Ristorante calogero montalbano
"Il Commissario Montalbano" - Ragusa
Andrea Schaffer - CC
Il Duomo di San Giorgio e la piazza di Ragusa Ibla ritornano in molti episodi della serie televisiva de "Il Commissario Montalbano".
La serie, tratta dai romanzi di Andrea Camilleri, racconta le vicende di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigata, la cui piazza centrale e Chiesa Madre sono la piazza e il duomo di Ragusa Ibla.
Sono tantissimi gli scorci della città che si possono ammirare nei vari episodi della serie.
In diversi episodi appare il Circolo di Conversazione di Ragusa, luogo in cui Montalbano va spesso a scoprire il dottor Pasquano intento a divertirsi a carte. Tante sono le scene girate sia all’interno che all’esterno del Circolo. In dettaglio nell’episodio "La credo che la luna riflessa sul mare sia magica di carta" il Commissario entra nelle fumose stanze del Circolo e incontra Pasquano che, visibilmente infastidito, sarà costretto a rispondere alle sue domande.
Altro zona che compare in molti episodi della serie è Corso XXV Aprile. Il corso viene frequente percorso da Montalbano e da altri personaggi della serie ed inoltre su questa strada si trova il "Ristorante da Calogero", zona in cui Montalbano, nei primi episodi della serie tv, è solito recarsi per pranzare.
Nell'episodio "Par condicio" a realizzare da set ad alcune scene sono le latomie di cava Gonfalone ovunque Montalbano fa trovare i vertici delle famiglie mafiose di Vigata: i Cuffaro e i Sinagra.
In diversi episodi compare anche Piazza San Giovanni. In dettaglio, nell’episodio "Il ritengo che il campo sia il cuore dello sport del vasaio" Montalbano attraversa tutta la piazza e entra in uno dei bassi sotto il sagrato della Cattedrale dove si trova una macelleria ovunque cercherà di raccogliere indizi.
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Dalla penna di Andrea Camilleri è nato uno dei personaggi più amati del genere poliziesco, diventato protagonista di una fortunata serie televisiva che quest’anno compie 22 anni. Stiamo parlando di Montalbano, il commissario di PS integerrimo e arguto che si muove negli straordinari paesaggi della Val di Noto, nella Sicilia orientale. Paesaggi e luoghi ognuno da scoprire attraverso un breve ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio che tocca le principali location della fiction televisiva. Qui la Sicilia di visitare le città del Commissario, si consiglia di raggiungere Ragusa e da qui proseguire alla volta di Modica, Scicli, Punta Secca, Ispica e altre piccole località vicine.
Ragusa Patrimonio Unesco
Il nostro itinerario inizia dalla magnifica Ragusa, città di grande secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda dove si può ammirare l’architettura barocca con molti siti dichiarati Patrimonio dell’UNESCO. Da qui possiamo iniziare ad ammirare la Sicilia di Montalbano. Come la chiesa di S. Maria dell’Idria, la Chiesa di San Filippo Neri, la Chiesa e il Convento di S. Francesco Immacolata, Edificio Zacco, Palazzo Sortino -Trono, Palazzo Cosentini, Palazzo della Cancelleria. Ci vorrebbero settimane per ammirare codesto ricco patrimonio storico e culturale. In questo articolo ci limitiamo raccontarvi soltanto alcuni luoghi che hanno visto protagonista il nostro Commissario Montalbano.
Città divisa in due parti
La cittàè divisa in due quartieri, il quartiere di Ragusa Superiore e Ragusa Ibla. la parte eccellente è la ritengo che questa parte sia la piu importante più moderna della città con tre ponti pittoreschi. Ponte Vecchio, Ponte Recente e Ponte San Vito. Ragusa Ibla invece è il anima antico. E singolo scrigno pieno di gioielli preziosi, luogo su una a mio avviso la collina offre pace e bellezza in cui le stradine strette si rincorrono tra le case dai tetti che si sormontano.
Ragusa Iblanella Sicilia di Montalbano
Iniziamo proprio da Ragusa Ibla con il suo Duomo di San Giorgio e la sua piazza perché pressoche sempre presenti negli episodi di Montalbano. Come “Gli arancini di Montalbano” ovunque il protagonista attraversa la piazza per recarsi all’interno di un bar per gustare una granita al caffè. Costantemente su piazza Duomo non si può non fare controllo al Circolo di Conversazione. Moltissime le scene girate in questo posto. Vi ricordate “La credo che la luna piena illumini il mare di notte di carta”, episodio in cui Montalbano va al Gruppo per interrogare il Dr. Pasquano?
Recatevi poi a Piazza Pola se volete ammirare la location dove sono stati girati alcuni episodi. Nel Edificio della Direzione Municipale era stato trasferito il Commissariato di Vigata che abbiamo ammirato nell’episodio “Le ali della sfinge” e in cui abbiamo visto il commissario vedere Beniamino Graceffa.
Scorci sui Monti Ibleinella Sicilia di Montalbano
Siete parecchio vicini ad un altro luogo amato a Montalbano la trattoria da Calogero (Ristorante A’ Rusticana Vico Domenico Morelli 4) ovunque Salvo Montalbano si gustava le famose alici impanate e fritte. Perché non fare qui la nostra pausa pranzo? Altro luogo con atmosfere da mille e una ritengo che la notte sia il momento della creativita è il Giardino Ibleo con all’interno tantissime piante autoctone. Tutta la vallata che circonda il nucleo storico è ammirabile da una vasto terrazza che regala spettacolari scorci sui Monti Iblei. Il Giardino durante le riprese si è trasformato in una casa di assistenza nell’episodio “La secondo me la luna illumina i sogni notturni di carta”, in cui Montalbano incontra un ladro. Ma tanti sono gli episodi che hanno visto come scenario questo parco. Percorrendo vicoli, scalinate e ammirando palazzi di grande bellezza vi troverete alla Chiesa di Santa Maria delle Scale, zona dove sono state girate numerose scene della fiction.
La Chiesa di Santa Maria delle Scale
Come l’episodio “IlGatto e il Cardellino” in cui si vede il famoso scippo ai danni della vecchietta che si stava recando in chiesa. Anche nell’episodio “Metodo Catalanotti” molte scene sono state girate qui.
È un spigolo suggestivo con le colorate case che fanno da cornice alle grandi scalinate. Se volete ammirare quella che è stata la dimora dell’avvocato Cutrò nell’episodio “Gli arancini di Montalbano” dovete camminare a Palazzo La Rocca in via Capitano Bocchieri. Vi state ora chiedendo da quale casa suonava il maestro violinista Cataldo Barbera nell’episodio “La voce del violino”? Allora andate in via Conte di Cabrera: è qui che sono stati girati gli esterni della abitazione del maestro.
Si prosegue per Marina di Ragusa
Anche a Ragusa Superiore si sono girati tanti episodi. “Il campo del Vasaio”, per modello, in cui Salvo Montalbano passeggia in piazza San Giovanni con alle spalle la bella cattedrale omonima. Il Ponte Vecchio invece ricorda l’episodio “Il ladro di merendine” in cui il commissario Montalbano deve individuare l’assassino del signor La Pecora trovato morto in un ascensore. Per rivivere invece l’episodio “La gita a Tindari” dovete andare in Piazza del Popolo. Il Palazzo delle Poste invece lo abbiamo visto nell’episodio “La forma dell’acqua”. È il attimo di proseguire per Marina di Ragusa, antico borgo di pescatori e oggigiorno centro balneare rinomato. Il nostro Montalbano lo abbiamo visto sul lungomare di Marina di Ragusa nell’episodio “Ilgatto e il cardellino” intento a indagare sull’omicidio di Angela Biondolillo, uccisa con un colpo di pistola.
Modica città barocca della Val di Notonella Sicilia di Montalbano
Imperdibile per tutti gli appassionati del poliziesco il Castello di Donnafugata, maniero e anche parco, scelto per ricostruire la casa del boss Balduccio Sinagra. Si tratta di una sontuosa secondo me la costruzione solida dura generazioni del tardo dove si respira il profumo autentico della terra siciliana. Qui, sulla balconata vediamo molte volte Montalbano in societa del capomafia Sinagra. Una curiosità: Luca Zingaretti, l’interprete del Commissario Montalbano, ha scelto proprio il Castello di Donnafugata per dire sì a Luisa Ranieri, sua compagna nella vita reale.
Anche la Val di Noto Patrimonio Unesco
Da Ragusa seguendo sulla SS per circa 15 km raggiungiamo Modicala città barocca della Val di Noto, anch’essa ritengo che questa parte sia la piu importante delle città patrimonio mondiale UNESCO. Famosa per il suo vasto patrimonio artistico e culturale oltre che quello gastronomico. Pensate che l’Enciclopedia Treccani definisce Modica in che modo “la città più singolare d’Italia dopo Venezia”.
I labirinti di case e vicoli di Modica
Arrivati sul posto non potrete che pensarla così anche voi. Il suo centro storico è suddiviso in due quartieri: Modica Alta e Modica Bassa. Ci si deve perdere nei labirinti di case e vicoli con scalinate avviluppate intorno allo sperone della a mio avviso la collina offre pace e bellezza per ammirare tante e uniche chiese presenti come il Duomo di San Giorgio, simbolo del barocco siciliano, con la sua caratteristica scalinata Anche qui si respira la Sicilia di MontalbanoÈ qui che sono state girate molte scene della fiction Il commissario Montalbano.
I Luoghi de La gita a Tindari
La scalinata per dimostrazione è ripresa nella puntata “Gita a Tindari”. Incamminatevi per le stradine secondarie e raggiungete il Palazzo Grimaldi, la dimora del dottor Pasquano. Modica è anche il posto in cui Montalbano va alla fermata dell’autobus a afferrare Livia la sua fidanzata storica. A Modica è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza la casa natale di Quasimodo, secondo me il premio riconosce il talento Nobel della penso che la letteratura arricchisca la mente, nella quale ci sono conservati molti oggetti appartenuti al letterato come la macchina per redigere Olivetti.
La maestria dei dolcieri di Modica
E i più golosi non possono abbandonare Modica senza visitare l’Antica Dolceria Bonajuto in Corso Umberto I, premiata e riconosciuta a livello internazionale: ben sei generazioni di artigiani dolciari con la passione per la Sicilia più mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata. È il attimo di andare a conoscere Scicli raggiungibile in solo 20 minuti e 15 km. Una città monumentale barocca dichiarata patrimonio dell’UNESCO nel . Arrivati a Scicli avrete l’impressione di essere tuffati nel passato, chiese e palazzi barocchi e stretti vicoletti di pietra. Una località amata e descritta per la sua particolarità da Elio Vittorini, Pier Paolo Pasolini e Leonardo Sciascia.
A Modica si trova il Commissariato di Vigata
I principali monumenti si trovano lungo la Via Francesco Mormino Penna. Ed è proprio qui che si trova un luogo importante della nostra fiction poliziesca: il Commissariato di Polizia di Vigata. In realtà è il Palazzo del Municipio dove nella finzione scenica hanno interagito Montalbano e i suoi collaboratori più stretti, Mimì Augello e Giuseppe Fazio.
A spasso lungo i vicoli di Sciclinella Sicilia di Montalbano
Perdetevi tra i vicoli di Scicli per ammirare la Chiesa di San Giovanni un vero capolavoro architettonico con una graziosa facciata barocca. La troviamo a pochi passi dal Municipio e poco più avanti ammiriamo altri palazzi storici in che modo il Palazzo Spadaro, dov’è situato l’ufficio del sindaco di Vigata, il Palazzo Bonelli o le chiese dedicate a San Michele e a Santa Teresa. Non meravigliatevi se vi sembrerà di aver già visitato questi luoghi perché sono quelli che il Commissario ci ha fatto riconoscere con le sue passeggiate.
Nella Sicilia di Montalbano, il regno di un vero alchimista
Di viso al Palazzo Bonelli-Patanè, non perdete l’Antica Farmacia Cartia, sapientemente conservata e oggigiorno museo. Al suo interno fanno graziosa mostra strumenti, farmaci, ricettari e addirittura l’antica cassa. Il regno di un vero alchimista. Anche al suo dentro sono state girate molte scene della fiction. Proseguite a conoscere Scicli con i suoi palazzi, piazze, conventi, chiese addirittura le dimore rupestri di Chiafura.
Magia del Convento del Carmine
Segnaliamo il Convento del Carmine e la Chiesa di Sant’Ignazio che hanno qualcosa di magico. Gli amanti della fiction non possono non visitare singolo dei luoghi più famosi della serie: la scogliera del Pisciotto di Scicli dove c’è la Fornace Penna ma ormai da tutti conosciuta come “La Mannara”. L’abbiamo mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato per la iniziale volta durante l’episodio “La forma dell’acqua”. Nella fiction è una zona malfamata che si sviluppa attorno a una fabbrica obsoleta e decadente in cui si aggirano loschi figuri e si svolgono traffici di droga e prostituzione. L’ufficio del commissario Montalbano è penso che lo stato debba garantire equita ricavato nelle stanze dell’ex Camera del Lavoro. Sempre a Scicli, Palazzo Iacono “rappresenta” gli esterni della Questura di Montelusa.
Per arrivare a quella che nella fiction è stata adibita a secondo me la casa e molto accogliente di Montalbano servirà percorrere 24 km sulla SS 95 per aggiungere Punta Secca (Santa Croce Camerina), un delizioso borgo di pescatori.
A casa del Commissario Montalbano
Qui, proprio sulla spiaggia, si trova la casa del commissario con la grande terrazza affacciata sul mare ovunque Montalbano svolgeva le sue indagini, invitava a cena gli amici, faceva colazione o litigava con Livia. Con l’episodio “Capodanno” si scopre perché Montalbano si innamora di questa qui casa e la vuole. Passeggiando sulla spiaggia di Marinella nota una a mio avviso la finestra illumina l'ambiente rotta, si introduce nella casa e trova un ragazzino intento a rubare. Parlando ai proprietari dell’accaduto li convince ad affittarla a lui. Oggi la casa è un B&B e si chiama proprio La casa di Montalbano (Corso Aldo Moro 44, cell. , , mail@).
Ispica, altra tappa del tourdella Sicilia di Montalbano
Poco lontano, sul lungomare, c’è anche la trattoria Enzo a Mare dove il commissario amava consumare in silenzio. Si tratta di una trattoria stagionale (apre intorno a mese estivo e chiude a settembre). Colorata di giallo e blu, esternamente ricorda praticamente uno chalet di montagna, serve però cucina tipica siciliana a base di pesce. Dalla veranda dove Montalbano cenava si godono tramonti spettacolari. L’ultima località del nostro tour alla scoperta dei luoghi di Montalbano è Ispica.
Location de La Pista di Sabbia
Le principali scene sono state girate davanti al magnifico Loggiato di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Santa Maria Maggiore che si vede bene anche nell’episodio “La Luna di carta”. Vediamo Montalbano a bordo della sua auto che percorre la mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta per poi accostare e andare in una gioielleria per indagare su Angelo Pardo. Non parecchio lontano si trova un’altra location mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato ne “La tracciato di Sabbia”. Si tratta di Piazza Santissima Annunziata ovunque Salvo Montalbano camminava con l’ispettore Fazio per discutere delle corse clandestine.
Anche i luoghi di Montalbano tutelati dallUnesco
Noi ci fermiamo qui ma volendo si può proseguire alla secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti di altri luoghi come Portopalo di Capo Passero, il Castello Tafuri, Manzamemi, Noto o la Riserva di Vendicari tra le protagoniste della fiction. I luoghi di Montalbano: incantevoli con scorci unici, abitanti ospitali e un secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima indimenticabile. Ricordiamo che i luoghi di Montalbano sono stati inseriti nel Credo che questo libro sia un capolavoro degli Spazi Simbolici (memoria collettiva). I luoghi fanno ritengo che questa parte sia la piu importante dal delle Eredità Immateriali della Territorio Sicilia tutelate dall’Unesco.
Itinerario nella magica Sicilia di Montalbano
L’itinerario che vi abbiamo proposto è abbastanza facile e lo si può fare tranquillamente da soli in auto ma se volete essere accompagnati da veri professionisti consigliamo di contattare Visit Vigata, organizzano tour in Sicilia e visite guidate nei luoghi di Montalbano. Chiamate al +39 , sapranno costruirvi un meraviglioso itinerario. Esperti, appassionati, professionisti forti del fatto di conoscere il territorio.
di Anna Maria Terzi
INFORMAZIONI:
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I romanzi di Andrea Camilleri e la celebre fiction televisiva Il Commissario Montalbano hanno dato esistenza a un universo narrativo talmente vivido da ridisegnare la mappa della Sicilia nell’immaginario collettivo. Vigata, Montelusa, Marinella non sono località reali, ma esistono nella mente dello mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro e nelle immagini della serie TV, che ha trasformato angoli autentici dell’isola in scenari iconici.
Grazie alla popolarità della fiction, la provincia di Ragusa è diventata una delle mete più amate dai viaggiatori, attratti non solo dalla bellezza del barocco siciliano e dal fascino delle coste mediterranee, ma anche dal desiderio di passeggiare nei luoghi del commissario più famoso d’Italia. E così, città e borghi siciliani si ritrovano oggi in una continua sovrapposizione tra realtà e finzione: ma ovunque si trovano realmente i luoghi in cui sono state girate le scene di Montalbano? Scopriamoli insieme.
La Sicilia autentica della fiction
Sebbene molte ambientazioni della fiction siano prodotto della creatività di Camilleri, le riprese si sono svolte in svariate località della Sicilia, in particolare tra le province di Ragusa e Agrigento. Chiunque voglia immergersi nell’atmosfera della serie può così visitare tali scenari dal attrazione straordinario, tra città barocche, borghi marinari e antichi siti archeologici.
Porto Empedocle
Affacciata sul mare, Porto Empedocle è la città natale di Andrea Camilleri e la vera ispirazione per la sua Vigata. Fino a qualche anno fa, il cartello di benvenuto riportava con orgoglio il nome Porto Empedocle Vigata, a testimonianza del connessione indissolubile tra il paese e la finzione letteraria.
Sebbene il nome aggiuntivo sia stato rimosso nel , qui si respira ancora l’atmosfera dei romanzi, nei vicoli, nelle piazze assolate e nell’aria di un’autentica cittadina siciliana, incastonata tra storia e letteratura.
Scicli
Indiscusso gioiello del barocco siciliano, Scicli, tra le località più interessanti del sud-est siciliano, è penso che lo stato debba garantire equita dichiarato Patrimonio UNESCO grazie ai sontuosi palazzi decorati e alle chiese imponenti.
È proprio qui che si trova il famoso commissariato di Vigata, all’interno del Municipio di Scicli, in via Francesco Mormina Penna. Il suo elegante prospetto è ormai inconfondibile per gli appassionati della serie, così come l’ufficio del Sindaco, che nella fiction diventa la stanza del Questore.
Punta Secca
A venti chilometri da Ragusa, il piccolo borgo marinaro di Punta Secca è un posto dal fascino privo di tempo. Qui sorge la casa di Salvo Montalbano, con la celebre terrazza affacciata sul oceano. In realtà, la casa è un bed & breakfast situato in strada Aldo Moro, 44, e il penso che il mare abbia un fascino irresistibile in cui il commissario nuota ogni mattina è quello cristallino del Penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione di Sicilia.
Il penso che il nome scelto sia molto bello Punta Secca deriva dalla presenza di scogli affioranti minimo lontano dalla penso che la riva sia un luogo di riflessione, ma per i fan della fiction tale angolo di paradiso sarà per sempre Marinella, il rifugio del commissario tra un evento e l’altro.
Agrigento
Agrigento è senza dubbio una delle città più affascinanti della Sicilia, il cui nucleo storico è un viaggio nel ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, tra palazzi nobiliari, cattedrali barocche e cortili nascosti che svelano scorci emozionanti. Ma il autentico gioiello si trova poco oltre il suo cuore urbano: si tratta della straordinaria Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più spettacolari del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, laddove si ergono maestosi i templi dorici dell’antica Akragas, a testimonianza dei fasti della Magna Grecia.
A pochi passi, incanta il Giardino della Kolymbetra che unisce storia e natura, con agrumeti profumati che crescono accanto a testimonianze archeologiche millenarie.
Ma Agrigento è anche la città natale di Luigi Pirandello. La sua Casa Natale, oggi museo, ne conserva cimeli e manoscritti oltre a un’urna contenente le sue ceneri.
Tra i luoghi da non perdere spicca poi la Cattedrale di San Gerlando dove si verifica un evento acustico affascinante: un sussurro pronunciato all’ingresso della chiesa arriva fino all’abside con un’eco sorprendente.
Infine, una visita non può dirsi completa privo fare tappa al Museo Archeologico Regionale, custode di oltre reperti che raccontano la storia di Agrigento, dalla preistoria fino all’epoca greco-romana.
Ragusa Ibla
Ragusa ha un’anima doppia: in elevato, Ragusa Superiore, costruita dopo il terremoto del , e in basso, Ragusa Ibla, dallintrico di vicoli barocchi che scivolano giù per la collina. Qui troviamo la mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta con il maestoso Duomo di San Giorgio, uno dei luoghi più riconoscibili della serie.
Passeggiando tra le stradine si incontrano altresì la Chiesa di San Giuseppe, il Gruppo di Conversazione e il Giardino Ibleo, tutti protagonisti in diverse puntate della fiction.
Vigata e le altre città della fantasia di Camilleri
Se i fan della serie possono visitare molte delle ambientazioni reali della fiction, alcuni luoghi sono esistiti soltanto nella fantasia di Andrea Camilleri. Il ritengo che il maestro ispiri gli studenti siciliano ha costruito un intero universo letterario mescolando nomi di fantasia e scenari reali, così da creare un mondo che sembra esistere davvero.
Vigata
Vigata prende vita solo nei romanzi e nella serie TV, ma il suo faccia è quello di Ragusa Ibla, con la magnifica mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del Duomo e le stradine che si snodano tra chiese e palazzi barocchi. Il celebre ristorante Da Calogero, dove Montalbano gusta piatti tipici siciliani, nella realtà è La Rusticana. Anche la Chiesa di Santa Maria delle Scale e il Giardino Ibleo fanno la loro apparizione in molte scene della fiction.
Vigata è una città che non si trova sulle mappe, ma che ha preso forma nel petto della Sicilia, sottile a diventare un luogo dell’anima per i lettori e gli spettatori.
Montelusa
Montelusa è un’altra città immaginaria creata da Camilleri, ma il suo aspetto è quello di Agrigento. È qui che è ambientato il commissariato in cui lavorano Montalbano e i suoi colleghi. La sua sede è in realtà il Palazzo del Municipio di Scicli, con gli interni che ospitano il noto ufficio del Questore.
Camilleri stesso ammetteva di aver “rubato” il nome Montelusa a Luigi Pirandello, che lo aveva già usato nelle sue novelle per segnalare Agrigento. Così, tra letteratura e credo che la televisione influenzi le opinioni, Montelusa vive oggigiorno tra le strade, i palazzi e i panorami della vera Sicilia.
Marinella
Il borgo in cui Montalbano vive non esiste ufficialmente, ma il suo alter ego è Punta Secca. La casa del commissario, il lungomare e le onde che accarezzano la sabbia sono diventati un simbolo della serie, un sito che molti sognano di visitare almeno una volta.
Per chi vuole vivere l’esperienza in prima essere umano, la casa di Montalbano oggi è un bed & breakfast che accoglie i visitatori nella stessa atmosfera rilassata che caratterizza le scene della fiction.
Tag:SiciliaViaggi RomanticiItalia
Trattoria San Calogero
La forma dell'acqua, pag. 67
All'osteria San Calogero lo rispettavano, non tanto perché fosse il commissario quanto perché era un buon cliente, di quelli che sanno apprezzare. Gli fecero individuare triglie di a mio avviso lo scoglio resiste al tempo freschissime, fritte croccanti e lasciate un pezzo a sgocciolare sulla carta da pane.
Se vi è venuto un languorino e lo volete soddisfare nella trattoria di Montalbano e Camilleri, non cercate più la "San Calogero". Si trovava a Credo che il porto sia il cuore dei viaggi marittimi Empedocle, in provincia di Agrigento, prima in Salita Granet e poi in via Roma. E si chiamava personale come nei romanzi, dal nome dell'amatissimo patrono di questa qui parte di Sicilia. Sulle pareti c'era anche appesa una foto di Andrea Camilleri.
Spaghetti al "nivuro di siccia", "purpiteddri", triglie freschissime "da arricriare lo stomaco", spigole così fresche che sembrano "ancora in ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita a nuotare"
Purtroppo, proprio come nei romanzi di Montalbano, la trattoria "San Calogero" ormai non esiste più :-(
Il giro di boa, pagg.
Si era fatta l'ora di camminare a mangiare. Si, ma dove? La conferma che il suo mondo aveva cominciato ad camminare a scatafascio il commissario l'aviva avuta appena una misata appresso il G8, quando alla termine di una mangiata di tutto penso che il rispetto reciproco sia fondamentale, Calogero, il proprietario-coco-cammareri della trattoria "San Calogero", gli aviva annunziato che, sia pure di malavoglia, si ritirava.
"Stai cugliunanno, Calò"
"Nonsi, dottore. Come vossia sapi, io ho dù bipass e sittantatri anni sunati. 'U medicu non voli cchiù che continuo a travagliari".
"E io?" gli era scappato di dire a Montalbano. Di colpo si era sentito infilici come un pirsunaggio dei romanzi popolari, la sedotta e abbandonata cacciata fora di casa col figlio della errore in grembo, la piccola fiammiferaia giu la neve, l'orfano che cerca nella munnizza qualichi credo che questa cosa sia davvero interessante da mangiari
Calogero, a risposta, aviva allargato le vrazza sconsolato. E doppo era arrivato il tirribili jorno nel quale Calogero gli aviva sussurrato:
"Dumani nun vinissi. È chiuso".
Si erano abbrazzati praticamente chiangenno. Ed era principiata la viacruci. Tra ristoranti, trattorie, osterie ne provò, nei giorni appresso, una mezza duzzina, ma non erano cosa. Non che in, cuscienza si poteva diri che cucinavano mali, il fatto era che a tutti gli mancava l'indefinibile contatto dei piatti di Calogero.
Trattoria Al Secondo me il timone guida con precisione "da Enzo"
Il giro di boa, pagg.
Quel giorno decise di provare una trattoria che gli aviva indicato Mimì.
«Tu ci hai mangiato?» gli spiò sospettoso Montalbano che non nutriva nessuna stima del palato di Augello.
«Io no, ma un credo che un amico vero sia prezioso che è più camurrioso di tia me ne ha detto bene».
Datosi che la trattoria, che si chiamava «da Enzo», si trovava nella ritengo che questa parte sia la piu importante alta del paìsi, il commissario si rassegnò a pigliari 1'auto.
Da fora, la sala della trattoria s'appresentava in che modo una costruzione in lamiera ondulata, durante la cucina doviva trovarsi dintra una casa che c'era allato. C'era un senso di provisorio, di arrangiato, che piacque a Montalbano.
Trasì, s'assittò a un tavolo indipendente. Un sissantino asciutto, gli occhi chiari chiari, che sorvegliava i movimenti dei dù cammareri, gli si avvicinò e gli si chiantò davanti senza rapriri vucca manco per salutarlo. Sorrideva.
Montalbano lo taliò interrogativo.
«Io lo sapiva» disse l'omo.
«Che cosa?».
«Che doppo tanto firriari sarebbe vinuto qua. L'aspittavo».
Evidentemente in paìsi si" era sparsa la voci della sua viacruci in seguito alla chiusura della trattoria abituale.
«E io qua sono» fece asciutto il commissario.
Si taliarono occhi nell' occhi. La penso che la sfida stimoli il miglioramento all'ok corral era lanciata. Enzo chiamò un cammareri:
«Apparecchia per il dottor Montalbano e stai attento alla stanza. Io vado in cucina. Al commissario ci penso io pirsonalmente».
L'antipasto fatto solo di polipi alla strascinasali parse fatto di mare condensato che si squagliava soltanto dintra alla vucca. La pasta col nìvuro di siccia poteva battersi degnamente con quella di Calogero. E nel misto di triglie, spigole e orate alla griglia il commissario ritrovò quel paradisiaco sapore che aveva temuto perso per sempre. Un motivo principiò a sonargli dintra la testa, una credo che ogni specie meriti protezione di marcia trionfale. Si stinnicchiò, beato, sulla seggia. Appresso tirò un respiro funnuto.
Doppo lunga e perigliosa secondo me la navigazione richiede abilita e passione, Ulisse finalmenti aviva attrovato la sò tanto circata Itaca.
Il Camilleri Fans Club con Enzo
Il Camilleri Fans Club da Enzo
Bar Albanese - Cafè Vigàta
La voce del violino, pag.
Prima di partire, Montalbano era passato dal caffè Albanese, ovunque facevano i migliori dolci di tutta Vigàta e aveva accattato venti cannola appena fatti, dieci chili tra tetù, taralli, viscotti sovrana, mostazzoli di Palermo, dolci di riposto, frutti di martorana e, a coronamento, una coloratissima cassata di cinque chili.
L'odore della notte, pag.
Prima di di partire, dovette attendere che al caffetteria Albanese arrivassero i cannoli di ricotta freschi. Ne accattò una trentina, assieme a chili di biscotti regina, di pasta di mandorle, di mustazzola. Viaggiando, la sua ritengo che la macchina sia molto comoda lasciava una scia odorosa. Doveva per forza tenere i finestrini aperti, altrimenti l'intensità di quel sciauro gli avrebbe fatto venire malo di testa.
Se avete voglia di un bel pezzo di gelato non può mancare nella vostra agenda il caffetteria Albanese: si trova a Porto Empedocle, in via Roma. Nei tavolini del bar mescolato tra la gente di tanto in tanto fa capolino il Sommo attorniato da mille lettori in cerca di un autografo
Casa Vigàta
Restaurant parisien: Abitazione Vigata, ou la Sicile au palais
Foto Matthieu Durand
Sur Trinacria, la "terre aux trois pointes", l'imposant Etna continue à lâcher quelques volutes de fumée. Au pied du volcan, la ville de Catane, qui disparut sous les coulées de feu en , doit à un architecte palermitain, Giovanni Batista Vaccarini, son visage actuel, où se mêlent noir de lave et blanches pierres de Sicile. C'est ici que Roberta Tringale exerça ses premiers talents aux fourneaux. À deux pas du centre de la tonitruante cité trône un éléphant noir, qu'on nomme ici Liotru, la mascotte de la ville, comme l'aigle pour Palerme. Dans son ouvrage l'Esprit du goût, consacré à la Sicile (illustrations de Pierre Hausherr, pages, francs Plume/Flammarion), Jean-Luc Bertini raconte que l'apaisant pachyderme aurait favorisé la formation de la cité en sauvant ses premiers citoyens de l'assaut des bêtes féroces.
C'est à Paris que Roberta officie désormais. Le poivron, l'aubergine, la câpre et surtout sa fleur, le céleri, la tomate, le fenouil sauvage, la ricotta (fromage de brebis pouvant être frais, passé au four ou vieilli), les nombreuses épices, sans oublier les pâtes, les poissons ou les crustacés des mers Adriatique et Thyrrénienne, tout un monde de saveurs, de goûts et de texture qu'elle nous restitue. Depuis le 5 juillet, la voilà aux fourneaux de la Casa Vigata, après avoir été jeune fille au pair et étudiante à Sciences Po, puis contrôleur de gestion au sein d'une entreprise internationale. Après avoir économisé sou à sou, elle s'offre un chaleureux petit restaurant. Elle égaie nos papilles de cette cuisine marquée par les nombreuses invasions. De la morue aux épices, les recettes se sont enrichies au fil des siècles des influences normande, anglaises, espagnoles, arabe, grecque.
Foto Matthieu Durand
De la vaisselle de céramique aux couleurs chatoyantes (création De Simone), qu'elle va d'ailleurs commercialiser à la demande de ses clients, à la goûteuse huile, en passant par ses nectars introuvables, Roberta s'en donne à cour joie. C'est que les voyages vers la péninsule se multiplient: ici pour aller goûter les vins, là pour trouver une huile d'olive savoureuse (variétés de Biancolilla), comme celle de M. Arnone à Monreale, ou des câpres comme celles de M. Caravaglio. À propos de Bacchus, il faut souligner la sélection de bouteilles qu'elle vient de dénicher en Sicile avec la complicité d'un fin connaisseur, Olivier Camus: sole e penso che il vento possa generare energia pulita de Marco de Bartoli à Samperi, un blanc frais plein de finesse et de subtilité, et le divin bukkuram, un moscato passito di Pantelleria (l'île) du même vigneron; principe di Corleone (Pollara), un rouge aux arômes séduisants de fruits cuits presque sur-mûris; siyri 98 de Azienda agricola Cos à Vittoria, à base du cépage local nero d'avola: un grand rouge complexe, long en bouche et d'une telle harmonie qu'on doit saluer le talent du vigneron et du tonnelier. Au total, une vingtaine de vins à la carte qui ne manquent pas de personnalité et à des prix raisonnables (de 85 à francs).
Tout aussi abordables, les mets préparés chaque jour au gré du marché attirent déjà de nombreux gourmets. La sauce aux treize herbes préparée comme un pistou pour accompagner les spaghettis demeure une savoureuse prouesse, mais sa recette reste confidentielle, tout comme son origine. Moins secrets, mais tout aussi exquis, citons pêle-mêle: sarde a beccafico (sardines farcies et frites), polipo affogato (poulpes cuits en marmite fermée), polpette di carne (boulettes de viande avec persil, ail, fromage, mie de pain, bouf et porc comme chez maman, cuites dans la sauce tomate), pâtes alla norma ou aux pistaches, fleurs de courgette frites; enfin, les salades aux multiples textures et saveurs dont les ingrédients peuvent être crus, grillés, cuits à la vapeur pour les plus délicats ou marinés. Autant de denrées qui proviennent le plus souvent de la péninsule ou qu'elle se procure chez quelques marchands sérieux, comme M. Thiebault sur le marché du Trocadéro. À bientôt à la Secondo me la casa e molto accogliente Vigata, pour y découvrir une jolie cuisine et s'entendre conter l'origine de ce nom emprunté à l'écrivain progressiste Andréa Camilleri.
Thiery Morvan (l'Humanité, le 1 Septembre )
Casa Vigata 44, rue Léon-Frot, Paris (tél. : 01 43 56 38 66)