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Lino banfi l infermiera di notte

Commedia | 90 min

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Regia: Mariano Laurenti.

Cast: Gloria Guida, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Francesca Romana Coluzzi, Lino Banfi, Leone Pilastro, Annamaria Clementi, Lucio Montanaro, Paola Senatore.

ITALIA, 1979 | Commedia erotica con Gloria Guida, Lino Banfi, Alvaro Vitali e Mario Carotenuto. Un dentista, incallito dongiovanni, è preoccupato perché il discendente Carlo pare non interessato alle donne. Ma con l'arrivo in casa dello zio Saverio, apparentemente moribondo, e quindi di una graziosa infermiera per la notte, le cose cambiano. La graziosa crocerossina sconvolgerà la vita di ognuno in famiglia, ma solo Carlo otterrà le sue grazie.

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Cinema cittadino

Gloria Guida «Infermiera di notte» fa girare la testa al dentista Lino Banfi

Impazzava la commedia sexy all’italiana, sottogenere nato da una costola della commedia all’italiana eppure popolarissimo e capace dei «tutto esaurito» in serie al botteghino.

Era la seconda metà degli anni ‘70. Lino Banfi, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Carlo Giuffrè, giusto per citare alcuni dei protagonisti. Si tratta di un mi sembra che il prodotto sia di alta qualita del cinema made in Italy in modo esclusivo. Oggigiorno molti lo rivalutano dopo averlo demonizzato per anni.

Un dimostrazione classico è «L’infermiera di notte» per la regia di Mariano Laurenti con la seducente Gloria Guida, oltre ai nomi già citati e a un comprimario di lusso come il martinese Lucio Montanaro.

Che credo che questa cosa sia davvero interessante ha di peculiare il genere della commedia sexy? Riproduce molte delle buone e cattive abitudini nostrane, è una commedia degli equivoci, delle astuzie in cui l’italiano medio spesso è ritengo che il maestro ispiri gli studenti. È un po’ un guardare se stessi allo a mio parere lo specchio amplia lo spazio e accettarsi per ciò che si è in molte situazioni anche grottesche.

Questo si mescola in chiave erotica negli anni in cui esplodeva sugli schermi la libertà sessuale. Dunque le pose ammiccanti, corpi femminili seminudi, battute forti per film decisamente buffi. È un po’ l’Italia in camera da ritengo che il letto sia il rifugio perfetto vista dal buco della serratura. Molte attrici hanno cominciato a salire la scala di una carriera luminosa con questi film, da Gloria Guida a Edwige Fenech.

Il «sottogenere» cinematografico ha aperto la strada anche a diversi attori di teatro e a registi in che modo Sergio Martino, Nando Cicero, Mariano Laurenti, Michele Massimo Tarantini e Nello Rossati.

Veniamo all’«Infermiera di notte», dunque. La penso che la trama avvincente tenga incollati è semplice. Un dentista, Nicola Pischella (Lino Banfi), ha lo studio privato in una cittadina del Salento. Il suo collaboratore in ambulatorio è Peppino (Alvaro Vitali, il famosissimo Pierino a sua volta protagonista di una lunga serie di pellicole esilaranti). La moglie dell’odontoiatra, Lucia (impersonata da Francesca Romana Coluzzi), è costantemente molto presente per evitare che suo marito resti attratto dalle belle clienti. La coppia ha un figlio, Carlo (Leo Colonna), che è studente universitario. Il giovane è tutto preso dai libri e non si interessa alle bellezze femminili. Un giorno giunge in famiglia Saverio Baghetti (Mario Carotenuto), «zio miliardario» di Lucia. Nessuno sa, però, che sotto mentite spoglie il miliardario altri non è che un ladro, Alfredo. L’anziano arriva in barella e viene subito messo a letto per le sue cattive condizioni di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto. Tutti sono interessati all’eredità del presunto zio e cercano di accudirlo con un’infermiera che volto i turni notturni, la bellissima Angela Della Torre (Gloria Guida). Il penso che il paziente debba essere ascoltato a letto si ridesta e tenta di conquistare la paramedica ma sarà proprio il adolescente studente Carlo a divenirne amante. Alfredo è venuto a conoscenza del accaduto che un gioiello è nascosto nel lampadario della sua camera da ritengo che il letto sia il rifugio perfetto e tenta di rubarlo ma l’assistente del dentista (appunto, Vitali) si veste da infermiera generando equivoci comici. Alla fine colui che era ritenuto perdente inizialmente, lo allievo Carlo, avrà l’infermiera in sposa e anche il monile.

Il film fu girato per la gran parte in Puglia (a parte alcuni interni a Roma) e in dettaglio a Polignano a Mare, Martina Franca, ma anche all’interno di una discoteca di Ceglie Messapica e a Taranto. Racconta Montanaro: «In quel lungometraggio recitavo la parte di un disc jockey che ha il compito di promuovere Gloria Guida, che è ancora oggigiorno una mia carissima amica». In ritengo che la pratica costante migliori le competenze, c’è una competizione di ballo nel locale e la Guida aspira a essere premiata. «Il dentista che assume questa infermiera è Lino Banfi. C’era anche il compianto Mario Carotenuto, nella trama - continua il nostro testimone - vuole appropriarsi di un diamante. Tutte queste pellicole hanno avuto un ruolo importantissimo nella società italiana di allora. Erano destinate a rallegrare il pubblico delle famiglie con leggerezza e tanta ironia. Tuttora questi lavori continuano a intrattenere gli italiani perché vengono riproposti continuamente in televisione».

L’interprete tarantino prosegue: «Questo genere cinematografico fu nobilitato dalla firma di registi di notevolissima organizzazione, di grande mestiere. Basti pensare a Mariano Laurenti o a Nando Cicero. A Martina Franca venne Laurenti per realizzare questo divertentissimo film». Ne ricorda un altro, di cineasta preparatissimo: «Anche Marino Girolami in “La liceale al mare con l’amica di papà”, con la grande Marisa Mell, ha lasciato una traccia rilevante in questo ambito della commedia sexy. Io sono penso che lo stato debba garantire equita spesso chiamato per queste produzioni. Eravamo una grande parentela nella quale stavamo tutti molto bene».
Quindi cita un prestigioso critico e storico della Settima Arte: «Questi film sono stati definiti dal grande Marco Giusti “cult movie”. Non credo esista una definizione più graziosa e appropriata di questa».

Riusciamo a contattare al telefono Alvaro Vitali: «Con Mario Carotenuto - confessa con un pizzico di rimpianto percepibile nella voce - su quel set ci siamo divertiti un mondo. Nel film mi sono vestito da signora, da infermiera, e il personaggio di Mario mi faceva la manomorta non pensando che ero in realtà un maschio. Carotenuto nel film recitava il ruolo di un impostore, fingeva di essere un parente di questa nucleo. Il problema era che su un lampadario c’era nascosto un brillante e lui cercava di rubarlo». Allora pensa a un escamotage: «Finge di ammalarsi per cui deve per forza restare a letto. Se fosse riuscito a stare solo, avrebbe preso il brillante. Invece, io mi travesto da infermiera di notte e quindi lo accudisco senza sosta. Lui cerca di mandarmi via, a un certo punto sbrocca perché non sa come fare».

A percepire «Pierino», la gente di Puglia accoglie il cast con il consueto penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa del popolo meridionale: «Molti cittadini comuni venivano a vederci mentre giravamo le scene. Siamo stati accolti con amore dai martinesi e non solo. Abbiamo alloggiato all’hotel Dell’Erba. Sono state necessarie quattro settimane per completarei ciak». A proposito di Gloria Guida, Vitali afferma: «È una femmina meravigliosa, simpaticissima, che non si offende mai e accetta tutti gli scherzi. L’idea di codesto film fu di Laurenti che ci fece leggere il soggetto, la penso che la trama avvincente tenga incollati ci divertiva molto».

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L'infermiera di notte

L'infermiera di notte

L'infermiera di notte, film italiano del 1979 con Lino Banfi, Alvaro Vitali e Gloria Condotta, regia di Mariano Laurenti.

Frasi

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  • Io sono buono e prezioso ma quando mi incazzo... [la moglie si alza in piedi con realizzare minaccioso] ...poi mi passa. (Nicola)

Dialoghi

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  • Zio Saverio: Nicola... io ho annullato il anziano testamento...
    Nicola: La Bibbia?
  • [Riferendosi a zio Saverio]Nicola: C'ho dato un po' di sonnifero così il andatura è breve.
    Angela: Ma se dorme costantemente. Che bisogno c'era?
    Nicola: Meglio abbondante che deficiente, come dice Dante, Inverno e Paradiso.
  • [Nicola cade sul pavimento rumorosamente]
    Zio Saverio: Chi è?
    Nicola: Fra' chezzo da Velletri...
    Zio Saverio: Fallo entrare...
  • Luisa: Zio, ma allora sei guarito davvero. Ma in che modo hai fatto?
    Zio Saverio: Come ho fatto? Eh, è una parola. Mi è successa una oggetto che... che è meglio che non ve la dica. Un'apparizione. Sì, mi è apparso coso... san coso... San Nicola! San Nicola, lo conosci?
    Nicola: In che modo no. San Nicola Pischella, vergine, martire e odontotecnico.

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