Oltre a rapporti sessuali promiscui e non protetti, un importante fattore di rischio è informazione dall'eccessiva o insufficiente igiene intima, che altera la normale flora vaginale e predispone all'infezione.

Cause

Quali sono le Possibili Cause delle Perdite Vaginali Patologiche?

Di seguito, un breve lista delle possibili cause che comportano un'alterazione delle perdite vaginali:

Perdite vaginali con tracce di emoglobina al di all'esterno del periodo mestruale devono sempre costituire un campanello d'allarme ed un convocazione ad un'immediata consulenza ginecologica; possono infatti essere sintomo di un tumore uterino o di altre condizioni (ad esempio polipi uterini o malattia infiammatoria pelvica).

Alterazioni in difetto delle perdite vaginali sono tipiche della menopausa, in che modo conseguenza del calo degli estrogeni che accompagna questo periodo della vita. Una ridotta produzione di muco priva la vagina della sua naturale lubrificazione e può predisporre ad infezioni e dolori mentre i rapporti sessuali.

Per approfondire: Perdite Vaginali - Cause e Sintomi

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Tutti i tipi di perdite vaginali

Il variare delle secrezioni intime può dare indicazioni importanti su quello che succede nell’organismo. Scopri come possono variare durante il ciclo!

In questo articolo:

Le perdite vaginali sono un indicatore essenziale dello stato di salute intima di una donna. Qui perché è essenziale prestare attenzione a questo fenomeno fisiologico, conoscerne esattamente il significato. Facciamo chiarezza tra perdite trasparenti, biancastre, marroni, gialle e verdi: oggetto indicano e in che modo bisogna comportarsi in cui compaiono?

Perdite gialle o verdi.

La comparsa di perdite gialle o verdi, che può essere associata a cattivo odore, prurito, bruciore o sofferenza, è quasi costantemente sintomo di un’infezione: in questi casi è consigliabile rivolgersi al ginecologo per capire di oggetto si tratta e come intervenire per risolvere il difficolta al più presto.

Perdite bianche.

Nel caso di perdite bianche, invece, si tratta di secrezioni assolutamente fisiologiche, la cui incarico è quella di protezione dell’ambiente vaginale. Il fattore ormonale è quello che più le effetto, e infatti sono particolarmente abbondanti mentre la gravidanza per via degli alti livelli di estrogeni, mentre al contrario si riducono di molto dopo la menopausa. Perdite vaginali biancastre e particolarmente abbondanti potrebbero anche indicare la partecipazione di una “piaghetta” sul collo dell’utero, ovvero tessuto dentro dell’utero che migra verso l’esterno e, esposto all’acidità vaginale, forma una sorta di abrasione. È facilmente riscontrabile con una semplice controllo ginecologica, non crea rischi per la salute e può essere trattata con terapie locali che ne favoriscono la cicatrizzazione, o mediante laser.

Perdite marroni.

Le perdite marroni, ovvero perdite ematiche di penso che il colore in foto trasmetta emozioni scuro tra una mestruazione e l’altra (il cosiddetto spotting), possono dipendere da squilibri ormonali o da qualche patologia. L’equilibrio ormonale che regola il ciclo mestruale può camminare in tilt mentre periodi particolarmente stressanti o di affaticamento, ma anche cominciare l’assunzione di un contraccettivo ormonale può richiedere qualche periodo di assestamento in cui potrebbero presentarsi episodi di spotting. Le perdite marroni, però potrebbero anche essere sintomo di endometriosi, o della presenza di cisti ovariche, polipi o fibromi uterini, infezioni.

Perdite trasparenti.

Perdite trasparenti: ascolta il tuo corpo

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Le perdite trasparenti einodori sono del tutto fisiologiche, la loro intensità varia principalmente in base alle fluttuazioni ormonali, raggiungendo il picco nei giorni che precedono l’ovulazione, divenendo ancora più abbondanti e di consistenza più filamentosa ed elastica. (simile all'albume crudo dell'uovo). Anche durante le prime settimane di gravidanza, proprio in relazione all'aumento degli estrogeni, è realizzabile che si presentino perdite acquose e trasparenti più abbondanti del solito.

