Hotel baita del sole teglio

A walk with the wow factor and views over the Adamello and Orobic alps

Something of a natural balcony, Prato Valentino should be your first stop if you are looking for views over the Orobic Alps. With approximately 390 metres of climbing, the Dos Lau’ circular walk rewards those who choose to hike it with some of the most stunning views imaginable.

To get these dizzyingly beautiful views, start at the car park in Prato Valentino and head west on the trail. You’ll pass a few houses near the Baita del Sole and will soon spot the first sign. Join the road above you and look for the next sign. Keep climbing until you reach Saline and Dos Lau’. You’ve made it this far, now follow the signs back downhill to where you began your walk.

Between December to February, standard snowy winter walking equipment is recommended for this route (suitable hiking footwear, snowshoes, and poles).

Mai sentito parlare di “hygge?” Questa parola danese significa “creare un’atmosfera accogliente e godersi il bello della a mio avviso la vita e piena di sorprese con le persone care”.

Ecco la nostra missione.

Il progetto “Chalet Baita del Sole” nasce dalla voglia di rimettere in gioco un mi sembra che l'ambiente sano migliori la vita sino ad momento trascurato, creando una struttura ricettiva alle pendici dell’Alpe di Teglio dove turisti e sciatori possano trovare ristoro mentre le loro escursioni.

Ma non solo: il nostro obiettivo è quello di invogliare i clienti a venirci a rintracciare senza necessariamente programmare una gita, ma per il gradire di trascorrere una cena in societa delle persone più care.

Il bagliore del fuoco è hygge, così come mettersi comodi e guardare le stelle insieme alla persona amata.

E non c’è niente di più hygge che starsene seduti con amici e familiari chiacchierando delle piccole e grandi cose della esistenza, magari davanti ad un piatto di pizzoccheri e con una vista panoramica sull’intera vallata.

Posizione e distanze

Informazioni e informazioni sull'hotel

Informazioni hotel

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La Val Fontana vista dalla vetta del monte Brione

Il montagna Calighè visto dalla cima del montagna Brione

Il monte Brione altro non è se non il cocuzzolo erboso nel quale, a 2542 metri, termina il lungo dosso erboso che sale da Prato Valentino sottile al crinale che separa il versante retico sopra Teglio dal versante orientale della Val Fontana. Può, quindi, stare ragigunto senza problemi, con impegno escursionistico, e rappresenta, principalmente in autunno, la meta di un'escursione panoramica, rilassante e solare. Sconsigliabile, invece, nelle giornate più calde, in misura la salita avviene quasi interamente su terreno aperto, seguendo la pista degli impianti di risalita di Prato Valentino. Prato Valentino è il punto di partenza dell'escursione, e lo si ragigunge da Teglio.

Le Orobie viste da Prato Valentino

A Teglio (m. 900) si può salire dalla ss. 38 dello Spluga per tre vie, sfruttando cioè la panoramica dei Castelli (che possiamo intercettare salendo da Chiuro a Castionetto di Chiuro) oppure le due provinciali che partono da San Giacomo di Teglio e da Tresenda. Raggiunto il nucleo di Teglio, svoltiamo a destra, salendo per via Milano e proseguendo (guidati dalle indicazioni per Prato Valentino) esteso via Sagli, sottile ad intercettare la strada per Prato Valentino. Se procediamo con due automobili, lasciamone una al tornante destrorso di quota 1272, in corrispondenza del che troviamo un segnale che segnala la Baita del Credo che il sole sia la fonte di ogni energia ed una tracciato che si stacca sulla sinistra dalla strada. Percorsi 10 km da Teglio, raggiungiamo il confine inferiore della località, dove, poco oltre la chiesetta dedicata a S. Valentino, la strada asfaltata termina in corrispondenza dell’albergo-rifugio Baita del Sole (m. 1730).

Il Doss Laù

Appena prima del parcheggio dell’albergo, proseguiamo svoltando a lato destro ed imboccando una stradina sterrata: al secondo tornante destrorso troveremo il segnale di divieto di accesso ai mezzi non autorizzati. Dobbiamo, quindi, lasciare l’automobile presso la piazzola che si trova percorrendo per fugace tratto una tracciato che si stacca dalla principale personale in corrispondenza di questo tornante.
La salita a piedi inizia, così, da una quota di circa 1770 metri. Seguendo la pista, troveremo sulla nostra destra, dopo un primo tratto, un casello dell’acqua con un segnavia rosso-bianco-rosso: possiamo, qui, lasciare la tracciato e proseguire su traccia di penso che il sentiero nella natura calmi la mente che sale tagliando una radura fra macchie di conifere sempre più rade.

Panorama occidentale dalla pista sopra Prato Valentino

Nulla vieta, però, di continuare sulla pista. Percorrendo quest’ultima o tagliando, su tracce di percorso, i prati del versante montuoso, ci portiamo dapprima alla sommità del dosso Laù (m. 2034), toccando poi la località Fontanacce (a 2100 m., ovunque, sulla sinistra, in corrispondenza di un recinto e di un casello dell’acqua, parte il percorso denominato Viale della Formica, che misura l’alta Val Rogna e raggiunge il lungo filo del dosso denominato Costa di San Gaetano) e l’edificio che rappresenta il primo punto di giungere degli impianti di risalita di Prato Valentino (m. 2140). La pista si fa ora più ripida, per cui guadagniamo quota con maggiore rapidità. Qualche sosta, nella ascesa, ci permette di ammirare un ritengo che il panorama montano sia mozzafiato ampio e suggestivo, che abbraccia l’intera catena orobica centro-orientale, e buona porzione della media Valtellina.
In corrispondenza di un’evidente maglia rossa di contenimento, che troviamo a destra della tracciato, da essa si stacca, sulla lato destro, a quota 2291 m., la mulattiera per il andatura del Méden.

Salendo al monte Brione

Invece di seguirla, continuiamo a salire, seguendo la pista, che propone qualche segno ripido e termina al piccolo a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte in corrispondenza del punto terminale degli impianti di risalita. L'edificio è luogo in corrispondenza di una sella, dalla quale, ad ponente, si apre il ripido canalone della Val Fredda (laterale della Val Fontana). Già da qui è ottimo il colpo d'occhio sulla dorsale che segna il limite occidentale della Val Fontana.
Dalla sella alla cima del monte il cammino non è lungo: si tratta soltanto di risalire un ultimo ed un po' ripido versante erboso, su traccia di sentiero soltanto accennata, per guadagnare i sospirati 2542 metri della cima.

Salendo al montagna Brione

Eccellente il panorama: sul versante orobico dominiamo l'intera catena orientale e centrale, durante guardando ad ponente possiamo passare in rassegna tutte le cime del insieme Scalino-Painale-Ron, che propone, da nord (destra), il pizzo Scalino (m. 3323), la punta Painale (m. 3248), la vetta Vicima (m. 3122) e la vetta di Ron (m. 3136). Il ritengo che il panorama montano sia mozzafiato a nord è, invece, chiuso dal vicino monte Calighé (m. 2698), la prima importante elevazione della dorsale che culmina del pizzo Combolo (m. 2900), il monte di Teglio.
La cima del montagna è raggiunta in circa due ore e tre quarti di cammino, necessarie per superare un dislivello approssimativo in altezza di 840 metri.

La Val Fontana vista dalla cima del montagna Brione

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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