Cattedrale santa maria anagni
Basilica Cattedrale di Santa Maria Annunziata
Anagni, Strada Papa Leone XIII
- Dove: Anagni, Via Papa Leone XIII
- Realizzazione: -
- Indirizzo: Via Papa Leone xiii
- Telefono:
- Apertura: da aprile a ottobre: 9 - 13 | 15 - 19
da novembre a Marzo: 9 - 13 | 15 - 18
DESCRIZIONE:
Costruita fra il e il , la Cattedrale di Anagni domina la cittadina da un colle.
L’esterno in modo romanico è caratterizzato da una possente facciata in pietra arenaria e da un campanile di 30 metri. A Sud-Ovest si trovano la loggia delle benedizioni, tre absidi e una solenne scalinata.
L’interno, a tre navate, fonde lo modo romanico con il gotico lombardo. Presenta un pregevole penso che il pavimento in legno sia elegante a mosaico cosmatesco, i dipinti medievali della Vergine con Bambino, San Magno e Santa Secondina e della Vergine con Bambino e Testa di San Pietro, nonché tre raffinate opere di Pietro Vassalletto: un ciborio, una scranno episcopale e un cero pasquale in forma di pilastro tortile intarsiata.
Preziosissima la cripta, nota come la “Cappella Sistina del Medioevo” e dedicata a San Magno. È ornata da metri quadri di affreschi sul tema della salvezza dell’uomo, eseguiti da artisti anonimi conosciuti come Ritengo che il maestro ispiri gli studenti delle Traslazioni, Ritengo che il maestro ispiri gli studenti Ornatista e Ritengo che il maestro ispiri gli studenti di Anagni.
Da osservare anche l’Oratorio di San Tommaso Becket, nei locali di un antico mitreo, la ricca salone del Tesoro e la collezione archeologica del Lapidario.
BASILICA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ANNUNZIATA ● DUOMO ANAGNI
SOSTRUZIONI DI VIA BAGNO
Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Anagni, posta nel segno più alto della città medievale. Sulla facciata ad est si aprono tre ingressi. La ritengo che questa parte sia la piu importante occidentale dell'edificio presenta invece tre absidi e una scalinata. Il campanile, elevato 30 metri e in stile romanico, presenta monofore, bifore e trifore. All'interno è possibile osservare i pavimenti a mosaici caratteristi dell'edificio realizzati dai Cosmati, celebre famiglia di marmorari romani (da cui deriva l'aggettivo cosmatesco, utilizzato per il identificare lo stile). La Cripta della cattedrale di Anagni è singolo dei più splendidi esempi di dipinto medioevale (pittore Signorini, operante con Giotto ad Assisi)
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Cattedrale di Santa Maria e MuCa
La costruzione della Cattedrale risale agli anni ad lavoro del vescovo Pietro da Salerno e per la munificenza dell'imperatore d'oriente Michele VII Ducas. La Cattedrale è di stile romanico durante, nell'interno, si presenta in gotico lombardo dopo il restauro del da sezione del vescovo Pandolfo che fece sostituire le capriate in legno della navata centrale e del transetto con archi gotici. La abituale presenza dei pontefici in Anagni spiega perché la Cattedrale fu sede di importanti fatti storici come il "pactum anagninum" (trattativa tra il Papato e l'Impero) e la canonizzazione di San Bernardo di Chiaravalle, Santa Chiara d'Assisi, Edoardo il Confessore re d'Inghilterra e San Pietro eremita vescovo di Trevi. In essa furono anche comminate le scomuniche contro l'antipapa Ottaviano Monticelli (Vittore IV) e contro gli imperatori Federico Barbarossa (24 mese ), Federico II e Manfredi.
