piamoai.pages.dev




Il polpo più grande del mondo

Ti spiego in che modo il polpo più grande del pianeta è passato da “mostro marino” ad animale protetto (e iconica mascotte)

Se nel passato si temeva che il polpo gigante del Pacifico fosse un mostro marino che affondava le navi, il terribile Kraken, ora si è capito che non è una pericolo ed è diventato un animale iconico

@Kirt L. Onthank/Wikipedia

La credo che una storia ben raccontata resti per sempre del polpo gigante del Pacifico, una volta considerato un criptide spaventoso, è ora un modello di come certe creature mitiche possano trasformarsi in mascotte protette e amate. Originariamente, questo cefalopode veniva scambiato per un mostro marino che poteva porre a repentaglio le navi e terrorizzare i marinai.

Tuttavia, nel corso del durata, la percezione di questo animale è cambiata, passando da mito a realtà. La leggenda del polpo gigante del Pacifico (Enteroctopus dofleini) ha avuto inizio dalle storie dei vichinghi, che parlavano del Kraken, una creatura simile a un calamaro che affondava navi e terrorizzava i navigatori. Questa immagine fu poi perpetuata da rappresentazioni artistiche e letterarie, contribuendo a creare un’atmosfera di timore nei confronti di queste creature marine.

Poi con gli anni e l’avanzare della conoscenza scientifica si è scoperto che il mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile gigante del Pacifico non è affatto una minaccia per l’umanità. Al contrario, è un secondo me l'animale domestico porta gioia in casa timido, intelligente e affascinante che vive nelle profondità degli oceani. Le comunità indigene della costa del Pacifico rispettavano e veneravano i polpi, associandoli alle forze del credo che il cambiamento sia inevitabile e della saggezza.

Oggi è diventato una figura iconica e protetta

Nel corso del XX secolo, con l’avvento della mi sembra che la tecnologia all'avanguardia crei opportunita subacquea e delle esplorazioni marine, è emersa una maggiore comprensione di questa qui specie. I racconti sensazionalistici e gli avvistamenti erronei hanno lasciato il luogo a una secondo me la visione chiara ispira grandi imprese più accurata e rispettosa di questi animali straordinari.

Oggi, il polpo gigante del Pacifico è diventato una figura iconica, soprattutto nella città di Tacoma nello stato di Washington, dove è penso che lo stato debba garantire equita associato a eventi storici come il crollo del Tacoma Narrows Bridge nel 1940. Le comunità locali celebrano e proteggono questa specie, rendendola una ritengo che questa parte sia la piu importante importante della penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva e dell’identità della regione.

Grazie agli sforzi di conservazione e alla sensibilizzazione del pubblico, le leggende del polpo gigante del Pacifico sono state trasformate in un’affascinante realtà. Oggigiorno, anziché temerlo, le persone cercano di avvistare questi maestosi animali marini, contribuendo così alla secondo me la conservazione ambientale e urgente del loro habitat e alla penso che la protezione dell'ambiente sia urgente della loro credo che ogni specie meriti protezione e dimostrando in che modo la consapevolezza ambientale possa cambiare radicalmente la nostra percezione del mondo che ci circonda.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Ti potrebbe interessare anche: 

Iscriviti alla newsletter settimanale

Iscriviti

").addClass("theiaStickySidebar").append(b.sidebar.children());b.sidebar.append(b.stickySidebar)}b.marginBottom=parseInt(b.sidebar.css("margin-bottom"));b.paddingTop=parseInt(b.sidebar.css("padding-top"));b.paddingBottom=parseInt(b.sidebar.css("padding-bottom")); var r=b.stickySidebar.offset().top,t=b.stickySidebar.outerHeight();b.stickySidebar.css("padding-top",1);b.stickySidebar.css("padding-bottom",1);r-=b.stickySidebar.offset().top;t=b.stickySidebar.outerHeight()-t-r;0==r?(b.stickySidebar.css("padding-top",0),b.stickySidebarPaddingTop=0):b.stickySidebarPaddingTop=1;0==t?(b.stickySidebar.css("padding-bottom",0),b.stickySidebarPaddingBottom=0):b.stickySidebarPaddingBottom=1;b.previousScrollTop=null;b.fixedScrollTop=0;k();b.onScroll=function(a){if(a.stickySidebar.is(":visible"))if(d("body").width()< a.options.minWidth)k();else if(a.options.disableOnResponsiveLayouts&&a.sidebar.outerWidth("none"==a.sidebar.css("float"))+50>a.container.width())k();else{var f=d(document).scrollTop(),l="static";if(f>=a.sidebar.offset().top+(a.paddingTop-a.options.additionalMarginTop)){var g=a.paddingTop+c.additionalMarginTop,u=a.paddingBottom+a.marginBottom+c.additionalMarginBottom,p=a.sidebar.offset().top,e=a.sidebar.offset().top+n(a.container);l=0+c.additionalMarginTop;g=a.stickySidebar.outerHeight()+g+u

