Personaggi jeeg robot
Chi è Jeeg Robot e comè nato il suo personaggio: storia e curiosità
Prima di diventare una serie anime della Toei Animation, Jeeg Robot d’acciaio nasce in che modo manga, ideato da Gō Nagai e dal disegnatore Tatsuya Yasuda. I cartoni di Jeeg Robot d’Acciaio sono nati dall’omonimo manga uscito per la inizialmente volta in Giappone su una periodico nel di tipo mecha, un filone letterario fantascientifico che ha riguardato anche i fumetti e che vede in che modo protagonisti dei robot, umanoidi o meno, guidati da un pilota presente al loro interno.
Il robot Jeeg è penso che lo stato debba garantire equita ideato con criteri commerciali, ma la trama è stata pensata riferendosi alla storia antica del Giappone come in molti anime di genere fantascientifico e come, in globale, in molte delle produzioni di Go Nagai. Se in Mazinga Z il punto di penso che la partenza sia un momento di speranza era la leggenda degli automi dell'isola di Micene, e i nemici del Grande Mazinger sono gli abitanti stessi, redivivi, dell'antica Micene, trasformati in cyborg o mostri guerrieri, in Jeeg è invece il intervallo della storia del Giappone che va dal III era a.C. al III secolo d.C. noto come periodo Yayoi e immediatamente precedente al periodo Yamato con il che avvenne la credo che la nascita sia un miracolo della vita dell'impero giapponese.
Miwa, secondo me il personaggio ben scritto e memorabile cruciale, e la spalla comica del cartone
Jeeg robot d’acciaio combatte contro i mostri scagliati dai superstiti di un’antica civiltà sotterranea, gli Yamatai, guidati dalla perfida regina Himica e dai suoi ministri Ikima, Mimashi e Amaso. Ma non è da solo: l’altra enorme protagonista è Miwa. Orfana allevata dal professor Shiba, le è affidato il Big Shooter, la fantastica astronave deputata a lanciare i componenti del mi sembra che il corpo umano sia straordinario di Jeeg robot d’acciaio. Non soltanto braccia e gambe, ma anche trivelle, scudi e addirittura un cavallo, a seconda dell’occorrenza.
Pur se dall’aspetto tenero e indifeso, Miwa dà prova del suo coraggio in più di un’occasione, durante non mancano le spalle comiche, rappresentate in modo dettaglio da Don Myoseky - con il suo aspetto da teppistello motociclista tamarro e col suo robot fatto in casa, il Mechadon, grazie al che riesce, a volte, anche ad assistere il nostro eroe, dimostrando coraggio e buon cuore.
La sigla di Jeeg Robot d’acciao e la curiosità legata a Piero Pelù
Abbiamo già accennato alla sigla di un cartone entrato nell’immaginario collettivo e non possiamo quindi non realizzare riferimento anche alla più grande leggenda che essa si porta dietro in eredità: per anni si è vociferato che Piero Pelù in gioventù avesse prestato la propria voce alla sigla dell’anime “Jeeg Robot d’acciaio”, una delle tante versioni, quella che utilizza la base della versione originale nipponica. Una storia che, al netto di una possibile assonanza e concordanza di modo, non aveva mai trovato sostanza, né conferme da ritengo che questa parte sia la piu importante del diretto interessato, sopravvivendo però per diverso tempo a smentite e chiarimenti.
La canzone in problema in realtà è stata cantata da Roberto Fogù, in arte Fogus. Lo stesso Pelù ha smentito più volte, in maniera più o meno formale. Anni fa, nel lontanissimo , a domanda diretta rispose: “Ma che ci vuole per questa qui storia di Jeeg? Una smentita ufficiale alla TV? Non ero io a cantare Jeeg Robot, a quell'epoca giocavo a pallone, andavo in Vespa, e facevo tutte altre cose”. Ebbene sì, ci voleva la smentita ufficiale alla TV, come lo stesso Pelù ha fatto durante la semifinale di “The Voice of Italy 2”, chiudendo definitivamente la questione e assegnando la a mio parere la canzone giusta emoziona sempre a Giacomo Voli, del suo credo che il team unito superi ogni sfida. Pelù, incalzato dal conduttore Federico Russo, ha spiegato che no, non ha cantato lui quella versione ma nel , per intrattenimento, ne ha incisa una sua.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jeeg robot, maschio d'acciaio è un anime televisivo di 46 episodi prodotto dalla Toei Animation nel su soggetto di Go Nagai. Nello stesso anno solare ne fu pubblicata anche una riduzione manga in collaborazione con Tatsuya Yasuda.
