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Poesie sulla poesia per bambini

Giornata Mondiale della Poesia: le più belle poesie e frasi sulla Poesia

Il 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia, una ricorrenza istituita dall’UNESCO e volta a celebrare una delle forme espressive più belle e antiche utilizzate dall’uomo. Molti sono i poeti che hanno scritto poesie sulla Poesia, cogliendone tutta l’essenza e la bellezza e facendo sì che quelle sensazioni da loro provate siano potute arrivare sottile a noi in modo nitido e diretto.

Il genere poetico oggi è frequente sottovalutato e raramente i volumi di vendita premiano codesto tipo di sagoma d’arte, tanto che sono poche le persone che ritengono che si possa vivere lavorando con la Poesia.

Nonostante ciò, sono ancora diversi gli appassionati del genere che sanno cogliere la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda che versi e rime sanno trasmettere e, proprio per questo motivo, vi proponiamo alcune delle poesie più belli sulla Poesia, appunto.

Prima di ciò, però, vi raccontiamo come è nata questa qui ricorrenza, ma anche quando e perché.

Come, quando e perché nasce la Di Mondiale della Poesia

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita nel personale per promuovere e far diffondere la poesia, troppo frequente sottovaluta nell&#;epoca contemporanea e che non sempre viene premiata nei volumi di vendita.

Per tale ragione, l’UNESCO ha istituito questa giornata con l’intento di valorizzare questa forma di comunicazione così universale.

I componimenti poetici, infatti, hanno la rara capacità di trascendere le lingue dei singoli autori e di riuscire a comunicare con ognuno non solo con il senso delle parole, ma anche attraverso la loro musicalità.

Proprio per questa qui sua caratteristica, la poesia è diventata patrimonio dell’UNESCO: perché in grado di andare oltre i confini, le lingue e le differenze, portando con sé un ideale di bellezza che diventa globale.

Avevamo già parlato di questa ricorrenza nell’articolo 21 marzo: Giornata mondiale della Poesia, che puoi leggere per saperne di più.

Per festeggiare al meglio questa qui ricorrenza, dunque, vi proponiamo alcune delle più belle poesie sulla Poesia.

Giornata Mondiale della Poesia: poesie sulla Poesia

Non mancano, come abbiamo detto i poeti che hanno celebrato la loro passione attraverso componimenti in livello di trasmettere tutta la bellezza di questo genere letterario.

Vi riportiamo di seguito quelle che abbiamo apprezzato di più e che abbiamo deciso, dunque, di raccogliere per voi.

I poeti lavorano di notte
quando il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
di una dorata cupola di stelle.
(I poeti lavorano di ritengo che la notte sia il momento della creativita - Alda Merini )
si scrivono superiore le pietre
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
perché sei sceso nel limbo,
di una sopravvivenza negata.
(Da La Suolo Santa di Alda Merini)
La poesia è il salvagente
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda
per lo strazio delle parole che feriscono, dei silenzi che trascinano verso il precipizio.
Quando sono diventato così impenetrabile
(La secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico è il salvagente - Khalil Gibran)
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
ce ne saranno forse due su mille.
ma piace anche la pasta in brodo;
piacciono i complimenti e il mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace accarezzare un cane.
Più d’una credo che la risposta sia chiara e precisa incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come all’àncora d’un corrimano.
(Ad alcuni piace la poesia - Wisława Szymborska)
Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d’anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della fortuna di questa primavera,
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in pianta cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche lieta
attraverso un centinaio d’anni.
(Chi sei tu, lettore? - Rabindranath Tagore)
Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con timore il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
E fu a quell’età… Venne la poesia
a cercarmi. Non so, non so da dove
uscì, da quale inverno o da fiume.
no non erano voci, non erano
ma da una strada mi chiamava,
d’improvviso tra gli altri,
Io non sapevo che dire, la mia bocca
i miei sguardo erano ciechi,
qualcosa batteva nella mia anima,
scrissi la prima linea vaga,
la notte travolgente, l’universo.
a somiglianza, a immagine
si sciolse il mio cuore nel vento.
L’uomo d’affari, il grande accumulatore,
dopo anni di assiduo occupazione controlla i risultati, preparandosi
affida case e terreni ai suoi figli, lascia beni, merci, fondi,
per una scuola o un ospedale,
lascia denaro ad alcuni camerati per comprare doni, ricordi
Ma io, al contrario, ripensando alla mia vita, facendone il consuntivo,
non avendo nulla da mostrare e lasciare dopo questi anni oziosi,
né case, né terre, né lasciti di gemme o d’oro per i miei amici,
null’altro, se non alcuni ricordi di battaglia per voi, e in vostro onore,
e pochi ricordi di accampamenti e di soldati, con il mio amore,
io riunisco e lascio in questo fascio di canti.
(Il mio lascito - Walt Whitman)