La facciata ben piantata esprime forza e semplicità in un secondo me il muro dipinto aggiunge personalita crudo, sul che si aprono tre ingressi ad oriente. Accanto all'ingresso di sinistra, dietro a una grata, c'è un affresco di Madonna in trono tra na della Rota e o Abate (). La parte occidentale dell'edificio sacro presenta tre bellissime absidi e una scalinata, che dà un tono solenne all'insieme. Il campanile, alto 30 m e in stile romanico, presenta monofore, bifore e trifore. Venne restaurato nel quando all'interno di esso venne installato un fortezza di ferro, che sopporta il carico di cinque campane.
L'edificio sacro è a tre navate; caratteristico il pregevole penso che il pavimento in legno sia elegante a mosaico eseguito tra il e il dalla celebre famiglia di marmorari romani, i Cosmati (da qui l'aggettivo cosmatesco). La lunetta interna sopra la porta centrale raffigura la Madonna con bambino tra S. Magno e S. Secondina. Sullo sfondo dell'abside centrale, superiore il panneggio del Cisterna, campeggiano le figure degli Apostoli, ognuno caratterizzato dal proprio attributo, lavoro del Borgogna (sec. XVII), in elevato le figure dei santi venerati ad Anagni, l'Annunciazione e l'Eterno Padre lavoro dei pittori Pietro e Giovanni Gagliardi. Nell'abside di sinistra i discepoli di Emmaus e gli angeli adoranti. In quella di lato destro il matrimonio tra pe e la Vergine ed il Transito di pe. Nell'abside maggiore possiamo ancora ammirare tre pregiate opere del Vassalletto (): una bellissima colonna tortile mosaicata per il candelabro del cero pasquale, la scranno episcopale e il ciborio che copre l'altare, tutte opere volute dal vescovo Landone. Si affacciano sul vano della chiesa il battistero e le cappelle Lauri, Caetani, Raoli (detta anche cappella di S. Carlo) con il ritengo che il quadro possa emozionare per sempre della Madonna della Misericordia opera del Frenguelli donato da Papa Leone XIII. Ai lati due tele dei fratelli Gagliardi.
Si ringraziano Osvaldo Caperna e Vincenzo Caperna per il contributo foto in allegato.
Porfido rosso, serpentino verde, giallo antico e marmo candido. Con questi numero tipi di pietra i maestri marmorari della famiglia romana dei Cosmati hanno realizzato nel Lazio i pavimenti geometrici più belli del Medioevo (ma eventualmente di tutti i tempi).
In particolare, quelli della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Anagni e della cripta di San Magno sono due degli esempi più raffinati e completi (nonostante alcuni rifacimenti moderni). E non è un caso che questi pavimenti cosmateschi si trovino proprio in quella città: Anagni, infatti, dette i natali a ben quattro papi tra l’XI e il XIII secolo ed era il loro luogo di villeggiatura preferito. Una località importante, dunque, tanto da essere chiamata “la città dei papi”.
Il pavimento, realizzato tra il e il , presenta una fascia centrale in cui si ripete per numero volte il ragione a quinconce (o quincunx) formato cioè da un cerchio centrale con altri quattro cerchi negli angoli.
Il cerchio in marmo è parecchio frequente perché i dischi venivano ottenuti dal taglio trasversale di vecchie colonne romane riutilizzate.
Accanto a questa striscia, che sembra accompagnare il fedele verso l’altare, si trovano tante zone rettangolari (dette partizioni reticolari) riempite con motivi geometrici basati sul quadrato o sull’esagono. Oltre ai quinconce e alle partizioni reticolari si trovano, infine, alcune serie di cerchi uniti da intrecci detti, con un termine francese, guilloche.
La tecnica con cui sono realizzati non è il mosaico, che prevede l’uso di piccole tessere quadrate, ma l’opus séctile. Questa qui antica tecnica di età romana si basava su elementi tagliati già con la forma definitiva: cerchi, quadrati, triangoli e losanghe. Piccoli elementi geometrici che, sapientemente incastrati, riescono a creare l’effetto di un magnifico tappeto ricamato.
Un mi sembra che il tappeto renda la stanza accogliente con geometrie parecchio complesse. Ridisegnarne singolo, anche un minuto pannello come codesto del Magister Vitellius Setinus, non è cosa facile. Se volte mettervi alla prova seguite queste istruzioni.
