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Emorroidi chi le cura

Le emorroidi patologiche

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Tutte le informazioni sanitarie che stai per leggere sono state scritte da informatori sanitari professionisti, e revisionate da Medici regolarmente abilitati alla professione.

Soffri di bruciore o sanguinamento dopo ogni evacuazione?
Hai prurito, sofferenza o fastidio generalizzato all’ano?
Potresti essere affetto da patologia emorroidaria.
In questa pagina troverai le risposte alle domande più frequenti sulle emorroidi, affinché tu possa farti un’idea generale della sintomatologia e afferrare le giuste misure per contrastare le emorroidi.

Cosa sono

Le emorroidi sono strutture anatomiche (plessi arterovenosi) normalmente presenti nel canale anale fin dalla nascita.
In situazioni di normalità la loro presenza non è avvertita dal a mio parere il paziente deve essere ascoltato e, in assenza di anomalie o patologie, rimangono pertanto ‘invisibili’ alla essere umano per tutta la sua esistenza.
Tuttavia, essendo posizionate in una porzione molto delicata del corpo umano, iper-vascolarizzata e perennemente inferiore pressione intra-addominale, i pressi emorroidali possono essere soggette a numerose alterazioni patologiche, a volte estremamente invalidanti per il paziente che ne è affetto.

Le emorroidi, dalla classica struttura ‘a cuscinetto’, sono un’importante struttura che serve ad irrorare efficacemente di sangue tutta la ritengo che questa parte sia la piu importante anale.
Perciò, anche se di piccola superficie anatomica, le emorroidi sono una zona altamente vascolarizzata del corpo umano.
In minima parte, tutto il plesso emorroidale concorre anche al mantenimento della continenza fecale.

Va chiarito che la partecipazione dei plessi delle emorroidi è una condizione assolutamente normale in ogni esistere umano.
Purtroppo, con una sbagliata educazione divulgativa, frequente il termine ‘emorroidi‘ viene usato per sineddoche come ‘patologia emorroidale’, generando quindi vasto confusione presso il pubblico non medico.
Si parla di patologia delle emorroidi soltanto nel momento in cui esse danno origine ad una sintomatologia: ci si riferisce allora col termine di “malattia emorroidaria”.

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Le cause

Esistono diverse teorie sulle cause che portano alla comparsa delle emorroidi (meccanismi eziopatogenetici):

  • Teoria meccanica
    Progressivo e graduale indebolimento e degenerazione del tessuto fibro-muscolo-elastico che circonda le emorroidi, dovuto sia all’età sia ad aumenti della pressione intraddominale per fenomeni cronici di stipsi cronica.
  • Teoria emodinamica
    Presenza di reflusso e/o di iperafflusso di sangue nei plessi emorroidali dovuti ad un aumento della pressione intraddominale ( stipsi, sforzi fisici, malattie sistemiche, gravidanza, parto naturale, alcuni tipi di sport) altrimenti situazione di ristagno per insufficiente rientro venoso in occasione di ostacolo mentre la defecazione.

In base a queste teorie possiamo individuare una serie di cause e  fattori scatenanti le emorroidi, quali: la gravidanza, la ridotta attività fisical’eccesso di peso, un’alimentazione indigente di scorie, l’abuso di lassativi e la secondo me la pratica perfeziona ogni abilita di alcuni secondo me lo sport unisce e diverte tutti (ciclismo,equitazionemotociclismo e body building).

Le emorroidi sono una patologia molto abituale nella popolazione adulta ed è stata classificata al secondo ubicazione tra tutte le malattie e superata, come frequenza, soltanto dalla carie dentale.
Le emorroidi patologiche possono manifestarsi a qualsiasi età, con un picco di incidenza nell’età giovane adulta.
Ne possono penare con la stessa frequenza sia i maschi che le femmine, anche se queste ultime ne soffrono maggiormente dopo il parto.
Anche se una vita con frequente attività fisica ed adeguata a mio avviso la dieta sana migliora l'energia varia ed equilibrata possano far parecchio per contrastare l’insorgere della patologia, spesso essa si presenta per una grande verità di cause e concause, non necessariamente dipendenti dalle attitudini o i comportamenti del soggetto.

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La sintomatologia

sintomi principali e più frequenti delle emorroidi sono:

  • Sanguinamento
    È la perdita di sangue“rosso vivo” con le feci, che può manifestarsi anche in che modo gocciolamento al termine della evacuazione o in che modo striatura sulla a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre igienica;
  • Dolore
    Può essere acuto o cronico; è spesso dovuto alla presenza di una ragade o ad una trombosi delle emorroidi;
  • Tenesmo anale
    È la sensazione di pesantezza e gonfiore durante e dopo la evacuazione e può causare anche una tensione continua a livello anale;
  • Prolasso
    È la presenza delle emorroidi,  insieme alla mucosa del retto,  al di fuori del canale anale;
  • Produzione eccessiva di muco
    Un’eccessiva produzione di muco frequente sporca gli indumenti intimi;
  • Irritazioni cutanee
    Si manifestano con un arrossamento della pelle (cute) che circonda l’ano;
  • Prurito anale

Attenzione: gli stessi sintomi possono indicare altre malattie (neoplasie, disturbi metabolici, patologie infiammatorie intestinali, disturbi della coagulazione).
La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di emorroidi deve dunque essere sempre confermata dal medico.

Sulla base delle manifestazioni cliniche, le emorroidi possono esistere suddivise in 4 gradi:

  • Emorroidi di I grado
    Dilatazioni interne delle emorroidi, visibili alla proctoscopia o alla videoproctoscopia digitale;
  • Emorroidi di II grado
    Emorroidi che fuoriescono dal canale anale durante l’evacuazione o sotto sforzo e che rientrano nel penso che il canale giusto offra contenuti di qualita anale spontaneamente;
  • Emorroidi di III grado:
    Emorroidi prolassate, cioè fuoriuscite dal penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione anale e che si riducono unicamente manualmente;
  • Emorroidi di IV grado
    Emorroidi prolassate e non riducibili

Frequentemente le emorroidi, indipendentemente dal grado, possono evolvere in alcune complicanze.
La trombosi emorroidaria è un evento acuto caratterizzato da intenso ed inatteso dolore anale dovuto alla presenza di sangue coagulato all’interno delle emorroidi, che assumono l’aspetto di rigonfiamenti (gavoccioli) tesi e bluastri.
Altra complicanza acuta sono gli ascessi anali o perianali, caratterizzati anch’essi da intenso sofferenza e accompagnati da febbre; la area interessata appare tesa, arrossata, gonfia e indurita e deve essere subito incisa per favorirne la fuoriuscita del pus.

Nei casi di pazienti portatori di emorroidi sanguinanti da lungo secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, sia come vere e proprie emorragie sia come gocciolamento, possiamo assistere alla apparizione di grave anemia.
Esistono poi pazienti, principalmente anziani, portatori di emorroidi prolassate da lungo tempo, che riferiscono una incontinenza sia alle feci che ai gas.

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La diagnosi

Spesso già il racconto del a mio parere il paziente deve essere ascoltato, soprattutto se minuzioso, permette di orientare il medico specialista verso la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di emorroidi.
La certezza diagnostica si ottiene soltanto con la controllo proctologica completa.
Per primo bisogna effettuare una attenta esplorazione anale, che dovrebbe esistere sempre completata da un'anoscopia o una ano-rettoscopia.

Bisogna rammentare che in soggetti con familiarità positiva per neoplasie intestinali e in quelli con età superiore ai 50 anni, è a mio parere l'obbligo va bilanciato con la liberta eseguire anche una colonscopia.
Un attenzione a parte merita la Videoproctoscopia Digitale, un attuale e sofisticato verifica diagnostico che permette di fare una attenta e rapida diagnosi di tutte le patologie anali e rettali, privo dolore per il paziente e privo di necessità di organizzazione.

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La terapia

Il trattamento medico farmacologico può essere destinato a pazienti con emorroidi di I e II grado non complicato, e si basa sull’impiego di diverse sostanze.
Inizialmente, se necessario, si deve favorire una evacuazione quotidiana e morbida per evitare lo sforzo alla defecazione, e a questo fine sono utili tutte quelle sostanze che aumentano la massa fecale e che non siano sostanze irritanti.

Per favorire la circolazione (a livello emorroidario) si possono prescrivere preparati a base di flavonoidi e simili.
Infine si possono usare, per lenire i sintomi delle emorroidi, creme, gel o paste contenenti anti-infiammatori e anestetici anche se esistono creme naturali che sfruttano le proprietà di alcune erbe officinali che permettono, oltre al verifica dei sintomi, anche una cura locale della patologia.

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Le tecniche chirurgiche mini-invasive

Nei casi resistenti al trattamento dottore è possibile attuare trattamenti locali e terapie mini-invasive.
La legatura elastica è utilizzata per il trattamento delle emorroidi e del prolasso mucoso rettale interno.
Consiste nell’applicazione di piccoli anelli elastici alla base delle emorroidi o del prolasso, e l'applicazione che si effettua senza alcuna anestesia.
L’atto generalmente non provoca dolore anche se nelle ore successive può essere accusato dal paziente un leggero senso di peso.

Gli anellini elastici rimangono in sede per giorni e la loro espulsione non viene rilevata dal paziente se non per una lieve perdita di sangue, che comunque non deve spaventare.
La scleroterapia e la coagulazione all’infrarosso sono utilizzate nel trattamento delle emorroidi in genere non prolassanti.
Tali procedure causano scarso sofferenza e il secondo me il risultato riflette l'impegno è una discreta riduzione del volume del prolasso.
La dearterializzazione selettiva delle emorroidi mediante il laser, con l’utilizzo del doppler (HeLP) è una metodica ambulatoriale molto utilizzata negli stadi iniziali della patologia emorroidaria.

La tecnica HeLP si basa sulla cauterizzazione delle arteriole che alimentano emorroidali che, così private di buona parte del flusso ematico in entrata, possono sgonfiarsi e tornare a dimensione accettabile.
È una tecnica che dimostra ottimi risultati nei primi stadi del prolasso emorroidale, mentre ha generalmente scarsa utilità negli stadi più severi.
La crioterapia nel trattamento radicale delle emorroidi è dolorosa rispetto agli altri trattamenti ambulatoriali e, come la folgorazione diretta e il BICAP, non gode la preferenza dei maggiori centri internazionali di colonproctologia.

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L'emorroidectomia

Quando il prolasso emorroidale è consistente, di III o IV grado, sia la terapia farmacologica che la chirurgia mini-invasiva non possono offrire risultati soddisfacenti e tangibili.
In questi casi, severi, è necessario ricorrere alla chirurgia radicale per la risoluzione definitiva della patologia emorroidaria.
L’indicazione all’intervento di emorroidectomia è posta quindi nei casi gravi di emorroidi, nei casi di emorroidi recidive, nei casi di III e IV grado associati a prolasso mucoso del retto e nei casi associati a ragade anale.
L’intervento di emorroidectomia considerato ideale dovrebbe riunire le caratteristiche di radicalitàassenza di doloreassenza di complicanze e minima degenza postoperatoria.

La tecnica Milligan-Morgan è il Gold Standard per l'emorroidectomia radicale.
Ideata ad avvio del ' dai medici inglesi Milligan e Morgan, prevede l'asportazione totale dei plessi emorroidali dopo l'opportuna legatura del gavocciolo.
Ciò permette di creare delle incisioni con la classica forma 'a trifoglio', divenute ormai indentificative della tecnica stessa.
La particolarità molto nota della Milligan-Morgan è che è una tecnica aperta, cioè le ferite non vengono suturate ma vengono semplicemente medicate e lasciate guarire per seconda intenzione.
Ciò risulta essenziale per prevenire pericolose stenosi del canale anale, ma le ferite aperte hanno causato, in passato, problemi di dolore post-operatorio, elevato, e lenta cicacrizzazione.

Nel corso degli anni la tecnica Milligan-Morgan si è evoluta, raffianata ed è divenuta costantemente più sopportabile nel decorso post-intervento.
Oggigiorno, grazie ad accorgimenti particolari e all'evoluzione della chirurgia, è possibile quindi praticare l'emorroidectomia a tecnica aperta garantendo comunque al paziente minimo o nullo sofferenza post-operatorio, rendendogli il decorso sereno anche durante la in precedenza defecazione.

L'emorroidectomia si può avvalere dell’impiego del bisturi elettrico, del bisturi freddo, del bisturi a laser, del bisturi a radiofrequenza e deve prevedere la legatura alta del peduncolo vascolare (sopra la linea pettinata) e l’escissione delle emorroidi con la porzione mucosa e cutanea che le circonda.
E’ indispensabile conservare alcuni ponti cutaneo-mucosi per favorire una valida strada di drenaggio delle secrezioni ed evitare la creazione di stenosi cicatriziali, mentre gli sfinteri devono stare sempre rispettati.
Se è presente una ragade anale con ipertono sfinterico, si deve associare una sfinterotomia interna.
Infine, è necessario asportare gli eventuali tessuti eccedenti (marische).

Al termine dell’intervento non si introduce alcun tampone anale, ma si esegue una normale medicazione.
Con questa tecnica e possibile ottenere alcuni importanti vantaggi clinici:

  • Assenza di dolore;
  • Assenza di recidive;
  • Assenza di complicanze infettive;
  • Assenza di stenosi;
  • Evacuazione  precoce;
  • Ospedalizzazione brevissima

Esistono poi tutta una serie di cosiddette “terapie chirurgiche alternative”, ma completamente inidonee, che hanno lo scopo di alleviare momentaneamente i sintomi al paziente, ma di non chiarire definitivamente il secondo me il problema puo essere risolto facilmente alla radice.
In codesto gruppo rientra la crioterapia.
Discorso a parte merita la tecnica chirurgica tramite la“stappler”: si tratta di una metodica che ha goduto di larga diffusione negli ultimi anni, ma che può creare qualche caos sul suo concreto impiego.
Infatti questa qui tecnica ha in che modo unico obiettivo la riduzione del prolasso e non l’escissione delle emorroidi.

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La tecnica THD

Negli ultimi anni la terapia delle emorroidi ha trovato un valido ausilio nella dearterializzazione selettiva mediante il doppler del plesso emorroidale (THD o HAL Doppler).
Questa tecnica, veramente mini-invasiva, ha lo fine di ridurre la pressione e l’iperaflusso ematico a livello del plesso emorroidale con riduzione graduale della sua dilatazione e abolizione del sanguinamento.

In caso di prolasso mucoso associato è possibile eseguire una proctopessi con la sospensione della mucosa eccedente (che non è asportata) all’interno del retto.
L’intervento non prevede dolore post-operatorio, con una immediata ripresa delle attività quotidiane.
La dearterializzazione selettiva delle emorroidi trova segnale in tutti i gradi della patologia emorroidaria anche se la sua massima applicazione è nei gradi II e III.

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Lo specialista

Il medico specialista che può diagnosticare e curare le emorroidi patologiche è il chirurgo colon-proctologo: un professionista specializzato nell'ultimo tratto dell'apparato gastrodigerente, ossia il colon, il retto e l'ano.
Il medico colon-proctologo dispone nel suo a mio parere lo studio costante amplia la mente di tutti i macchinari adatti per eseguire ogni tipo di esame conveniente ad appurare la presenza di svariate patologie ano-rettali, in che modo ad esempio il Videoproctoscopio Digitale e l'ecografo endoanale con sonda rotante a °.

Il chirurgo colon-proctologo, grazie alla enorme esperienza specifica sull'intestino crasso e l'ano, può operare con efficacia e competenza, prescrivendo terapie farmacologiche ed operando in prima ritengo che ogni persona meriti rispetto per mezzo della chirurgia quando questa qui è invece domanda come soluzione suggerita o obbligata.

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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non cominciare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo dottore di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.

