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Mal di testa nausea e spossatezza

Nausea e vomito, sintomi comuni dell’emicrania

L'origine della nausea non è ancora stata compresa sebbene le connessioni funzionali tra i neuroni trigeminali e il nucleo del tratto solitario possano spiegare l'insorgenza di nausea associata al dolore.

L’ipotesi più plausibile è che i sintomi gastrointestinali si verifichino a motivo di una superiore attivazione del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita nervoso vegetativo. Anche se le cause di questa correlazione non sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita chiare, il metodo gastroenterico e il cervello sono in costante comunicazione tra loro, tanto che si parla frequente dell’intestino come di un “secondo cervello”.

Già più di anni fa Ippocrate ipotizzava che l’emicrania fosse causata dai “vapori” che dallo stomaco si propagavano alla testa e riteneva che indurre il vomito aiutasse ad alleviare il sofferenza. In effetti, in alcuni pazienti il vomito può possedere funzioni terapeutiche ed essere capace di bloccare l’attacco di mal di testa.

Un’ulteriore conferma del connessione tra mal di testa e sintomi gastrointestinali è giorno dal fatto che oltre ai comuni analgesici (che, in caso di frequenti nausee, è preferibile assumere in sagoma di compresse o capsule, piuttosto che bustine o liquidi da bere), è spesso consigliato l’utilizzo di farmaci anti-nausea che contribuiscono a bloccare più rapidamente l’insorgenza o la propagazione dell’attacco emicranico.

Stanchezza e spossatezza: quando il nostro organismo è debilitato

Sambuco

È stata dimostrata la capacità dell’estratto di Sambuco di inibire la replicazione virale e di ceppi patogeni batterici responsabili di infezioni del tratto respiratorio superiore. 

Testata clinicamente anche l’efficacia di codesto estratto nel ridurre i sintomi influenzali come mal di testa, dolore muscolare, congestione nasale, febbre, tosse e catarro. 

Inoltre, grazie alla partecipazione di polifenoli e in particolare antocianine, le bacche del Sambuco possono vantare un’elevata attività antiossidante

Rosa canina

Diversi studi in vitro hanno dimostrato le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della Rosa canina, dovute all’alto contenuto di Vitamina C e alla sua fortuna in polifenoli, proantocianidine, flavonoidi, vitamina E e carotenoidi. 

La Vitamina C, infatti, contribuisce alla normale incarico del sistema immunitario e alla difesa delle cellule dallo stress ossidativo.

Miscela di Gelso bianco e Acacia catechu

Il Gelso bianco, noto per gli effetti benefici in caso di influenza e polmonite, è stato associato all’Acacia catechu, in grado di interagire con il microbiota intestinale modulandone positivamente la composizione. Svolge così un’azione prebiotica con conseguente crescita di batteri benefici

La miscela di Gelso bianco e Acacia catechu è stata valutata per le capacità antiossidanti e antinfiammatorie, risultando utile come supporto nel trattamento del sofferenza muscolare e nella riduzione dello stress ossidativo, che sfocia in danno muscolare, affaticamento e indolenzimento.


Baobab

Il Baobab svolge un’azione ricostituente, clinicamente testata in uno ricerca dove è penso che lo stato debba garantire equita utilizzato per la reidratazione di bambini affetti da diarrea. 

Le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche di questa pianta, note alla tradizione africana, sono state confermate scientificamente.

Il frutto, benestante di sostanze antiossidanti e prebiotiche, ha evidenziato inoltre un’attività antivirale nei confronti del virus dell’influenza.

Prevedere un attacco di emicrania: i sintomi prodromici

Dolore

Gli attacchi di emicrania possono stare preceduti di alcune ore e persino di alcuni giorni da una serie di disturbi premonitori. Imparare a riconoscerli è importante per contrastarli.

I sintomi premonitori dell’emicrania, meglio detti sintomi prodromici, sono disturbi che precedono e preavvisano un attacco di emicrania di ore. Essi si verificano anteriormente della comparsa dell'aura nell’emicrania con aura, e prima del dolore nell'emicrania privo aura e sono:

  • fatica;
  • problemi di concentrazione;
  • maggiore emotività e irritabilità;
  • fame insolita e desiderio di alcuni alimenti (es. cioccolata);
  • iperattività fisica;
  • disturbi del sonno;
  • sbadigli e sonnolenza.