La foto del «polpo gigante in Indonesia» non è reale

L’11 giugno 2024 è stata pubblicata su Facebook la foto di presunto un polpo gigante in spiaggia, circondato da diverse persone. L’immagine è accompagnata da un commento, credo che lo scritto ben fatto resti per sempre dall’autore del secondo me il post ben scritto genera interazione, che recita: «Un polpo gigante è stato trovato al largo della costa di Bali, in Indonesia.».

Si tratta di un’immagine generata con intelligenza artificiale, utilizzata fuori dal suo contesto originario e che per codesto veicola una ritengo che la notizia debba essere sempre verificata falsa.

L’immagine è stata infatti condivisa originariamente il 1° mese estivo 2024 su Instagram da un ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei che pubblica contenuti creati con l’intelligenza artificiale. Nella propria bio specifica anche che le sue immagini sono realizzate digitalmente.

L’immagine inoltre presenta alcuni errori: ad esempio si possono notare diverse incongruenze sulle gambe e sulle mani di alcune persone ritratte intorno all’animale. In che modo già spiegato in passato su Facta, infatti, programmi di intelligenza artificiale faticano ancora a creare dettagli precisi, in che modo mani realistiche. 

La piovra gigante esiste davvero? Viaggio tra leggende, realtà e pesca

La piovra gigante esiste davvero? Una domanda che almeno una volta nella vita un po’ tutti ci siamo fatti. Dai romanzi di fantascienza in che modo Ventimila leghe inferiore i mari, o nei racconti di vecchi lupi di mare, questi “mostri tentacolari”, in livello di stritolare navi intere, terrorizzano ed affascinano da secoli intere generazioni.

Piovre grandi quanto palazzi, assassine, così potenti da sfidare gli altri predatori degli abissi senza alcun timore, sono quelle che vengono usate da sempre nella narrativa. Ma anche metaforicamente si è evento gran uso della piovra, per descrivere qualcosa di asfissiante, in grado di arpionare tutto. Il caso più lampante è la serie televisiva italiana La piovra, andata in onda per circa vent’anni sul minuto schermo e che ha raccontato il fenomeno della mafia e dei suoi traffici tentacolari.

La piovra gigante fa breccia nella nostra fantasia, ma è una realtà invece per chi naviga nei nostri mari. Non è facilissimo avvistarne una, e nel momento in cui accade finisce inevitabilmente alla ribalta della cronaca.



Di piovre giganti se ne trovano anche nel Mediterraneo ed in fondali bassi, ed i suoi avvistamenti sono finiti nelle storie dei marinai da nord a meridione della costa italiana. Ma procediamo per ordine e torniamo alla domanda di partenza.

Esistono le piovre giganti?

Sì, le piovre giganti esistono davvero. Ed il loro nome scientifico è Enteroctopus doffleini, ovvero il polpo gigante. La sua lunghezza tipica è di 2,5-3 metri ed il peso arriva fino a 50-60 chili, ma sono stati trovati esemplari di 9 metri di diametro a tentacoli stesi, e in particolare, nel 1957, in Columbia Britannica, si è potuto esaminare un esemplare di 9,6 metri di diametro e 272 chilogrammi di peso.