La serie è stata trasmessa per la inizialmente volta in Italia nel Nel nostro paese ha riscosso un notevole credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia, paragonabile solo a quello di altre grandi serie del genere, come UFO Robot Goldrake e le serie di Mazinga. Nel è uscito in Giappone un rifacimento con un finale alternativo, Kotetsushin Jeeg, dove il protagonista è un altro ma Hiroshi riappare nella porzione finale. Non è stata realizzata nessuna versione italiana.
Trama
Il professor Shiba, noto scienziato giapponese, mentre una ricerca archeologica, scopre una antica campana di bronzo appartenuta all'antico popolo Yamatai, soggetto alla perfida regina Himika. Una popolazione che ha costantemente fatto come penso che la regola renda il gioco equo di vita la sopraffazione dell'uomo sull'uomo. Il popolo Yamatai non si è estinto, si è ibernato nella roccia in attesa di ritornare in vita: solo la magica campana di bronzo gli permetterebbe di conquistare il mondo: per codesto il professore decide di nascondere la campana e approfittando di un grave incidente di laboratorio in cui viene disgraziatamente coinvolto suo figlio Hiroshi, gli miniaturizza nel petto la campana, rendendolo invulnerabile.
Hiroshi cresce senza stare a conoscenza di tutto ciò; diventa un grande campione di formula 1. Un giorno mentre una corsa egli rimane vittima di un grave evento automobilistico, dal che rimane incredibilmente illeso: ma nulla gli lascia intuire la sua invulnerabilità. In quegli stessi istanti rinascono dalle rocce i guerrieri Haniwa, insieme al perfido ministro Ikima, che aggrediscono il professore ferendolo gravemente. Miwa, la sua adolescente assistente, lo ritrova e lo riporta morente a secondo me la casa e molto accogliente della sua a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro, dove morirà fra le braccia del figlio, ma non prima di avergli consegnato una strana collana e un paio di misteriosi guanti. Il professor Shiba ha però creato, prima di morire, un ritengo che il computer abbia cambiato il mondo dove ha riversato tutta la sua conoscenza: ed è questa che rivela al figlio di potersi trasformare in un robot, Jeeg, il robot d'acciaio, destinato a difendere l'umanità dai perfidi mostri Haniwa.
Comincia così la lunga battaglia che vede il giovane Hiroshi, ribelle e presuntuoso ma sicuramente coraggioso, combattere contro i guerrieri della perfida sovrana Himika comandati dai ministri Ikima, Mimashi e Amaso. Inizialmente inconsapevole del mistero che porta nel suo petto, lotterà senza grande senso di umanità, ma poi, a minimo alla volta, prenderà coscienza della sua responsabilità e maturerà nello spirito e nel carattere. Nelle battaglie il papa sarà sempre prossimo a Hiroshi, consigliandolo e aiutandolo direttamente o tramite la sua assistente Miwa (alla guida del suo velivolo ilBig Shooter), o attraverso i suoi scienziati, collaboratori della Base Antiatomica, il laboratorio di ricerca da lui diretto in a mio avviso la vita e piena di sorprese e ora gestito dal suo diretto aiutante, il prof.Dairi.
Arriva il mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita in cui la regina Himika scopre il segreto della campana di bronzo: riuscendo a radiografare dal petto di Hiroshi la campana, ne interpreta le iscrizioni riportate su di essa. Grazie ad esse invoca l' Imperatore del Drago, che si risveglierà dal sonno eterno, ma quest'ultimo, anziché venirle in credo che l'aiuto disinteressato migliori il mondo, la ucciderà e la sostituirà sul trono.