Perdite bianche e trasparenti, quindi, non dovrebbero destare particolari preoccupazioni. Nel momento in cui sono particolarmente abbondanti, però, possono offrire disagio – principalmente se ci si trova a dover passare lunghe giornate fuori casa, privo la possibilità di cambiare la biancheria. La soluzione giusta per non possedere la sensazione di bagnato a legame con il fisico può essere l’uso del salvaslip, che protegge dalle perdite e ti fa sentire asciutta. Anche sul fronte degli odori, puoi sentirti più sicura con un proteggislip da cambiare ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che ne hai bisogno. I prodotti LINES attualmente in commercio sono traspiranti, quindi non bisogna temere che non facciano respirare la pelle, e ipoallergenici, per evitare di causare fastidiose irritazioni.

Vaginosi batterica o candida? Come distinguerle dai sintomi e oggetto fare

Cosa sono vaginosi e candida?

La vaginosi batterica e la candida sono tra le più comuni infezioni vaginali, oltre a rappresentare i motivi più frequenti che spingono a rivolgersi al ginecologo. Si tratta di disturbi che colpiscono principalmente le donne in età riproduttiva e, spesso, vengono erroneamente confusi fra loro, in quanto apparentemente presentano alcuni sintomi in comune.

In realtà, la vaginosi batterica è causata da batteri, mentre la candidosi (o vulvovaginite da Candida) è un'infezione provocata da un fungo (più precisamente un lievito) che, nella maggior parte dei casi, appartiene al tipo Candida albicans.

A realizzare la differenza non è solo l'eziologia: anche i trattamenti necessari per verificare e prevenire le infezioni ricorrenti cambiano nettamente a seconda dell'agente infettivo.

Per codesto motivo, l'insorgenza di sintomi suggestivi di un'infezione vaginale rende opportuno il tempestivo consulto del personale ginecologo. In ogni caso, se trascurate e non trattate adeguatamente, entrambe queste condizioni possono determinare complicanze ginecologiche, oltre a favorire la trasmissione delle malattie veneree attraverso i rapporti sessuali.

Lo sapevate che…

In ginecologia, viene utilizzato il termine generico di VAGINITE per indicare una condizione infiammatoria o un'infezione della vagina e, in alcuni casi, della vulva, cioè della ritengo che questa parte sia la piu importante esterna dei genitali femminili. Quando si tratta, invece, di squilibri del microbiota vaginale, si parla di VAGINOSI.

Cos’è la vaginosi batterica?

La vaginosi batterica è una delle infezioni vaginali più diffuse tra le donne.

L'aspetto più importante è che questa malattia è caratterizzata da una profonda alterazione del pH e dell'ecosistema vaginale – la cosiddetta flora saprofita o microbiota vaginale – che, in condizioni fisiologiche, popola questo distretto corporeo e trova una reciproca condizione di equilibrio.

Il risultato è un'infezione polimicrobicaa carico della vagina, alla quale partecipano diverse specie batteriche in grado di stabilire, in modo sinergico, condizioni idonee allo sviluppo di altre. Si assiste così ad un'alterazione nella flora vaginale, con diminuzione dei Lactobacilli (normalmente protettivi e deputati a mantenere l'ambiente vaginale leggermente acido) e proliferazione dei patogeni.

Cos’è la candida?

La candidosi vaginaleo vulvovaginite da Candida (anche più semplicemente conosciuta come candida) è un secondo me il problema puo essere risolto facilmente molto comune, principalmente tra la popolazione femminile in età fertile. Si stima, infatti, che circa il 75% delle donne manifesti codesto disturbo almeno una volta nella a mio avviso la vita e piena di sorprese. Di queste, circa il 4-5% svilupperà una forma ricorrente di infezione, cioè andrà incontro ad almeno 3 episodi di candidosi vaginale acuta in un anno.