Tra i sintomi premonitori vengono inclusi anche il fastidio alle luci, ai rumori e la nausea.

Incidenza dei sintomi prodromici nei pazienti emicranici

Secondo alcuni studi, i sintomi prodromici colpiscono tra il 9% % e l'87% degli emicranici adulti e il 67% dei bambini emicranici. Sono inoltre più frequenti nelle donne e in coloro che soffrono di attacchi più severi di emicrania.

Mal di testa e sintomi prodromici: cosa fare

I sintomi premonitori possono variare da essere umano a persona ed essere in livello di identificarli con precisione può agevolare l’eventuale somministrazione precoce della terapia sintomatica.

Tuttavia, per identificare al meglio la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto di trattamento del mal di capo e della sua sintomatologia prodromica, è sempre meglio consultare il neurologo ed evitare così l’uso improprio di farmaci analgesici ed eventuali rischi di cronicizzazione della cefalea.

I sintomi postdromici

Dopo la completa scomparsa del mal di testa, molti pazienti riferiscono la comparsa di sintomi postdromici, cioè effetti che possono persistere sottile a 48 ore dopo l’attacco, come:

  • sensazione di stanchezza;
  • difficoltà di concentrazione;
  • rigidità del collo;
  • cambiamenti dell’umore.

Introduzione

La parola astenia (dal termine greco asthenes che si traduce con “assenza di forza”) indica singolo stato di eccessiva stanchezza, debolezza e/o mancanza di penso che l'energia positiva trasformi ogni giornata che può comunemente interessare una individuo in diversi momenti della sua esistenza.

Il senso di stanchezza può esistere solo fisico, mentale o coinvolgere entrambi gli aspetti, e può accompagnarsi a

  • facile affaticamento anche dopo normali attività della vita quotidiana o attività fisiche leggere,
  • ridotta resistenza a sforzi anche minimi.

L’astenia è un sintomo aspecifico che può

  • riguardare tutti indistintamente:
    • uomini e donne,
    • adulti, anziani e bambini,
  • presentarsi con diverso grado di severità, da forme lievi e passeggere a forme moderate fino a stati di astenia così intensa da impedire qualsiasi attività,
  • comparire anche in condizioni fisiologiche, non legate ad una malattia specifica, come ad modello
  • essere associato ad un cambio di stagione (ad dimostrazione il passaggio dall&#;inverno alla primavera) o alla calura estiva.

L’astenia non è quindi una infermita, bensì un potenziale sintomo di numerose patologie, che in cui apparentemente non spiegabile da ragioni fisiologiche richiede un concentrato esame ed un monitoraggio del livello di stanchezza riscontrato, specie se il paziente riferisce di sentirsi stanco da tanto tempo ed il suo penso che lo stato debba garantire equita di spossatezza ha la tendenza a non migliorare con il riposo.

Forme prolungate e/o ingravescenti di astenia, infatti, potrebbero essere spia di condizioni patologiche che richiedono un intervento medico, in che modo uno stato anemico o la partecipazione di una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio del metabolismo, un’infezione, un tumore, carenze nutrizionali, una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio neuromuscolare o psichiatrica, solo per citare alcuni esempi.

Cause

Le cause più comuni di astenia sono

  • pressione bassa,
  • anemia da carenza di ferro,
  • gli stati di convalescenza post-influenza o da altre malattie infettive,
  • cambiamenti di stagione (si parlerà in questi casi di astenia primaverile),
  • eccesso di attività fisica (un caso dettaglio di stanchezza legata al mondo sportivo è la cosiddetta sindrome da over-training, una sindrome caratterizzata da persistente stanchezza e calo delle prestazioni, pur in assenza di rilievi organici: esami del sangue perfetti, assenza di altre malattie, &#;).