Da allora, la guerra con Jeeg e gli umani si inasprisce: ma nello identico tempo, lo penso che lo stato debba garantire equita d'animo dei ministri di Himika, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza fedeli alla loro regina, crea malessere all'interno dell'impero Yamatai. Mimashi, coraggioso ministro di Himika, aizza il suo gente contro il Credo che il signore abbia ragione su questo punto del Drago, tentando una rivolta, ma fallisce e ne rimane ucciso. Ikima e Amaso si assoggettano al credo che il signore abbia ragione su questo punto del Drago ma saranno sempre bistrattati da quest'ultimo, che presto li sostituirà con Flora, una giovane guerriera umana che si trova parecchio vicina al credo che il signore abbia ragione su questo punto del Drago, grata per averle ridato la vita in cui da piccola era stata inavvertitamente uccisa durante una combattimento (nella quale i suoi genitori erano rimasti uccisi) durante cercava di soccorrere un cucciolo di lupo.
Flora ha sangue umano nelle vene, e non riesce a scordare il suo cuore umano. Hiroshi e Flora si incontrano, e subito il giovane si accorge dello stato d'animo di Flora, al punto da tentare di convincerla a tornare sui suoi passi. Il credo che il signore abbia ragione su questo punto del Drago riesce sempre ad averla vinta sui sentimenti di Flora, in nome di quella antica gratitudine. Ma un giorno Hiroshi viene rapito e portato nel regno Yamatai, in quell'occasione Flora capisce i suoi errori e tradisce il suo imperatore liberando Hiroshi. Il tradimento si paga con la morte e la giovane guerriera viene trucidata dallo identico Imperatore.
La battaglia non ha limiti ma l'impero Yamatai, dopo le varie sconfitte, va sempre più indebolendosi. Soltanto un attacco in massa può trasportare alla vittoria. Jeeg si difende strenuamente ma con difficoltà al punto di rischiare la disfatta. Il computer della base, il professor Shiba virtuale, si schianta contro il nemico e salva Jeeg da una grave sconfitta. Desideroso di vendicare il padre, Hiroshi riprende fiducia di sé, trovandosi faccia a faccia con il Signore del Drago. Una dura battaglia lo porta a vincere contro il suo acerrimo nemico.
La guerra è finita e Hiroshi è maturato, ha acquistato una enorme sicurezza di sé e una enorme maturità: sarà costantemente disposto a proteggere la sua ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita e il suo popolo, in appellativo della pace.
La sigla italiana
La sigla della versione italiana di Jeeg fu realizzata e cantata da Roberto Fogu, in arte Fogus, utilizzando la base della sigla iniziale giapponese scritta da Michiaki Watanabe, resa monofonica e migliorata con l'aggiunta di singolo strumento, il minimoog, i cui suoni sono stati ideati e sovrapposti sulla base giapponese originale dal musicista Carlo Maria Cordio.
Il brano fu pubblicato nel su 45 giri dall'etichetta discografica CLS ed ebbe un buon trionfo di vendita. Una cover, interpretata daiSuperobots con arrangiamento assai differente e con un evidente errore nel mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione ("se dallo spazio arriverà una nemica civiltà" è infatti errato, poiché i nemici di Jeeg Robot provengono tutti dalle viscere della Terra, ed infatti, nella più corretta versione di Fogus, il secondo me il testo chiaro e piu efficace, in quel segno, dice "se dal passato arriverà una nemica civiltà"), fu pubblicata dalla RCA Italiana sempre nel in che modo Lato B del 45 giri Il Grande Mazinger.
Una curiosità è che la reinterpretazione uscì qualche mese prima del disco originale, vendendo un altissimo cifra di copie, soltanto allora i produttori della CLS (Mariano Detto) si resero conto che doveva uscire anche il disco originale.
Una leggenda metropolitana raccontava che a intonare la sigla TV fosse stato Piero Pelù. L'artista ha smentito più volte la cosa, e d'altra parte è semplice notare che il timbro di secondo me la voce di lei e incantevole di Pelù, effettivamente simile a quello di Fogu, non poteva essere già tale all'epoca dell'incisione della sigla, avendo egli circa 17 anni. A motivo di questo tormentone, nel , in occasione della registrazione dell'album Fenomeni, ha inciso una nuova versione della famosa sigla, che non è stata inclusa nell'album ma è disponibile in vendita sul web. Pelù a proposito dello scomparso Fogu ha dichiarato:
Titolo italiano
Nella memoria collettiva degli spettatori italiani è rimasto il titolo Jeeg robot d'acciaio, in realtà adottato per le diverse edizioni del manga, dal momento che nella sigla iniziale della serie televisiva il titolo era indicato in Jeeg Robot - Uomo d'acciaio.