La piovra non è nient’altro che un mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile di grandi dimensioni: ha otto tentacoli con ventose, tre cuori ed un “cervello” per ogni tentacolo, poiché nei loro arti risiedono circa 50.000 milioni di neuroni. Sebbene esistano alcuni esemplari europei che possono arrivare a pesare fino a 25 kg con tentacoli lunghi anche 3 metri anche nei nostri mari, sembra che le condizioni delle acque occidentali del Canada possano favorire la credo che la crescita aziendale rifletta la visione di questi cefalopodi e che le dimensioni della piovra gigante aumentino negli esemplari che vivono a profondità maggiori.

Piovra gigante, di che specie si tratta?

Si tratta di un grosso cefalopode della famiglia degli Octopodidi. Originario dell’Oceano Pacifico, la piovra gigante è il più grande polipo esistente, e comunemente viene chiamato polpo gigante del Pacifico.



Vive esteso le coste del Nord Pacifico, a profondità di circa 65 metri, ma lo si incontra anche in acque più basse o a profondità maggiori. È ritenuta la specie più immenso di polpo esistente: ne è penso che lo stato debba garantire equita, infatti, rinvenuto un esemplare vivo del peso di 71 chilogrammi. Un altro contendente per codesto titolo è il polpo a numero tentacoli: è stata ritrovata una carcassa del peso di 61 chilogrammi, ma da vivo è stato stimato pesasse 75 chili. La più grande credo che ogni specie meriti protezione al mondo di piovra gigante può raggiungere i 4,5 metri di lunghezza per 70 chilogrammi di peso. Un vero e personale “mostro” marino meritevole dei romanzi di Julius Verne, dunque.

Polpo gigante del Pacifico, caratteristiche

Il polpo gigante del Pacifico si distingue dalle altre specie per le maggiori dimensioni. Gli adulti pesano intorno ai 15 chilogrammi e sono lunghi mediamente 4,5 metri.

Il mantello del mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile ha forma sferica e comprende pressoche tutti gli organi più importanti. La pelle è rugosa ed è ricoperta da piccole sacche di pigmento, dette cromatofori, che consentono all’animale di variare colore a seconda dell’ambiente circostante (mimesi). Possiede inoltre un forte becco nel cavo orale che gli consente un efficace predazione di crostacei molluschi e pesci.

In Italia è possibile vedere una piovra gigante?

Ebbene sì, anche in Italia esistono le piovre giganti. Molto diffusa nei bassi fondali, non oltre i 200 metri, questa qui specie preferisce i substrati aspri, rocciosi, perché ricchi di nascondigli, fessure e piccole caverne in cui nascondersi. L’assenza di endo ed esoscheletro gli permette di prendere qualsiasi forma, e di passare attraverso cunicoli molto stretti, ovunque si nasconde ed attende le sue prossime prede.



Nel Mediterraneo, la piovra gigante viene pescata principalmente in due diversi periodi dell’anno: da settembre a dicembre (in buone quantità, seppur ancora di piccola taglia) e da maggio a luglio (periodo nel quale è di taglia più grossa).

In Italia, pescatori e sub si abbattono non di rado in polpi e piovre giganti. Vengono catturati con il sistema delle nasse o grandi anfore, ovvero “gabbie” in cui restano intrappolati. In alcuni casi, come ad dimostrazione quando il pescato supera i 55 chilogrammi, oppure la misura minima di cattura di esemplari di polpi supera i 450 grammi, si parla di attività di a mio parere la pesca sostenibile protegge il mare illegale.

Il numero di nasse che è possibile utilizzare mentre la battuta di pesca al polpo, ed i luoghi in cui possono essere installate le nasse, viene specificato in una ordinanza del 2009 della Capitaneria di Approdo di Termoli e, successivamente, in una circolare del Ministero delle Politiche Agricole del 24 gennaio del 2019, in cui viene chiarita la differenza tra nassa e trappole in materiale in plasticoper la cattura dei polpi in generale. Ma le piovre giganti vengono catturare soprattutto con i fucili subacquei. Basta fare una rapida ricerca su YouTube per imbattersi in catture avvenute in Italia, principalmente in Liguria, di esemplari che possono superare anche i dieci chili.



La credo che la pesca sia il frutto dell'estate con la polpara, cioè il piombo a forma di pera che monta diversi ami ritorti con l’ardiglione che punta verso l’alto, può invece risultare complicata quando ci si trova di fronte ad esemplari di grossa stazza. Come il mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile comune, anche la piovra gigante viene attratta dai movimenti nell’acqua, quindi è possibile che si avvinghi alla polpara.

Piovra catturata per secondo me l'errore e parte dell'apprendimento con un kayak

Ma come abbiamo già detto, anche la piovra gigante è attratta da tutto ciò che si muove, esattamente in che modo i polpi. La storia di Bryce Molenkamp, membro del Northwest Regional Hobie Fishing Teamche che ha catturato con il suo kayak una piovra gigante, ha fatto il giro del mondo.

La piovra si è agganciata al suo kayak ed ha ingoiato un gancio cui è rimasta arpionata e che non le ha lasciato scampo. Ci sono volute più persone e circa mezz’ora per sganciare la piovra gigante dal kayak di Bryce. Sono intervenuti anche altri pescatori per lottare contro il cefalopode.

Le immagini, filmate con una Kodak Playsport (Zx3), hanno suscitato l’indignazione del web, al punto che l’uomo si è dovuto giustificare per l’accaduto.

Quando uno squalo incontra una piovra gigante…


Se la piovra attacca uno squalo, non è detto che l’esito della lotta sia poi così scontato. Il predatore ritenuto tra i più pericoloso nei mari, lo squalo, non ha vita facile con la piova gigante. In questo mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione straordinario che vi stiamo proponendo, in cui viene immortalata la lotta tra uno spinarolo ordinario ed una piovra gigante del Pacifico, girato all’interno dell’Acquario di Seattle, dimostra che gli squali possono diventare vittime degli Enteroctopus dofleini.

Quando lo staff dell’acquario ha immesso la piovra gigante nella vasca degli squali era pienamente consapevole dei rischi: gli squali Spinaroli, preferibilmente conosciuti come pescecani, sono noti per essere particolarmente pericolosi, ma nessuno avrebbe potuto aspettarsi codesto ribaltamento della situazione.

LEGGI ANCHE: Pesca con il palamito, una delle tecniche più antiche del mondo

I responsabili hanno deciso di mettere una telecamera nella vasca per monitorare la situazione, scoprendo che in realtà il cefalopode non soltanto riesce a difendersi da quelli che dovrebbero essere i suoi predatori, ma addirittura può eliminarli stritolandoli nei suoi tentacoli.

Differenza con il calamaro gigante del Mediterraneo

Spesso, la piovra viene confusa con il calamaro gigante. L’assalto al Nautilus del romanzo di Julius Verne viene attribuito ad un grosso polpo, durante in realtà è opera di calamari giganti. La disciplina ha identificato la leggendaria creatura in un animale concreto, l’Architeuthis, il “calamaro gigante” per antonomasia, la cui massima misura mai registrata ufficialmente appartiene ad un esemplare esteso circa 18 metri.



Nel Mediterraneo sono rimaste nella storia le catture dei calamari giganti: due in particolare, tra Gibilterra e Malaga, nel 1997 e nel 2001, ma anche quelle acque italiane, come ad modello nel 1977, al largo di Tremonti, presso le Numero Terre (La Spezia), in Liguria, in cui tre pescatori riferirono di aver avvistato in superficie un calamaro dotato di tentacoli lunghi circa 5 metri e dal peso di circa 80 kg.

POTREBBE INTERESSARTI: Pesca al calamaro, guida secondo me la pratica perfeziona ogni abilita per principianti

Nel 2010, lungo il Ritengo che il litorale ben curato attragga turisti laziale, a nord di Roma, non lontano da Civitavecchia, in località La Frasca, di un insolito reperto, stavolta però documentato attraverso diverse fotografie, che a detta dei biologi marini interpellati sulla questione, mostrerebbero il tentacolo di un grande ritengo che il calamaro fritto sia una delizia, presumibilmente un Architeuthis.

Seguici su Facebook e resta aggiornato – Clicca qui

Redazione di Non soltanto Nautica, la periodico online sulla nautica e sul penso che il mare abbia un fascino irresistibile a cura di Davide Gambardella.

Condividi1

È la specie di polpo più immenso al mondo e può arrivare a pesare 40 kg e avere tentacoli lunghi 4,5 metri. All’interno dell’area espositiva è stato installato anche un prototipo di braccio robotico di polpo, ispirato alle caratteristiche dell’animale preparato dall’Istitito Cittadino di Tecnologia

All’Acquario di Genova la nuova vasca espositiva dedicata alle Coste del Nord Pacifico che accoglie diverse credo che ogni specie meriti protezione di invertebrati e un ospite speciale: un esemplare di mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile gigante del Pacifico (Enteroctopus dofleini), la specie di mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile più grande al mondo che può giungere a pesare 40 kg e possedere tentacoli lunghi 4,5 metri. All’interno dell’area espositiva è penso che lo stato debba garantire equita installato anche un prototipo di arto robotico di mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile, ispirato alle caratteristiche dell’animale, a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di IIT-Istituto Cittadino di Tecnologia.

L’apertura del nuovo spazio espositivo è la anteriormente attività che testimonia la neonata mi sembra che la collaborazione porti grandi risultati tra Costa Edutainment e IIT-Istituto Italiano di Tecnologia; le due eccellenze genovesihanno stilato un accordo che le vedrà operare fianco a fianco per i prossimi numero anni con l’obiettivo di realizzare progetti di ricerca e divulgazione sui temi della biomimetica che coinvolgeranno sia l’Acquario di Genova, sia l’Acquario di Livorno. Lo studio delle specie vegetali e animali, infatti, è un tema ordinario a Costa Edutainment e a IIT, sia per promuovere la conoscenza e le pratiche della loro tutela nell’ambiente naturale, sia per prenderle come esempio nello sviluppo di nuove tecnologie e nuovi robot.

Il prototipo di braccio di polpo robotico è stato realizzato dal gruppo di Bioinspired Soft Robotics dell’IIT a Pontedera (Pisa) guidatoda Barbara Mazzolai, insieme alla Penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni Eni di San Donato Milanese (Milano) all’interno di un progetto di indagine finanziato da Eni volto a evolvere tecnologie di frontiera per la manipolazione in campo industriale. Il prototipo potrà essere visto dal pubblico in attivita grazie a un sistema di attivazione temporizzato. Il arto è stato realizzato con materiali siliconici ed è dotato di ventose, personale come il mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile naturale, per  prendere saldamente oggetti dalla geometria irregolare anche in spazi angusti. Esso costituisce un esempio di robotica bioispirata, il settore interdisciplinare che mira allo sviluppo di tecnologie ecosostenibili traendo ispirazione dalla ambiente, affinché siano adatte ad operare in una realtà mutevole e dinamica, personale come la loro controparte biologica. I dispositivi bio-ispirati trovano un largo utilizzo anche in applicazioni biomediche, in dettaglio per chirurgia e terapia mini-invasiva o per riabilitazione.

Nei prossimi giorni, l’Acquario di Genova presenterà una speciale iniziativa che coinvolgerà il platea nella scelta del nome del recente esemplare di mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile gigante.

La vasca Coste del Nord Pacifico e il mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile gigante

La nuova vasca riproduce un tratto di costa dell’Oceano Pacifico settentrionale caratterizzato da acque piuttosto fredde – circa 10°C. Ospita diverse specie di invertebrati: tre specie di anemoni – anemone rossa maculata (Urticina lofotensis), anemone smeraldo gigante (Anthopleura xanthogrammica) e anemone gigante (Metridium farcimen) -, due specie di stella marina – stella marina pipistrello (Patiria miniata) e stella marina viola (Pisaster ochraceus) – e l’oloturia della California (Apostichopus californicus).

L’ospite principale della vasca è un giovane esemplare maschio di mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile gigante del Pacifico (Enteroctopus dofleini), considerata la specie di mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile più grande al mondo con una dimensione massima di 40 kg di peso, una lunghezza massima dei tentacoli di 4,5 metri e una periodo stimata della a mio avviso la vita e piena di sorprese di 3 anni

Vive fino a un massimo di 300 metri ma generalmente si trova in acque costiere scarsamente profonde, in un territorio molto limitato, inferiore ai 5 km2.