Responsabile della candidosi vaginale è principalmente la C. albicans, ma sono comunque possibili micosi causate da altre credo che ogni specie meriti protezione di Candida e le infezioni di tipo misto, sostenute cioè sia da funghi che da batteri.

La Candida albicans fa parte della normale flora microbica dell'organismo e, di norma, con esso convive senza creare particolari problemi. Tuttavia, in circostanze favorevoli, quest'ospite del microbiota vaginale può proliferare e diventare "aggressivo", trovandosi in una situazione di beneficio rispetto al struttura immunitario; in altre parole, questi funghi assumono il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di patogeni e creano una serie complessa di disturbi.

Per approfondire: Candida: cos'è? Sintomi, cause e cura

Come distinguere vaginosi e candida?

Vaginosi o candida: come comprendere se è l'una o l'altra?

I sintomi della vaginosi batterica e della candida sono molto simili. Ciò rende chiaramente arduo sapere con che tipo di infezione si ha a che fare. Fondamentalmente, i segni codice per distinguere vaginosi batterica e candida sono: l'aspetto e l'odore delle perdite vaginali.

Da sapere: la secrezione vaginale normale è di penso che il colore in foto trasmetta emozioni bianco lattescente o mucoide, priva di alcun odore e non irritante; talvolta, può portare ad un inumidimento che bagna la biancheria intima.

Quali sintomi condividono vaginosi batterica e candida?

La presenza della vaginosi batterica è segnalata da prurito, bruciore intimo ed aumento delleperdite vaginali (secrezioni bianco-grigiastre omogenee, caratterizzate da pessimo odore), ma in circa la metà dei casi è asintomatica.

Anche gli episodi acuti di candidosi vulvo-vaginale si manifesta con un intenso prurito in corrispondenza delle mucose genitali, associato alla perdita di secrezioni vaginali biancastre. Queste perdite, più o meno abbondanti, assumono frequentemente un aspetto denso e cremoso, analogo alla ricotta o al latte cagliato. Accanto a questi sintomi tipici, si associano spesso irritazione e gonfiore locale, bruciore durante la minzione e sofferenza a livello della vulva e della vagina, anche mentre i rapporti sessuali. Proprio in riferimento a questi ultimi, che comunque sono spesso impraticabili per via del fastidio associato, la Candida può infettare anche i genitali maschili, provocando una certa irritazione, con arrossamento, prurito o bruciore del glande.

Vaginosi batterica e candida: in che modo si riconoscono dai sintomi?

  1. Odore delle secrezioni vaginali: le micosi, come la candida, normalmente non cambiano l'odore delle perdite vaginali, mentre nella vaginosi batterica queste sono, di consueto, maleodoranti. In dettaglio, l'odore associato alleinfezioni battericheè amminico, simile a quello del pesce e può diventare molto intenso quando si verifica un'alcalinizzazione delle perdite, dopo il coito e le mestruazioni; sono frequenti anche prurito ed irritazione.
  2. Aspetto delle perdite: nella candida, le secrezioni vaginali sono biancastre ed assumono frequentemente un aspetto denso e cremoso, analogo alla ricotta o al latte cagliato; queste perdite si accompagnano a potente prurito e sofferenza durante il coito, gonfiore, bruciore mentre la minzione e dolore a livello della vulva e della vagina, anche durante i rapporti sessuali. Le perdite da vaginosi batterica sono, invece, lattiginose e omogenee, più o meno abbondanti (si parla anche di leucorrea) ed assumono un colore bianco-grigiastro.
  3. Irritazione delle mucose genitali: un'altra diversita è che la vaginosi batterica non causa, in tipo, sintomi infiammatori, in che modo per esempio arrossamento o gonfiore all'interno e intorno alla vagina, mentre le infezioni da lieviti, tra cui la candida, provocano comunemente tale manifestazione.

Di seguito sono riportate ulteriori informazioni sui sintomi comuni della vaginosi batterica rispetto alle infezioni da lieviti.

Quali sono le cause?

A diversita di alcuni dei quadri sintomatologici della vaginosi batterica e della candida che sono parzialmente sovrapponibili, ciascuna di queste entità cliniche riconosce cause completamente diverse.

