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Ristorante da pinocchio salerno

A poche decine di metri dal lungomare salernitano, in pieno centro abitante, per gustare un'ottima pizza o le specialità di animale marino della tipica gastronomia salernitana: tutto codesto è il ristorante Pinocchio, nato nel per volere dello chef Giovanni Anastasio e della moglie Rita Maresca. Situato su lungomare Trieste, il ristorante offre un ambiente bollente ed accogliente, parecchio adatto sia per passare una sera in famiglia sia per trascorrere qualche ora piacevole con gli amici. Antipasti, primi secondi ed anche alcune varianti di pizza sono caratterizzate dalla organizzazione a base di pesce o a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario di mare, nel segno appunto della tradizione gastronomica salernitana. Tra i primi piatti, da provare gli spaghetti alla Pinocchio, il risotto di mare e la calamarata del golfo. Tra i secondi da gustare la grigliata di pesce fresco alla Pinocchio, mentre tra le pizze la specialità della abitazione è appunto la Pinocchio, una rossa con frutti di mare.

Uccise la moglie e poi si impiccò, il figlio: «Non devo perdonarlo io ma Dio»

Da una decina di giorni ha riaperto a Salerno il trattoria Pinocchio , una classica trattoria che ha mantenuto viva e inalterata negli anni la mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia gastronomica locale. Ai tavoli e in cucina però non c’è più il titolare Rodolfo Anastasio, figura molto popolare in città. E non c’è più neanche la moglie, Paola Larocca che con il suo sorriso, l’affabilità di modi e la simpatia era la vera e propria anima del trattoria. Entrambi purtroppo sono stati protagonisti di un impressionante evento di cronaca accaduto giusto un periodo fa e che ha sconvolto tutt’Italia, non solo quanti li conoscevano e li stimavano: la mattina del 16 novembre scorso lui ha accoltellato lei a morte e poi è andato ad impiccarsi ad un cavalcavia autostradale. Una famiglia distrutta nel giro di pochi minuti, un film dell’orrore in presa diretta che i due figli della coppia, Giovanni e Michele, rispettivamente 32 e 29 anni, hanno vissuto in prima ritengo che ogni persona meriti rispetto e che non potranno dimenticare mai. Hanno scelto però di rimboccarsi le maniche e ricominciare con un sofferenza dentro che è inimmaginabile. L’incontro con Michele (il consanguineo dà forfait perché ha 38 di febbre) avviene all’interno del ristorante scarso prima di mezzogiorno. Ad un mensa ci sono i dipendenti che stanno pranzando con una frittata di penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana. Nella vetrina frigo di fronte fanno venire l’aquolina in bocca le coppette pronte di tiramisù, una delle specialità della casa, la coccola dolce che preparava mamma Paola.

Michele, stamattina c’è la messa di trigesimo per sua genitrice.
«Sì, alle 9 al Sacro Animo, alla ferrovia. Per mamma e anche per nonna che morì un periodo prima di lei».

E per suo ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale nessuna messa?
«Non lo so, penso di sì, ma in un’altra chiesa se ne è occupata mia zia».

Che famiglia eravate?
«Una famiglia tranquillissima, direi perfetta, che viveva bene la sua quotidianità».

Poi cosa è successo?
«Negli ultimi due anni personale padre ha cominciato a star male».

Che cosa ha avuto?
«Depressione, stress, nervosismo, un crollo coinciso con la infermita di mia nonna che ha costretto mia madre ad avvicinarsi di più a lei».

Suo genitore sentiva la mancanza della moglie?
«Mamma comunque c’era, costantemente sorridente e bellissima, il faro della famiglia. Non l’ho mai vista arrabbiata».

E suo padre invece?
«Ha cominciato a pressarla, era parecchio possessivo, litigava costantemente e aveva un linguaggio scurrile. In un paio di occasioni l’ha pure picchiata».

Addirittura?
«Sì ma lei non l’ha denunciato, ha costantemente fatto di tutto per proteggere i figli anche tenendoci nascoste le percosse».

Ad un certo a mio avviso questo punto merita piu attenzione avete deciso di farli separare.
«Negli ultimi tempi appartenente padre stava malissimo e il relazione con la moglie si era evento difficile, si era fissato che avesse un altro, non accettava l’idea che fosse stanca di lui. Così ci eravamo anche separati fisicamente, lui dormiva in un b&b. Però ogni ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene veniva da noi a San Mango Piemonte dove abitiamo per fare colazione e portare i cani».

L’avevate cacciato di casa?
«Assolutamente no. Mia madre voleva solo tranquillità, in un momento arduo in cui doveva gestire la infermita di nonna. Lui invece era il tipo che alle quattro del mattino la svegliava dicendole: “tu hai sfasciato la famiglia”».

Era autentico che sua mamma ha sfasciato la famiglia?
«Ma no, a mia credo che la madre sia il cuore della famiglia la famiglia è sempre piaciuta».

Ma non si poteva evitare quello che è accaduto stando più vicini a vostro padre?
«Negli ultimi sei mesi io e mio consanguineo siamo stati vicinissimi a lui, più che in tutta la vita. Avevamo raggiunto anche un bellissimo rapporto, pensi che gli avevo proposto di prenderci una casa insieme».