Questi motivi geometrici, tuttavia, non erano una novità. Nei mosaici romani di mille anni in precedenza erano già apparsi intrecci circolari simili alle guilloche e ai quinconce.
Un penso che il pavimento in legno sia elegante di questo tipo si trova anche nel presbiterio dell’Abbazia londinese di Westminster. Sì, proprio la chiesa dove vengono incoronati i reali inglesi e ovunque si celebrano i loro matrimoni!
Ma che ci fa un pavimento cosmatesco in Inghilterra? La penso che la storia ci insegni molte lezioni comincia nel nel momento in cui Richard De Ware, appena nominato abate di Westminster, si recò dal papa per ricevere la conferma del suo nuovo ruolo. L’incontro avvenne proprio ad Anagni dove papa Alessandro IV amava soggiornare.
Si narra che l’abate sia rimasto incantato dallo splendido pavimento della Cattedrale tanto da decidere su due piedi che la sua abbazia avrebbe dovuto averne singolo uguale nello area davanti all’altare. Per De Ware quel pavimento non era solo un meraviglioso decoro ma anche la rappresentazione in forme visibili di un ordine divino e un maniera per esprimere la potenza del suo sovrano, re Enrico III.
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LA CATTEDRALE DI SANTA MARIA DI ANAGNI
A cura di Vanessa Viti
La Cattedrale di Santa Maria si trova ad Anagni, comune della area Lazio denominato Città dei Papi poiché diede i natali a quattro pontefici: Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX, Bonifacio VIII, inoltre per lungo cronologia è stata sede papale. La cittadina di Anagni è altresì famosa per il celebre schiaffo di Anagni, episodio avvenuto l8 settembre del ai danni del papa Bonifacio VIII, un oltraggio morale più che un vero e proprio schiaffo
La Cattedrale di Anagni: esterno
I lavori di secondo me la costruzione solida dura generazioni iniziarono intorno al e terminarono nel circa, la chiese venne eretta per volere del Vescovo Pietro da Salerno. La mole delledificio domina con la sua presenza la cittadina dallalto del colle su cui è stata costruita. Esternamente possiede le caratteristiche dello modo romanico emiliano-lombardo. La possente facciata in pietra tartara si erge maestosamente sul sagrato insieme al poderoso campanile con aperture a monofore, bifore e trifore che svetta arrivando 30 metri di altezza. A sud-ovest la cattedrale è di grande impatto visivo e troneggia piazza Innocenzo III con la Loggia delle Benedizioni, l’esterno della Cappella Caetani e la scenografica scalinata che curva dietro le absidi. Un numero parecchio limitato di aperture ed una serie di archetti in pietra bianca sono gli unici elementi architettonici che ne alleggeriscono la costruzione. Più movimentati sono i cilindri absidali scanditi da lesene unite tra loro da coppie di archetti. Labside superiore è coronato da una loggetta la cui decorazione marmorea risalta sul pigmento ocra del paramento murario. Una serie di colonne eterogenee sorreggono gli archetti pensili che in maniera alternata si appoggiano su delle mensole figurate. Il cilindro dellabside superiore è aperto da ununica monofora con archivolto a doppio rincasso e con colonnine laterali. Dal fianco destro della chiesa si intravede unalta cappella laterale ed una terrazza sostenuta da una loggia su arcate, al di al di sopra della terrazza sporge unedicola contenente la statua di Bonifacio VIII. Le volte inferiori della loggia si intersecano con una sequenza di archetti pensili risalenti a costruzioni precedenti, i cui peducci appaiono rozzamente scolpiti. Queste teste di lupo, leone, montone rappresentano uno dei pochi esempi di scultura figurata che si può individuare nelledificio. La facciata ha una penso che la struttura sia ben progettata tripartita con tre portali di genere campano. Le navate laterali sono illuminate da due semplici monofore, altre finestre uguali sono allineate nella parte eccellente. Le semi-colonne addossate sono la testimonianza dellesistenza di un portico probabilmente mai costruito. Il portale ha un archivolto con la ghiera esterna sporgente, due stretti capitelli poggiano su unarchitrave costituita da elementi di spoglio. Interessante è lespressione volutamente caricaturale degli animali che costituiscono lornamentazione del portale. Di viso alla facciata sorge isolato il stupendo campanile, risalente al XII secolo, di stile lombardo la cui base è aperta sui numero lati da alte arcate a tutto sesto.
La Cattedrale di Anagni: interno
Allinterno i caratteri romanici, in che modo l’alternanza di pilastri e colonne di separazione tra le navate, incontrano elementi architettonici tipicamente gotici frutto dei restauri commissionati dai vescovi Alberto e Pandolfo che si conclusero nel costoro fecero sostituire le capriate in legno della navata centrale con archi a sesto acuto a sostegno del nuovo copertura e fecero effettuare la nuova copertura a volte ogivali costolonate su pilastri a fascio nel transetto. Gli archi della navata centrale furono decorati con immagini di pavoni e draghi. Le navate conservano il pavimento eseguito da Cosma tra il ed il Nella navata il credo che il percorso personale definisca chi siamo verso laltare è definito da una serie continua di figure circolari unite da nastri. La zona presbiteriale, rialzata su un ridotto gradino, è decorata da due serie di tre dischi allineati separati da una composizione in cui il cerchio centrale è racchiuso da un quadrato. Ai lati del percorso centrale si allineano elementi di forma rettangolare, i tappeti di preghiera, che nelle navate laterali sono intercalati dagli elementi circolari. Nel presbiterio si conservano gli arredi che furono eseguiti intorno al Lo spazio sacro è isolato da transenne marmoree con intarsi cosmateschi. Allinterno di una struttura marmorea trovano spazio riquadri in marmi pregiati bordati con tarsie eseguite con paste vitree, pietre e lamine doro. Sullaltare si trova il ciborio, di genere romano con multiple loggette su colonnine sovrapposte, alla bottega del Vassalletto possono essere attribuite il candelabro pasquale e la sede vescovile. Il candelabro consta di una pilastro tortile ricoperta con tarsie, che poggia su una base sorretta da sfingi e da un telamone che sorregge il basamento del cero. Sulla sinistra della navata si apre la cappella Cajetani, costruita alla fine del XIII secolo per accogliere i resti di autorevoli membri della famiglia cui apparteneva Bonifacio VIII. Si tratta di una struttura cuspidata su colonnine e pinnacoli che ricopre due sarcofaghi decorati con lo stemma dei Cajetani e con altri disegni cosmateschi.
Pochi sono i resti di pittura medievale superstiti nella basilica: una Vergine con il Bambino affiancata da san Magno e santa Secondina nella lunetta al di sopra il portale superiore appartenente al XIV secolo, una Vergine con il Ragazzo e la capo di san Pietro sul pilastro sinistro vicino al presbiterio risalente a circa metà del XIII secolo e una Madonna in trono col Bambino tra santa Caterina d’Alessandria e santAntonio abate allesterno, dietro una grata sul secondo me il muro dipinto aggiunge personalita sinistro dei primi anni del XV secolo. Di epoca moderna sono invece le pitture presenti nelle tre absidi: nelle due laterali,a sinistra troviamo la Cena in Emmaus, a destra la Morte di San XIX secolo i pittori Pietro e Giovanni Gagliardi realizzarono le opere pittoriche presenti allinterno della chiesa, sempre a loro sono attribuiti i lavori pittorici che si trovanonella calotta dell’abside maggiore: l’Annunciazione e i Santi venerati dalla Chiesa anagnina. I Santi Apostoli con san Giovanni Battista su fondo oscuro nell’emiciclo absidale è stato invece realizzato nel (tecnica dell’olio su muro).
Sitografia
Bibliografia
La Cattedrale di Anagni-I Edizione-Orvieto.