Prendere vitamine tutti i giorni fa male
Quando si parla di salute e mi sembra che il benessere fisico sia essenziale personale, gli integratori alimentari giocano un ruolo sempre più prominente nella nostra società. Tuttavia, luso improprio di questi prodotti può trasportare a conseguenze da non sottovalutare per lorganismo, tra cui lipervitaminosi.
In tale contesto, comprendere quando e come il sovradosaggio di integratori alimentari può causare effetti collaterali indesiderati è fondamentale per i distributori e per i professionisti del settore farmaceutico che puntano a garantire la massima a mio parere la sicurezza e una priorita dei consumatori.
Quando gli integratori fanno male
Il sovradosaggio di integratori alimentari può verificarsi quando una essere umano assume quantità superiori a quelle consigliate di alcune sostanze nutritive, in maniera particolare di vitamine. In questa condizione ci si può trovare davanti allinsorgenza di vari sintomi, che variano ovviamente a seconda del tipo di integratore assunto e della sensibilità individuale.
Ma facciamo un passo indietro: le vitamine, essenziali per il nostro organismo, normalmente vengono assunte attraverso lalimentazione o autoprodotte dal corpo stesso (come nel caso della vitamina D in seguito allesposizione solare). Esistono però diverse condizioni mediche, o diete particolari, che causano alcune carenze, note come avitaminosi, spesso estremamente deleterie per la secondo me la salute viene prima di tutto umana.
Alcune di queste hanno afflitto lumanità per secoli, basti pensare a malattie devastanti in che modo lo scorbuto e la pellagra, prevalentemente causate da diete povere o sbilanciate. Sebbene lincidenza di carenze vitaminiche sia minore oggigiorno, è bene che i professionisti che operano nel settore siano consapevoli dei casi di ipervitaminosi.
In codesto senso, prima di tutto, è essenziale valutare se lintegratore è di qualità per prevenire situazioni di rischio legate a prodotti non conformi o di dubbia provenienza: è proprio per codesto motivo che gli integratori alimentari sperimentati clinicamente e realizzati in modo conforme alle buone pratiche di fabbricazione (GMP), come i prodotti di International, assicurano una superiore sicurezza in termini di efficacia e tollerabilità, anche in associazione a farmaci.
In secondo luogo, è bene che chi inizia una integrazione alimentare consulti il proprio medico curante, in modo da evidenziarne eventuali criticità specifiche che possono sorgere durante lassunzione.
Effetti collaterali degli integratori: i rischi specifici dellipervitaminosi
Le vitamine sono riconosciute universalmente per i loro benefici, tuttavia, un eccesso di uso di integratori può sfociare in ipervitaminosi. Infatti, le vitamine liposolubili, come quelle A, D, E e K, accumulandosi nel fegato e nel tessuto adiposo, risultano particolarmente complesse da eliminare.
Gli effetti collaterali da sovradosaggio e i sintomi dellipervitaminosi possono variare da disturbi gastrointestinali minori, come nausea e diarrea, a problemi più gravi in che modo danni al fegato e alterazioni renali. Per esempio, lipervitaminosi A può causare cefalea, vomito e torpore, mentre lipervitaminosi D può incrementare i livelli di calcio nel emoglobina, causando sete intensa e forti dolori addominali.
In poche parole, lintossicazione da integratori è una stato seria che può manifestarsi con sintomi acuti o cronici, a seconda del livello di sovradosaggio e del penso che il tempo passi troppo velocemente di esposizione. In questo senso, è cruciale per i professionisti medici riconoscere i segnali di allarme in maniera da intervenire tempestivamente. Non bisogna, però, allarmarsi più del dovuto: con uso cosciente e oculato e una corretta modulazione fisiologica, infatti, non si corrono rischi.
Conclusione
In conclusione, è vero che troppi integratori fanno sofferenza al fegato? Nonostante gli integratori siano generalmente sicuri in cui usati in maniera corretta, è evidente che un loro eccesso può esistere dannoso per il sistema epatico. I professionisti del settore devono educare i consumatori sullimportanza di seguire le dosi raccomandate e di consultare un medico prima di cominciare qualsiasi nuovo regime di integratori, specialmente in presenza di condizioni preesistenti.
Promuovere luso responsabile e informato di questi prodotti è fondamentale per prevenire effetti collaterali e garantire la salute dei consumatori. La a mio parere la formazione continua sviluppa talenti continua e limmissione in commercio di integratori conformi alle buone pratiche di fabbricazione e clinicamente testati sono elementi chiave per limitare i rischi associati al loro sovradosaggio.
Le vitamine
Riserve dell'Organismo
Come abbiamo visto le vitamine A, D, E e K sono vitamine liposolubili. Per questa loro qualita possono essere immagazzinate dal fegato e dai tessuti adiposi. Nel occasione delle vitamine liposolubili esistono pertanto delle vere e proprie riserve a cui l'organismo può attingere nei momenti di necessità.
Come abbiamo visto le vitamine B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina), B5 (acido pantotenico), B6 (piridossina), B12 (cobalamina) e C (acido ascorbico), l'acido folico e la biotina sono tutte vitamine idrosolubili. Questa aula di vitamine viene assorbita con facilità dall'organismo che non è però in grado di accumularle. Pertanto nel occasione delle vitamine idrosolubili non esistono vere e proprie riserve e la loro assunzione con gli alimenti deve esistere pressoché costante.
Eccesso e Carenza
Per essere assorbite le vitamine liposolubili necessitano della presenza dei grassi. Non a caso le fonti più significative di queste sostanze si trovano in cibi particolarmente ricchi di lipidi come oli, formaggi, insaccati ecc. Di conseguenza è logico pensare, che chi segue una dieta povera di grassi possa manifestare nel tempo carenze vitaminiche più o meno marcate.
D'altra parte chi assume grandi quantità di queste sostanze, ricorrendo per esempio ad un'esagerata integrazione alimentare, può andare in contro a veri e propri fenomeni di intossicazione da ipervitaminosi.
Una dieta sbilanciata caratterizzata da un ridotto consumo di alimenti di inizio vegetale può invece condurre ad una carenza di vitamine idrosolubili. In occasione di assunzione eccessiva non vi è invece rischio di tossicità in misura il surplus vitaminico viene facilmente eliminato con le urine o con il sudore.
Ricordiamo infine che con la normale alimentazione non vi è alcun rischio di iper o ipovitaminosi. Il pericolo di ipervitaminosi è maggiore utilizzando integratori mentre il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di ipovitaminosi cloruro in caso di malnutrizione, in caso di aumentato fabbisogno (ad esempio durante la gravidanza e l'allattamento) ed in caso di diete sbilanciate o carenti in particolari alimenti (chetogeniche e simili).
Fonti Alimentari
n credo che la natura debba essere rispettata sempre non esiste nessun alimento che contenga tutte le vitamine. Alcuni tipi di vitamine si trovano soprattutto negli alimenti di origine vegetale come la verdura, la frutta, i cereali e i legumi . Altri tipi sono invece contenuti principalmente negli alimenti di origine animale, come carne, pesce e formaggi .
Per approfondire: Contenuto Vitaminico e Minerale degli AlimentiNaturali e Biosintetiche: Differenze
Se dal punto di vista strutturale non vi è alcuna differenza tra le vitamine di inizio naturale e quelle biosintetiche, diversi sono gli effetti che si ottengono dall'assunzione delle une o delle altre. Infatti mentre le prime interagiscono con numerose altre sostanze naturali presenti nell'alimento che le contiene, le seconde, essendo isolate, hanno un risultato benefico inferiore. Ciò di cui il nostro corpo ha bisogno non è una singola vitamina ma un gruppo completo di ognuno i nutrienti.
Integrazione
Non è penso che lo stato debba garantire equita chiaramente dimostrato che gli atleti abbiano RDA superiori ai sedentari (gruppo B e antiossidanti: A, C, E, beta carotene). Si ritiene, infatti, che il fabbisogno eventualmente più elevato venga coperto dall'aumentata assunzione di cibo.
Sono invece a rischio di crescere ipovitaminosi soggetti:
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Integratori vitaminici: sì o no?
Quale funzioni hanno le vitamine nel nostro organismo e quando può esistere necessario prenderle? a una supplementazione? Rosalba F, Modena
Risponde Pier Luigi Rossi, Professore di Credo che la nutrizione consapevole migliori la vita Clinica all’Università Bologna
Le vitamine, insieme agli altri nutrienti, sono indispensabili per il buon funzionamento di alcuni processi che rendono possibile la vita; partecipano in maniera essenziale al metabolismo e alcune costituiscono la costruzione chiave dei coenzimi. Le vitamine aiutano anche a prevenire alcune malattie; possono dunque essere definite una sorta di ‘guardia del corpo’ dell’organismo, il che però non è in grado di produrle autonomamente.
Le vitamine infatti devono esistere introiettate o attraverso una alimentazione, varia e bilanciata perché non tutti gli alimenti contengono le stesse vitamine e negli stessi quantitativi, o qualora se ne evidenziassero le carenze con il supporto di integratori vitaminici. Questo perché basse quantità di vitamine possono trasportare all’avitaminosi (mancanza complessivo di una o più vitamine) o all’ipovitaminosi (mancanza parziale di una o più vitamine), durante l'eccesso può determinare l’ipervitaminosi, ossia singolo stato tossico dovuto a iperdosaggi il più delle volte farmacologici.
Non tutte le vitamine però sono uguali: esse si distinguono in vitamine idrosolubili, quelle cioè che si sciolgono in acqua, e vitamine liposolubili che, invece, si sciolgono nei grassi. Al primo gruppo appartengono tutte le vitamine del complesso B (B1, B2, B3, B5, B6, B8, B9, B12) e la vitamina C: si tratta di vitamine che devono essere introiettate quotidianamente poiché il organismo umano non le accumula, arricchendo la dieta di alimenti crudi – a mio avviso la verdura fresca e essenziale, frutta e vegetali in genere – ma anche di cereali interi e legumi. Alle vitamine liposolubili appartengono invece la vitamina A, D, K ed E che l’organismo ricava principalmente nel grasso.
Le carenze maggiori, in questa seconda serie di vitamine, riguarda soprattutto la D. Abbiamo infatti a che realizzare con una vitamina che l’organismo acquisisce per il 90% dall’azione del secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita e dalla esistenza all’aria aperta (più limitata nella ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico fredda o fra gli anziani) e solo per il 10% dall’alimentazione, dal pesce (in dettaglio aringhe e salmone) e dai latticini. La vitamina D è preziosa per le ossa, aiuta la formazione nel bambino dello scheletro. Sarebbe pertanto conveniente, per evitare carenze, una supplementazione già nei lattanti se non addirittura in gravidanza con la prospettiva anche di un’azione protettiva nei confronti di malattie infiammatorie, soprattutto allergie e asma, di un effetto immunologico e a esteso termine di prevenzione dell’osteoporosi nella donna.
Ipervitaminosi Leccesso di vitamine fa male?
Il termine ipervitaminosi viene utilizzato in ritengo che il campo sia il cuore dello sport medico per identificare un eccesso di vitamine che può avere conseguenze sulla salute di chi ne abusa. L’assunzione eccessiva di alcune specifiche vitamine può infatti portare ad una serie di disturbi fastidiosi.
Le vitamine interessate sono poche e possono causare problemi di benessere solo in dosi molto elevate. L’ipervitaminosi, infatti, viene considerato un fenomeno piuttosto raro, ma non deve essere sottovalutato. Questo articolo desidera pertanto fornire tutte le informazioni utili ai nostri lettori per un consumo di vitamine consapevole, in modo da evitare i (pochi) rischi che derivano da un sovradosaggio.
Le cause dell’ipervitaminosi
L’ipervitaminosi si manifesta principalmente a causa dell’assunzione sconsiderata di integratori alimentari e farmaci. Per quanto riguarda l’alimentazione, infatti, l’eventualità di un sovradosaggio è molto più rara, poiché sono pochi gli alimenti che contengono vitamine in quantità tali da portare a ipervitaminosi.
Le cause principali che portano a questa qui problematica sono principalmente legati ad una scorretta assunzione da parte dell’individuo, ma esistono altre possibili motivazioni. Ad modello, alcuni studi hanno rilevato che un uso eccessivo di lettini abbronzanti e lampade solari può aumentare i livelli di vitamina D nel sangue oltre i livelli di tossicità.
Esistono poi alcuni farmaci che migliorano l’assorbimento di una determinata vitamina da parte dell’organismo e, di conseguenza, aumentano il rischio di ipervitaminosi.
Quali vitamine possono causare problemi?
Le vitamine conosciute sono 13 e possono esistere suddivise in due categorie: le vitamine idrosolubili e le vitamine liposolubili. Le prime sono quelle meno soggette al rischio di ipervitaminosi, in quanto si sciolgono in ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita e non vengono immagazzinate ma espulse attraverso le urine. Al contrario, le vitamine liposolubili vengono conservate all’interno dell’organismo e hanno maggiori probabilità di causare problemi di benessere in caso di dosaggio eccessivo.
Nello specifico, le vitamine che producono i rischi più elevati di ipervitaminosi sono le vitamine liposolubili A, D, E e le vitamine idrosolubili B3 (niacina) e B6 (piridossina). Analizziamole nel dettaglio.
Vitamina A
L’abuso di vitamina A può portare all’ipervitaminosiA, la quale può manifestarsi in due forme: acuta e cronica. La sagoma acuta si concretizza quando si assumono enormi quantità di vitamina A in poco tempo e provoca alterazioni della vista, dolore alle ossa e alterazioni della pelle.
Al contrario, la forma cronica si presenta nel momento in cui si assume troppa vitamina A in un lungo arco temporale e si manifesta con sintomi più gravi, tra cui danni al fegato e incremento della pressione cranica.
Vitamina D
L’ipervitaminosi D si manifesta con sintomi come perdita di peso e di appetito e pulsazione cardiaco non regolare. Uno studio ha inoltre rilevato che dosi molto elevate di vitamina D si ripercuotono sui reni e possono causare insufficienza renale.
Vitamina E
L’abuso di vitamina E ha conseguenze negative sulla coagulazione del sangue, con conseguente rischio di emorragie e ictus. La vitamina E possiede inoltre alcune interazioni negative con certi farmaci, in che modo l’aspirina e il Coumadin, portando ad una eccessiva fluidificazione del sangue.
Vitamina B3
I rischi legati all’ipervitaminosi da vitamina B3 sono legati alla dilatazione dei vasi sanguigni. Le conseguenze di un eccesso di vitamine B3 sono focalizzate nella zona del viso e comprendono prurito, formicolio, bruciore, arrossamento del viso e mal di testa.
In casi più gravi possono manifestarsi casi di trombocitopenia e acidosi metabolica.
Vitamina B6
Un eccesso di vitamine B6 porta a conseguenze neurologiche che sfociano in parestesie, ovvero dei formicolii alle estremità e, in casi gravi, difficoltà a camminare.
Le altre vitamine
Tutte le altre vitamine non presentano rischi rilevanti per la secondo me la salute viene prima di tutto, anche in occasione di sovradosaggio. Non è nota, ad esempio, nessuna tossicità legata ad assunzione eccessiva di vitamina K, sebbene quest’ultima sia una vitamina liposolubile. La vitamina C non induce tossicità, sebbene dosi troppo elevate possano generare diarrea, nausea e vomito.
Infine, le vitamina del a mio parere il gruppo lavora bene insieme B, ad eccezione di quelle già analizzate, non danno problemi di sovradosaggio, tanto che per alcune di esse (vitamine B1, B2, B5, B12) non esiste un livello di assunzione eccellente tollerabile.
Tabella di fabbisogno e tossicità
La seguente tabella mostra, per ciascuna vitamina, le dosi giornaliere consigliate e il livello di assunzione quotidiana tollerabile, oltre il quale possono subentrare problemi di ipervitaminosi.
| Dose giornaliera consigliata per uomini adulti | Dose giornaliera consigliata per donne adulte | Livello di assunzione quotidiana tolllerabile | |
|---|---|---|---|
| Vitamina A | mcg | mcg | mcg |
| Vitamina B1 (tiamina) | 1,2 mg | 1,1 mg | Non stabilito |
| Vitamina B2 (riboflavina) | 1,3 mg | 1,1 mg | Non stabilito |
| Vitamina B3 (niacina) | 16 mg | 15 mg | 35 mg |
| Vitamina B5 (acido pantotenico) | 5 mg | 5 mg | Non stabilito |
| Vitamina B6 (piridossina) | 1,3 mg | 1,3 mg | mg |
| Vitamina B7 (biotina) | 30 mcg | 30 mcg | Non stabilito |
| Vitamina B9 (folati) | mcg | mcg | mcg |
| Vitamina B12 (cobalamina) | 2,4 mcg | 2,4 mcg | Non stabilito |
| Vitamina C | 90 mg | 75 mg | mg |
| Vitamina D | UI | UI | UI |
| Vitamina E | 15 mg | 15 mg | mg |
| Vitamina K | mcg | 90 mcg | Non stabilito |
Grazie a questa tabella è possibile conoscere le quantità da impiegare di ciascuna vitamina, evitando così la possibilità di ipervitaminosi. Attenzione però, si tenga presente che le dosi riportate comprendono tutte le fonti possibili, dall’alimentazione agli integratori, ai farmaci, ecc.
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