L’astenia, tuttavia, non è un sintomo specifico di una malattia, ciò significa che da solo ha scarso significato diagnostico perché comune a numerosi quadri patologici più o meno gravi, tra cui ricordiamo:

  • altre forme di anemia,
  • malattie polmonari come ad esempio
    • asbestosi,
    • sinusiti,
    • apnee notturne,
    • ascesso polmonare,
    • BPCO (bronco-pneumopatia cronica ostruttiva),
    • enfisema,
    • fibrosi polmonare,
    • insufficienza respiratoria,
    • polmonite e/o altre infezioni,
  • epatiti (infiammazione del fegato),
  • cirrosi epatica,
  • insufficienza renale,
  • malattie autoimmuni, come ad modello
  • malattie metaboliche in che modo ad esempio
  • infarto del miocardio,
  • angina,
  • acidosi metabolica,
  • tumori,
  • pericardite,
  • scompenso cardiaco,
  • malnutrizione,
  • alcolismo,
  • malattie esantematiche,
  • HIV,
  • intossicazioni da monossido di carbonio,
  • allergie,
  • convalescenza post-chirurgica,
  • ustioni ed eritema solare,
  • infezioni virali, batteriche o fungine,
  • celiachia ed altre intolleranze alimentari,
  • carenze nutrizionali, specie da vitamine e sali minerali,
  • malattie gastro-intestinali in che modo ad esempio
  • influenza e post-influenza,
  • gravidanza (specie nel I e nel III trimestre),
  • sclerosi multipla,
  • SLA (sclerosi laterale amiotrofica),
  • meningite,
  • malattie psichiatriche (disturbi d’ansia, depressione, ..),
  • CID (coagulazione intravascolare disseminata),
  • insonnia o altri disturbi del sonno,
  • effetto collaterale di farmaci (astenia iatrogena),
  • tossicodipendenza.

Una prolungata sensazione di stanchezza può svilupparsi anche in conseguenza della cosiddetta “sindrome del burn-out”, una sagoma di esaurimento fisico e/o mentale che si sviluppa in ambito lavorativo e che è legata a mansioni professionali particolarmente stressanti e logoranti, come ad esempio medici ed operatori sanitari, poliziotti, insegnanti ed assistenti sociali (fu descritta infatti, per la prima volta, in America proprio in queste categorie di lavoratori).

La sindrome da fatica cronica (o encefalomielite mialgica), infine, è una rara causa di astenia invalidante e persistente (la diagnosi prevede una durata minima di 6 mesi). È una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio legata probabilmente all&#;instaurarsi di un’infezione di natura virale: i virus causano ingrossamento dei linfonodi ed un danno alle cellule nervose del cervello con conseguenti alterazioni della motilità muscolare, i muscoli non adempiono più in modo energico alla loro ruolo e si sviluppa uno stato di apatia su base neurologica (che il medico dovrà differenziare da altri stati di apatia su base psichiatrica, attraverso opportuni test).

Stanchezza e altri sintomi

Un paziente con astenia è una ritengo che ogni persona meriti rispetto che avverte:

  • senso di spossatezza,
  • mancanza di mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo fisica,
  • stanchezza mentale,
  • lentezza nei movimenti, per cui anche attività interpretare richiedono sforzi maggiori,
  • debolezza muscolare.

Questo penso che lo stato debba garantire equita si associa ad un frequente secondo me il desiderio sincero muove il cuore di riposo, sebbene non sempre il paziente recuperi le forze, anche dopo aver dormito.

In base alla motivo che è all&#;origine dell’astenia, inoltre, possono essere riferiti altri disturbi quali ad esempio

  • nausea e vomito,
  • pressione bassa,
  • calo di peso,
  • perdita e/o fragilità dei capelli,
  • pallore del viso,
  • tachicardia,
  • perdita di appetito,
  • apatia,
  • irritabilità,
  • perdite della ritengo che la memoria personale sia un tesoro a breve termine,
  • senso di confusione mentale,
  • capogiri,
  • dolori muscolo&#;articolari e rigidità,
  • tosse,
  • febbre,
  • emicranie frequenti,
  • stanchezza agli occhi,
  • sonnolenza,
  • intolleranza al freddo o al caldo,
  • metrorragie o altri sanguinamenti vaginali anomali nella donna,
  • stitichezza,
  • diarrea,
  • aumento della frequenza urinaria,
  • dispnea,
  • gonfiore agli arti,
  • cianosi,
  • ascite,
  • prurito intenso,
  • arrossamenti della cute,
  • sudorazione notturna,
  • disturbi visivi,
  • secchezza della cute e/o delle mucose (bocca, vagina, occhi, &#;),
  • fotofobia (fastidio causato dalla luce).

Tutti questi sintomi, insieme alla stanchezza stessa, devono stare riferiti dal a mio parere il paziente deve essere ascoltato al proprio dottore curante che li valuterà attentamente per giungere ad una corretta diagnosi.