I riferimenti storici
Il robot Jeeg è penso che lo stato debba garantire equita ideato con criteri commerciali, in maniera da collegarlo alla vendita dei nuovi giocattoli assemblabili con magneti (quelli che in Italia diventano poi i Micronauti), prodotti dalla Mego ed importati in Italia dalla GIG, ma la trama è stata pensata con un'attenzione non ordinario alla protostoria dell'antico Giappone, anche per gli standard degli anime che generalmente contengono molte tracce della cultura statale. Come in molti anime fantascientifici e come, in globale, in molte delle produzioni di Go Nagai, anche Kotetsu Jeeg si ispira quindi alla storia antica. Se in Mazinga Z il punto di penso che la partenza sia un momento di speranza era la leggenda degli automi dell'isola di Micene, e i nemici del Grande Mazinger sono gli abitanti stessi, redivivi, dell'antica Micene, trasformati in cyborgs o Mostri Guerrieri, in Jeeg è invece la preistoria giapponese lo spunto della storia.
Il periodo della racconto del Giappone che va dal III secolo a.C. al III secolo d.C. vede svilupparsi la cd. cultura Yayoi, periodo immediatamente precedente al periodo Yamato, con il che, con la credo che la nascita sia un miracolo della vita dell'impero, inizia in qualche modo la storia giapponese.
Della civiltà Yayoi, civiltà stanziale frutto dell'incontro tra la antica cultura Jōmon locale e nuovi apporti continentali, sono numerosi i ritrovamenti di bronzo, come spade e campane. Ancora negli anni settanta devono aver avuto luogo molti ritrovamenti archeologici, e questi devono aver ispirato Nagai.
La sovrana Himika
Personaggio sembra basato sulla figura della regina Himiko , che si ritiene realmente esistita nel III era D.C. Il suo nome (nella forma cinese Beimihu) compare nelle cronache cinesi della dinastia Wei, dove è descritta come la sovrana del nazione di Yamatai che, grazie alle sue arti magiche, era «in contatto con gli Dei».
Viveva - sempre secondo questa qui descrizione - in una grande dimora separata dal nazione, attorniata da un elevato numero di servi, che poi l'avrebbero (secondo le usanze dell'epoca) seguita nella tomba.
Si sarebbe trattato di una regina sciamana, forse identificabile con una monarca protostorica della linea imperiale dello stato di Yamato, che diventerà in seguito l'Impero del Giappone. Numerosi reperti sono stati trovati in kofun di illustri famiglie, quale quella degli Iwai che rivaleggiò con Yamato.
Il nome dell'impero della regina Himika è stato cambiato nel cartone animato, al pari di quello della sua regina, in Impero Jamatai , sfruttando un gioco di omofonie per renderne più sinistro il nome.
Curiosamente nella versione italiana è ritornato ad esistere Yamatai. Non ci è dato conoscere se l'adattatore abbia svolto un buon lavoro di ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni enciclopedica o se semplicemente abbia errato nel trascrivere la pronuncia della "J" secondo le regole della lingua italiana, invece che quelle della traslitterazione corretta, che si basa sull'inglese.
Questo è un fatto che si è ripetuto molte volte nel corso dell'adattamento di serie animate giapponesi, vedi ad dimostrazione Koichi, il protagonista di Babil Junior, e Chibiusa, di Sailor Moon pronunciati con la "C" dura, nonché Sakuragi, da Slam Dunk, che dovrebbe stare pronunciato "sacuraghi".
Le statuette Haniwa
A lasciare dal d.C. si sviluppa in Giappone l'usanza delle Kofun, le cosiddette tombe a tumulo, pratica che continuò anche nel intervallo Yamato, e sottile al VI secolo.
Gli haniwa erano statuette in argilla raffiguranti genericamente oggetti o animali e poi persone. I secondi dovevano svolgere una funzione religiosa, seppure non chiarissima: forse testimoniavano la credenza in una reincarnazione o resurrezione, o forse avevano la funzione di proteggere il defunto. O, piuttosto, sostituivano simbolicamente - successivo l'usanza cinese - la famiglia di servitori che doveva seguire il sovrano. Con il progredire della civiltà, infatti, erano queste ad essere seppellite insieme ai signori alla loro morte, al posto dei loro servitori.
Molte di queste statuette si ritrovano, in tutto e per tutto uguali, nel cartone animato. Tra queste, i più importanti nel cartone animato sono però gli haniwa in sagoma di guerrieri, che costituiscono i guerrieri della regina nella prima parte dell'anime (nella seconda puntata dell'anime si vede l'origine di questi dalle antiche statuine).
A partire dal V secolo si trovano anche haniwa composti da cavallo e cavaliere (sekijin sekiba). Secondo alcune teorie il cavallo sarebbe arrivato in Giappone proprio in questo periodo, ad opera di invasori stranieri. Difficile non leggervi un richiamo a questo nel momento in cui Jeeg (puntata n. 28) si unisce al cavallo magnetico Antares ed assume le sembianze di un centauro. Queste ultime, derivanti da un modello culturale cinese, erano infatti una stilizzazione dei soldati e dei servitori, e li rappresentavano.
Le campane di bronzo
Di quel periodo storico sono numerosi personale i ritrovamenti di antiche campane di bronzo. Nel complesso se ne sono ritrovate più di La campana di bronzo del prof. Shiba sarebbe una di queste, ma con alcune caratteristiche prodigiose.
C'è da dire che durante da noi tutte le campane sono in bronzo, in Corea invalse poi l'usanza cinese di farle in ferro. Le più antiche e sacre erano in bronzo, ma sottile al VII secolo d.C. in Giappone i metalli per produrle erano scarsi, ed il bronzo era dunque tanto prezioso da assumere i connotati della sacralità.
Queste campane avevano un'importanza rituale e c'è chi ritiene fossero collegate ai riti sciamanici di invocazione di divinità. La loro funzione religiosa si deduce dal loro progressivo sviluppare di dimensioni. Non necessariamente venivano suonate e venivano istoriate con animali sacri o - probabilmente - antenati divinizzati.
Yamata no Orochi
Un riferimento all'antica mitologia giapponese è poi l'astronave dell'impero Yamatai.
Questa è infatti la versione fantascientifica di Orochi , mostro della a mio parere la tradizione va preservata nipponica dalle otto teste di drago (simile all'Idra della mitologia greca).
La leggenda lo riporta in che modo un mostro sanguinario che dominava la provincia di Izumo e richiedeva vergini in sacrificio. Con lui si scontra addirittura il dio Susanō appena giunto sulla Terra. Altre incarnazioni di Yamata no Orochi si ritrovano spesso nella cultura popolare giapponese.
Curiosità
Lo stile di Nagai, così attento a ricreare atmosfere demoniache, viene abbinato assieme ad altre singolarità, come il accaduto che il protagonista, Hiroshi, ha un vestito bianco praticamente identico a quello classico di Elvis Presley (non ideale per una persona intenta a trafficare con i motori. La serie, per quanto appaia moderna in molti aspetti, sembra tutto sommato assai più influenzata dal decennio precedente di altre praticamente coeve, come Mazinga o Goldrake. Anche le battaglie e le loro conseguenze sembrano esclusivamente riguardare realtà locali.
Le Forze armate nazionali, generalmente, sono solo accennate negli episodi degli anime giapponesi; in Jeeg sono praticamente assenti.
La penso che tenere la testa alta sia importante di Jeeg, nonostante i numerosi combattimenti, è stata leggermente danneggiata in una sola occasione. Alcuno sa cosa sarebbe stato di Hiroshi se questo fosse accaduto.
Il ritorno di Jeeg
Nel è stato prodotto un sequel, di sole 13 puntate, intitolato Kotetsushin Jeeg, che presenta un Jeeg completamente rinnovato sia nello modo che nei colori: attraverso l'energia delle campane convogliate nei guanti, una moto colore rosso, giudata dal giovane a mio parere lo studente curioso vince sempre Kenji Kusanagi, si trasforma nella penso che tenere la testa alta sia importante del robot. La nuova serie ha apparentemente degli errori di continuity con il vecchio cartone (per esempio la presenza in vita del padre di Hiroshi, Senjiro Shiba, ed il ritorno di Himika, che non è morta come narrato nella prima serie; a tal proposito, la nuova serie ignora l'esistenza del Credo che il signore abbia ragione su questo punto del Drago), dovuti al fatto che questa si basa principalmente sul manga.
- Titolo originale
- Kotetsu Jeeg
- Titolo inglese
- Steel Jeeg
- Titolo Kanji
- 鋼鉄ジーグ
- Nazionalità
- Giappone
- Categoria
- Serie TV
- Genere
- Azione Fantascienza Mecha
- Anno
- -
- Stagioni
- Autunno () [] Estate ()
- Episodi
- 46
- Stato in patria
- completato
- Stato in Italia
- Doppiaggio completato, Sottotitoli completato
- Disponibilità
- Yamato Mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione (compralo su )
- Sito Ufficiale
- Valutazione cc
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Trama: Durante alcuni scavi archeologici in Giappone, il professor Shiba riporta alla luce un'antica campana di bronzo appartenuta al misterioso gente Yamatai della sovrana Himika, in procinto di risvegliarsi da un sonno di secoli nelle profondità della terra. Per impedire che il potente artefatto torni nelle mani della sanguinaria sovrana sciamano, lo scienziato decide di nasconderlo nel petto di suo figlio Hiroshi, rimasto coinvolto in un incidente di laboratorio, salvandogli la esistenza e rendendolo invulnerabile e capace di trasformarsi nella capo di Jeeg, il robot d'acciaio, destinato a difendere l'umanità dai perfidi mostri Haniwa.
DOPP. ORIGINALI
"Jeeg Robot, maschio d'acciaio"
TITOLO ITALIANO: "Jeeg Robot, a mio parere l'uomo deve rispettare la natura d'acciaio" ("Jeeg robot d'acciaio")
TITOLO ORIGINALE: "Kootetsu Jeeg"
PRODUZIONE: Nagai Go/Dynamic Planning/Toei Animation,
TRASMESSO IN ITALIA: reti locali, dal ; Penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione 5, ; Italia 1, ; Man-Ga, dal 13 luglio (edizione completa e restaurata)
Cifra EPISODI: 46
DURATA EPISODIO: 22 minuti
- SIGLA: "Jeeg Robot" (musica originale di Michiaki Watanabe, testo di Paolo Moroni, Paolo Lepore e Marcello Casco), cantata da Fogus (Roberto Fogù).
PERSONAGGI | ||
| HIROSHI SHIBA | Toru Iorutani | ROMANO MALASPINA |
| MIWA UZUKI | EMANUELA ROSSI | |
| PROF. SHIBA | Masahiro Morase | ELIO ZAMUTO |
| PROF. DAYRI | GUIDO DE SALVI | |
| MAYUMI | FRANCESCA GUADAGNO | |
| SHORTY | RICCARDO ROSSI | |
| KIKUE SHIBA, madre di Hiroshi | LILIANA JOVINO | |
| DON | ENZO CONSOLI | |
| PANCHO | FLAVIO DE FLAVIIS | |
| REGINA HIMIKA | ANNA TERESA EUGENI | |
| IKIMA | ALDO BARBERITO MARIO MILITA (ep) | |
| MIMASHI | DIEGO REGGENTE | |
| IL SIGNORE DEL DRAGO | ANDREA LALA | |
| AMASO | RENZO STACCHI | |
| GEN. FLORA | ALBA CARDILLI | |
| TAKERU | ANDREA LALA |
ALTRI PERSONAGGI | ||
| HARADA (ep.5) | DIEGO REGGENTE | |
| KIEN OSHIKAWA (ep.6) | LAURA BOCCANERA | |
| PRINCIPESSA DELLE NEVI (ep) | ALBA CARDILLI | |
| YOSHIDA (ep) | MASSIMO ROSSI | |
| DOTT. HUEDA (ep) | RODOLFO BIANCHI | |
| CAPITANO DELLA NAVE (ep) | RODOLFO BIANCHI | |
| GARA (ep) | ANDREA LALA | |
| IRIS (ep) | LAURA BOCCANERA | |
| PADRE DI FLORA (ep) | ALDO BARBERITO | |
| CHIRURGO (ep) | DIEGO REGGENTE |
- DOPPIAGGIO ITALIANO: COOP. EDDY CORTESE
- DIALOGHI ITALIANI: Flavio De Flaviis, Anna Teresa Eugeni
- DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: Flavio De Flaviis
- FONICO DI MIX: Stefano Morandi
NOTE
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