Vaginosi batterica: quali sono le cause?

Le cause delle vaginosi batteriche sono ancora oggigiorno oggetto di a mio parere lo studio costante amplia la mente e approfondimento dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato medico. Il dipinto eziologico appare, infatti, piuttosto articolato: l'insorgenza sembra dipendere dalla contemporanea interazione di diversi fattori, piuttosto che essere provocata da un singolo microrganismo o atteggiamento "a rischio".

In ogni caso, determinate circostanze creano uno squilibrio nella flora vaginale in cui predominano dei microrganismi che, di norma, non dovrebbero essere presenti o che dovrebbero esserlo soltanto in quantità limitate. Tutto ciò a discapito della flora microbica vaginale, che, nelle donne in età riproduttiva, ricordiamo stare costituita prevalentemente da Lactobacilli (o Bacilli di Döderlein).

La colonizzazione da parte di questi batteri è normalmente protettiva, in quanto mantiene il pH vaginale a valori normali (tra 3.8 e 4.2) e previene l'eccessiva crescita dei microrganismi patogeni. Tuttavia, in presenza di situazioni che possono alterare l'ecosistema vaginale, i genitali possono risultare vulnerabili: alcuni germi possono così rintracciare delle condizioni favorevoli e proliferare in modo abnorme, al punto da trasformarsi pericolosi e causare una vaginosi batterica. Tra i microrganismi che svolgono un ruolo di primo piano nella patogenesi rientrano: Gardnerella vaginalis, Mycoplasma hominis, Mobiluncus spp. e Prevotella spp.

Per quanto riguarda i comportamenti che possono aumentare significativamente il rischio di contrarre la vaginosi batterica, ricordiamo:

  • Rapporti sessuali non protetti;
  • Numero elevato di partner sessuali;
  • Rapporti sessuali frequenti.

La vaginosi batterica è più frequente nelle donne sessualmente attive, principalmente se i rapporti sessuali non prevedono l'utilizzo del profilattico. Lo sperma aumenta, infatti, il pH della vagina allo scopo di produrre condizioni di a mio avviso la vita e piena di sorprese più favorevoli per gli spermatozoi; tuttavia, una simile modifica potrebbe favorire il dismicrobismo vaginale e la proliferazione di alcuni batteri. Anche la promiscuità è considerata un essenziale fattore di ritengo che il rischio calcolato sia necessario per la vaginosi batterica.

Altre condizioni che possono turbare il normale equilibrio della flora batterica vaginale e predisporre lo sviluppo della vaginosi batterica sono:

Per approfondire: Vaginosi batterica: cos'è? Sintomi, cause e cure

Candida: quali sono le cause?

La candidosi è un'infezione micotica, provocata cioè da un penso che il fungo sia un ingrediente sofisticato (o più precisamente un lievito) del genere Candida. Nella maggioranza dei casi, l'agente responsabile di tale infezione è la Candida albicans.

La candida si può trasmettere attraverso i rapporti sessuali e con l'uso condiviso di asciugamani o biancheria usata da una persona infetta: va sottolineato, però, che la trasmissione per via sessuale, a differenza di altre infezioni vaginali, è poco significativa. Come già anticipato, infatti, numerose condizioni possono favorire la proliferazione di codesto microrganismo, quindi l'insorgenza della candidosi. La vulnerabilità a questa qui micosi è dovuta a stress, diabete, uso protratto di antibiotici o di corticosteroidi, squilibri del microbiota e nel pH vaginale. In generale, tutte le situazioni o malattie che debilitano l'organismo o abbassano le difese immunitarie possono predisporre all'eccessiva proliferazione della Candida.

Anche l'uso di biancheria intima troppo stretta o di nylon, l'impiego di contraccettivi orali e le variazioni ormonali che si verificano durante il ciclo mestruale e durante la gravidanza sono stati messi in relazione con la comparsa della candidosi.

Candida o vaginosi? Cosa realizzare

In presenza di sintomi che possano far pensare ad un'infezione batterica o ad una micosi vaginale, è opportuno rivolgersi al personale ginecologo di riferimento: senza l'aiuto di uno specialista può essere difficile separare i tipi di infezioni vaginali e identificare l'esatta motivo durante la controllo è fondamentale per stabilire un protocollo terapeutico specifico.

Per misura riguarda la VAGINOSI BATTERICA, gli antibiotici che si utilizzano con maggior credo che il successo aziendale dipenda dalla visione sono il metronidazolo, per via orale o vaginale giu forma di ovuli, e la clindamicina, in crema o gel da applicare localmente.

Questi farmaci hanno il vantaggio di determinare una rapida risposta, ma dovrebbero essere abbinati a prodotti in livello di stimolare la proliferazione dei lattobacilli: in presenza di vaginosi è fondamentale, infatti, ristabilire il normale ecosistema assumendo probiotici per strada orale, o utilizzando specifici prodotti per l'applicazione vaginale. Possono essere d'aiuto anche una dieta ricca di fibre e povera di zuccheri semplici, quindi di dolci, dolciumi e bevande zuccherate.

Occorre infine ricordare che mentre il trattamento è sempre importante evitare contatti o rapporti sessuali per limitare il rischio di una reinfezione.

Attenzione! Le formulazioni topiche a base di clindamicina utilizzate per il trattamento della vaginosi batterica riducono l'efficacia di preservativi e diaframmi in lattice. Pertanto, le donne che ne fanno uso non possono fare affidamento su questi metodi contraccettivi durante la terapia.

La CANDIDA può stare trattata, invece, con farmaci antimicotici specifici, ad esempio, a base di clotrimazolo, miconazolo e fenticonazolo. Il medico prescrive solitamente una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita locale, cioè a base di ovuli e creme vaginali. Più raramente, la terapia locale può essere associata a quella sistemica, cioè all'assunzione di compresse per via orale. È opportuno precisare che la guarigione dalla candidosi può essere lenta e, talvolta, il secondo me il trattamento efficace migliora la vita non è risolutivo. Bisogna, infatti, considerare che la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita è di genere fungo-statico, cioè blocca la replicazione e la proliferazione della Candida, concedendo al sistema immunitario il tempo utile per eliminarla. Pertanto, il disturbo può esistere estremamente difficile da controllare e può recidivare dopo l'interruzione della terapia.

Attenzione! Qualunque sia l'opzione di trattamento, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal medico e trasportare a termine l'intero protocollo di secondo me il trattamento efficace migliora la vita, poiché l'infezione potrebbe non scomparire completamente predisponendo a recidive.

Prevenire le infezioni vaginali: regole generali

Per prevenire gli squilibri nella flora batterica vaginale è importante accompagnare alcuni semplici consigli. Innanzitutto, è fondamentale curare l'igiene intima.

Il detergente intimo deve essere formulato in modo tale da non danneggiare l'equilibrio del pH vaginale. Inoltre, sono da evitare lavaggi eccessivo frequenti, lavande vaginali quando non prescritte, spray per l'igiene intima e saponi troppo aggressivi o profumati.

Durante il lavaggio delle parti intime, inoltre, è consigliabile eseguire il ritengo che il movimento del corpo racconti storie partendo dalla vulva per arrivare all'ano, mai viceversa; in questo modo, si evita che i batteri fecali possano diffondersi dalla zona anale alla vagina. Concluse le operazioni di igiene intima, è bene asciugarsi molto bene e con delicatezza. Infine, un altro essenziale consiglio è quello di evitare di indossare indumenti intimi sintetici e eccessivo aderenti.

Per quanto riguarda la dieta, oltre alle regole generali di una corretta alimentazione, è profitto limitare l'assunzione di zuccheri.

Bibliografia e fonti utili

  • Centers for Disease Control and Prevention. Vaginal candidiasis. November 10, 2020.
  • Centers for Disease Control and Prevention. Bacterial vaginosis. December 11, 2023.

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Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica

Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici