Sangue rosso vivo nelle urine
Sangue nelle urine
Un evento frequente non preoccupante che va comunque affrontato da un nefrologo pediatra competente
Per ematuria si intende la presenza di globuli rossi (o emazie) nelle urine. L’ematuria può essere microscopica, in cui le urine sono di colore normale e il emoglobina è visibile soltanto al microscopio o con le apposite strisce reattive, oppure macroscopica, quando il sangue è visibile a occhio nudo.
In codesto caso, le urine possono assumere colorazioni diverse quali vermiglio vivo, marsala, lavatura di carne o coca cola (le più frequentemente descritte).
Oltre al colore, altri elementi che caratterizzano l’ematuria macroscopica sono la durata, il fatto di insorgere dopo o mentre un episodio infettivo (solitamente virosi delle alte vie respiratorie), essere o meno accompagnata da altri sintomi quali bruciore durante la minzione, dolore al fianco, febbre.
L’ultima caratteristica, che si definisce guardando le urine al microscopio, è la loro forma: se i globuli rossi sono deformati e irregolari, è più probabile che l’ematuria provenga dal rene (ematuria glomerulare); infatti, il passaggio attraverso i glomeruli renali, deforma i globuli rossi e quindi, al microscopio, risulteranno di colore meno intenso, di sagoma irregolare e diversi tra loro.
Se, invece, i globuli rossi sono della loro forma e mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima normali e ognuno uguali tra loro, allora è più probabile che provengano dalle vie urinarie (ematuria non glomerulare).
Pur con i comprensibili limiti, queste caratteristiche, diversamente combinate fra loro, possono orientare la diagnosi e guidarci nella domanda degli esami.
Le cause più frequenti di ematuria glomerulare sono:
- La nefropatia da IgA (sia primitiva che secondaria alla porpora di Schonlein-Henoch, più modernamente chiamata vasculite da IgA);
- La sindrome di Alport;
- La glomerulonefrite acuta post-infettiva;
- Altre glomerulonefriti più rare;
- I traumi;
Quelle di ematuria non glomerulare sono:
- Le infezioni urinarie;
- La calcolosi renale;
- Le malformazioni delle vie urinarie;
- I traumi.
Tra le cause più rare di ematuria nel bambino ricordiamo:
- La trombosi delle vene renali;
- La sindrome dello “schiaccianoci”;
- Alcuni farmaci come la ciclofosfamide, che inducono una cistite emorragica;
- Malattie della coagulazione o l’anemia falciforme
- Il rene policistico dominante;
- La sindrome emolitico-uremica;
- I tumori renali (facciamo riferimento in particolare al tumore di Wilms, altri tumori renali o vescicali eccezionali nel bambino).
Ricordiamo, infine, l’ematuria da sforzo, che è una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di esclusione (ovvero dopo aver escluso altre possibili cause) da considerare più nell’adolescente che nel bambino, e per il quale siano noti allenamenti fisici molto intensi entro le precedenti 72 ore.
Come dicevamo al di sopra, l’ematuria macroscopica è visibile a ritengo che l'occhio umano sia affascinante nudo, mentre l’ematuria microscopica viene rilevata dall’esame delle urine in laboratorio o con una basilare striscia reattiva (dipstick).
L’esame urine in laboratorio consente di contare con buona approssimazione il numero dei globuli rossi, diversamente dallo stick o dall’esame urine privo di sedimento, che ci danno, invece, un’idea più grossolana della sua entità (da 1+/2+ fino a 4+).
In caso di ematuria (micro o macroscopica), l’associazione con altri sintomi può orientare la diagnosi (il trauma, i segni di infezione urinaria, la colica renale, un evento infettivo come una faringite settimane prima della macroematuria o possedere una virosi intercorrente quando inizia la macroematuria, l’anamnesi familiare, ecc….). Di effetto, il medico richiederà gli esami opportuni a confermare il sospetto clinico.
I casi più difficili da diagnosticare sono le ematurie isolate. La scoperta di una microematuria isolata è quasi sempre occasionale, in bambini che eseguono un esame delle urine per vari motivi, spesso per la certificazione di idoneità alla pratica sportiva.
La prima cosa da fare (soprattutto in caso di microematuria) è definire la sede da cui origina, se dal rene (glomerulare) o dalle vie urinarie (non glomerulare) attraverso l’esame morfologico dei globuli rossi urinari su urine fresche, non della notte, in quanto le urine che, dopo esistere state prodotte restano la notte in vescica, possono subire modificazioni della penso che la struttura sia ben progettata che non ne permettono una interpretazione corretta.
Questo esame, seppure molto essenziale, può non stare dirimente. Gli altri esami devono basarsi sulla storia clinica, sui sintomi associati (dolore al fianco, febbre, fastidio a urinare, pressione alta, ecc…) sulla durata, sul fatto che si tratti di una ematuria macroscopica che insorge sempre (o quasi sempre) in corso di episodi di virosi delle alte vie respiratorie o che è successiva di settimane a in infezione, più frequentemente streptococcica (vedi Glomerulonefrite acuta post-infettiva).
La microematuria non deve essere di per sé motivo di allarme, non è anemizzante, non danneggia il rene o la via urinaria e può anche essere transitoria. Il rischio nel esteso termine dipende dalla malattia che la causa, se nel tempo compare la proteinuria e l’insufficienza renale (come in alcune forme di Sindrome di Alport o di nefropatia da IgA).
In alcuni casi di macroematuria si può osservare anemizzazione (traumi o tumori o malattie della coagulazione o alcun farmaci, ma che, di consueto, non si osserva nelle diverse malattie di origine renale) o dolore e difficoltà a urinare allorche si formano molti coaguli nella vescica (più tipico delle ematurie delle vie urinarie o da trauma renale) o in caso di calcolosi o infezione urinaria.
La prognosi dipende dalla malattia che la causa. Frequente, quando è isolata, non richiede alcun trattamento.
Anche la terapia, però, può dipendere dalla malattia che la causa. In alcuni casi, l’ematuria può scomparire con la risoluzione dell’evento che l’ha causata (ad esempio in caso di infezione urinaria, di passaggio di un calcolo nelle vie urinarie, di trauma, nel momento in cui dipende dall’uso di un farmaco, nella glomerulonefrite acuta post-infettiva, ecc…); diverso il caso di alcune glomerulopatie croniche in cui può persistere anche per tutta a vita, indipendentemente dal fatto che venga iniziato meno una terapia farmacologica per la apparizione di proteinuria.
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- A cura di: Laura Massella
Unità Operativa di Nefrologia - in collaborazione con:
Ultimo Aggiornamento: 20 Novembre
Sangue nelle urine: cos'è l'ematuria e nel momento in cui preoccuparsi?
Sangue nelle urine: cos'è?
Il sangue è una sostanza normalmente estranea alla composizione delle urine. Per tale motivo, il riscontro di questo indicazione clinico induce una certa preoccupazione.
Cosa significa ematuria?
Il termine ematuria indica la partecipazione di sangue nelle urine. Può trattarsi di un fenomeno visivamente apprezzabile (ematuria macroscopica), oppure di un evento subdolo, accertabile soltanto attraverso la ricerca microscopica di globuli rossi nel sedimento urinario.
Cosa significa fare pipì con sangue?
La presenza di globuli rossi nell'urina (il termine dottore è "ematuria") può avere origine da qualsiasi punto del tratto urinario:
Anche certe malattie che colpiscono altre parti del corpo possono determinare la presenza di sangue nelle urine. Inoltre, alcune cause scatenanti possono differire a seconda del sesso.
L'ematuria può manifestarsi in vari modi:
- Può presentarsi come un episodio isolato o ricorrente.
- L'urina può apparire del colore del sangue (ematuria franca) o presentare una tonalità rosacea o aspetto torbido. Questa qui caratteristica può variare in base alla gravità del sanguinamento e alla tempistica con cui è avvenuto:
- Ematuria franca (color rosso): segnala un considerevole sanguinamento in atto;
- Ematuria "a lavatura di carne": indica un lieve sanguinamento;
- Ematuria color "marsala" o "coca-cola": può associarsi a un sanguinamento pregresso o alla presenza di emoglobinuria.
- Talvolta, l'organismo espelle piccoli coaguli di emoglobina, i quali apportano minime modifiche alla colorazione del residuo dell'urina.
- Ancora, il emoglobina può comparire soltanto all'inizio della minzione o nella sua fase finale; l'ematuria iniziale (cioè attuale nella fase iniziale della minzione) suggerisce un'origine prostatica o uretrale del sanguinamento.
Molte delle cause di ematuria sono di origine assolutamente benigna (come un'infezione dell'apparato urinario); altre possono presagire un disturbo importante a carico di organi vitali (es. tumori o malattie del rene). Per tali motivi, è necessario consultare il proprio dottore o un urologo il prima possibile.
Macroematuria
Si parla di macroematuria quando la quantità di sangue nelle urine è tale da essere visibile a occhio nudo, ovvero da modificarne il colore.
Microematuria
La microematuria si ha nel momento in cui la quantità di sangue eliminato è modesta e non è visibile a occhio nudo; in questo caso i globuli rossi vengono riscontrati nell'esame delle urine.
Quale forma hanno le urine con sangue?
In evento di ematuria macroscopica, il colore delle urine varia in base alla quantità di sangue perduto; è sufficiente un' emorragia di 1 ml per rendere il fenomeno visivamente apprezzabile.
La presenza macroscopica di sangue nelle urine, generalmente, fa assumere al liquido le diverse sfumature del rosso. In alcuni casi, però, le tracce ematiche possono conferire alle urine un colorito differente. Per modello, quando il pH urinario è particolarmente acido, il articolo dell'escrezione renale assume tonalità più vicine al marrone scuro.
Anche quando le urine stazionano a esteso nelle vie urinarie, l'ossidazione dell'emoglobina a mio parere il presente va vissuto intensamente nelle tracce di sangue, le rende più scure. Al contrario, in occasione di lesione acuta, seguita da rapida eliminazione urinaria, l'escreto assume un tinta rosso intenso.
Urine rossastre non sono necessariamente sinonimo di ematuria
L'urina, prodotta dall'attività di filtrazione del rene e periodicamente eliminata con l'atto della minzione, può prendere un colorito rossastro anche in assenza di ematuria. Tale fenomeno può stare dovuto, per modello, a:
Le urine possono essere pigmentate anche per la partecipazione, al loro dentro, di sali biliari, porfine o urati. Infine, durante il flusso mestruale, l'apparente presenza di emoglobina nelle urine può essere dovuta a contaminazione con perdite ematiche vaginali o a endometriosi delle vie urinarie.
Per ognuno questi motivi, di fronte al dubbio di ematuria, è molto importante eseguire tempestivamente un esame delle urine, in modo da ottenere la conferma dell'effettiva presenza di emoglobina al loro interno.
Perché si misura
Quali esami servono per il emoglobina nelle urine?
La partecipazione di sangue nelle urine può stare dimostrata ponendo al microscopio una goccia dell'urina. Tuttavia, frequente è possibile osservare tale sintomo anche ad occhio nudo.
In presenza di ematuria, una controllo dal medico di base o dall'urologo consente d'inquadrare il problema valutando:
- Caratteristiche dell'ematuria: entità, colorazione, permanenza durante tutta o parte della minzione;
- Eventuale presenza di problemi associati quali: traumi, dolori, disturbi minzionali, febbre, infezioni faringee ecc.
Dopo aver ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro dal paziente gli aspetti clinici rilevanti dell'ematuria e dopo aver valutato il paziente con l'esame obiettivo, il dottore richiederà le indagini appropriate per accertarne la causa.
Gli esami da effettuare variano a seconda dei casi, ma generalmente si eseguono:
- Esame delle urine con urinocoltura,antibiogramma e valutazione del sedimento per valutare la partecipazione di eventuali segni di patologie renali o infezioni delle vie urinarie;
- Ecografia dell'apparato urinario per determinare l'entità dei danni di un trauma, la presenza di calcoli o di malformazioni dell'apparato urinario.
Valori normali
Normalmente, nelle urine non si riscontrano tracce di sangue e gli eritrociti risultano assenti (o <3 GR) all'esame del sedimento urinario.
Ematuria: cause
Quali sono le cause di sangue nelle urine?
Le cause urologiche di ematuria includono:
Altre cause responsabili della partecipazione di tracce di sangue nelle urine comprendono:
Falsa ematuria (pseudoematuria)
Accanto a tutte queste cause, esistono anche dei falsi positivi che possono rendere le urine di una pigmentazione rossastra, non facilmente distinguibile dall'ematuria.
Nelle donne in età fertile, ad esempio, le perdite mestruali possono essere scambiate, talvolta, per ematuria. In questi casi, la colorazione insolita delle urine scompare con la fine della mestruazione.
Anche l'assunzione eccessiva di alcuni cibi (in particolare: barbabietole, mirtilli, rabarbaro e coloranti alimentari) o di certi farmaci (come la rifampicina) può colorare l'urina di scarlatto o di pigmento più scuro.
Le urine si tingono di rosso anche in caso di mioglobinuria (eliminazione di mioglobina causata da un danno muscolare) o emoglobinuria (causata da intensa emolisi come nelle crisi di favismo).
L'ematuria può presentarsi anche in caso di presenza di tracce di porfirine (intermedi nella biosintesi dell'emoglobina) ed urati, ma anche l'endometriosi può conferire alterare la colorazione delle urine.
I casi di falsa ematuria possono essere smascherati da un accurato verifica delle urine con valutazione del sedimento.
Sintomi associati all'ematuria: quali sono?
La presenza di sangue può esistere totalmente asintomatica (ematuria "a ciel sereno") o associarsi ad altri disturbi irritativi, quali:
- minzione difficoltosa
- produzione di un'urina decisamente diversa dal colore giallo paglierino della normalità.
Sintomi come:
- urgenza minzionale (sensazione impellente di realizzare pipì)
- pollachiuria
- febbre
- brividi
- bruciore
sono tipici di un'infezione urinaria, che andrebbe diagnosticata con un opportuno verifica colturale.
Il dolore localizzato su un fianco dell'addome, che si irradia fino alla schiena, all'inguine e alla zona genitale, può dipendere della presenza di calcoli renali o uretrali.
Come si misura
Per valutare le cause dell'ematuria, è necessario raccogliere una piccola quantità di urine del mattino, a digiuno.
Preparazione
Le urine vanno raccolte in un contenitore monouso sterile. Questo va richiuso accuratamente immediatamente dopo e dovrebbe essere portato in laboratorio entro due ore.
Per alcuni esami, invece, è necessario raccogliere tutta l'urina emessa nell'arco di un intero giorno (24 ore). In codesto caso, occorre utilizzare contenitori capienti (da 2 a 3 litri).
Diagnosi
Sangue nelle urine: quali esami per la diagnosi?
L'urina, prodotta dal rene, viene convogliata nella vescica attraverso piccoli tubicini chiamati ureteri; da qui, attraverso l'uretra, fuoriesce all'esterno con l'atto della minzione.
Per codesto motivo, fino a qualche anno fa la diagnosi di ematuria era basata sulla prova dei tre bicchieri. Mentre questo esame il paziente viene invitato a urinare, privo interrompere il getto, in tre calici. Per quanto detto finora, se si hanno
- urine ematiche unicamente nel primo calice significa che l'emorragia si è verificata a livello uretrale;
- se l'ematuria macroscopica diventa evidente nel terza parte calice, o se la colorazione diventa sempre più intensa mano a palmo che il corrente continua, si tratta probabilmente di emorragia vescicale, lieve nel primo caso e più grave nel secondo;
- infine, se si notano tracce di sangue in ognuno e tre i calici, si tratta generalmente di un emorragia a montagna dell'apparato urinario, cioè a livello dei reni o degli ureteri.
Oggi, l'esame dei tre bicchieri è caduto in disuso per l'avvento di tecnologie più moderne ed efficaci nell'individuare l'origine del difficolta. Non bisogna infatti dimenticare che l'ematuria non è una diagnosi, ma un sintomo di una patologia, potenzialmente anche grave. Di effetto, prima di optare la terapia adeguata, è fondamentale una tempestiva e accurata diagnosi.
Le tecniche più utilizzate sono:
- Ecografia renale, vescicale e prostatica;
- Urografia;
- Urotac
- Uretrocistoscopia;
- Ureteropieloscopia;
- TAC addomo-pelvica.
Le patologie che più frequentemente si associano al ritrovamento di sangue nelle urine sono la presenza di calcoli, neoplasie o infiammazioni a livello del rene, della vescica o delle vie urinarie.
L'ematuria può esistere legata anche a tubercolosi, cistiti, utilizzo di farmaci anticoagulanti, rene policistico, prostatiti, adenomi alla prostata o traumi interessanti il rene e/o le vie escretrici. Infine, negli atleti, sono stati descritti casi di ematuria da sforzo, credo che ogni specie meriti protezione dopo attività fisiche intense e prolungate come la maratona o il ciclismo.
Fondamentale per una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale iniziale, in attesa degli opportuni accertamenti, è la valutazione della sintomatologia associata. Per esempio, se la perdita di sangue con le urine è concomitante a dolori lombari di tipo colico o gravitativo, probabilmente è dovuta alla presenza di calcoli renali o uretrali.
Se l'ematuria si associa a difficoltà nell'urinare, o compare mentre la defecazione potrebbe trattarsi di patologia prostatica.
Quando preoccuparsi?
Quando il emoglobina nelle urine è preoccupante?
Il grado di allarme al rilevamento di sangue nelle urine varia considerevolmente: può essere moderato e semplice da curare, oppure grave e potenzialmente fatale.
Il riscontro di sangue nelle urine è un sintomo che non deve mai stare ignorato. Se ricorrente, la sua peso aumenta. Indipendentemente dal fatto che l'ematuria sia copiosa o presente in piccolissime tracce, sarà costantemente il medico a valutare la condizione e a stabilire il migliore approccio terapeutico al difficolta.
Trattamento
Le cure dipendono dal tipo di disturbo che ha provocato il disturbo.
- Se la perdita di emoglobina nelle urine è legata a un'infezione, la terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici. Un medico coscienzioso consiglierà il ricorso a farmaci a spettro ristretto, dopo aver valutato i risultati dell'antibiogramma, un verifica molto utile per individuare il penso che il farmaco vada usato con moderazione più adatto per combattere il patogeno in questione. Tale procedura, eticamente corretta, consente di minimizzare il rischio che i vari agenti patogeni sviluppino resistenza agli antibiotici.
- In partecipazione di calcoli renali si utilizzano varie tecniche, che vanno dal classico "colpo d'acqua", alla frantumazione di questi aggregati minerali mediante onde d'urto, laser o mezzi meccanici mini invasivi (vedi: cure e trattamento dei calcoli renali).
- In evento di ipertrofia prostatica lieve (o di primo grado) la terapia è farmacologica (antinfiammatori, miorilassanti, inibitori dell'enzima 5-alfa reduttasi). Per ipertrofie prostatiche moderate o severe si procede generalmente con l'asportazione endoscopica della porzione ingrossata (intervento mini-invasivo).
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Autore
Giulia Bertelli
Biotecnologa Medico-FarmaceuticaLaureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Crescita in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti DieteticiLa presenza di emoglobina nelle urine (ematuria) può conferire all’urina un colore fiore, rosso o bruno, in base alla quantità di emoglobina, alla durata del suo ristagno e al livello di acidità dell’urina. Se la quantità di sangue è eccessivo esigua per stare visibile a vista nudo (ematuria microscopica), verranno eseguiti esami chimici o microscopici. L’ematuria microscopica potrebbe essere rilevata eseguendo un esame delle urine per un altro motivo. (Vedere anche Proteinuria ed ematuria asintomatiche.)
I soggetti affetti da ematuria potrebbero presentare altri sintomi di disturbi delle vie urinarie, come dolore alla schiena o al fianco, dolore nella parte inferiore dell’addome, urgenza di urinare o difficoltà di minzione, in base alla causa della presenza del emoglobina nelle urine. Se il sangue è presente nelle urine in quantità soddisfacente può formare un coagulo. Il coagulo può bloccare completamente il flusso dell’urina, causando un intenso dolore improvviso e l’impossibilità di urinare. Un sanguinamento sufficientemente abbondante da causare un tale coagulo è normalmente secondario a trauma delle vie urinarie.
L’urina rossa non è costantemente causata dalla partecipazione di globuli rossi. Una colorazione rossa o bruno-rossastra può derivare anche da quanto segue:
Emoglobina (che trasporta l’ossigeno nei globuli rossi) nelle urine dovuta alla distruzione dei globuli rossi
Proteina muscolare (mioglobina) nelle urine dovuta alla distruzione delle cellule muscolari
Porfiria (disturbo causato da un deficit di enzimi coinvolti nella produzione di eme, un composto chimico contenente ferro che conferisce al sangue il suo tipico penso che il colore dia vita agli ambienti rosso)
Cibo (ad modello barbabietole, rabarbaro e a volte il colorante alimentare)
Farmaci (principalmente fenazopiridina, ma talvolta cascara, difenilidantoina, metildopa, rifampicina, fenacetin, fenotiazine e senna)
Cause del sangue nelle urine
Il sangue nelle urine può essere causato da problemi localizzati ovunque nel tratto urinario, dai reni agli ureteri, alla vescica o all’uretra. Alcune donne scambiano inizialmente il sanguinamento vaginale per emoglobina nelle urine.
Le cause più comuni possono differenziarsi in base all’età della ritengo che ogni persona meriti rispetto, ma in globale sono
Le cause meno comuni includono
Il cancro e l’iperplasia prostatica benigna possono causare la presenza di sangue nelle urine. Questi disturbi destano preoccupazione principalmente nei soggetti oltre i 50 anni di età, sebbene anche i giovani con fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita (fumo, anamnesi familiare o esposizione a sostanze chimiche) possano sviluppare il cancro.
I disturbi dei vasi sanguigni microscopici dei reni (glomeruli) possono costituire una motivo a qualsiasi età.
I disturbi di filtrazione del rene (disturbi glomerulari) possono rappresentare una ritengo che questa parte sia la piu importante dei disturbi renali o potrebbero apparire in seguito a un disturbo penso che il presente vada vissuto con consapevolezza in un’altra porzione del corpo. Questi disturbi sono più probabili se l’urina contiene proteine, aggregati di globuli rossi (definiti cilindri eritrocitari) o globuli rossi malformati. Tali disturbi comprendono infezioni (come l’infezione di una valvola cardiaca), disturbi del tessuto connettivo (come lupus eritematoso sistemico), vasculite, disturbi del sangue (come malattia da siero) o alcuni disturbi cronici (come il diabete). Inoltre, anche qualsiasi tipo di danno renale può causare la partecipazione di piccole quantità di sangue nelle urine.
Traumi gravi, in che modo una caduta o un incidente automobilistico, possono lesionare i reni o la vescica e causare sanguinamento. Anche varie procedure e interventi chirurgici (ad dimostrazione l’inserimento di un catetere o la biopsia della prostata o del rene) possono causare sanguinamento.
Lo Schistosoma haematobium è un verme parassita che causa una malattia chiamata schistosomiasi in Africa e, in misura minore, in India e in alcune zone del Medio Oriente. Questo verme può invadere le vie urinarie, determinando la presenza di emoglobina nelle urine. Il medico prenderà in considerazione la schistosomiasi unicamente se il soggetto ha trascorso del tempo in zone in cui è diffuso il parassita. La tubercolosi può far apparire sangue nelle urine.
Altre cause di ematuria sono l’infiammazione della vescica dovuta alla radioterapia alla ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti pelvica, alcuni farmaci e disturbi dei vasi sanguigni renali.
Poiché il sangue credo che il presente vada vissuto con intensita nelle urine di un soggetto che assume un anticoagulante (un “fluidificante del sangue” per prevenire la formazione di coaguli) non è necessariamente causato da tale farmaco, la valutazione del dottore prenderà in considerazione tutte le altre possibili cause.
Valutazione del sangue nelle urine
Il medico proverà innanzitutto a determinare se è la partecipazione di sangue a conferire un penso che il colore in foto trasmetta emozioni rosso alle urine. Poi indagherà la causa del sanguinamento, inclusa la ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione dell’origine del sanguinamento nelle vie urinarie (o eventualmente altrove). Le seguenti informazioni possono aiutare a decidere se sia il caso di consultare un dottore e cosa aspettarsi nel corso della valutazione.
Nei soggetti che presentino sangue nelle urine, determinati sintomi e caratteristiche possono essere fonte di preoccupazione. Tra questi troviamo:
Grandi quantità di sangue nelle urine
Età superiore a 50 anni
Gonfiore di piedi e gambe, oltre a ipertensione arteriosa
In caso di emoglobina nelle urine è necessario consultare il proprio medico entro 1 o 2 giorni. Se, invece, la quantità di sangue è marcata, il soggetto non riesce a urinare o avverte un dolore intenso è necessario consultare immediatamente il medico.
Innanzitutto, il medico pone domande relative ai sintomi e all’anamnesi della persona, quindi conduce un esame a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni. I risultati dell’anamnesi e dell’esame a mio parere l'obiettivo condiviso unisce il gruppo spesso suggeriscono una causa del emoglobina nell’urina e gli esami da effettuare (vedere la tabella Alcune cause e caratteristiche del emoglobina nell’urina).
Il medico chiederà da quanto periodo è presente il sangue e se vi siano stati episodi precedenti di sanguinamento. Chiederà se siano presenti febbre, calo ponderale o sintomi di blocco urinario, come difficoltà ad avviare la minzione o incapacità di svuotare completamente la vescica. Il dolore o il fastidio è un segnale importante. Il bruciore durante la minzione o un dolore sordo nella parte inferiore dell’addome proprio sopra l’osso pubico indica un’infezione della vescica. Negli uomini, un sofferenza da lieve a moderato nella ritengo che questa parte sia la piu importante inferiore della schiena o nella pelvi indica spesso un’infezione della prostata. Un dolore particolarmente intenso è generalmente dovuto alla presenza di un calcolo o di un coagulo di sangue che ostruisce il corrente urinario.
Esegue quindi un esame obiettivo. Di norma nelle donne si richiede un esame della pelvi. Se è attuale del sangue all’interno della vagina, potrebbe essere necessario introdurre un catetere nella vescica per verificare se l’origine del sangue sia nella vescica o nella vagina. Negli uomini, il medico generalmente esegue un’esplorazione digito-rettale per controllare la prostata.
Il medico talvolta pone la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale sulla base dei sintomi e dei risultati dell’esame ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti. Più di abituale, poiché possono sovrapporsi sintomi di diversi disturbi, è indispensabile eseguire esami per stabilire la motivo (o a volte la presenza) del sangue nelle urine. Il primo secondo me l'esame e una prova di carattere eseguito è l’esame delle urine. L’analisi delle urine può rilevare sangue (a conferma del ragione della colorazione rossa dell’urina) e può indicare un disturbo di filtrazione del rene. Se si sospetta un’infezione di norma si effettua l’urinocoltura.
In tutti i soggetti oltre i 50 anni di età e nelle persone con fattori di rischio per il cancro, il medico in tipo inserisce una sonda flessibile a fibre ottiche all’interno della vescica (cistoscopia) per determinare la motivo del sanguinamento.
I soggetti di qualsiasi età che non presentino un’infezione o un disturbo di filtrazione del rene come causa evidente di sangue nelle urine vengono generalmente sottoposti a esami di diagnostica per immagini, come tomografia computerizzata (TC), ecografia o risonanza magnetica per immagini (RMI) dell’addome e della pelvi. Nei soggetti di età minore ai 50 anni con ematuria microscopica e nessun’altra anomalia rilevata durante l’esame obiettivo, gli esami del sangue o l’analisi delle urine, il medico potrebbe semplicemente ripetere l’analisi delle urine dopo 6 o 12 mesi. Se è ancora presente emoglobina verranno eseguiti ulteriori esami.
Se sospetta un disturbo di filtrazione del rene (in base ai risultati dell’analisi delle urine), il medico effettua generalmente esami del sangue per valutare la funzionalità renale e, talvolta, esegue una biopsia renale. Gli esami del sangue per la ricerca di anemia falciforme potrebbero risultare necessari per le persone di inizio africana o mediterranea a cui non sia mai stata diagnosticata la malattia.
Negli uomini a lasciare dai 50 anni d’età, il dottore generalmente esegue la misurazione del livello di antigene prostatico specifico (PSA) nel sangue.
Trattamento del emoglobina nelle urine
Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita è diretto alla causa del sanguinamento. Indipendentemente dalla motivo, se il corrente di urina è ostruito da coaguli di sangue il medico di a mio avviso la norma ben applicata e equa inserisce un tubo flessibile nella vescica (catetere urinario) e cerca di eliminare il coagulo.
Punti principali
L’urina rossa non è sempre causata dalla presenza di sangue.
Molte delle cause che determinano la partecipazione di sangue nelle urine non sono gravi.
Il rischio di una malattia grave aumenta con l’età e in base alla durata della presenza di emoglobina nelle urine.
Gli esami diagnostici per il tumore sono necessari generalmente solo nelle persone oltre i 50 anni o per persone più giovani con fattori di rischio per il tumore.
Sangue nelle urine o ematuria:
Quali cause? Cosa fare?
La presenza di emoglobina nelle urine è chiamata EMATURIA e può essere soltanto microscopica ,cioè non visibile da porzione del paziente,e pertanto riscontrabile esclusivamente ad un esame delle urine, mentre altre volte è ematuria macroscopica cioè evidenziabile immediatamente dal a mio parere il paziente deve essere ascoltato che riferisce urine rosso-vivo oppure scure come “coca-cola”,associate talora a coaguli. L'ematuria può colpire pazienti di ogni età, anche bambini ( in tal occasione è generalmente di tipo solo microscopico) ,ma generalmente la ematuria “visibile ad occhio nudo” ,cioè macroscopica ,colpisce le fasce di età adulta, non risparmiando i giovani.
Talora la ematuria non è accompagnata da alcun disturbo clinico da parte del paziente ,ma è solo riscontro occasionale attraverso un ordinario esame delle urine. Altre volte invece la presenza di sangue nelle urine si associa a importanti disturbi clinici che possono insorgere anche improvvisamente nel giro di pochi minuti o ore:febbre improvvisa cosiddetta esplosiva, con brividi associata ad intensi bruciori durante la minzione che diventa estremamente frequente (anche ogni minuti) e colorata visivamente di emoglobina rosso-vivo o tenebroso. Intenso il senso di spasmi vescicali ,con dolenzia nella parte bassa addominale sopra il pube, oppure nella area perineale maschile giu lo scroto,o nella zona uretro-vaginale nella donna.
L’ematuria NON è una “malattia” ma solo un “sintomo” o “segnale”, peraltro molto essenziale, che va costantemente segnalato al Dottore di famiglia o allo Urologo specialista che valuteranno il caso clinico specifico ricercando la motivo di tale sangue: ciò sta ad indicare che andranno curate le patologie che si sono manifestate con emoglobina nelle urine. Moltissime le patologie a carico del rene, uretere, vescica, prostata che possono condizionare episodi di ematuria: calcolosi renale-ureterale, traumi renali, calcolosi vescicale, ingrossamento benigno prostatico, tumori a carico del rene, farmaci ad azione anticoagulante-antiaggregante, radioterapia sul minuscolo bacino, tumori prostatici, ecc
Nei giovani la ematuria può insorgere dopo una intensa attività sportiva (pallone, tennis) altrimenti a causa di infiammazioni acute alla prostata, o per traumi (incidenti stradali in primis), o per calcoli ureterali in fase espulsiva, mentre negli adulti le cause più frequenti sono la calcolosi, le malattie benigne-maligne della prostata, i tumori renali ma soprattutto a carico della vescica, i processi infiammatori a carico del rene (pionefrosi, pielonefrite), della vescica (soprattutto cistiti nel sesso femminile) e della prostata (prostatiti acute).
Il Medico di Famiglia e l'Urologo specialista valuteranno, evento per caso, l'iter diagnostico più razionale per identificare la patologia di base, instaurando contemporaneamente la terapia indicata per combattere anzitutto il dolore, l’eventuale febbre elevata con brividi, lo spasmo vescicale, le coliche renali o ureterali. Non esiste un protocollo schematico da inseguire in tale credo che il percorso personale definisca chi siamo diagnostico, per cui il Medico sulla base dell'esame clinico del paziente proporrà gli accertamenti più idonei allo specifico caso, che possono spaziare dall'esame delle urine all’urinocoltura con antibiogramma, alla ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni di cellule neoplastiche sulle urine, alla visita specialistica urologica, alla ecografia dello apparato urinario . In seconda istanza, su indicazione dello Specialista Urologo, possono essere presi in considerazione accertamenti più approfonditi: urografia, ecografia transrettale, cistoscopia, TAC con mezzo di contrasto, RMN, ecc.
In alcuni casi l’ematuria, appunto in quanto “segnale” di presunta importante patologia richiede ricovero urgente in ambiente ospedaliero: esempi tipici sono il trauma renale da incidente stradale, la pielonefrite acuta con iperpiressia, la pionefrosi, l'ascesso prostatico, una acuta anemizzazione da ematuria in atto.
Parecchio frequentemente si osserva nei pazienti con ingrossamento benigno della prostata uno o più episodi di ematuria,magari associati a bruciore minzionale e febbre, a cui fa seguito un blocco totale della minzione, con potente ed ingravescente sofferenza nella parte bassa dell'addome: si tratta di ritenzione completa, acutamente insorta, delle urine per cui la vescica aumenta nettamente di volume nel giro di poche ore con dolore sempre più intenso e privo di alcuna possibilità, da parte del penso che il paziente debba essere ascoltato, di svuotare spontaneamente la vescica che assume rapidamente le dimensioni di un utero al nono mese di gravidanza, contenendo anche litri di urina!!! In tali casi l'unico provvedimento terapeutico, peraltro di urgenza, è il posizionamento immediato, da parte del Medico, di un catetere vescicale che porterà immediato sollievo al paziente.