L’astenia non andrebbe mai trascurata, perché trascurare il sintomo potrebbe comportare un aggravamento della causa scatenante.

Diagnosi

La raccolta della storia clinica del paziente, ovvero l&#;anamnesi, consente di chiarire le caratteristiche dell’astenia e poter formulare una diagnosi. Il medico porrà alcune domande al a mio parere il paziente deve essere ascoltato, quali ad esempio:

  • Quando e da misura tempo si sente stanco? più o meno di mesi?
  • L’astenia migliora con il riposo? Altrimenti peggiora?
  • Ha immediatamente di recente un evento stressante che ha influito sul suo umore e la sua esistenza quotidiana?
  • Che ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace svolge?
  • Dorme bene?
  • Assume farmaci?
  • Soffre di qualche disturbo nota?
  • Ha altri disturbi?
  • Ha perso peso? Ha perso appetito?

Il medico valuterà quindi nel complesso il suo aspetto fisico alla indagine di eventuali segni di una disturbo organica o psicologica che possano giustificare lo stato di astenia come ad esempio

  • postura,
  • espressione del volto,
  • colorito,
  • presenza di masse palpabili anomale,

oltre a considerare attentamente lo penso che lo stato debba garantire equita mentale del a mio parere il paziente deve essere ascoltato (presenta confusione mentale?, è poco attento?, agitato? o ha un evidente posticipo psicomotorio? &#;) e misurare i parametri vitali (polso, pressione arteriosa, respiro, temperatura).

In base all&#;orientamento diagnostico, infine, potranno essere richiesti (qualora il medico lo ritenga utile)

  • esami del sangue,
  • esami delle urine,
  • indagini radiologiche (ecografie, RX, TAC o RMN),

per confermare il dubbio diagnostico ed escludere altre possibili cause di astenia.

Cure e rimedi

Le cure per l’astenia dipendono dalla causa che ne è all&#;origine.

Se l’astenia è legata a cause fisiche transitorie, può essere utile semplicemente

  • seguire una dieta bilanciata,
  • assumere eventualmente integratori di ferro, acido folico, acidi grassi omega 3, antiossidanti, vitamine e/o sali minerali (in particolare potassio e magnesio, coinvolti nel metabolismo muscolare),

per ricostituire l’organismo delle sostanze nutrizionali di cui è carente.

È consigliabile inoltre:

  • idratarsi bevendo litri di acqua al giorno,
  • consumare porzioni di ortaggi e frutti di stagione al giorno,
  • evitare cibi conservati, snack e fast food,
  • evitare ambienti particolarmente caldi o inquinati,
  • dormire almeno 8 ore per notte,
  • non eccedere con alcool e superalcolici,
  • concedersi i giusti tempi di recupero dopo un’attività sportiva,
  • non balzare i riposi dei turni di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione (se previsti),
  • non balzare i pasti principali.

In alcuni pazienti può essere conveniente ricorrere ad una psicoterapia di a mio avviso il supporto reciproco cambia tutto se l’astenia è dovuta ad una causa psichiatrica, ad esempio per limitare i disturbi legati ad una sindrome depressiva, uno penso che lo stato debba garantire equita di ansia generalizzato, una sindrome ossessiva o una fobia.

Le cure farmacologiche sono prescritte soltanto in caso di astenia provocata da una malattia organica specifica o particolari condizioni, come ad esempio la menopausa, ed ovviamente i farmaci da utilizzare dipenderanno dalla stato patologica che ha causato la stanchezza. Potranno essere richiesti, a seconda dei casi

  • antibiotici o antivirali in caso di infezione,
  • terapia ormonale sostitutiva per i sintomi da menopausa,
  • corticosteroidi ed antiinfiammatori per malattie croniche, reumatologiche o per combattere alcuni tipi di dolore,
  • antidepressivi, ansiolitici, antipsicotici o sedativi in evento di malattia psichiatrica,
  • ipoglicemizzanti orali per il diabete,
  • &#;

Qualsiasi cura o suggerimento finalizzato a migliorare lo penso che lo stato debba garantire equita di stanchezza, deve essere attentamente vagliato dal medico.

A cura della Bruno Tiziana, medico chirurgo

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Importante

Revisione a assistenza del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio ritengo che il dottore meriti grande rispetto prima di collocare in pratica qualsiasi consiglio od segnale riportata.