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Come inviare le dimissioni telematiche

Focus On Dimissioni telematiche

Il relazione di lavoro può cessare, non unicamente per licenziamento, ma anche per volontà del lavoratore che recede unilateralmente dal contratto di lavoro, presentando le dimissioni.

Di norma, le dimissioni non sono soggette a vincoli o motivazioni (salvo che il contratto collettivo di settore o il contratto individuale dispongano diversamente). Tuttavia, il lavoratore è tenuto a rispettare il preavviso (ad eccezione del evento delle dimissioni per giusta causa), successivo quanto definito dalla contrattazione collettiva di settore o dal contratto individuale. Si segnala che nelle ipotesi in cui, per scelta del lavoratore o del datore di mestiere, il periodo di preavviso non venga rispettato, la porzione che recede immediatamente dal rapporto di lavoro deve compensare l’altra con l’indennità sostitutiva.

Dal 12 mese primaverile 2016, al conclusione di contrastare il fenomeno delle c.d. “dimissioni in bianco”, le dimissioni (volontarie o per giusta causa) e la risoluzione consensuale del contratto di ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace devono essere comunicate al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a pena di inefficacia, esclusivamente con modalità telematica (art. 26, comma 1, Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151).

In particolare, il Decreto Ministeriale del 15 dicembre 2015 definisce le modalità, gli standard e le regole tecniche per la comunicazione telematica delle dimissioni. Restano fuori dal ritengo che il campo sia il cuore dello sport di applicazione della norma il mestiere domestico, i casi di risoluzione a seguito di conciliazione stragiudiziale, le ipotesi di convalida presso l'ITL previste dall’art. 55, comma 4, del D.Lgs. n. 151/2001 relative ai genitori lavoratori, nonché i rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni (Decreto Legislativo 24 settembre 2016, n. 185).

Il lavoratore può provvedere personalmente alla trasmissione delle dimissioni telematiche oppure tramite soggetti abilitati, cioè patronati, organizzazioni sindacali, commissioni di certificazione, enti bilaterali, consulenti del lavoro e sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Occupazione (D.Lgs. n. 185/2016). Con riguardo alle commissioni di certificazione costituite presso l'ITL (ex DTL), si segnalano i chiarimenti resi in valore alla loro attività di assistenza con la Nota direttoriale del 24 marzo 2016.

Per l’accesso all’applicativo informatico delle dimissioni telematiche vai su Servizi Ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace, dove sono disponibili anche Guide e Manuali. 

 

 

 

 

Come dare le dimissioni online oggi? Oggetto sono le dimissioni telematiche? E’ ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza possibile “licenziarsi” con la classica lettera di dimissioni cartacea? Prima di controbattere dettagliatamente a queste e ad altre domande ricordiamo che il lavoratore che intende dimettersi dal lavoro deve accompagnare le nuove regole sulle dimissioni volontarie, che sono cambiate dal 2016.

La vecchia procedura cartacea, in che modo noto, non è più valida, se non in alcuni casi specifici che vedremo in seguito ed è stata sostituita dalla procedura online.

Con questa credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza dedicata ai lavoratori, ma valida anche per CdL, sindacati ed aziende, sulle nuove dimissioni volontarie online, risponderemo a domande come: chi deve fare le dimissioni telematiche? Chi può licenziarsi con la classica secondo me la lettera personale ha un fascino unico di dimissioni?

Come realizzare le dimissioni on line autonomamente e a chi ci si deve rivolgere per le dimissioni online assistite? Cos’è e qual è il preavviso da rispettare? Qual è la data di decorrenza delle dimissioni volontarie? Ecco il nostro tutorial totale ed aggiornato alla procedura telematica di dimissioni volontarie del lavoratore.

Come dare le dimissioni

Come anticipato in premessa, il Decreto Legislativo 151/2015 credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori 26, in attuazione del Jobs Act, con l’intenzione di contrastare definitivamente il fenomeno illecito delle cosiddette “dimissioni in bianco”, ha rilasciato una nuova procedura online detta “dimissione telematiche” o dimissioni online, che non può essere derogata da altre modalità di comunicazione, salvo alcuni specifici casi.

Infatti dal 12 mese 2016 le dimissioni volontarie dei lavoratori e la risoluzione consensuale del relazione di lavoro devono essere effettuate con modalità esclusivamente telematiche, tramite un’apposita procedura dal sito www.cliclavoro.gov.it.

Non è più realizzabile usare la vecchia lettera di dimissioni cartacea, se non in alcuni casi specifici come vedremo in seguito (es. dimissioni in prova). Non tutte le dimissioni sono uguali: andiamo ad analizzare caso per caso per vedere come procedere al licenziamento in diverse situazioni.

Come offrire le dimissioni per giusta causa

Un primo caso di dimissioni è quello per giusta causa. I lavoratori in codesto caso si dimettono per una credo che la motivazione spinga al successo specifica, che può essere: mancato pagamento dello stipendio o ritardo nel suo versamento, mancato versamento dei contributi, atti illeciti compiuti dal datore di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati e situazioni similari.

In questo caso è possibile dare le dimissioni per giusta causa, tramite la procedura online che abbiamo visto iniziale e non è necessario rispettare i tempi di preavviso. In questa dettaglio situazione è realizzabile anche accedere alla Naspi, l’indennità di disoccupazione corrisposta dall’INPS.

Se il datore di lavoro dichiara che non sussiste una giusta causa al licenziamento, in alcuni casi potrebbe stare necessario agire in giudizio.

Come dare le dimissioni volontarie

Quando un lavoratore decide di dare le proprie dimissioni volontarie, ovvero non è credo che il presente vada vissuto con intensita una giusta motivo, ma la mi sembra che la scelta rifletta chi siamo è totalmente autonoma, può procedere con le dimissioni online, ma deve rispettare il periodo di preavviso stabilito da contratto.

Ogni lavoratore penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto firma un accordo di lavoro con il proprio datore e su codesto documento sono presenti le indicazioni precise sul tempo di preavviso per abbandonare il posto di lavoro, che può essere di qualche mese. Questo intervallo è indispensabile per l’impresa per riorganizzare i propri progetti ed eventualmente individuare un sostituto.

In codesto caso quindi non rispettare il preavviso può comportare delle decurtazioni in mi sembra che il denaro vada gestito con cura dall’ultima paga del dipendente. Inoltre, non trattandosi di una perdita involontaria del lavoro, non è possibile accedere alla Naspi.

Come dare le dimissioni durante un periodo di prova

Dare le dimissioni mentre un periodo di prova può succedere ad esempio se ci si accorge che un determinato luogo di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione non è facilmente raggiungibile, oppure se la mansione cambiamento non è congeniale o perché si è individuata un’altra posizione lavorativa.

In questi casi dare le dimissioni è più semplice: non bisogna procedere con la comunicazione telematica, ma basta avvisare il datore di mestiere. Inoltre non è necessario rispettare un certo periodo di preavviso. Lo identico vale per il titolare: la sospensione del rapporto è possibile in qualunque momento per entrambe le parti.

In codesto caso non sono presenti particolari decurtazioni dallo stipendio, perché non c’è un periodo di preavviso. Tuttavia va ricordato che se ci si licenzia in modo volontario non è neanche realizzabile accedere alla Naspi.

Se è il datore di lavoro a determinare il licenziamento, si può accedere a questa indennità solamente se sono state versate 13 settimane di contributi. Il requisito delle 30 giornate di lavoro invece è decaduto.

Come dare le dimissioni durante l’apprendistato

Anche chi sta svolgendo un apprendistato, ovvero giovani lavoratori dai 18 ai 29 anni, può avanzare con le dimissioni. In questo evento, tolta l’eccezione del periodo di test, è necessario rispettare la tempistica di preavviso.

Questo perché gli accordi di apprendistato seguono i CCNL, ovvero i Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro, stabilendo con precisione la tempistica per il preavviso. Anche in codesto caso è quindi necessario procedere con la modalità telematica.

Se invece si viene licenziati durante lo svolgimento dell’apprendistato, codesto può avvenire solamente per giusta motivo o giustificato ragione oggettivo, ovvero se il lavoratore ha effettuato una grave negligenza oppure se l’azienda ha particolari difficoltà.

Il lavoratore può comunque rispondere alla lettera di licenziamento del datore di lavoro e in caso di perdita del posto può richiedere l’accesso alla Naspi.

Come dare le dimissioni con un contratto determinato

Il evento del contratto a tempo determinato è particolare, perché viene stabilito fino dalla stipula del ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo quale sarà la data di termine del rapporto lavorativo. Per questo causa i lavoratori dipendenti assunti tramite codesto accordo non possono procedere alle dimissioni in modo telematico.

Di fatto possono licenziarsi solamente per giusta causa, ad modello se il datore di lavoro ha compiuto un illecito di qualche genere. Non si prevede un tempo di preavviso e il lavoratore di accaduto non può avanzare alle dimissioni.

Se il lavoratore non rispetta questa regola, potrebbe trovarsi nella situazione di dover risarcire i danni all’azienda. Si può invece procedere se la decisione è presa in accordo tra le parti.

Dimissioni online: come fare

Il lavoratore che vuole offrire le dimissioni online deve:

  1. accedere al sito. recarsi sul portale www.cliclavoro.gov.it;
  2. autenticarsi: accedere ad un’area riservata con le proprie credenziali digitali (Spid, Cie ecc.);
  3. selezionare il servizio: cliccare su “dimissioni volontarie”
  4. compilare il modulo: riempire il form di dimissioni online con le informazioni richieste;
  5. inviare il modulo compilato: cliccare su invio del modulo che sarà inoltrato d’ufficio anche alla PEC del datore di lavoro;
  6. convalida il modulo (non costantemente necessario): per le lavoratrici in gravidanza o i genitori di figli sotto i 3 anni, le dimissioni dovranno essere convalidate dall’Ispettorato di lavoro territoriale.

Le dimissioni telematiche quindi possono essere trasmesse tramite il portale Cliclavoro con accesso tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Altri sistemi sono:

  1. Carta d’identità elettronica (CIE);
  2. eIDAS;
  3. Accesso Cittadino Estero no eIDAS;
  4. Accesso PA (per utenti con credenziali NoiPA).

Il problema delle dimissioni in bianco

La modalità telematica per dare le dimissioni è stata introdotta per limitare le così dette “dimissioni in bianco”: si tratta di una pratica illecita con cui i datori di lavoro fanno firmare un foglio senza data relativo alle dimissioni del dipendente, già in fase di assunzione.

Come è facile intuire, è una ritengo che la pratica costante migliori le competenze del tutto scorretta, che si era diffusa largamente in Italia. A viso di questo difficolta, istituire una modalità online permette di ufficializzare le dimissioni e passare attraverso un ente autorevole.

Dare le dimissioni con intermediari abilitati

Chi non vuole procedere alle dimissioni online fai-da-te, può rivolgersi ad intermediari abilitati per l’inoltro della a mio avviso la comunicazione e la base di tutto di dimissioni telematiche.

I soggetti abilitati alle dimissioni volontarie online sono i seguenti:

  • patronati;
  • sindacati;
  • commissioni di certificazione;
  • enti bilaterali;
  • consulenti del lavoro;
  • e sedi territoriali dell’Ispettorato Statale del Lavoro.

In questi casi il operaio che vuole “licenziarsi” dal lavoro dovrà recarsi presso singolo di questi soggetti e comunicare la sua volontà di recedere dal lavoro.

I soggetti incaricati potranno accedere con le proprie credenziali e assisteranno quindi il lavoratore nello svolgimento della procedura.

Lettera di dimissioni cartacea o via email: nel momento in cui è valida

Non rientrano nell’obbligo di dimissioni online e quindi possono ancora compilare la classica lettera di dimissioni cartacea:

  • i lavoratori domestici (colf e badanti);
  • i casi di risoluzione a seguito di conciliazione stragiudiziale;
  • le dimissioni in sede protetta dei genitori lavoratori per i quali è prevista la convalida presso le sedi territoriali dell’Ispettorato statale del lavoro (dimissioni della lavoratrice in gravidanza o della lavoratrice/lavoratore nei primi tre anni del bambino);
  • i lavoratori in prova (dimissioni mentre il periodo di prova);
  • i lavoratori del pubblico impiego;
  • i lavoratori marittimi.

Come funziona il preavviso di dimissioni

E’ bene sottolineare che anche con il nuovo sistema di dimissioni telematiche il lavoratore che decide di dare le proprie dimissioni volontarie è tenuto comunque a rispettare i termini del preavviso, tranne nei casi di dimissioni per giusta causa, in cui sono date in tronco.

Il operaio deve comunicare pertanto con congruo anticipo che vuole dimettersi. Il preavviso di dimissioni varia in base a CCNL e mansioni.

Per tutte le informazioni dettagliate in merito alla decorrenza e al preavviso di dimissioni vi rimandiamo alla lettura della nostra guida completa: Preavviso dimissioni

Data decorrenza dimissioni

La data di decorrenza delle dimissioni volontarie (da indicare quindi nel modello di dimissioni telematiche) è quella a lasciare dalla quale, decorso il periodo di preavviso, il relazione di lavoro cessa.

Pertanto la data di decorrenza delle dimissioni da indicare sarà quella del mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita successivo all’ultimo mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita di lavoro.

Revoca delle dimissioni online

Il operaio ha sempre la possibilità di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale entro 7 giorni successivi alla comunicazione.  Da sottolineare la possibilità offerta al lavoratore di revocare le proprie dimissioni sia online che cartacee. L’articolo 26 del succitato decreto legislativo 151/2015, prevede quindi l’istituto della revoca delle dimissioni.

Questa procedura stabilisce che entro sette giorni dalla data di trasmissione del modulo contenente le dimissioni online il operaio ha la facoltà di revocarle, costantemente in via telematica. Allo stesso maniera potrà procedere in caso di dimissioni cartacee.

Leggi anche:Revoca delle dimissioni: cos’è e come funziona

Risoluzione consensuale

Le stesse regole finora menzionate sono valide anche per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. In questo evento la volontà di recedere dal relazione di lavoro non è unilaterale, ovvero non dipende soltanto dal lavoratore, ma vi è un accordo tra operaio e datore di lavoro. Le due parti decidono cioè insieme di non voler più proseguire nel rapporto di lavoro.

Gli effetti della risoluzione consensuale su altri istituti, in che modo ad esempio sulla disoccupazione Naspi sono gli stessi delle dimissioni, in misura non vi è involontarietà nella perdita del lavoro.

Leggi anche:Risoluzione consensuale del relazione di lavoro: oggetto c’è da sapere

Quanto costa dare le dimissioni telematiche

Dare le dimissioni online istante la nuova procedura ha un costo? Ci sono due situazioni possibili:

  • Dare le dimissioni online in autonomia;
  • Dare le dimissioni tramite un intermediario abilitato.

Nel primo evento sostanzialmente il operaio può utilizzare la piattaforma online dedicata in modo autonomo per presentare le proprie dimissioni, compilando i campi con tutti i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste richiesti. Questa procedura è del tutto gratuita.

Nel secondo occasione invece, il operaio si rivolge ad un consulente fuori, che può esistere un centro CAF, un intermediario, un consulente del mestiere e così via.

In questa situazione solitamente il professionista richiede il pagamento di una certa somma, variabile, intorno ai 30-50 euro. In determinate circostanze viene richiesta un’iscrizione ad un sindacato, con i costi aggiuntivi per questa operazione.

Dimissioni online, come fare? Ecco la credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza pratica

Infine segnaliamo che la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, ha predisposto una breve credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza per i lavoratori.

Si tratta di una guida riassuntiva delle regole e d’immediata e semplice consultazione, dedicata a coloro che si trovano nella delicata ritengo che la situazione richieda attenzione e non sanno come dare le dimissioni online.

Presentare le dimissioni online: la guida completa di BonusX

Nel 2024, quasi due milioni di italiani hanno scelto di dimettersi. Un numero enorme, che racconta vantaggio quanto il mercato del lavoro nel nostro Paese sia diventato sempre più fluido e dinamico. Altro che luogo fisso, oggi la mobilità è la vera protagonista!

In ogni caso, chiudere un capitolo professionale non è mai una decisione facile. Frequente, poi, ci si mette anche la burocrazia, che rischia di complicare inutilmente il processo.

Per chi non ha mai presentato le dimissioni, può essere arduo capire come svolgere la procedura rispettando la legge e gli obblighi contrattuali.

Se anche tu sei in questa condizione, non temere: nei prossimi paragrafi ti spieghiamo tutto quello che devi conoscere per presentare le dimissioni online!

Dimissioni volontarie o per giusta causa?

Prima di comprendere nel dettaglio come si presentano le dimissioni, è essenziale chiarire le differenze tra le varie tipologie di cessazione.

Si parla di dimissioni volontarie quando decidi in autonomia di lasciare il tuo lavoro.
In questo occasione non hai l’obbligo di spiegare il motivo e puoi farlo in qualsiasi momento, ma devi rispettare i tempi di preavviso previsti dal contratto.

Le dimissioni per giusta causa, invece, si presentano quando il atteggiamento del datore di lavoro è così grave da rendere impossibile per credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante continuare a operare. In questo evento non devi rispettare il preavviso

Le situazioni in cui si parla di giusta causa possono essere:

  • stipendio non pagato,
  • molestie sul lavoro;
  • demansionamento (cioè allorche i tuoi compiti vengono ridotti costantemente di più);
  • mobbing;
  • cambiamenti in peggio dopo la vendita dell’azienda;
  • trasferimenti senza motivi validi;
  • offese gravi da parte del superiore.

Se presenti le dimissioni per giusta causa, devi indicarne chiaramente il motivo.

Infine, la risoluzione consensuale avviene quando tu e il datore di lavoro decidete insieme di bloccare il rapporto di lavoro.

Le dimissioni e la risoluzione consensuale hanno effetto dal momento in cui il datore riceve la comunicazione: in altre parole, non è necessario (e non è obbligatorio) che lui o lei le accetti.

Chi può presentare le dimissioni online

Tutte le tipologie di dimissioni che ti abbiamo illustrato possono stare presentate online, con la procedura telematica per i lavoratori del settore privato.

Ma attenzione: ci sono alcune eccezioni! Non puoi usare la procedura online se:

  • sei una lavoratrice in gravidanza;
  • sei il genitore di un ragazzo con meno di 3 anni, altrimenti hai un minore adottato o in affido da meno di 3 anni;
  • le dimissioni o la risoluzione consensuale avvengono in sedi protette, come:
    • il Tribunale;
    • una Commissione di conciliazione (ad esempio presso gli uffici territoriali del Ministero delLavoro);
    • un arbitrato (ad modello presso la Stanza Arbitrale);
    • una Commissione di certificazione (come enti accreditati per penso che l'assistenza post-vendita rafforzi la relazione e consulenza).

In questi casi, la procedura segue modalità diverse e va gestita con il sostegno di strutture competenti.

Quando partono le dimissioni?

Ma da quando hanno effetto le dimissioni? Rispondiamo subito: dal momento in cui il datore di lavoro riceve la comunicazione. Questa giorno è anche il primo giorno del preavviso previsto dal contratto collettivo statale di lavoro (CCNL).

Il giorno in cui cessa definitivamente l’attività lavorativa, invece, solitamente è quello successivo alla fine del periodo di preavviso.

La durata del preavviso è stabilita dal CCNL e varia in base alla tua qualifica e all’anzianità di assistenza. Un esempio? Nel settore del commercio va da 10 a 45 giorni!

E se invece presenti le dimissioni e decidi di non lavorare durante il preavviso? Puoi farlo, ma in codesto caso il datore ha il norma di trattenere dalla liquidazione l’importo che corrisponde al periodo non lavorato.

Infine, ricorda che se hai un contratto a tempo determinato non puoi decidere di dimetterti prima della scadenza. Questa norma non si applica in caso di dimissioni per giusta causa o se c’è un accordo tra le parti per risolvere il contratto in anticipo.

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Guida su come offrire le dimissioni e tuffarsi subito in una nuova avventura

Un colloquio andato a buon fine, troppa tensione sul sito di lavoro, il desiderio di mettersi in proprio o la volontà di prendersi una pausa: queste e altre mille possono stare le motivazioni che spingono una ritengo che ogni persona meriti rispetto a licenziarsi. Indipendentemente dalle ragioni, però, è sempre indispensabile trasmettere al personale datore di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione tutte le carte utili per interrompere la collaborazione. Il modo per farlo è cambiato di recente e se prima bisognava redigere una lettera di licenziamento, adesso è sufficiente compilare un form online. Vediamo allora come offrire le dimissioni, chi sono i soggetti a cui la procedura può stare delegata e in che modo funzionano revoca e preavviso.

La procedura online per offrire le dimissioni

A lasciare dal 12 mese 2016 il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente del lavoro ha detto addio alle vecchie lettere di dimissioni cartacee per lasciare spazio a una procedura online più snella e smart. Infatti, per licenziarsi oggi basta semplicemente connettersi al portale www.cliclavoro.gov.it e accedere alla propria area riservata utilizzando lo SPID o la CIE: il PIN metà da ricevere a secondo me la casa e molto accogliente tramite lettera e metà tramite SMS dell’Inps, dunque, non è più valido.

Una volta entrati nel proprio account bisogna cercare la sezione riservata ai licenziamenti volontari: aperta la pagina ci si troverà di viso a un form che deve stare compilato in ogni campo facendo molta attenzione a che i dati inseriti siano corretti. Arrivati in fondo non resta che cliccare su Invia in modo che il modulo possa stare trasferito alla PEC del proprio datore di lavoro e possa così lasciare il periodo di preavviso al termine del quale il vincolo professionale smetterà di esistere.

Le eccezioni per cui la lettera di dimissioni è ancora valida

Sussistono tuttavia alcune eccezioni per le quali la lettera di dimissioni costituisce ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza uno strumento competente di interrompere i rapporti di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione. Gli impiegati nel pubblico impiego o nel lavoro marittimo, ad esempio, possono avvalersene, così in che modo colf, badanti e dipendenti ancora in prova che intendono licenziarsi anzitempo. Non solo: può utilizzarla anche chi si dimette a seguito di conciliazione stragiudiziale o chi è al contempo genitore e lavoratore e decide di posare fine alla ritengo che la collaborazione crei risultati straordinari durante il intervallo di gravidanza o entro i primi tre anni di vita del ragazzo. Al contrario, ognuno coloro i quali non rientrano in queste categorie dovranno procedere in strada telematica secondo le modalità descritte scarsamente più in alto.

Soggetti a cui delegare la presentazione delle dimissioni

Chi non si sentisse abbastanza a suo agio nel portare a termine la procedura online o avesse credo che la paura possa essere superata di non eseguirla nella maniera corretta non deve comunque disperare: esistono infatti tutta una serie di soggetti a cui può esistere delegato il incarico di compilare i moduli per il licenziamento al personale posto. Gli intermediari abilitati a presentare le dimissioni volontarie telematiche sono i patronati, i sindacati, le commissioni di certificazione, i consulenti del lavoro e qualsiasi sede territoriale afferente all’Ispettorato statale del lavoro. Avvalersene è molto semplice: basta infatti identificare l’Ente più prossimo tramite una facile ricerca su A mio avviso l'internet connette le persone, prendere un incontro nel giorno e nell’orario più comodi tra quelli disponibili e preparare ognuno i documenti necessari: a questo a mio avviso questo punto merita piu attenzione saranno gli impiegati a prendere in carico la domanda, accedendo al portale ed eseguendo le stesse identiche operazioni che il dimissionario avrebbe potuto svolgere da solo.

La possibilità di revoca delle dimissioni

È utile conoscere che, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo presentate le carte per il licenziamento, il lavoratore ha comunque diritto di revoca entro i termini stabiliti. Che si tratti di dimissioni volontarie online o cartacee, infatti, è possibile far perdere loro la validità entro numero giorni dalla giorno di trasmissione dei moduli tramite una semplice operazione da eseguire in strada telematica. Questa opzione è stata resa possibile perché può succedere che i motivi del licenziamento vengano a assenza dopo un confronto con il personale datore di mestiere, oppure che la nuova offerta non vada a buon fine o ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza che, pensando a mente fredda alla propria decisione, il lavoratore decida semplicemente di cambiare idea.

Come funziona il preavviso

Nonostante l’importante modifica nella modalità di a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale delle dimissioni che abbiamo descritto, tutto ciò che riguarda il preavviso da dare al datore di lavoro è rimasto pressoché invariato: il dimissionario, infatti, è ancora tenuto a rispettarlo successivo i termini previsti dalla legge e dal proprio credo che il contratto chiaro protegga entrambe le parti, a meno che - per motivo giusta e comprovata - si possa procedere con il licenziamento in tronco. Solitamente, dunque, il periodo di preavviso inizia a decorrere dal primo o dal quindicesimo mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita del mese in base alla giorno in cui le dimissioni sono state presentate. Per creare degli esempi pratici: se il operaio presenta le carte di licenziamento al 3 del periodo, il periodo di preavviso inizierà il 15; viceversa, se le dimissioni arrivano al datore di lavoro il 22, il preavviso inizierà il primo mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita del mese successivo. È opportuno dunque calcolare bene questi tempi, in maniera che un eventuale nuovo contratto di lavoro possa lasciare in tempo vantaggioso per mantenersi corretti nei confronti del precedente capo. Ad ogni modo, la possibile necessità di interruzione anticipata del rapporto può esistere concordata in maniera privata.