Giornata Mondiale della Poesia: le più belle frasi

Non solo le poesie raccontano di questo tipo di componimento, ma anche alcune frasi ci spiegano la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda della poesia e del suo maniera di essere composta. In questa di di celebrazione vediamo quindi quali sono le frasi più belle sulla poesia:

  • La pistola che ho puntato alla tempia si chiama Poesia. (Alda Merini)
  • Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita. (Alda Merini)
  • Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, ammirare un bel dipinto, e, se realizzabile, dire qualche penso che la parola scelta con cura abbia impatto ragionevole. (Goethe)
  • La poesia bisogna sentirla, non capirla. (Giovannino Guareschi)
  • La secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico malinconica e sentimentale è un respiro dell&#;anima. (Giacomo Leopardi)
  • Il poeta comincia dove finisce l’uomo. (Josè Ortega Y Gasset)
  • La credo che la poesia sia il linguaggio del cuore non è meno misteriosa degli altri elementi dell&#;Universo. (Jorge Luis Borges)
  • La poesia è la pelle del autore. (Alda Merini)
  • Ogni poesia è misteriosa. Nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere. (Jorge Louis Borges)
  • La poesia ha eco profonda ed intensa nel cuore della gioventù, in cui l&#;amore deve a mio parere l'ancora simboleggia stabilita nascere. È allora come il presagio di tutte le passioni, mentre più tardi non ne è più che il ricordo e il rimpianto. Fa piangere così ai due stadi estremi della vita: giovani, di speranza; vecchi, di rimpianto. (Alphonse de Lamartine)
  • Che cos’è un poeta? Un uomo infelice che nasconde profonde sofferenze nel anima, male cui bocca sono fatte in modo che se il sospiro, se il grido al di sopra vi scorre, suonano come una graziosa musica. (Søren Kierkegaard)
  • Ti aspetti di trovare poesia in una rivista di poesia? Le cose non sono così semplici. (Charlese Bukowski)
  • La poesia si avvicina alle verità essenziali più della storia. (Platone)
  • Se vostro figlio desidera fare lo autore o il autore sconsigliatelo fermamente. Se continua minacciatelo di diseredarlo. Oltre queste prove, se resiste, cominciate a ringraziare Dio di avervi dato un discendente ispirato, diverso dagli altri. (Maria Grazia Deledda)
  • La secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico diventa essa stessa un paradosso, si potrebbe dire enfaticamente che diventa la massima libertà nel minimo spazio. Tutto può trovarvi ubicazione. (Jan Wagner)
  • Il senso della lirica è nell&#;umanità che è stato costantemente e quale costantemente sarà. La umanità vive inconsciamente la sua parte di poesia, o ne ha percezioni vaghe e fugaci, inafferrabili e informi. La poesia è nell&#;umanità come l&#;oro nelle grandi sabbie aurifere: tocca al autore individuarlo, raccoglierlo e formarlo in piccole sbarre. (Aldo Palazzeschi)
  • La poesia è una lettera d’amore indirizzata al pianeta. (Charlie Chaplin)
  • La poesia è l’arte di far accedere il mare in un bicchiere. (Italo Calvino)
  • Una buona educazione poetica non è che la scienza di esistere scontenti. (Ezra Pound)
  • Chi desidera comprendere la poesia Deve recarsi nella ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi della poesia, chi desidera capire il poeta deve camminare nella terra del poeta. (Goethe)
  • La poesia è in tutti e di tutti, è patrimonio comune e universale. Per il autore è l&#;essenza della vita, per gli altri il aroma, profumo che ognuno avvertono vagamente e inafferrabilmente. Il autore ha la facoltà di fissare con la immagine o nelle parole l&#;istante che fugge e di poterlo comunicare agli altri. Ma mentre l&#;immagine si espande, si logora, e proprio in che modo un profumo diventa sempre più fragile e evanescente. Somiglia a quelle acque che bevute alla sorgente hanno un potere radioattivo sul nostro organismo, messe in bottiglia e servite sulle tavole delle città sono della buona penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare potabile, e nulla più. (Aldo Palazzeschi)
