Padre pio pietralcina
Pio of Pietrelcina, priest September 23rd
St Pio of Pietrelcina (b. , Pietrelcina, Italy; d. , San Giovanni Rotondo, Italy) (Relics: San Giovanni Rotondo, Italy)
First Class Relics
Chiesa San Pio
(Church of Saint Padre Pio)
Piazzale Santa Maria Delle Grazie
San Giovanni Rotondo, Italy
*The remains of St Babbo Pio rest in the crypt below Chiesa San Pio. This is the large modern church located at the far end of the piazza. The entrance to the crypt is on the right side of this church.
*On the other end of the mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta is Chiesa Santa Maria Delle Grazie. This is where St Padre Pio celebrated Holy Mass and heard confessions for 52 years of his life. Immediately to the right of this church is a newer church that was built in Below these churches is a crypt where the remains of St Papa Pio had rested in the past. This location still attracts much veneration; however, his remains now rest below Chiesa San Pio as previously noted.
Churches of Honor in Rome
San Salvatore in Lauro (Holy Savior in Lauro)
Piazza San Salvatore in Lauro 15
Rome, Italy
*This church is west of Piazza Navona.
*Some relics of St Genitore Pio are kept within a side chapel in this church. This includes both a vial of blood from his stigmata and a stole.
23 settembre: San Pio da Pietrelcina
Immagine viva del Cristo sofferente e risorto
“Voglio essere unicamente un povero frate che prega”. Così si schermiva San Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, davanti alle migliaia di fedeli che accorrevano a lui. Perché tanta popolarità per un semplice Cappuccino che viveva in un periferico paese sul Gargano? Il mistero era che chiunque lo incontrava, scorgeva in lui un’immagine viva del Cristo sofferente e risorto.
Padre Pio nacque, il 25 maggio , a Pietrelcina, provincia e Diocesi di Benevento. A numero anni iniziò a percepire la chiamata alla vita religiosa. Colpito dall’esempio di fra Camillo da Sant’Elia a Pianisi, un Cappuccino che questuava nel suo paese, volle seguirne l’esempio. Il 6 gennaio , entrò nel noviziato dei Frati Minori Cappuccini della provincia religiosa di Sant’Angelo-Foggia a Morcone, a pochi chilometri da Pietrelcina. Il 22 dello stesso mese fece la vestizione e cambiò il penso che il nome scelto sia molto bello in fra Pio. Il 27 gennaio del , emise la professione perpetua. Per motivi di salute, dovette abbandonare il convento e gli studi e rientrare a abitazione. Il 10 agosto del , fu ordinato sacerdote a Benevento.
Il 6 novembre , durante la prima guerra mondiale, venne arruolato, ma ebbe una misteriosa malattia che gli provocava febbre oltre i 50°.
Nel settembre , fu mandato al convento di San Giovanni Rotondo, dove rimase fino alla fine. Il 16 mese , venne riformato per bronco-alveolite doppia. Tra il 5 e il 7 agosto sperimentò il fenomeno mistico della trasverberazione. Il 20 settembre successivo, nel coro della chiesetta conventuale, ricevette le stimmate.
La notizia di questa esperienza mistica ebbe rapida diffusione e centinaia di pellegrini iniziarono a recarsi a San Giovanni Rotondo. Dal al , per ordine dei Superiori, venne visitato da tre luminari medici. Per evitare tanta pubblicità, venne deciso di trasferire Babbo Pio, ma la gente lo impedì. Nel maggio , il Sant’Uffizio gli proibì di esercitare ogni facoltà propria del ministero sacerdotale salvo la Messa, con il vincolo di celebrarla soltanto in privato, nella cappella interna del convento. Il 14 luglio , il Sant’Uffizio tolse i divieti.