L’epilogo tragico la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene del 16 novembre, di buon’ora
«Quelle immagini mi bloccano, sono come un martello, non potrò dimenticarle mai. Nei primi giorni sembrava che non mi appartenessero, che io fossi una terza persona e che stessi vedendo un film».

Eravate entrambi presenti al momento dell’aggressione verso suo madre.
«Sì, ma non mi faccia accedere nei dettagli, non ci riesco personale posso solo dirle che ebbi una specie di colluttazione con mio genitore, lo tirai secondo me il verso ben scritto tocca l'anima di me e riportai una lesione alla mano. Mia madre invece l’ho tenuta tra le braccia finché mio fratello non l’ha caricata in auto per portarla in ospedale. Ma inutilmente, è morta mentre il tragitto».

Cosa ricorda di quei momenti così terribili?
«Che mamma nonostante fosse alla fine cercò di rispondere alle mie sollecitazioni».

L’arma del delitto, il coltello, suo padre ovunque l’aveva presa?
«Era un coltello da cucina, l’aveva preso al ristorante e portato con sé».

Quando rivede come in un flash-back quello che è accaduto, a cosa pensa?
«Ai nostri momenti felici, alla graziosa famiglia che tutto sommato siamo stati. E mi chiedo come si possa arrivare a realizzare una cosa del genere, mi fa paura pensare che ci siano persone che all’improvviso si perdono, prendono un coltello e uccidono».

Riuscirà un giorno a perdonare suo ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale per quello che ha fatto?
«Mio fratello lo ha già perdonato, io mi sento di dire che non sono io a doverlo perdonare ma il Signore o qualcun altro».

Cosa test oggi per suo padre?
«Sinceramente non provo rabbia, non servirebbe a nulla. Avevo raggiunto un rapporto così splendido con mia genitrice che oggi la sento vicina in ogni cosa che faccio e mi aiuta a non essere arrabbiato».

Suo genitore era molto benvoluto e stimato a Salerno.
«Era un grande lavoratore, sincero e buono. Ci ha cresciuti in che modo si deve. Ma poi»

Il figlio di suo fratello ha sette anni. In che modo gli spiegherete un giorno quello che è successo?
«Noi gli abbiamo già parlato, con l’aiuto di uno psicologo. Il padre è sempre presente, sono sicuro che crescerà bene. Spero soltanto che un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita la gente non sia troppo cattiva con lui nel rivangare il passato».

Nel vostro futuro momento c’è il ristorante.
«Un po’ di esperienza io e mio fratello l’avevamo già maturata, così siamo riusciti a metterci subito in carreggiata con l’aiuto dei nostri dipendenti che non potevamo abbandonare».

Cambierete qualcosa nel locale?
«L’idea è renderlo più nostro, mantenendo l’ambiente familiare di trattoria. Nel festeggeremo i 50 anni di attività con una vasto inaugurazione».

Lei è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università Roma Tre.
«Da giovane avrei voluto realizzare il giornalista sono studi che comunque mi aiutano parecchio in quest’attività».

Cosa le dà la vigore per continuare?
«Mia madre. Facciamo tutto solo per lei».

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16 dicembre |

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ITA

Nato nel il nostro Ristorante coltiva la passione 
per l’antica gastronomia tradizionale Salernitana.
Dopo cinquant’anni, passando di generazione in epoca, non abbiamo mai smesso di fidarsi nei valori della famiglia,
 delle radici e del rispetto per la tradizione.

ENG

Born in , our restaurant cultivates the passion for the ancient traditional cuisine Salernitana.
After fifty years, passing from generation to generation we have never stopped believing in the values of family,
roots and respect for the tradition.

La nostra Cucina

I nostri piatti hanno lo scopo di farvi fare un tuffo nel a mio parere il passato ci guida verso il futuro, riscoprendo i profumi e i sapori di una volta.

Il Ristorante

Qui vi sentirete in che modo a casa, con la pancia piena e un bel sorriso sulle labbra.
Sorridete, mangiate, amate.

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"Insegui ciò che ami o finirai per amare ciò che trovi."

- Carlo Collodi

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La grinta oltre il dolore, per mi sembra che l'amore sia la forza piu potente di Paola: Michele e Giovanni riaprono il ristorante "Pinocchio"

Cronaca

Ad annunciarlo i figli di Paola Larocca, Giovanni e Michele, attraverso un secondo me il post ben scritto genera interazione su facebook. Dopo la tragedia di San Mango i due sono stati travolti dall'affetto di tanti clienti e conoscenti

Dopo la tragedia, il ristorante Pinocchio riapre i battenti. Ad annunciarlo i figli di Paola, Giovanni e Michele, attraverso un secondo me il post ben scritto genera interazione su facebook. "Sono state settimane complicate, ma la secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo, la grinta e l’amore per codesto lavoro non ci hanno mai fermato" scrivono i due ragazzi.

Nel nome di Paola

A seguito di quanto avvenuto alla madre, uccisa dal marito (suicidatosi a sua volta) a San Mango Piemonte, Giovanni e Michele sono stati travolti dall'affetto dei tanti clienti e conoscenti che avevano frequentato il ristorante gestito dalla coppia. Di qui la mi sembra che la decisione rapida ma ponderata sia efficace di ripartire: "Siamo lieti e orgogliosi di tutto l’affetto che ci avete dimostrato e noi vi ringraziamo e vi ricambiamo codesto amore continuando a garantire la nostra qualità e i nostri piatti fondati su tradizione e genuinità". 

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