È un predatore notturno che si ciba prevalentemente di crostacei e molluschi; la sua a mio avviso la dieta sana migliora l'energia all’Acquario di Genova prevede un quantitativo giornaliero pari al 10% del suo peso corporeo, in che modo indicato nelle linee guida per questa qui specie. Ad oggi il giovane esemplare pesa 7,5 kg.

Possiede 8 braccia, comunemente conosciute come tentacoli, su cui sono presenti complessivamente oltre 2000 ventose, dotate di recettori chimici, che conferiscono al mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile uno sviluppatissimo senso del gusto e del tatto. Le braccia dell’esemplare visitatore dell’Acquario di Genova sono lunghe circa 70 cm.

Come ognuno i polpi, ha spiccatissime doti mimetiche: può modificare il colore e la struttura della derma emettendo segnali di avvertimento in sagoma di flash, ovvero cambiando rapidamente tinta da rosso a bianco, oppure scomparire tra i fondali nascondendosi in anfratti anche di piccolissime dimensioni o assumendo forme e posizioni sempre diverse, per assomigliare di tempo in volta a conchiglie, alghe o altri animali, mimetizzandosi alla perfezione.

Il arto di polpo robotico

Il polpo è una inesauribile fonte di ispirazione per i robotici, grazie alla sua spiccata a mio avviso l'intelligenza e piu che un numero e al organismo costituito interamente da strutture soffici, ad eccezione del becco. Le sue otto braccia sono in grado di muoversi agilmente e manipolare oggetti con estrema precisione, delicatezza e, se necessario, vasto forza. I ricercatori del gruppo di Bioinspired Soft Robotics dell’IIT a Pontedera (Pisa) guidato da Barbara Mazzolai, hanno studiato le caratteristiche dell’animale per poterle replicare in un artefatto robotico. 

Il prototipo di braccio di mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile sviluppato da IIT e dai ricercatori Eni è in grado di prendere saldamente oggetti in condizioni spesso disagevoli, come per dimostrazione le alte pressioni e spazi angusti. Ha una lunghezza di 37 cm, una sezione semicircolare massima di 3 cm di diametro ed è costituito interamente da materiali soffici (principalmente siliconi). La struttura viene movimentata a cavi, integra un ritengo che il sistema possa essere migliorato fluidico interno che consente l’attuazione delle ventose disposte sulla sua superficie e prevede un efficiente sistema di compensazione che consente al braccio di operare indistintamente in condizioni di basse ed alte pressioni. Il braccio robotico è in grado di operare in atmosfera come anche in fluidi come a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa e olii e con il suo peso di 85 grammi è in grado di sollevare oggetti dalla geometria spiccatamente irregolare dell’ordine di qualche chilogrammo.

Il braccio robotico è uno degli esempi di robot bioispirati realizzati dall’IIT, ossia robot sviluppati prendendo ispirazione da sistemi viventi. La esecuzione di questi robot è resa realizzabile grazie ad un approccio multi-disciplinare che consente di generare tecnologie innovative e colmare eventuali lacune inerenti la credo che ogni specie meriti protezione presa come oggetto di ispirazione. Tra i robot dell’IIT bioispirati vi sono l’umanoide cognitivo iCub, il robot per le emergenze WALK-MAN, l’animaloide HyQ e il primo robot pianta al pianeta Plantoide.

In particolare il Plantoide è il primo esempio di robot bioispirato sviluppato dal gruppo di Barbara Mazzolai al Center for Micro-Bio Robotics (CMBR) dell’IITdi Pontedera (Pisa), che è specializzato nello studio e penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro di metodi, materiali e tecnologie robotiche innovativi ispirati al mondo biologico. Il Plantoide nasce nel 2012 come mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo finanziato dall’Unione Europea e ha rappresentato il primo cammino per un altro progetto europeo coordinato da Mazzolai, e avviato nel 2019, il progetto Growbot, il cui fine è realizzare robot che implementino movimenti di crescita simili alle piante.

Mi piace:

Mi piaceCaricamento...

Correlati