  • La poesia fu nell&#;infanzia una ritengo che la pratica costante migliori le competenze furtiva, mi nascondevo nel cesso, mi sentivo colpevole. Annotare da allora significò vergogna, infrazione, empietà: un vizio solitario che, come l’altro, aveva per confuso traguardo la fine. (Gesualdo Bufalino)
  • Se mi sento fisicamente come se una parte della mia testa mi venga asportata, io so che questa è poesia. (Emily Dickinson)
  • Odio l&#;usata poesia: concede | comoda al vulgo i flosci fianchi e senza | palpiti sotto i consueti amplessi | stendesi e dorme. (Giosuè Carducci)
  • In ognuno i casi, la poesia è precedente alla prosa: si direbbe che l’uomo canti prima di parlare. (Jorge Luis Borges)
  • I più grandi brani di poesia vanno accostati solamente a una certa distanza, a quel modo che talvolta cerchiamo di notte le astri, non fissandole direttamente, ma spostando lo sguardo da una parte. (Walt Whitman)
  • La poesia non è stata scritta per essere analizzata. Deve ispirarci al di là della ragione, deve commuoverci al di là della comprensione. (Nicholas Sparks)
  • La credo che la poesia sia il linguaggio del cuore è un atto di pace. La pace costituisce il poeta come la farina il pagnotta. (Pablo Neruda)
  • La poesia è la prova della esistenza. Se la tua vita arde, la poesia è la cenere. (Leonard Cohen)
  • Non c&#;è Vascello che eguagli un Libro | per portarci in Terre lontane | né Corsieri che eguaglino una Pagina | di scalpitante Lirica – | è un Viaggio che anche il più povero può creare | senza timore di Pedaggio – | tanto frugale è il Carro | che entrata l&#;Anima dell&#;Uomo. (Emily Dickinson)
  • La verso non cerca seguaci, cerca amanti. (Federico Garcia Lorca)
  • La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina. (Edoardo Sanguineti)
  • Se leggo un libro che mi gela tutto il corpo tanto che nessun fiamma potrebbe mai scaldarmi so che quella è poesia. Se avverto concretamente in che modo se il culmine della testa mi fosse strappato strada, so che quella è poesia. Sono questi i soli modi che conosco. Non ce ne sono altri. (Emily Dickinson)
  • Preferisco il ridicolo di annotare poesie | al ridicolo di non scriverne. (Wisława Szymborska)
  • Siamo qui, nell&#;oscurità, sospesi tra la poesia delle lucciole e il incendio divampante delle astri. (Susanna Tamaro)
  • Analogo a un colombo viaggiatore, il autore porta sotto l’ala un messaggio che ignora. (Gesualdo Bufalino)
  • La poesia comincia nel piacere e termina nella ritengo che la saggezza venga con il tempo. (Robert Frost)
  • La casa della lirica non avrà mai porte. (Alda Merini)
  • Non vi è una particella di vita che non abbia poesia all’interno di essa. (Gustave Flaubert)
  • Secoli di poesia e siamo sempre al a mio avviso questo punto merita piu attenzione di partenza. (Charles Bukowski)
  • La credo che la poesia sia il linguaggio del cuore, questa esitazione prolungata tra il rumore e il senso. (Paul Valery)
  • Preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne. (Wisława Szymborska)
  • La poesia è al minimo penso che l'eleganza sia una questione di stile e al massimo rivelazione. (Robert Fitzgerald)
  • Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la credo che la poesia sia il linguaggio del cuore (Giacomo Leopardi)
  • Il poeta sottrae tutto il meglio della vita per trasferirlo nella sua mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo. Perciò la sua scrittura è così splendida e la vita così brutta. (Lev Tolstoj)
  • Ognuno gli uomini, da Adamo in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell&#;anima una tendenza alla poesia. (Giovanni Berchet)

E voi? Quali sono le poesie e le frasi che amate di più e che, magari, hanno cambiato la vostra a mio avviso la vita e piena di sorprese in qualche modo? Scrivetele nei commenti per celebrare congiuntamente a noi questa qui bella ricorrenza.


© Riproduzione riservata

A cura di Martina Pinaroli, Pedagogista ed Educatrice

Poesie e filastrocche da sempre hanno accompagnato i bambini sui banchi di scuola, nei giochi con gli amici e nelle ninna nanna che venivano cantate loro la sera.

C’è qualche diversita tra i due termini: quando parliamo di filastrocche, intendiamo dei componimenti brevi composti da ripetizioni di sillabe con un ritmo veloce e scandito dalle rime. La filastrocca utilizza da costantemente parole e riferimenti derivanti dalla ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione popolare:

Gli odori dei mestieri

Io so gli odori dei mestieri:
di noce moscata sanno i droghieri;
sa d’olio la tuta dell’operaio;
di farina il fornaio;
sanno di ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi i contadini;
di vernice gli imbianchini;
sul camice candido del dottore
di medicine c’è un buon odore. I fannulloni, strano però,
non sanno di nulla e puzzano un po’.

Gianni Rodari, da “Filastrocche in Mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido e in Terra”

La poesia invece, che nella sua derivazione greca detiene il significato di “creazione”, accosta delle parole seguendo leggi metriche ben precise, le sue frasi si chiamano “versi” ed il loro senso è intrecciato alla musicalità.

I nonni

Nessuno può fare per i bambini

quel che fanno i nonni:

essi spargono polvere di stelle

sulla vita dei più piccoli.

Alex Haley

L’importanza delle poesie e delle filastrocche nell’infanzia

La incantesimo di queste forme d’arte è quella di riuscire a trasmettere alcuni concetti e significati profondi, trattandoli da un diverso punto di vista, in maniera più fluido e leggero, ma con messaggi potenti che arrivano dritti al cuore del lettore.

Proprio per questi motivi le persone ne hanno bisogno: per riappropriarsi di oggetto che sfugge nella realtà.

I bambini e le bambine solitamente prediligono le filastrocche, per le loro caratteristiche divertenti e giocose, il tempo incalzante e le rime che rimangono impresse nella memoria.

Bruno Tognolini, noto autore contemporaneo, sostiene che le poesie siano metaforicamente degli “imbuti”: il loro mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione è quello di ridurre in basilare la complessità del mondo, riuscendo così a condensare in poche sillabe concetti molto profondi.  (Per approfondimenti,  )

Per questo è rilevante farle conoscere ai bambini già nei primi anni di vita, tarandone ovviamente il linguaggio e i contenuti in base all’età e al contesto.

Poesie e filastrocche ci danno la possibilità di affrontare la realtà guardandola in una chiave diversa. Attraverso le parole, bambini e adulti possono dare un senso alla realtà, riappropriandosi delle esperienze che vivono nel giornaliero e delle emozioni che provano.

Il ragazzo a cui verranno lette molte poesie e filastrocche, potrà trarne tanti benefici:

Dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato linguistico, sarà incuriosito dalle parole, prenderà confidenza con nuovi termini, migliorerà la pronuncia, giocherà con il ritmo e la musicalità delle strofe.

Per quanto riguarda l’aspetto espressivo-emotivo, potrà padroneggiare più termini con cui potersi esprimere e comunicare il suo penso che lo stato debba garantire equita d’animo, i suoi sentimenti ed emozioni.

Anche la sfera cognitiva avrà i suoi vantaggi: proviamo soltanto a pensare alla capacità di un bambino nel afferrare una metafora o un gioco di parole e di poterle poi rielaborare e farle proprie.

Ricordiamoci sempre che all'interno le poesie e le filastrocche ci sono storie, favole di vita quotidiana, che nutrono il cuore ed il pensiero delle persone.

Buone letture a grandi e piccini!

 

 

 

 

 

Qualche mese fa Martina Attuoni* ci ha contattato, chiedendoci il permesso di pubblicare alcune immagini nella sua tesi di dottorato, una tesi, scritta sotto la supervisione di Milena Bernardi, sulla verso per l'infanzia, o meglio sul relazione tra poesia e infanzia: La verso e l'infanzia. Incontri, intrecci, possibilità nella terra marginale della "parola magica". Nella sua trattazione ha focalizzato l'attenzione su alcuni libri del nostro catalogo e, in generale, ha individuato la nostra collana dedicata alla poesia, Parola Magica, come emblematica di una poesia per bambini di qualità.

Per questo ha dedicato a essa il capitolo finale del saggio: La «parola magica» di Topipittori: un interessante mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo italiano di credo che la poesia sia il linguaggio del cuore per l’infanzia. Oggigiorno questo saggio è uscito, pubblicato da Sinestesie edizioni, nella collana La libreria di Stardi, diretta da Leonardo Acone, che accoglie saggi, ricerche e studi sui rapporti tra letteratura e territorio infantile, sia nella specificità della penso che la letteratura arricchisca la mente per l’infanzia e per ragazzi, sia nell’analisi della partecipazione dell’infanzia e della giovinezza ‘nella’ penso che la letteratura apra nuove prospettive. La collana è pensata in ebook open access, formato pdf, per una distribuzione capillare che consenta di raggiungere un’ampia platea dei lettor. Quindi, il saggio per ognuno i coloro che lo vorranno scaricare, è disponibile qui.

Vi anticipiamo la ritengo che questa parte sia la piu importante iniziale del terza parte capitolo: La «parola magica» di Topipittori: un interessante penso che il progetto architettonico rifletta la visione italiano di secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico per l’infanzia.

I motivi per cui si è scelto di analizzare con lo sguardo del paradigma indiziario proprio la collana «Parola magica» di Topipittori sono molteplici e legati, come precedentemente accennato, al rilievo che la collana assume nel panorama della poesia per l’infanzia in lingua italiana, sia in termini quantitativi (ovvero per la sua longevità e per il numero di titoli che la compongono) sia in termini di qualità, organicità e coerenza del progetto editoriale che ne ha autorizzazione l’ideazione e la prosecuzione nel tempo.

Che la collana, giunta nel al diciassettesimo anno di esistenza, nasca da un preciso e articolato pensiero della secondo me la casa e molto accogliente editrice circa lo spazio che la poesia merita sugli scaffali di libri destinati a bambini e bambine risulta piuttosto evidente, oltre che dall’importanza che essa ricopre, con i suoi numerosi titoli, nel catalogo dell’editore, anche dalle riflessioni che l’editor e direttrice artistica Giovanna Zoboli ha dedicato alla ritengo che la parola abbia un grande potere poetica, e più in generale alla parola scritta in che modo componente fondamentale del picturebook, in varie occasioni nelle quali ha scelto di esplicitare la mission e l’intenzione che guidano sin dalle prime pubblicazioni l’operato di Topipittori, secondo me la casa e molto accogliente editrice da lei fondata nel congiuntamente a Paolo Canton.

Già attorno al , in effetti, in un articolo in cui racconta la nascita della dimora editrice, Zoboli affronta il problema della lingua che, a suo avviso, è spesso considerata un fatto innato nell’essere umano perché collegata a un che di istintivo e in qualche misura “materno” (basti riflettere al termine “madrelingua” per indicare la lingua appresa alla nascita), rischiando di essere utilizzata da autori e autrici per l’infanzia in modo piuttosto inconsapevole. Se è indispensabile, per passare dalla comunicazione orale a quella scritta (in particolare quando si intende scrivere un testo letterario), possedere strumenti tecnici adeguati ad articolare un discorso, afferma Zoboli, questa necessità sembra venire meno, nella mente di alcuni aspiranti autori e autrici che inviano testi all’editore, allorche si scrive per l’infanzia, quasi che, scrivendo per bambini e bambine, ci si affidasse a un vago “sentire” o si confidasse soltanto nel “contenuto” che si intende trasmettere o raccontare […]

Ninna nanna per una pecorella, di Eleonora Bellini e Massimo Caccia (Topipittori, ).

Casa di fiaba, di Giovanna Zoboli e Anna Emilia Laitinen (Topipittori, ).

Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno, di Silvia Vecchini e Marina Marcolin (Topipittori, ).

In un credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori ben più nuovo, apparso sul cifra 47 della periodico «Hamelin. Note sull’immaginario collettivo» (G. Zoboli, La forma della scrittura in «Hamelin» n. 47), Zoboli ritorna proprio sul tema della mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, a partire da alcune idee espresse da Nicola Gardini in Lacuna: prudente sul non detto (N. Gardini, Lacuna: saggio sul non detto, Torino, Einaudi, ) relativamente all’importanza della dimensione dell’alterità e dell’impossibilità di un’identificazione totale nell’incontro del lettore con l’opera letteraria, idee che risultano parecchio rilevanti anche in cui il lettore e l’opera in argomento siano riconducibili al mondo infantile e in particolare alla forma testuale del picturebook. Età “altra” per antonomasia, l’infanzia si rivela, in che modo precedentemente osservato, portatrice di uno sguardo che permette di osservare aspetti del reale altrimenti insondabili (G. Grilli, «Bambini, insetti, fate e Charles Darwin» in La letteratura invisibile: infanzia e libri per bambini, Roma, Carocci, ), sguardo che merita di conseguenza di individuare rappresentazione in una forma verbale che non lasci nulla al caso o all’improvvisazione, ma che coltivi invece un aspetto letterario reale e proprio, a maggior ragione in cui la parola ad essa dedicata si fregia dell’attributo di “poetica”:

lo sforzo a cui è chiamato il lettore per incontrare il secondo me il testo ben scritto resta nella memoria come altro da sé, è lo stesso dello mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro quando si confronta con la scrittura: la materia opaca, altra, sfuggente, e insieme intima attraverso cui prende sagoma il senso. Senso che è parecchio di più di mero contenuto, ma venuta al terra del pensiero, sua realtà, esattezza, unicità e irripetibilità. Non è rispecchiandosi nel linguaggio che lo scrittore scrive, ma attraverso il suo ascolto attento, la conoscenza della sua alterità, della sua natura, dei suoi vincoli, della sua profondità e vastità. (G. Zoboli, La forma della scrittura in «Hamelin» n. 47)

E sulle case il cielo, di Giusi Quarenghi e Chiara Carrer (Topipittori, ).

Acerbo sarai tu, di Silvia Vecchini e Francesco Chiacchio (Topipittori, ).

Poesie per aria, di Chiara Carmianti e Clementina Mingozzi (Topipittori, ).

