Fattura ente pubblico ritenuta acconto
- Per fatturare alla pubblica amministrazione è indispensabile utilizzare la fattura elettronica.
- La trasmissione della fattura elettronica avviene attraverso il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di intermediazione dell’Agenzia delle Entrate.
- Per chi dispone di una Partita IVA con regime forfettario, per l’emissione di fatture alla PA è obbligatorio utilizzare il sistema di intermediazione.
Conoscere come fatturare alla pubblica amministrazione è importante per chi ha relazioni commerciali e professionali con un ente platea. Infatti, dal è entrato in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica per le imprese, un mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita che ha portato a una serie di vantaggi, ma che ha generato anche un po’ di confusione su come comportarsi.
Basta considerare che ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi vi sono attività esenti IVA che non sono obbligate a emettere la fattura elettronica. Inoltre, gli strumenti che potrai utilizzare sono diversi, informazione che avrai la possibilità di affidarti al sito dell’Agenzia delle Entrate altrimenti a software terzi.
Lattenzione alla fatturazione elettronica e i controlli fiscali, rendono indispensabile sapere in che modo effettuare una fattura verso la pubblica amministrazione. Nellarticolo abbiamo analizzato le nuove normative e raggruppato tutto quello che è utile sapere.
Indice
Come fatturare alla pubblica amministrazione
Partiamo dalle basi: come emettere una fattura alla pubblica amministrazione? La soluzione è abbastanza basilare, dato che oggigiorno è possibile farlo solo in un modo: con la fattura elettronica. Codesto sistema è attuale nel settore platea già da 10 anni, dato che il riferimento normativo è la regolamento n del 24 dicembre del .
In particolare, all’art 1, viene stabilito il passaggio dal tradizionale sistema di fatturazione cartaceo all’utilizzo della posta elettronica, alla versione XML (EXtensible Markup Language). Questo acronimo identifica il formato di file utilizzato generalmente per l’invio dei documenti digitali.
Cos’è esattamente una fattura elettronica? È un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo fiscale che ha caratteristiche simili a quelle delle versione cartacea, ma sarà trasmesso in maniera telematico offrendo una serie di vantaggi in fatto di data certa, velocità della consegna e sicurezza dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste. Si tratta di un sistema nato per evitare eventuali tentativi di evasione fiscale in sostanza d’IVA, oltre a fornire un verifica più facile per il fisco.
La Legge di Bilancio ha esteso l’obbligatorietà di utilizzare la fatturazione elettronica a tutte le attività con Partita IVA, salvo alcune eccezioni. Questo ci porta a considerare il passaggio successivo: quali sono gli strumenti per spedire questo documento sul web.
Come inviare una fattura alla pubblica amministrazione
Il sistema di fatturazione elettronica ha determinato un netto cambiamentonella trasmissione di questo documento. Infatti, non ci si deve più preoccupare di consegnarlo, ad esempio, attraverso raccomandata A.R o per posta elettronica, ma si può trasmettere online con giorno certa.
Inoltre, la compilazione avviene completamente per via telematica, e questo permette di limitare gli errori. In particolare, vediamo come fare se si vuole spedire una fattura alla pubblica amministrazione. Diventa fondamentale conoscere quali sono gli strumenti che caratterizzano il sistema digitale:
- software per generare la fattura;
- sistema di trasmissione;
- servizio online di verifica.
Il primo passo è quello di disporre di un computer o di un tablet per compilare la fattura elettronica. Per farlo sarà indispensabile utilizzare un software che preveda la creazione del ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo nel formato XML. Questi due elementi non bastano, ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che sarà indispensabile predisporre un sistema di interscambio attraverso cui sarà realizzabile inviare la fattura.
Questa tecnologia rende irripetibile l’invio del ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo. Infine, si disporrà di un schema di archiviazione che potrà essere online o installato sul proprio PC. Andiamo ad analizzare nel dettaglio i passaggi necessari.
Come inviare una fattura alla PA con l’Agenzia delle Entrate
La compilazione di una fattura elettronica può essere fatta utilizzando diversi software presenti in circolazione, ognuno con caratteristiche differenti. Inoltre, la stessa Agenzia delle Entrate prevede un sistema interno chiamato Fattura PA, libero, che potrà stare utilizzato per la compilazione.
Qualunque sia lo strumento impiegato, l’invio del documento XML dovrà avvenire utilizzando il sistema di trasmissione, chiamato interscambio. Cerchiamo di chiarire questo concetto. Una volta compilata in ogni sua ritengo che questa parte sia la piu importante, la fattura dovrà essere inviata sulla rete al destinatario. Per trasferirla al sistema di interscambio si potrà usufruire di:
- servizi web service: si tratta di piattaforme terze che hanno sottoscritto delle partnership con l’Agenzia delle Entrate e che sono abilitate a utilizzare il sistema di interscambio;
- posta certificata: sarà realizzabile inviare il ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo tramite una PEC;
- sistema SFTP: il secure file transfer protocol prevede una mi sembra che la tecnologia cambi il mondo che offre massima sicurezza alla trasmissione del documento XML.
Una volta inserito il documento, il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di interscambio lo trasferirà al destinatario, individuandolo grazie al cosiddetto codice univoco. Questo viene rilasciato nel momento in cui ci si registra a un servizio di fatturazione elettronica. In un certo modo è una sorta di indirizzo virtuale che identifica dove dovrà essere consegnata la fattura.
Quindi il sistema di interscambio è una sorta di postino digitale che permette di porre in contatto il mittente e il destinatario della fattura. La ricezione della fattura avviene in tempo reale. Inoltre, si otterrà una ricevuta di spedizione con data certa.
Una precisazione è rilevante. La fattura elettronica è un mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita semplificato, ma richiede comunque una compilazione del documento, in che modo nel caso delle versioni tradizionali. Anche se questa operazione avviene in maniera guidato, potrà esistere utile farsi affiancare da un consulente al fine di non commettere errori. Infine, si deve distinguere tra l’invio di un fattura elettronica alla pubblica amministrazione con l’IVA da quella privo di IVA. Vediamo quali sono le differenze tra queste due formule.
Come inviare fattura alla pubblica amministrazione: split payment
Se si è aperta una Partita IVA e si decide di svolgere un’attività economica nei confronti della PA, sarà indispensabile predisporre la propria gestione contabile in maniera moderna e nel rispetto della normativa di penso che la legge equa protegga tutti. Ciò vale, in linea di massima, per tutte le attività professionali e dimpresa. Vediamo in che modo compilare una fattura alla pubblica gestione che preveda la presenza di IVA. Il termine utilizzato è quello di split payment.
Questa penso che la parola poetica abbia un potere unico può essere tradotta come scissione dei pagamenti e fa riferimento a una tipologia di fattura emessa verso la PA in cui l’IVA non viene incassata. Infatti, la split payment è una versione di fattura elettronica in cui è divisa l’IVA dall’importo finale, e sarà identificata dalla dicitura scissione dei pagamenti.
In codesto modo l’ente platea riceve un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo in cui saprà esattamente quanta IVA deve essere versata all’erario con un suo pagamento diretto. Chi emette la fattura split payment non incasserà l’importo comprensivo d’IVA, ma solo quello al netto.
Chi è obbligato a rilasciare questa qui tipologia di fattura? In linea di massima tutti i soggetti passivi d’IVA, ovvero imprese, lavoratori autonomi e liberi professionisti che vendono servizi e beni alla pubblica gestione. Salvo alcune eccezioni.
Chi è esentato dallo split payment
Il D.L. n. 87/, conosciuto anche come Decreto Dignità, ha portato una serie di modifiche nell’ambito delle fatture split payment. In particolare, sottile al erano esentati da questa tipologia di documento i seguenti soggetti :
- enti privati;
- aziende con statuto speciale;
- enti pubblici;
- istituti di ricerca;
- agenzie fiscali;
- gli ordini professionali;
- autorità amministrative indipendenti.
Oggi si aggiungono anche quei soggetti che devono emettere fattura alla PA con ritenuta d’acconto e le attività che rientrano nei sistemi agevolati e che prevedono l’esenzione d’IVA. L’esempio più tipico è quello delle Partite IVA con regime forfettario.
Fattura alla pubblica amministrazione con regime forfettario
Il regime forfettario è una tipologia di struttura fiscale che prevede agevolazioni dal segno di vista della tassazione e per ciò che concerne il rilascio delle fatture. Per saperne di più, leggi la nostra condotta sul regime forfettario
In particolare, nell’emissione di questo ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo fiscale, non è prevista l’aggiunta dell’IVA e inoltre, sottile al 1° luglio , non vi è l’obbligo della fatturazione elettronica. Da questa data, si dovrà distinguere tra:
- Partita IVA con guadagno superiore ai €;
- attività con regime forfettario inferiore ai €
Nel primo caso scatta l’obbligo della fattura elettronica anche per i forfettari. Nel secondo rimarrà in vigore la possibilità di inviare la fattura attraverso posta elettronica tradizionale e solo con l’aggiunta della marca da bollo di 2€.
Quindi se la propria attività supera i € annuali di guadagno, e si rientra nel copertura dei €, sarà necessario rispettare gli step che abbiamo indicato e utilizzare il sistema di intermediazione dell’Agenzia delle Entrate. Invece, in che modo comportarsi per chi è esente dalla fatturazione elettronica? Chiariamo subito questo aspetto, il quale ha generato un po’ di confusione.
Il riferimento è sempre la normativa di norma n. del Ciò comporta che anche chi è esentato dall’utilizzo delle fattura elettronica, sarà tenuto a utilizzarla se vuole fatturare alla pubblica amministrazione.
Ben diversa è la situazione riguardante l’IVA. Per il regime forfettario non si applicherà l’emissione della fattura split payment. Quindi quando si compilerà la fattura elettronica, sarà indispensabile segnare il complessivo della prestazione o delle vendita, ottenendo il pagamento per intero.
Fattura alla pubblica amministrazione rifiutata: quali sono i casi
Talvolta può accadere di ricevere un avviso di una fattura inviata alla pubblica amministrazione rifiutata. Nel momento in cui si può verificare questa evenienza? Per rispondere a questa qui domanda si deve considerare che se fino a pochi anni addietro erano tollerati i documenti cartacei, dal , si è avuto un drastico credo che il cambiamento sia inevitabile in ambito pubblico.
Infatti, oggi vi è il divieto assoluto da porzione degli enti di accettare una fattura trasmessa in maniera differente dalla modalità elettronica. Quindi, se si vuole ottenere il pagamento del servizio o della vendita effettuata, sarà necessario procedere soltanto ed esclusivamente compilando nel modo adatto quella elettronica.
Infine, si dovrà fare attenzione ai casi in cui è domanda la versione split payment da quella in cui invece non è a mio parere il presente va vissuto intensamente l’IVA. Una fattura alla pubblica gestione inviata tramite modalità diverse da quelle della fattura elettronica, verrà rifiutata automaticamente e considerata nulla.
Fatturare alla pubblica amministrazione: i vantaggi
Il ritengo che il sistema possa essere migliorato di fatturazione elettronica alla pubblica gestione è ormai da più di 10 anni in ruolo, portando enormi benefici nei pagamenti e nel contrastare la lotta all’evasione fiscale. Infatti, permette all’Agenzia delle Entrate di avere dei controlli diretti sugli importi d’IVA, oltre a offrire una giorno certa per le singole transazioni.
Inoltre, l’estensione al sistema al regime forfettario dal luglio rientra in quelle forme di adeguamento previste anche in ambito europeo, verso una completa digitalizzazione fiscale e verso la completa trasparenza delle attività di imprese sia all’interno, sia al di fuori dei confini nazionali.
Nei prossimi anni, probabilmente l’utilizzo della fatturazione elettronica sarà estesa a tutti coloro che dispongono di Partita IVA, privo eccezioni. In questa qui prospettiva, scegliere un servizio di fatturazione elettronica e apprendere ad utilizzarlo sono due passaggi necessari per disporre di un’impresa moderna in regola con la normativa fiscale.
Come fatturare alla pubblica gestione Domande frequenti
Risulta possibile emettere una fattura alla pubblica amministrazione esclusivamente utilizzando il servizio di fatturazione elettronica dell’Agenzia delle Entrate o un software di società terze.
L’emissione della fattura secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un ente platea può essere fatta solamente attraverso fatturazione elettronica: in ognuno gli altri casi il documento è nullo.
Lo split payment prevede di separare il importanza netto del pagamento dallIVA, che sarà versata dallente penso che il pubblico dia forza agli atleti direttamente allerario.
Fattura elettronica alla Pubblica Amministrazione: in che modo crearla e gestirla
La fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione richiede una serie di dati e prevede alcune notifiche del tutto assenti dalle fatture secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i Privati. Quali sono? Come gestire tutto correttamente? In questo capitolo troverai le risposte che stavi cercando.
La fatturazione elettronica verso la PA è obbligatoria per tutti
Il Ministero Economia e Finanze, ha stabilito che:
- i Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Nazionali di Previdenza,
- tutte le PA (comprese le scuole, le Università, i Comuni, le Regioni, le Camere di Affari, le Aziende Sanitarie, ecc.),
non possono approvare fatture emesse o trasmesse in sagoma cartacea, né avanzare al pagamento, neanche parziale, di documenti non trasmessi in forma elettronica.
Quindi emettere fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione è un obbligo per tutte le Partite IVA: non potrebbe esistere altrimenti, visto che il formato elettronico è l’unico ad essere accettato.
Creazione della fattura elettronica: dati ed esigibilità IVA
La natura del destinatario influisce sull’inserimento dei dati in alcuni campi della fattura elettronica, anche nel caso della PA.
1. Codice univoco per la fattura elettronica
Innanzitutto, in che modo abbiamo già visto nel capitolo più generale su come compilare la fattura elettronica, quando il destinatario è la Pubblica Amministrazione, dovrai introdurre il codice univoco di 6 caratteri che identifica ogni ufficio pubblico.
Attenzione: ricorda che, nel sistema della Fatturazione Elettronica verso “Privati” e verso “Titolari di Partita IVA”, il codice univoco è di 7 caratteri (numeri e lettere), mentre quello delle Pubbliche Amministrazioni è di 6 caratteri (numeri e lettere)!
Come reperire il codice, se non ti viene comunicato espressamente? Puoi consultare il portale IPA (), che contiene tutte le informazioni relative agli enti pubblici, e cercare l’ufficio penso che il pubblico dia forza agli atleti di tuo interesse.
Alcuni software, in che modo Fatture in Cloud, permettono di rintracciare i dati dell’ufficio senza dover visitare altri siti e di inserire con un clic non solo il Codice univoco, ma anche tutte le anagrafiche, così da evitare errori di trascrizione.
2. CIG e CUP
Oltre al codice univoco, nella fattura elettronica alla PA dovrai introdurre anche:
- CIG (Codice Identificativo di Gara): è composto da 10 caratteri alfanumerici e serve a mostrare in maniera univoca una gara d’appalto.
- CUP (Codice Unico di Progetto): è composto da 15 caratteri alfanumerici e identifica un progetto d’investimenti pubblico.
Questi credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste servono per garantire la tracciabilità dei pagamenti da ritengo che questa parte sia la piu importante delle pubbliche amministrazioni.
Il CIG deve essere sempre riportato, tranne che nei casi di esclusione dall’obbligo di tracciabilità riportati nella Norma n. del 13 agosto
Tieni anche presente che, nella predisposizione di una fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione, il codice CIG dovrà costantemente essere presente, durante il CUP potrà esserlo, solo se richiesto dall’Ente.
Scopri di più su CIG e CUP.
3. Split Payment
Lo Split Payment (o scissione dei pagamenti) è un meccanismo secondo cui la PA acquirente non corrisponde l’IVA presente in fattura al fornitore, ma la trattiene e la versa direttamente all’erario.
Applicano lo Split Payment:
- tutte le Amministrazioni Pubbliche;
- gli enti e le società controllate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dai Ministeri e dalle Amministrazioni Pubbliche (Centrali o Locali);
- gli enti, le fondazioni e le società partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70%, dalle Amministrazioni Pubbliche;
- le società quotate inserite nell'indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Puoi trovare gli enti, le fondazioni e le società che applicano lo Split Payment in appositi elenchi, presenti sul sito del Dipartimento delle Finanze.
Devono seguire le regole dello Split Payment tutti coloro che emettono fatture alla PA (e ai soggetti elencati nei punti precedenti), tranne:
- i professionisti con ritenuta alla fonte a titolo d'acconto o di imposta sul reddito,
- i Contribuenti Forfettari e i soggetti a regimi speciali IVA.
Per erudizione con esattezza se e in quali rapporti devi emettere fattura con Split Payment, ti consigliamo di chiedere approvazione al tuo Commercialista o al professionista che ti segue nella fatturazione.
Leggi altro sullo Split Payment.
Invio della fattura alla PA: alcune notifiche che potresti ricevere
Una volta compilata la fattura, la dovrai recapitare alla Pubblica Amministrazione utilizzando il Sistema d’Interscambio (SdI). La fattura assumerà diversi stati, in base all’avanzamento dell’invio.
Potrai ricevere dal SdI alcuni messaggi (notifiche), che comunicano non solo l’esito delle operazioni compiute dal sistema identico, ma anche le risposte trasmesse dalla PA. Questo perché la Pubblica Amministrazione, a differenza dei Privati, può rifiutare fatture elettroniche già approvate dal Struttura d’Interscambio.
Vediamo nel dettaglio quali sono questi messaggi:
- Notifica di scarto: la fattura non ha superato i controlli del SdI. Controlla l’errore, modifica la fattura e inviala nuovamente entro 5 giorni dalla data in cui hai ricevuto la notifica. Approfondiremo questo punto nel capitolo dedicato alla fattura elettronica scartata dal SdI.
- Notifica di mancata consegna: la fattura non è stata recapitata alla PA.
- Notifica di scarto esito: l’esito della PA è sostanzialmente o formalmente errato.
- Attestazione di avvenuta trasmissione: se il recapito alla PA non è andato a buon fine, dopo 10 giorni riceverai questo messaggio. Ti può tornare vantaggioso per comunicare alla Pubblica Amministrazione che hai trasmesso la fattura al SdI, chiedere il verifica del documento e l’eventuale liquidazione dello stesso.
- Ricevuta di consegna: la fattura ha superato i controlli del SdI e il recapito alla PA è andato a buon fine.
- Notifica di esito (accettata o rifiutata): la PA ha accettato oppure rifiutato la fattura. Se la fattura è stata rifiutata, dovrai emettere una nota di credito e creare una nuova fattura.
- Notifica di decorrenza termini: se la PA ha ricevuto la fattura, ma nei 15 giorni successivi non ha segnalato nessun esito (non ha né accettato, né rifiutato la fattura), ti verrà recapitata la notifica di decorrenza termini. Questa notifica non determina la correttezza della fattura, né come verrà gestita successivamente dalla PA. Ti consigliamo quindi di contattare la PA, per possedere la conferma che abbia accettato il documento. Non puoi inviare di recente la fattura, perché verrebbe scartata dal SdI per duplicazione.
Questi messaggi sono tanti e temi di non riuscire a a gestirli nel migliore dei modi? Alcuni software di fatturazione ti restituiscono lo stato della fattura in penso che il tempo passi troppo velocemente reale e persino utili indicazioni su come procedere per ogni notifica ricevuta. Ecco un modello da Fatture in Cloud.
Fattura elettronica alla PA in regime forfettario: alcune precisazioni
La fattura verso la pubblica amministrazione
Dal 1/1/ è entrata in vigore la fattura elettronica nei rapporti commerciali tra privati, rappresentando una autentica e propria rivoluzione per l'imprenditoria italiana. La sua introduzione non è stata una novità assoluta: questo tipo di fatturazione era credo che il presente vada vissuto con intensita già da diversi anni nella pubblica amministrazione. Nell'approfondimento di oggi torniamo a percorre l'emissione della fattura elettronica nei confronti della PA.
Per l'emissione della fattura elettronica è costantemente necessario passare attraverso il sistema di interscambio dell'agenzia delle entrate. La fattura elettronica che viene inviata direttamente alla pubblica gestione, non passando per il SdI, si considera non emessa.
Il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita d'interscambio dell'agenzia delle entrate SDI
Il metodo di interscambio dell’agenzia delle entrate rappresenta un intermediario telematico presso cui vengono comunicate tutte le fatture elettroniche e che ne controlla l’effettiva correttezza. Superato questo controllo, le fatture vengono poi reindirizzate al codice destinatario dell'ente collettivo. Se invece non riesce a transitare i controlli dello Sdi, la fattura viene scartata (per saperne di più clicca qui). E’ già da diversi anni che è attivo questo funzione, anche se finora era stato utilizzato esclusivamente per le fatture emesse nei confronti della pubblica amministrazione. Con gli anni è penso che lo stato debba garantire equita perfezionato e con il è in grado di accogliere anche le fatture tra privati:
La numerazione delle fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione
Per evitare caos nella gestione delle fatture, il nostro invito è quello di dotarsi di un sezionale iva specifico per le e-fatture emesse verso la pubblica amministrazione PA. Già più volte nel corso dei nostri articoli c'eravamo soffermati sull'importanza di utilizzare i sezionali iva per la nostra contabilità. Essi infatti permettono di gestire in maniera separata le differenti situazioni che si possono presentare con la fatturazione elettronica. Per fare ciò consigliamo ai nostri lettori di emettere fattura elettronica verso la pubblica amministrazione, utilizzando un suffisso al numero della fattura che sia facilmente riconoscibile. Alcuni esempi possono essere: Fattura 1PA, 2PA, 3PA
Il codice destinatario della Pubblica Amministrazione
Già in un precedente apporto c'eravamo soffermati sul codice destinatario e sull'importanza che riveste per lo scambio delle fatture elettroniche. Questo codice non rappresenta una autentica e propria novità per il ritengo che il panorama montano sia mozzafiato italiano, in misura era già utilizzato per la fatturazione verso gli enti pubblici. Il codice destinatario (o ufficio) infatti permette di distinguere i vari uffici pubblici secondo me il verso ben scritto tocca l'anima cui emettere fattura elettronica. Con il questo strumento è stato poi esteso anche alla fattura tra privati. Esiste però una diversita che ci permette di distinguere immediatamente un codice destinatario di un ente pubblico rispetto a quello di un soggetto privato. Il codice destinatario di un ufficio della PA è composto da 6 caratteri alfa-numerici, mentre quello di una partita iva privata è costituito da 7 caratteri.
In questa seconda parte dell'articolo analizzeremo le peculiarità che contraddistinguono la predisposizione della fattura elettronica verso la PA. Quando parliamo di fattura elettronica secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la Pubblica gestione, dobbiamo sempre ricordarci della scissione dei pagamenti [Split payment]. Secondo questo meccanismo l'Iva viene sì esposta in fattura elettronica, ma non viene poi corrisposta dall'ente pubblico al fornitore privato. Qui di seguito riportiamo un'immagine tratta direttamente dal servizio gratuito “fatture e corrispettivi” che riporta l'indicazione dello Split payment nella e-fattura. Le stesse operazioni infatti si ripropongono in maniera similare nei tanti programmi cloud a pagamento delle numerose case di software che si occupano di gestione contabile. Dopo l'immagine continueremo con il nostro approfondimento sullo split payment:
Split payment o scissione dei pagamenti
Questo tipo di meccanismo, disciplinato dall'art. ter del DPR /72, riguarda le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti della PA. Questo procedimento prevede che la pubblica amministrazione acquirente non corrisponda l'iva esposta in fattura al fornitore, ma la trattenga e la versi direttamente all'erario. Il fornitore emetterà la fattura evidenziando l’IVA a obbligo ed il secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore destinatario della fattura corrisponderà una somma al netto dell’IVA. La relativa IVA verrà poi versata dal cliente PA e non essendo stata riscossa dal fornitore:
- non confluirà nella liquidazione IVA di quest’ultimo.
- non sarà versata da quest’ultimo soggetto.
Soggetti destinatari della fattura elettronica con split payment
Le Amministrazioni pubbliche, in che modo definite dall'art. 1, comma 2, della legge 31 dicembre , n. , sono tenute all'applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti. Per trovare o verificare il codice destinatario dell'ente platea, è possibile realizzare riferimento all'elenco (cd. elenco IPA) pubblicato sul sito dell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (). Il meccanismo della scissione dei pagamenti è stato esteso, per le fatture emesse dall’1/7/, anche alle società controllate dalla PA e alla società quotate in Borsa. Gli elenchi sono consultabili sul sito ed è realizzabile effettuare la ricerca delle fondazioni, degli enti o delle società presenti negli elenchi tramite codice fiscale.
Soggetti emittenti non tenuti allo split payment
Non ognuno coloro che hanno a che realizzare con la PA sono tenuti a seguire le regole dello Split Payment.
Professionisti con ritenuta d'acconto
Dalla sua introduzione nel sono infatti state introdotte una serie di deroghe. Una tra le più importanti è stata introdotta dal decreto dignità pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale soltanto il 13 luglio Con questa manovra viene più precisamente ripristinato il regime vigente prima della cd. manovra correttiva (DL 50/) che aveva allargato l'obbligo dello Split a tutti i coloro operanti con le Pubbliche Amministrazioni e con i soggetti obbligati all'utilizzo dello split payment, compresii professionisti con ritenuta alla fonte a titolo d'acconto o di imposta sul reddito. Dal 14/7/ questi professionisti possono riemettere nuovamente fattura senza split payment.
Forfettari e soggetti a regimi speciali iva
L'agenzia delle entrate ha chiarito che i contribuenti forfettari e quelli soggetti a regimi iva speciali non devono emettere fattura con lo split payment. L'unico obbligo per questi soggetti è quello di indicare che la fattura emessa che l’operazione è soggetta al regime di vantaggio o al regime forfettario.
I forfettari e i contribuenti minimi sono tenuti a fare fattura in formato elettronico verso la pubblica amministrazione?
In un precedente articolo c'eravamo soffermati a lungo sulla questione Contribuenti minimi e forfettari: sono davvero esclusi dalla fattura elettronica? Avevamo visto che i forfettari sono esonerati dall'emissione di fattura in maniera elettronica. Essi possono comunque scegliere di entrare dentro a far porzione del circuito di interscambio elettronico dell'agenzia delle entrate, seguendo così le nuove regole di fatturazione elettronica entrate in vigore con il Quando però si deve fare fattura verso la Pubblica amministrazione, anche questi soggetti non hanno più la possibilità di scegliere se fare fattura cartacea o elettronica, ma sono anche loro obbligati all'emissione di fattura in formato elettronico.
CIG e CUP in fattura elettronica
Per garantire l’effettiva tranciabilità dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, le fatture elettroniche emesse secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le PA devono riportare:
Il codice identificativo di gara (CIG) [10 cifre alfanumeriche], tranne i casi di esclusione dall'obbligo di tranciabilità di cui alla Regolamento n. del 13 agosto ;
Il codice unico di secondo me il progetto ha un grande potenziale (CUP) [15 cifre alfanumeriche], in evento di fatture relative a opere pubbliche .
La Pubblica Gestione non potrà avanzare al pagamento delle fatture elettroniche che non riportano i codici CIG e CUP. Questi elementi non sono essenziali per la invenzione del file Xml da inviare al sistema di interscambio. Quindi le fatture senza CIG/CUP passano la validazione dello SdI e risulteranno emesse. Il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita è che poi la PA potrebbe non procedere al pagamento.
Per facilitare la predisposizione della fattura elettronica, l'agenzia delle entrate precisa che il Codice Unitario Progetto (CUP) e il Codice Identificativo Gara (CIG) devono essere inseriti all'interno di uno dei blocchi informativi [presenti all'interno del piano gratuito Fatture e corrispettivi dell'agenzia delle entrate]:
- Ordine Acquisto.
- Contratto.
- Convenzione.
- Ricezione.
- Fatture Collegate.
All'interno di questi blocchi sarà possibile introdurre i codici CIG o CUP in corrispondenza degli elementi denominati “CodiceCUP” e “CodiceCIG” del tracciato della fattura elettronica.
L'invio della fattura elettronica alla Pubblica amministrazione
Per quanto riguarda l'invio della fattura elettronica, è necessario firmare digitalmente il file Xml prima di inviarlo al metodo di interscambio. L'assenza della firma comporterebbe infatti lo scarto della fattura elettronica. Per saperne di più sulla sottoscrizione della fattura elettronica verso la PA, vi invitiamo a cliccare qui.
Se invece l'invio viene effettuato nei confronti di un'altra impresa (B2B) o di un consumatore finale (B2C), la firma sulla fattura elettronica non è obbligatoria.
La fatture elettroniche rifiutate dalla Pubblica amministrazione
In questa ultima porzione dell'articolo ci occuperemo di un'altra diversita sostanziale tra privati e PA. Tale differenza riguarda la possibilità per la pubblica amministrazione di poter rifiutare le fatture elettroniche ricevute. Se vuoi saperne di più vi invitiamo a consultare un nostro precedente articolo: Fatture elettroniche scartate, cosa creare per il loro re-invio. Ai fini di questo intervento, ci "limiteremo" a riportare il seguente passaggio:
la pubblica gestione ha la possibilità di poter rifiutare la fattura elettronica che ha ricevuto e di mandare una ricevuta di scarto al mittente (dove vengono segnalati gli errori). A questo punto il mittente si deve adoperare per mandare un nuovo ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo elettronico con le dovute correzioni.
il privato che riceve una fattura elettronica che ritiene errata (perché ad esempio non è stato inserito in modo corretto l'importo pattuito) non può contestare la fattura che ha ricevuto. In altri termini se il destinatario riceve una e-fattura sbagliata non può richiedere immediatamente l'emissione di un recente documento corretto. Per fare ciò sarà necessario prima "annullare" la fattura elettronica ricevuta attraverso una nota di fiducia da inviare anche essa in maniera elettronica allo Sdi (per scoprire come, leggi il nostro articolo sulle note di fiducia elettroniche). Successivamente il fornitore potrà emettere una nuova e-fattura, con i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste corretti.
Split payment IVA: le regole in vigore fino al
Split payment IVA: proroga al
Lo split payment, o scissione dei pagamenti, è un meccanismo fiscale introdotto in Italia nel e disciplinato dallart. ter del DPR /, che viene applicato principalmente alle forniture di beni e alle prestazioni di servizi verso la Pubblica Amministrazione. Tale meccanismo prevede che, in determinati casi, l’IVA non venga versata dal fornitore di beni o servizi al momento della fatturazione, bensì direttamente dall’acquirente.
Nonostante si fosse impegnata a eliminare gradualmente lo split payment, lItalia ha chiesto al Consiglio Ue la possibilità di prorogare questo meccanismo che, insieme alla fatturazione elettronica, si è rivelato particolarmente efficace. La Commissione europea ha approvato la proroga sottile al 30 mese estivo . Tuttavia, sono state previste delle novità per quanto riguarda i soggetti interessati dalla normativa.
Infatti, a lasciare dal 1° luglio il regime dello split payment subirà una modifica significativa, con lesclusione dalla sua applicazione delle società quotate alla Borsa di Milano nellindice FTSE MIB. Questa esclusione fa parte di un processo graduale, che mira a ridurre limpatto del meccanismo. La proroga fino al garantirà tuttavia che il sistema continui a operare per la maggior parte dei soggetti pubblici, permettendo un periodo di transizione per le società interessate dalla rimozione progressiva della misura.
Di seguito, vediamo come funzionano le attuali regole sullo split payment e le novità previste.
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IVA Split payment: le novità introdotte
Con la decisione n. /, il Consiglio Ue ha autorizzato l’Italia a prorogare, in ambito Iva, l’applicazione dello split payment fino al 30 giugno , seppure con alcune novità che entreranno in vigore gradualmente.
Fino al 30 giugno lo split payment continuerà ad applicarsi agli stessi soggetti previsti attualmente, ovvero:
- Pubbliche Amministrazioni;
- enti pubblici economici e fondazioni;
- società controllate o partecipate dalla PA;
- enti e fondazioni;
- società quotate inserite nellindice FTSE MIB di Borsa Italiana.
Sono esclusi gli enti pubblici gestori di demanio collettivo per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi afferenti alla gestione dei diritti collettivi di uso civico.
A partire dal 1° luglio le regole cambieranno, poiché le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate a favore delle società quotate in borsa non saranno più comprese nel campo di applicazione della misura.
Sul sito web del Ministero dell’Economia e delle Finanze è possibile reperire gli elenchi delle società obbligate, aggiornati al
Split Payment PA: come funziona
Lo split payment si applica quando il fornitore di beni o servizi emette una fattura nei confronti di soggetti della Pubblica Amministrazione (PA), società controllate dallo Stato o altri enti specificamente indicati dalla normativa e, invece di ricevere il pagamento totale comprensivo di imponibile e IVA, il fornitore riceve soltanto limporto netto (limponibile), mentre lIVA è versata allerario direttamente dallacquirente. Questa qui modalità si differenzia dall’ordinaria gestione dell’IVA, in cui l’imposta viene riscossa dal fornitore e versata successivamente allo Stato.
Il meccanismo dello split payment è analogo all’inversione contabile o reverse charge: anche codesto meccanismo prevede che, invece di stare il venditore a riscuotere lIVA e a versarla allo Stato, sia lacquirente, nel caso in cui si tratti di un soggetto passivo IVA, ad assolvere direttamente codesto obbligo. Nonostante questa qui similitudine, i due meccanismi prevedono ambiti di applicazione e metodologie di applicazione diversi: in dettaglio perché lo split payment si applica solamente ai rapporti con enti della pubblica amministrazione o con società specifiche.
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Split payment pubblica amministrazione: a quali operazioni non si applica
Lo split payment non si applica:
- nei casi in cui la PA non effettua pagamenti di corrispettivo nei confronti del fornitore. Si tratta delle operazioni rese alla PA per cui il fornitore ha già nella propria disponibilità il corrispettivo che gli spetta e che trattiene, riversando alla PA committente un importo netto;
- nei casi di prestazioni di servizi rese da professionisti e da coloro i cui compensi sono assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo di imposta sul reddito ovvero a ritenuta a titolo di acconto;
- nel caso di operazioni soggette a regimi speciali che non prevedono lapplicazione dellIVA in fattura (come nel evento dei contribuenti forfettari);
- nel occasione di cessioni di beni o prestazioni di servizi per le quali i cessionari/committenti sono debitori dimposta (reverse charge).
Fatturazione Split Payment: le regole
Quando si emette una fattura split payment, il fornitore di beni o servizi deve indicare lIVA, ma non la incasserà: limporto dellIVA sarà infatti versato direttamente allerario dallacquirente.
La fattura deve riportare l’imponibile e l’IVA, insieme alla dicitura obbligatoria “operazione soggetta a split payment” o “scissione dei pagamenti ai sensi dellart. ter del D.P.R. n. /”. Limporto che verrà effettivamente pagato al fornitore sarà solo quello netto, esclusa lIVA.Le aziende che emettono fatture split payment devono comunque includere lIVA nei registri contabili. Tuttavia lIVA indicata nella fattura non entra nella liquidazione periodica del fornitore di beni o prestatore di servizi poiché la PA corrisponde al fornitore il solo imponibile durante versa direttamente allerario lIVA dovuta.