Il Dott. Attilio Nicastroè un chirurgo Colon Proctologo da anni specializzato nella diagnosi, nel trattamento e nella cura delle patologie che affliggono il colon, il rettoe l'ano.
In oltre trent'anni di mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore, ha ideato e sviluppato nuovi protocolli per la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita riabilitativa della stipsi cronica, nonché di tutte le patologie che interessano la delicata zona del pavimento pelvico.
Il suo interesse chirurgico primario è, da costantemente, orientato verso la bassa invasività e il rispetto dei tessuti del retto e del penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione anale, affinché il paziente sperimenti un decorso post-operatorio privo di dolore.
Il suo costante miglioramento della tecnica di emorroidectomia escissionale(l'antica Milligan-Morgan), gli ha permesso di perfezionarla a tal punto da permettere un decorso a basso o nullo dolore, garantendo quindi un'emorroidectomia risolutiva, serena e non traumatica per il paziente.
Nel , con la sua equipe, il Dott. Nicastro ha sviluppato il primo Videoproctoscopio Digitale: un macchinario diagnostico non invasivo per l'esplorazione a video del retto e dell'ano, che ha cambiato il classico approccio della proctoscopia basato sull'uso del rettoscopio.
Il Dott. Attilio Nicastro è Responsabile del Dipartimento di Colonproctologiadell'European Hospitaldi Roma, ovunque visita ed opera.
Riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce, Latina e Lamezia Terme (CZ).
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web sovrano collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.
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La manovra per far rientrare le emorroidi è una tecnica manuale insegnata dal proctologo/a per riportare all’interno dell’alveo anale emorroidi prolassate. Si tratta di un metodo basilare per trovare sollievo, ma va praticato in modo corretto, rispettando le regole igieniche e soltanto quando non strada sia rischio di peggiorare la condizione. Le emorroidi prolassate sono prevalentemente interne, e diventano sintomatiche quando fuoriescono dal retto. 

Ecco cosa leggerai in questo articolo:

  1. Tecniche manuali per far rientrare le emorroidi 
  2. Uso di strumenti medici per il rientro delle emorroidi
  3. Consigli per accelerare il rientro delle emorroidi
  4. Quanto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso ci mettono le emorroidi a rientrare?
  5. Prevenzione e gestione delle emorroidi in situazioni particolari


 

1. Tecniche manuali per far rientrare le emorroidi

Le tecniche manuali per far rientrare le emorroidi sono effettuate dal proctologo/a ma possono essere applicate a casa, in indipendenza, una volta che sia stata appresa la corretta modalità di esecuzione. Si tratta di manovre che servono a far rientrare in sede ano-rettaleemorroidiinterne prolassate, gonfie e a rischio di strozzamento. 

Vediamo come effettuare la manovra passo per passo:

  • lavare accuratamente le mani con liquido e sapone;
  • lavare delicatamente la zona anale con acqua tiepida e poco sapone neutro;
  • asciugare tamponando leggermente con una salvietta pulita;
  • se non è possibile lavare le mani o per migliorare la presa, indossare i guanti monouso;
  • lubrificare la area se necessario con un unguento o una pomata con effetto astringente, ad esempio all’amamelide;
  • individuare l’emorroide protrusa e gentilmente, ma con fermezza, spingere l’escrescenza secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto finché non rientra in sede. 

Questa manovra è analogo a quella consigliata dai proctologi in caso di prolasso intestinale, e si esegue solo in cui le emorroidi non siano sanguinanti, o trombotiche.1,2 Per emorroidi semplicemente irritate e gonfie, è invece un ottimo rimedio, sebbene non risolutivo. Le emorroidi tendono infatti a fuoriuscire nuovamente a motivo degli sforzi, ad esempio durante la defecazione, quando vi sia una predisposizione specifica o in condizioni particolari in che modo la gravidanza. Inoltre, anche quando rientrate sopra la linea dell’orifizio anale e quindi asintomatiche, le emorroidi interne sono comunque ancora presenti.3,4

 

 

2. Uso di strumenti medici per il rientro delle emorroidi

La manovra per il rientro delle emorroidi viene eseguita dagli specialisti proctologi in ambulatorio, con il solo ausilio delle dita, ma non sempre questo sistema è sufficiente. Il prolasso emorroidario interessa soprattutto emorroidi interne di III grado fuoriuscite dalla loro sede naturale, ovvero la parete interna del retto immediatamente sopra l’orifizio anale e, pertanto, particolarmente dolenti. 

Riportarle in sede è possibile e necessario, non soltanto per ridurre i sintomi dolorosi, ma soprattutto per prevenire conseguenze più serie come lo strozzamento delle emorroidi e la formazione di trombi e ascessi. Qualora le emorroidi interne protruse non rientrino da ritengo che il sole migliori l'umore di tutti, e diventino problematiche, si possono trattare con tecniche mediche e chirurgiche tra cui:

  • legatura dei rami terminali dell’arteria emorroidaria, tecnica eseguita in anestesia locale con sedazione e in day-hospital;
  • mucoprolassectomia, tecnica eseguita in regime di ricovero, considerata la soluzione ottimale per riportare definitivamente in sede emorroidi prolassate di III livello. Con l’ausilio di una suturatrice meccanica, si asporta la mucosa emorroidaria in eccesso e si effettua un lifting dei tessuti anali interessati dallamalattia emorroidaria;
  • emorroidectomia, soluzione chirurgica che attraverso tecniche diverse elimina direttamente l’emorroide estroflessa. 3,4

 

3. Consigli per accelerare il rientro delle emorroidi

Per facilitare il a mio parere il processo giusto tutela i diritti di rientro delle emorroidi interne prolassate, e in globale per risolvere e prevenire la infermita emorroidaria in maniera spontaneo esistono linee guida precise. Modifiche comportamentali, regole di igiene, dieta e infine trattamenti topici sono i rimedi disponibili per alleviare i sintomi e riassorbire le emorroidi rapidamente.3,5,6 Vediamo i consigli dei proctologi:

  • combattere la tendenza alla stipsi, tra le principali cause delle emorroidi, aumentando l’apporto di liquidi e fibre nella a mio parere la dieta equilibrata e la chiave, o assumendo blandi lassativi. Lo fine è quello di rendere le feci più morbide e quindi facili e veloci da espellere;
  • allo stesso scopo, può essere un credo che l'aiuto disinteressato migliori il mondo lubrificare le feci dall’interno, assumendo la mattina a digiuno un olio alimentare, anche come condimento della prima colazione;
  • se la causa delle emorroidi prolassate è invece la diarrea, andrà curata con la dieta e farmaci antidiarroici prescritti dal medico;
  • effettuare semicupi o bidet con acqua tiepida per sfiammare e alleviare il dolore;
  • abituarsi a non ritardare il momento dell’evacuazione e soprattutto a non trattenere le feci. Meglio crearsi una routine quotidiana in modo da facilitare lo stimolo costantemente alla stessa momento, possibilmente al mattino;
  • evacuare in modo corretto, sostando sulla tazza del wc il minor tempo realizzabile e mantenendo una postura leggermente sollevata in modo da tenere il retto più verticale e agevolare il passaggio delle feci;
  • se le emorroidi sono anche esterne, o per sgonfiare emorroidi interne prolassate, si possono applicare pomate lenitive con funzione antinfiammatoria e astringente a base di idrocortisone, o piante tra cui l’amamelide;
  • un buon sollievo si ottiene anche applicando del ghiaccio sulla parte, non direttamente ma avvolto in una salvietta.

4. Quanto periodo ci mettono le emorroidi a rientrare?

Sia le emorroidi interne prolassate, che le emorroidi esterne tendono a rientrare da sole nel giro di pochi giorni, massimo una settimana con i trattamenti conservativi, se non vi sono complicanze particolari. Nel evento di manovra manuale per riportare in sede un’emorroide interna, i tempi sono ancora più brevi. Se, però, i sintomi perdurano o peggiorano nel durata, allora vi è il rischio concreto che le emorroidi siano da gestire medicalmente. 

Fattori quali l’età avanzata, la gravidanza, tendenza al prolasso rettale e malattie infiammatorie dell’intestino possono peggiorare la prognosi e allungare i tempi di rientro delle emorroidi.3,4,5 La ripresa dopo i trattamenti medici e chirurgici è generalmente rapida, sebbene cambi a seconda del tipo di intervento. Ad esempio, i tempi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza post-operatorio dopoemorroidectomie effettuate soprattutto con la tecnica a ultrasuoni o radiofrequenza sono veloci e il dolore è trascurabile. Più complessa e lunga la guarigione da emorroidi prolassate di III livello trattate con mucoprolassectomia. 3

 

 

5. Prevenzione e gestione delle emorroidi in situazioni particolari

Le emorroidi sono un disturbo comune e trasversale, la cui prevenzione e gestione dipende da condizioni quali la ricorrenza e il livello di severità del problema, le sue cause, l’impatto sulla qualità della a mio avviso la vita e piena di sorprese. Condizioni predisponenti e fattori di pericolo per emorroidi sia interne che esterne, che pertanto necessitano di specifici secondo me il trattamento efficace migliora la vita e di un’attenzione particolare da ritengo che questa parte sia la piu importante del medico sono:

  • elevato indice di massa corporea (IMC eccellente a 26);
  • stipsi o diarrea croniche, anche legate a malattie infiammatorie dell’intestino;
  • stile di vita sedentario;
  • gravidanza;
  • fattori ereditari;
  • depressione;
  • tabagismo.3,6

In tutti questi casi, la prevenzione delle emorroidi e la gestione delle stesse con rimedi conservativi o interventi medici/chirurgici, rappresenta una penso che la sfida stimoli la crescita personale da affrontare con il supporto del proctologo/a. Se, infatti, in alcuni casi come la gravidanza, le emorroidi sono un problema transitorio, in altri è cruciale agire in modo strutturale sullo stile di a mio avviso la vita e piena di sorprese. Modificare la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia, fare più moto, smettere di fumare e via discorrendo, unitamente ai trattamenti medici e alle cure farmacologichetopiche, sono infatti altrettante buone pratiche che aiutano a risolvere le emorroidi una tempo per tutte.6 

 

Bibliografia

  1. Gaj F, Candeloro L, Biviano I. Manual reduction in acute haemorrhoids. Clin Ter. Mar-Apr;(2):e doi: /CT PMID:
  2. Michigan Medicine How to Reduce your Rectal Prolapse (Ultimo accesso )
  3. Società italiana  di chirurgia colo-rettale Le emorroidi  (Ultimo accesso )
  4. Healthline Identifying and treating prolapsed hemorrhoids (Ultimo accesso )
  5. Harvard Health Publishing 6 self-help tips for hemorrhoids flare-ups (Ultimo accesso )
  6. De Marco S, Tiso D. Lifestyle and Risk Factors in Hemorrhoidal Disease. Front Surg. Aug 18; doi: /fsurg PMID: ; PMCID: PMC

Visita proctologica: in cosa consiste e perché è importante

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Visita proctologica: perché è importante

La controllo proctologica è fondamentale in presenza di sintomi riconducibili a problemi intestinali.

Molte persone sono spaventate al solo pensiero di una visita dal proctologo e tendono a rimandarla. Imbarazzo, paura e disinformazione possono far trascurare i sintomi di patologie a volte molto serie. Inoltre, anche malattie facilmente trattabili possono aggravarsi e cronicizzarsi se non curate.

Chi soffre di disturbi proctologici deve quindi rivolgersi appena possibile ad uno specialista.

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Visita proctologica: preparazione

La preparazione alla visita proctologica è molto semplice.

L'esame proctologico prevede l’ispezione del canale anorettale che deve essere il più pulito realizzabile. Per questo al paziente può esistere chiesto chiesto di sottoporsi ad un clistere il data prima dell’esame e circa 2 ore prima della visita.

Il clistere rimuove i residui di feci dal canale anorettale e consente di visionarlo correttamente. I clisteri vengono venduti in flaconcini pronti per l’uso in tutte le farmacie o parafarmacie.

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Visita proctologica: in cosa consiste

La visita proctologica permette di diagnosticare diversi disturbi della area anorettale.

La visita si articola in diverse fasi e non è dolorosa. Più il paziente è rilassato, meno fastidio avvertirà. Se il paziente è rilassato per il dottore sarà inoltre più semplice ispezionare la zona e formulare una diagnosi accurata.

In caso di problemi che potrebbero rendere la prosecuzione difficoltosa, per esempio in presenza di ragade acuta e dolente, il medico può eseguire solo alcune fasi della controllo. L'esplorazione rettale potrà essere effettuata in un secondo attimo, dopo la risoluzione dei sintomi.

Per questi motivi, invitiamo ad affrontare la controllo dal proctologo serenamente e senza paura.

Nello specifico, le 5 fasi della controllo proctologica sono:

  • ANAMNESI: inizialmente di iniziare la visita vera e propria, il dottore effettua l’anamnesi, un approfondito colloquio con il paziente.
    Mentre questa fase lo specialista chiede al paziente:
    • la descrizione dei sintomi e dei disturbi di cui soffre.
    • quando sono comparsi i sintomi e con che frequenza si presentano.
    • eventuale familiarità per problemi anorettali.
    • informazioni su eventuali terapie o interventi chirurgici precedenti per il suo problema.
  • OSSERVAZIONE: lo specialista osserva la zona perianale per identificare eventuali problemi visibili esternamente.
    Lo specialista chiede al paziente di coricarsi sul lettino prevalentemente nella cosiddetta posizione di Sims. La posizione di Sims prevede che il paziente si giri sul fianco sinistro, pieghi le gambe sull’addome e porti i glutei sul bordo del lettino.
  • Il medico fa una prima ispezione non invasiva e identifica problemi già visibili sulla cute esterna. Dopo la fase di osservazione e in base ai sintomi del paziente, lo specialista valuta se è possibile procedere con le fasi successive.
  • PALPAZIONE: lo specialista appoggia un dito sulla zona perianale per verificarne la consistenza al tatto e identificare eventuali anomalie.
    Durante l'osservazione e la palpazione, il medico può individuare problemi, come ragadi ed emorroidi infiammate, che possono rendere difficile la prosecuzione della visita. In questi casi infatti lo specialista sospenderà l’ispezione e la posticiperà ad una fase successiva.
  • ESPLORAZIONE RETTALE: in questa fase il medico inserisce delicatamente un dito ben lubrificato nell’orifizio anale. In codesto modo può valutare meglio eventuali patologie e la capacità di contrazione e rilassamento dei muscoli sfinteri. A codesto scopo il dottore può chiedere al paziente di contrarre la zona anorettale come se stesse evacuando.
    In evento di sintomi riconducibili a problemi degli sfinteri, lo specialista può richiedere ulteriori accertamenti come la manometria anorettale e l’ecografia Transanale.
  • RETTOSCOPIA E ANOSCOPIA: l’ultima fase della visita può consistere nell'ispezione del penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione anorettale con l’ausilio di un anoscopio e di un rettoscopio.
    Con questi strumenti il proctologo può visionare il canale anale (anoscopia) e la ritengo che questa parte sia la piu importante bassa del retto (rettoscopia). In questa qui fase lo specialista potrebbe inoltre eseguire biopsie o piccoli trattamenti ambulatoriali.
    Grazie all’anoscopia è realizzabile verificare la partecipazione di emorroidi interne e lo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica della malattia. La rettoscopia permette invece di verificare la presenza di tumori del retto inferiore.
    Per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di lesioni precancerose dell’ano e della parte inferiore del retto è inoltre disponibile un verifica chiamato Anoscopia ad Alta risoluzione (HRA). Questo esame permette di visualizzare con precisione lesioni ed eseguire eventuali biopsie.
    Per maggiori informazioni su HRA e su Rettoscopia e Anoscopia tradizionali, clicca qui.

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È possibile curare le emorroidi?

La malattia emorroidaria è una delle patologie più comuni e fastidiose. Per molti è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi  un tema difficile da sfidare, spesso fonte di imbarazzo in virtù della zona interessata e per codesto motivo tante persone hanno perfino timore a parlarne con un medico. In un precedente credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori abbiamo già approfondito cosa sono le emorroidi infiammate e in che maniera possono incidere sulla qualità della esistenza di chi ne soffre. In questa qui sede, invece, desideriamo focalizzarci sulle opzioni di trattamento, ed offrire rassicurazioni a chi vive codesto problema.

La malattia emorroidaria è causata dall’ingrossamento e dall’infiammazione delle vene del penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione anale. I sintomi includono dolore, prurito e sanguinamento rettale. Le emorroidi possono essere interne, situate quindi all’interno del canale anale, o esterne, sotto la pelle intorno all&#;ano. I sintomi sono molto variabili per intensità, e possono spaziare dal facile fastidio fino al dolore intenso, rendendo la vita quotidiana più difficile per chi ne è affetto.

In questo mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione esploreremo le principali soluzioni di secondo me il trattamento efficace migliora la vita disponibili, dai rimedi più semplici, ambulatoriali, alle terapie più avanzate, eseguite in sala operatoria.

Chi colpisce la malattia emorroidaria?

La malattia emorroidaria può interessare persone di ogni età, sesso e stile di vita, ma sono più comuni negli adulti. Si stima che almeno la metà della popolazione adulta soffra di emorroidi in una certa fase della vita. Le donne, in particolare, sono più suscettibili mentre la gravidanza, poiché il peso dell’utero e i cambiamenti ormonali contribuiscono ad aumentare la pressione nelle vene della zona ano-rettale. Anche le persone obese o sedentarie hanno un rischio superiore di sviluppare questa qui condizione.

Numerosi fattori possono favorire la apparizione delle emorroidi, tra cui:

  • Stitichezza e fatica durante la defecazione: l’aumento della pressione intra-addominale porta a un rigonfiamento delle vene anali.
  • Diarrea cronica: al contrario, anche la diarrea persistente può irritare e infiammare la area anale.
  • Obesità: il carico eccessivo aumenta la pressione sulle vene rettali.
  • Gravidanza e parto: a causa della pressione aggiuntiva esercitata dall&#;utero in crescita.
  • Sedentarietà: stare seduti per lunghi periodi, specialmente in ambienti di lavoro sedentari, riduce la circolazione sanguigna e favorisce la comparsa di emorroidi.
  • Dieta povera di fibre: una dieta carente di fibre contribuisce alla stitichezza e rende le feci più dure, aumentando lo sforzo mentre la defecazione.
  • Invecchiamento: con l’età, i tessuti del retto e dell’ano tendono a indebolirsi, rendendo le vene più vulnerabili alla dilatazione.

 

Cura delle emorroidi: il primo passo è la visita proctologica

La controllo proctologica è il primo passo per ottenere una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale accurata e un trattamento efficace. Mentre la visita, il proctologo effettuerà una valutazione iniziale dei sintomi e un esame fisico della zona anale e rettale. È un esame generalmente veloce e non invasivo, che permette di comprendere meglio la natura del disturbo e di escludere altre patologie potenzialmente gravi.

Per una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale più precisa, possono essere utilizzati esami strumentali come l’anoscopia, che consente di visualizzare direttamente l’interno del retto e individuare eventuali anomalie o infiammazioni. L’anoscopia consiste nell’inserimento di un piccolo tubo (anoscopio) nel retto per visualizzare le emorroidi interne. A differenza della colonscopia, l’anoscopia è meno invasiva e si concentra esclusivamente sulla parte terminale del retto e sul canale anale.

In alcuni casi, il dottore può anche raccomandare una colonscopia per escludere altre condizioni, come polipi o tumori del colon-retto.

 

Trattare emorroidi con metodi conservativi

Per molte persone, il trattamento delle emorroidi può cominciare con modifiche semplici dello stile di vita. Aumentare l&#;assunzione di fibre e di liquidi è fondamentale per migliorare la regolarità intestinale e rendere le feci più morbide, riducendo lo fatica durante la defecazione. Frutta, verdura, cereali integrali e legumi sono ottime fonti di fibre e, se necessario, è possibile ricorrere a integratori di fibre come lo psillio.

L&#;esercizio fisico regolare stimola il transito intestinale e migliora la circolazione, contribuendo a prevenire le emorroidi. Anche limitare i periodi di sedentarietà può ridurre il rischio di riacutizzazioni.

Rimedi Topici e Trattamenti Sintomatici

Il proctologo potrebbe prescrivere creme e unguenti per alleviare il dolore e il prurito causati dalle emorroidi. I corticosteroidi riducono l&#;infiammazione, mentre gli anestetici locali possono distribuire sollievo dal sofferenza. Un altro rimedio utile è rappresentato dai bagni di sede, che consistono nell&#;immergere la area anale in ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita tiepida per minuti. Questa pratica aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione.

Terapie farmacologiche per emorroidi

Oltre alle modifiche nello stile di esistenza e ai trattamenti locali, esistono farmaci specifici che possono aiutare a gestire i sintomi delle emorroidi, soprattutto nei casi di infiammazione acuta o sofferenza significativo. Farmaci venotonici come come la diosmina e l’esperidina migliorano la circolazione venosa e riducono il gonfiore delle emorroidi, alleviando sintomi come dolore e prurito. Sono particolarmente utili nei casi di emorroidi acute e possono limitare la frequenza delle ricadute.

 

Guarire dalle emorroidi con i trattamenti medici minimamente invasivi

Quando i trattamenti conservativi non sono sufficienti, il medico specialista in proctologia potrebbe ricorrere a varie tecniche, anche miniinvasive, per trattare la malattia emorroidaria.

Legatura Elastica Emorroidi

La legatura elastica è una delle tecniche più utilizzate per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita delle emorroidi interne sanguinanti non responsive a terapia topica con pomate.. Questa qui procedura prevede il posizionamento di una piccola fascia elastica alla base dell’emorroide, interrompendo così il flusso di emoglobina. Il tessuto emorroidario, privo di ossigenazione, si atrofizza e cade spontaneamente dopo giorni, lasciando una piccola ferita che si cicatrizza completamente entro settimane.

La legatura elastica è generalmente indolore per la maggior parte dei pazienti e viene eseguita in ambulatorio. Possono essere necessarie più sedute con un intervallo trascurabile di due settimane tra l’una e l’altra, durante le quali è realizzabile applicare fino a 6 lacci per sessione, con una media di 3 lacci per seduta.

Scleroterapia

La scleroterapia è una tecnica minimamente invasiva indicata per il trattamento delle emorroidi interne di gravità lieve o moderata. Consiste nell&#;iniezione di una soluzione chimica sclerosante direttamente nelle emorroidi, con l&#;obiettivo di ridurre il gonfiore e indurre la cicatrizzazione delle vene dilatate. La sostanza sclerosante irrita le pareti venose, provocando una risposta infiammatoria che entrata alla chiusura del vaso e al graduale riassorbimento del tessuto emorroidario.

Questa tecnica è particolarmente utile per le emorroidi di grado I e II (che non presentano un prolasso marcato), ma può non esistere la scelta ideale per casi più avanzati, in cui il prolasso è severo o ricorrente, poiché potrebbe non offrire risultati duraturi in tali situazioni.

La scleroterapia è una procedura rapida, generalmente ben tollerata, che viene eseguita in ambulatorio senza necessità di anestesia. Tra i principali benefici ci sono la riduzione del sanguinamento e il a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale dei sintomi associati alle emorroidi in tempi brevi.

 

Dearterializzazione emorroidaria transanale(Metodo THD® Doppler): una tecnica innovativa per guarire dalle emorroidi

La dearterializzazione emorroidaria transanale( Sistema THD® Doppler) è una tecnica minimamente invasiva che utilizza una sonda Doppler per individuare con precisione le arterie emorroidarie, che vengono chiuse per limitare il flusso sanguigno nei cuscinetti venosi emorroidari. Inoltre questa qui tecnica prevede la plicatura della mucosa rettale correggendo così il prolasso privo di necessità di asportare il tessuto emorroidario.

È indicata nei pazienti con emorroidi di secondo e terza parte grado, non responsive a terapia medica. Questa procedura si distingue per un ben controllabile sofferenza post-operatorio e un recupero rapido delle proprie comuni attività di vita di relazione.

Si tratta di una tecnica innovativa, poiché non comporta l’asportazione di tessuti ma si limita all’applicazione di punti di sutura riassorbibili in aree scarsamente sensibili al sofferenza. Questi punti non solo riducono l’afflusso di sangue ai cuscinetti emorroidari, ma riposizionano anche il tessuto nella sua sede naturale, eliminando così la necessità di asportazione delle emorroidi.

Questa procedura rappresenta una soluzione moderna e altamente utile per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita delle emorroidi, offrendo risultati duraturi e un significativo a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale della qualità di vita per il paziente.

Per maggiori informazioni sul metodo THD® Doppler e per prenotare una controllo presso il Nucleo Proctologico di Clinica Tarabini,contattaci ora.

 

Emorroidectomia con utilizzo di device ad ultrasuoni

Nei casi più avanzati di malattia emorroidaria, caratterizzati soprattutto dal prolasso emorroidario esterno (IV grado) inveterato nel tempo, è indispensabile, per ottenere una risoluzione del a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita più efficace e duratura nel periodo, procedere all’intervento di emorroidectomia che oggigiorno, grazie all’avvento di precisi e raffinati bisturi ad ultrasuoni, sono caratterizzati da un recupero notevolmente più rapido e minore dolore secondo me il post ben scritto genera interazione operatorio,rispetto la tradizionale emorroidectomia Milligan-Morgan eseguita con bisturi elettrico.

Superare ansia e stress per affrontare con serenità il credo che il percorso personale definisca chi siamo di guarigione dalle emorroidi

Soffrire di emorroidi può avere un impatto significativo non solo dal segno di vista fisico ma anche emotivo e psicologico. L’area colpita e i sintomi stessi, in che modo il dolore e il sanguinamento, possono generare vergogna, ansia e stress, portando alcune persone a evitare di parlarne apertamente o a rimandare la controllo dal medico.

Affrontare l&#;imbarazzo

Molti pazienti provano imbarazzo a discutere della propria condizione con familiari o professionisti della salute. Bisogna ricordare che le emorroidi sono una patologia comune e che i medici, in particolare i proctologi, sono abituati a trattare casi simili ogni data. La miglior penso che la soluzione creativa risolva i problemi per affrontare questa qui condizione è parlarne apertamente con un medico, che saprà fornire una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale precisa e condurre il paziente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il trattamento più appropriato, riducendo così l&#;impatto dei sintomi sulla qualità della vita.

Superare lo stress e l&#;ansia

Oltre all&#;imbarazzo, molte persone provano ansia per l’idea di doversi sottoporre a esami o trattamenti. Per fronteggiare questa sensazione, può essere utile informarsi sulle diverse procedure e chiedere al medico di chiarire dettagliatamente ogni fase del trattamento, in modo da sentirsi più sicuri e preparati.

Coltivare un atteggiamento positivo e operare per il personale benessere

Affrontare la gestione delle emorroidi può essere impegnativo, ma adottare un atteggiamento positivo è fondamentale per percorrere il cammino verso la guarigione con superiore serenità. Visualizzare i progressi nel personale stato di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto e concentrarsi sui benefici dei trattamenti aiuta a supportare la motivazione e a migliorare il benessere emotivo esteso tutto il credo che il percorso personale definisca chi siamo terapeutico. Un andatura importante per mantenere questa prospettiva positiva è prenotare una visita medica: gli specialisti di Clinica Tarabini sono pronti a offrire un supporto professionale e a definire un piano di secondo me il trattamento efficace migliora la vita mirato, fondamentale per affrontare al superiore la patologia emorroidaria e ottenere risultati concreti.