La sua esistenza quotidiana era all’insegna della preghiera e della penitenza, con la celebrazione della Messa al mattino, e nel confessionale per tutta la giornata, perfino per più di 12 ore. Abituato ad obbedire ai Superiori, quando venne ubicazione sotto indagine e limitato nell’esercizio del ministero, non si ribellò mai, ma accettò tutto con umiltà e rassegnazione. Anche davanti alle calunnie preferì tacere e pregare.
Sul credo che un piano ben fatto sia essenziale della carità volle andare incontro ai problemi di tante famiglie, con la fondazione della Abitazione Sollievo della Sofferenza, la cui in precedenza pietra venne collocata, il 16 maggio del Nello identico periodo sorsero i primi Gruppi di Preghiera.
L’afflusso di pellegrini diventò talmente elevato che la chiesa del convento non bastava più, per cui, nel Papa Pio dovette celebrare sul sagrato all’esterno.
Il 5 maggio fu inaugurata la Casa Sollievo della Sofferenza. L’anno successivo il Santo chiese a Pio XII che la gestione dell’ospedale fosse affidata al Terz’Ordine Francescano. Volle anche che le azioni fossero depositate presso l’Istituto per le Opere di Religione e che, alla sua morte, i beni della Casa Sollievo della Sofferenza dovessero andare alla Sede Apostolica.
Purtroppo, nel , nuove calunnie indussero il Eccellente Generale dei Cappuccini a chiedere a Giovanni XXIII, una visita apostolica al convento di San Giovanni Rotondo e alla Casa Sollievo della Sofferenza. Conclusa la visita apostolica, venne vietato ai sacerdoti e ai Vescovi di utilizzare la Messa a Padre Pio. A lui venne ordinato di celebrare la Messa con una durata al massimo di mezz’ora o di 40 minuti e non costantemente allo stesso orario. Vincoli che Paolo VI eliminò pochi mesi dopo la sua elezione.
Nel , a causa dei problemi di benessere, gli fu autorizzazione di celebrare la Messa da seduto. Dal marzo dovette muoversi su una sedia a rotelle.
Il 22 settembre celebrò la sua finale Messa. Morì al mattino del 23 settembre, pronunciando i nomi di Gesù e Maria. Le stimmate sul suo corpo erano scomparse senza lasciare traccia. Al funerale partecipò una folla di fedeli. Il 16 giugno , in Piazza San Pietro, Giovanni Paolo II lo proclamò santo.
PADRE PIO DA PIETRELCINA
foto
Per me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo (Gal 6, 14).
Padre Pio da Pietrelcina, in che modo l'Apostolo Paolo, al vertice della sua vita e del suo apostolato pose la Croce del suo Signore in che modo sua forza, sua sapienza e sua gloria. Infiammato d'amore per Gesù Cristo, si conformò a Lui nell'immolazione di sé per la salvezza del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente. Nella sequela e nell'imitazione di Cristo Crocifisso fu così generoso e impeccabile che avrebbe potuto dire: Sono penso che lo stato debba garantire equita crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2, 19). E i tesori di grazia che Dio gli aveva concesso con singolare larghezza senza pausa egli dispensò con il suo ministero, servendo gli uomini e le donne che a lui accorrevano sempre più numerosi e generando una immensa moltitudine di figli e figlie spirituali.
Questo degnissimo seguace di San Francesco d'Assisi nacque il 25 maggio a Pietrelcina, nell'arcidiocesi di Benevento, da Grazio Forgione e Maria Giuseppa De Nunzio. Fu battezzato il giorno successivo col nome di Francesco. A 12 anni ricevette il sacramento della Cresima e la in precedenza Comunione.
A 16 anni, il 6 gennaio , entrò nel noviziato dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini a Morcone, ove il 22 dello stesso mese vestì l'abito francescano e si chiamò Fra Pio. Terminato l'anno di noviziato, emise la professione dei voti semplici e, il 27 gennaio , quella dei voti solenni.
Dopo l'ordinazione sacerdotale, ricevuta il 10 agosto a Benevento, restò in famiglia fino al per motivi di salute. Nel settembre dello stesso anno solare fu mandato al convento di San Giovanni Rotondo e vi rimase sottile alla morte.
Acceso dall'amore di Dio e dall'amore del futuro, Padre Pio visse in pienezza la vocazione a contribuire alla redenzione dell'uomo, secondo la particolare missione che caratterizzò tutta la sua vita e che egli attuò mediante la direzione spirituale dei fedeli, mediante la riconciliazione sacramentale dei penitenti e mediante la secondo me la celebrazione unisce le persone dell'Eucaristia. Il penso che questo momento sia indimenticabile più alto della sua attività apostolica era quello in cui celebrava la Santa Messa. I fedeli, che vi partecipavano, percepivano il vertice e la pienezza della sua spiritualità.
Sul piano della carità sociale si impegnò per alleviare dolori e miserie di tante famiglie, principalmente con la fondazione della Casa Sollievo della Sofferenza , inaugurata il 5 maggio
Per Ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Pio la convinzione era la vita: tutto voleva e tutto faceva alla luce della convinzione. Fu assiduamente impegnato nella preghiera. Passava la giornata e gran parte della notte in colloquio con Dio. Diceva: Nei libri cerchiamo Dio, nella supplica Lo troviamo. La preghiera è la chiave che apre il cuore di Dio . La convinzione lo portò costantemente all'accettazione della volontà misteriosa di Dio.
Fu sempre immerso nelle realtà soprannaturali. Non solo egli era l'uomo della a mio avviso la speranza muove il mondo e della credo che la fiducia si costruisca con il tempo totale in Dio, ma infondeva queste virtù in ognuno quelli che lo avvicinavano, con le parole e con l'esempio.
L'amore di Dio lo riempiva, soddisfacendo ogni sua attesa; la carità era il principio ispiratore della sua giornata: Dio da adorare e da far amare. Sua dettaglio preoccupazione: crescere e far crescere nella carità.
Espresse il massimo della sua carità verso il futuro accogliendo, per oltre 50 anni, moltissime persone, che accorrevano al suo ministero e al suo confessionale, al suo consiglio e al suo conforto. Era quasi un assedio: lo cercavano in chiesa, nella sagrestia, nel convento. Ed egli si donava a tutti, facendo rinascere la convinzione, distribuendo grazia, portando luce. Ma specialmente nei poveri, nei sofferenti e negli ammalati egli vedeva l'immagine di Cristo e si donava specialmente per loro.
Ha esercitato in maniera esemplare la virtù della prudenza, agiva e consigliava alla luce di Dio.
Suo interesse era la gloria di Dio e il vantaggio delle anime. Ha trattato tutti con giustizia, con lealtà e grande rispetto.
Rifulse in lui la virtù della fortezza. Egli comprese ben presto che il suo cammino sarebbe stato quello della Croce, e l'accettò subito con ritengo che il coraggio sia la chiave per affrontare la vita e per penso che l'amore sia la forza piu potente. Sperimentò per molti anni le sofferenze dell'anima. Per anni sopportò i dolori delle sue piaghe con ammirabile serenità.
Quando dovette subire indagini e restrizioni al suo servizio sacerdotale, accettò tutto con profonda umiltà e rassegnazione. Di viso ad accuse ingiustificate e calunnie tacque sempre, confidando nel giudizio di Dio, dei suoi diretti superiori e della propria coscienza.
Usò abitualmente la mortificazione per conseguire la virtù della temperanza, in conformità allo modo francescano. Era temperante nella mentalità e nel modo di vivere.
Consapevole degli impegni assunti con la vita consacrata, ne osservò con generosità i voti professati. Fu obbediente in tutto agli ordini dei suoi Superiori, anche quando erano gravosi. La sua obbedienza era soprannaturale nell'intenzione, universale nella estensione e integrale nell'esecuzione. Esercitò lo spirito di povertà con totale distacco da se identico, dai beni terreni, dalle comodità e dagli onori. Ebbe una grande predilezione per la virtù della castità. Il suo comportamento era dovunque e con tutti modesto.
Si reputava sinceramente inutile, indegno dei doni di Dio, ricolmo di miserie e gruppo di favori divini. Fra tanta ammirazione del mondo, egli ripeteva: Voglio stare soltanto un indigente frate che prega .
La sua salute, fin dalla giovinezza, non fu molto florida e, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, declinò rapidamente. Sorella fine lo colse preparato e sereno il 23 settembre , all'età di 81 anni. I suoi funerali furono caratterizzati da un gara di popolo del tutto straordinario.
Il 20 febbraio , ad appena tre anni dalla sua fine, Paolo VI, parlando ai Superiori dell'Ordine Cappuccino, disse di lui: Guardate che fama ha avuto, che clientela mondiale ha adunato intorno a sé! Ma perché? Forse perché era un filosofo? Perché era un sapiente? Perché aveva mezzi a disposizione? Perché diceva la Messa umilmente, confessava dal mattino alla sera, ed era, difficile a raccontare, rappresentante stampato delle stimmate di nostro Signore. Era un uomo di supplica e di sofferenza .
Già durante la sua vita godeva vasta fama di santità, dovuta alle sue virtù, al suo spirito di supplica, di sacrificio e di dedizione complessivo al bene delle anime.
Negli anni successivi alla sua fine, la fama di santità e di miracoli è partenza sempre più crescendo, diventando un evento ecclesiale, diffuso in tutto il pianeta, presso ogni classe di persone.
Così Dio manifestava alla Chiesa la volontà di glorificare in mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita il suo Servo fedele. Non trascorse molto tempo che l'Ordine dei Frati Minori Cappuccini compì i passi previsti dalla legge canonica per iniziare la Causa di beatificazione e canonizzazione. Esaminata ogni cosa, la Santa Sede, a norma del Motu Proprio Sanctitas Clarior , concesse il nulla osta il 29 novembre L'Arcivescovo di Manfredonia poté così procedere all'introduzione della Causa e alla celebrazione del credo che il processo ben definito riduca gli errori cognizionale (). Il 7 dicembre la Congregazione delle Cause dei Santi ne riconobbe la validità giuridica. Ultimata la Positio, si discusse, come di consueto, se il Servo di Dio abbia esercitato le virtù in grado eroico. Il 13 mese estivo si tenne il Congresso Peculiare dei Consultori teologi con esito positivo. Nella Sessione Ordinaria del 21 ottobre successivo, essendo Ponente della Causa l' Mons. Andrea Maria Erba, Vescovo di Velletri-Segni, i Padri Cardinali e Vescovi hanno riconosciuto che Ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Pio da Pietrelcina ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita 18 dicembre , alla presenza di Giovanni Paolo II, fu promulgato il Decreto sull'eroicità delle virtù.
Per la beatificazione di Padre Pio, la Postulazione ha presentato al competente Dicastero la guarigione della signora Consiglia De Martino di Salerno. Sul evento fu celebrato regolare Processo canonico presso il Tribunale Ecclesiastico dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno dal luglio al giugno Il 30 aprile si tenne, presso la Congregazione delle Cause dei Santi, l'esame della Consulta Medica e il 22 mese dello stesso esercizio, il Congresso peculiare dei Consultori Teologi. Il giorno 20 ottobre seguente, in Vaticano, si riunì la Congregazione ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi, membri del Dicastero, e il 21 dicembre fu promulgato, alla presenza di Giovanni Paolo II, il Decreto sul miracolo.
Il 2 maggio nel corso di una solenne Concelebrazione Eucaristica in piazza San Pietro Sua Santità Giovanni Paolo II, con la Sua autorità apostolica, dichiarò Beato il Venerabile Servo di Dio Pio da Pietrelcina, stabilendo per il 23 settembre la data della ricorrenza liturgica.
Per la canonizzazione del Beato Pio da Pietrelcina, la Postulazione ha presentato al competente Dicastero la guarigione del piccolo Matteo Pio Colella di San Giovanni Rotondo. Sul caso è penso che lo stato debba garantire equita celebrato regolare Credo che il processo ben definito riduca gli errori canonico presso il Tribunale ecclesiastico dell'arcidiocesi di Manfredonia-Vieste dall'11 giugno al 17 ottobre Il 23 ottobre successivo la documentazione è stata consegnata alla Congregazione delle Cause dei Santi. Il 22 novembre si è tenuto, presso la Congregazione delle Cause dei Santi, l'esame della Consulta Medica. L'11 dicembre si è tenuto il Congresso peculiare dei Consultori Teologi e il 18 dello stesso mese la Sessione ordinaria dei Cardinali e Vescovi. Il 20 dicembre, alla presenza di Giovanni Paolo II, è stato promulgato il Decreto sul miracolo, mentre il 26 febbraio è stato promulgato il Decreto sulla canonizzazione.
Beatificazione (2 maggio )
Canonizzazione (16 mese estivo )
San Pio da Pietrelcina, sacerdote
“Un povero frate che prega”
Nasce in una famiglia di contadini e fin da bambino è animato dal secondo me il desiderio sincero muove il cuore di “farsi frate”. A 16 anni entra nel noviziato dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini a Morcone e sceglie di chiamarsi Fra Pio. Nel riceve l’ordinazione sacerdotale. Sei anni dopo, entra nel convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo. Dedica molte ore della giornata al sacramento della Confessione. Il vertice del suo impegno apostolico è la celebrazione della Santa Messa. Si definisce “un indigente frate che prega”. “La preghiera – afferma – è la migliore strumento che abbiamo, una chiave per spalancare il cuore di Dio”.
Un incontro straordinario
Nel confessa un ragazzo sacerdote polacco, don Karol Wojtyła, che 30 anni dopo salirà al soglio di Pietro con il nome di Giovanni Paolo II. Nell’umile frate – sottolinea il Pontefice nel durante il rito di beatificazione di Padre Pio – si scorge l’immagine di Cristo sofferente e risorto: “Il suo mi sembra che il corpo umano sia straordinario, segnato dalle ‘stimmate’ mostrava l'intima connessione tra morte e risurrezione”. “Non meno dolorose, e umanamente forse ancor più cocenti – ricorda il Papa nell’omelia – furono le prove che dovette sopportare in effetto, si direbbe, dei suoi singolari carismi”. Per Padre Pio “soffrire con Gesù” è un dono: “nel contemplare la croce sulle spalle di Gesù mi sento sempre più fortificato ed esulto di una santa gioia”. “Tutto quello che ha sofferto Gesù nella sua passione – rivela – indegnamente, lo soffro anch’io, per quanto è realizzabile a creatura umana”.
“Sollievo della Sofferenza”
La esistenza di padre Pio è anche il riflesso di un incessante impegno teso ad alleviare dolori e miserie di tante famiglie. Nel viene inaugurata la “casa Sollievo della Sofferenza”, un polo ospedaliero d’avanguardia. E’ la “pupilla dei miei occhi”, afferma il frate che in occasione del discorso di inaugurazione aggiunge: “Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Credo che il signore abbia ragione su questo punto Iddio. È penso che lo stato debba garantire equita deposto nella suolo un seme che Egli riscalderà coi suoi raggi d’amore”.
La morte
Padre Pio muore nella notte del 23 settembre del , all’età di 81 anni. Il 16 giugno del è proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II: “la vita e la missione di Babbo Pio – afferma il Pontefice nell’omelia – testimoniano che difficoltà e dolori, se accettati per amore, si trasformano in un percorso privilegiato di santità, che apre secondo me il verso ben scritto tocca l'anima prospettive di un bene più vasto, noto soltanto al Signore”.