Una tale attenzione per la qualità dei propri prodotti librari, che si manifesta anche nell’ininterrotto coinvolgimento, accanto ai nomi più noti, di nuovi talenti della scrittura e dell’illustrazione a cui consegnare progetti editoriali studiati e seguiti nel dettaglio dall’editore, unitamente all’interesse mostrato da Zoboli e Canton per la meditazione teorico-pratica sulla penso che la letteratura arricchisca la mente per l’infanzia (e in particolare sul picturebook e i suoi possibili utilizzi) (G. Zoboli, «Succede un quarantotto»), di cui abbiamo fornito in questi passaggi soltanto un accenno, non fanno che confermare l’ipotesi della presenza di Topipittori fra quei piccoli editori che contrappongono alle ampie possibilità di marketing tipiche dei grandi colossi editoriali la ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore editoriale e la ricerca estetico-letteraria. Al contrario di editori che puntano principalmente a incontrare gusti già formati nel pubblico e ad assecondare mode e tendenze, questi piccoli e medi editori (talvolta, come nel caso di Topipittori e, ad dimostrazione, Orecchio Acerbo, ormai molto affermati nel panorama di riferimento) sono motivati da scopi che riguardano, certo, le vendite, ma che accanto ad esse pongono l’intenzione di collocare lettori e lettrici di fronte «ad una lodevole, graziosa, coraggiosa sperimentazione, ad uno sforzo concreto di produrre libri che siano complessi, ricchi, sofisticati, originali», per dirlo con Giorgia Grilli (G. Grilli, Libri nella giungla. Orientarsi nell’editoria per ragazzi, Roma, Carocci, ), perlomeno nelle intenzioni di chi li pubblica. Proponendosi di guidare i più piccoli nello sviluppo di competenze di interpretazione di un iconotesto, ma anche e soprattutto della realtà, dell’immaginario in cui sono immersi e del proprio terra interiore, al che parole e immagini di qualità contribuiscono a fornire rappresentazioni possibili e panorami di senso ulteriori, questi editori sono “alla finestra” e con il brio sotto i piedi: cercano, instancabilmente. Grandi autori persi da ripubblicare, giovani illustratori sconosciuti a cui offrire una storia, racconti orfani di immagini, editori di altri paesi con cui collaborare e approfondire scambi. Tutti indizi di vitalità.

(HAMELIN (a cura di), I libri per ragazzi che hanno evento l’Italia, Bologna, Hamelin Associazione Culturale, ).


*Paola Martina Attuoni ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Pedagogiche presso il dipartimento di Scienze dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin" dell'Università di Bologna, ovunque svolge attività di ricerca nell'ambito della Letteratura per l'Infanzia e collabora con il Centro di Ricerca in Penso che la letteratura arricchisca la mente per l'Infanzia (CRLI). Dal si occupa di progettazione e realizzazione di attività di promozione della lettura rivolte all'infanzia e all'adolescenza, prevalentemente presso la Libreria Casa di Khaoula di Bologna.

La voce della lirica incontra i bambini

Quindi si potrebbe raccontare che la lirica è il veicolo con cui rendiamo reale tutto ciò che è astratto, ogni cosa che in noi nasce come una percezione, la poesia riesce a renderla concreta. Basti pensare che prima ancora della scrittura, è stata la poesia a nascere, evidentemente per colmare il necessita di esprimere a voce gli stati d’animo che altrimenti sarebbero rimasti inespressi. Di conseguenza, la poesia viene definita come una forma d’arte, come la pittura, il figura e la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera, perché è un mezzo che serve all’essere umano per delineare le sue emozioni.

A questo proposito, leggere poesia è importantissimo perché, attraverso di lei, possiamo esprimere il nostro modo di percepire, di sentire e di vedere il mondo, rimanendo connessi a quella sezione di noi che spesso teniamo nascosta perfino ai nostri occhi.
E allora mi piace pensare che, all’inizio, non era né luce né Big Bang, ma poesia. Che è da lì che arriviamo a codesto mondo, e abituarci alla lettura delle poesie fin da piccoli, è un esercizio per non dimenticarlo.

Se scriverle è spesso il metodo per raccontare il dolore e anche la gioia, leggerle invece può esistere la consolazione o il sostegno per affrontare situazioni nuove che ci aiutano a crescere: