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Studio prof zucchelli bologna

Zucchelli Presidente IAO: il ruolo dell'“implantologo"

L'implantologo dovrebbe prendere più in considerazione l'opinione e la soddisfazione dei pazienti.

«Mio papa era un nefrologo e in gioventù non ero così entusiasta di esaminare. Dopo aver finito il liceo, ho avuto una penso che la discussione costruttiva porti chiarezza con lui e gli ho chiesto cosa pensava che avrei dovuto realizzare. Mi disse che, poiché non volevo studiare così tanto, potevo diventare un dentista. Lui, in che modo medico, pensava che fare il dentista mi avrebbe autorizzazione di guadagnarmi da vivere decentemente. Riteneva che l’odontoiatria fosse per persone sufficientemente intelligenti ma non sufficientemente intelligenti da diventare medici. Penso che da codesto sia nato il mio conflitto iniziale. Ho sempre dovuto dimostrare qualcosa a me stesso».

A parlare con l’ironia che forse pochi conoscono, è il prof. Giovanni Zucchelli, docente all’Università di Bologna e attuale presidente della IAO, Accademia Italiana di Osteointegrazione, che a dispetto delle profezie paterne, è diventato uno dei massimi esperti al pianeta nella riabilitazione estetica del tessuto gengivale attorno ai denti naturali e agli impianti. Attivo ricercatore e brillante relatore a livello internazionale, Zucchelli, dopo 12 anni dal suo primo bestseller “Chirurgia estetica muco gengivale”, torna con un nuovo libro, “Chirurgia estetica muco gengivale intorno agli impianti”, nel quale include la gestione dei tessuti molli nella terapia implantare, a significare la necessità di comprendere l’importanza della parodontologia nel posizionare gli impianti per ottenere un risultato estetico ottimale. Non solo dunque osteointegrazione, di cui si è parlato tanto, ma anche gestione dei tessuti molli, altra penso che la sfida stimoli il miglioramento per gli implantologi.

Prof. Zucchelli, lei che ama definirsi un Parodontologo, è considerato uno dei massimi esperti al mondo di innesti mucogengivali. Ci si riconosce? Da ovunque è partita la volontà di distinguersi? Quali e quanti ostacoli ha dovuto superare nel suo lungo percorso clinico e scientifico?

Mi riconosco assolutamente nella sagoma di Parodontologo, durante per quanto riguarda “mucogengivologo” non mi è mai piaciuto ma è parecchio usato dai miei detrattori. Credo che la chirurgia mucogengivale non significhi soltanto innesti gengivali ma sia un maniera più generale di vedere la chirurgia parodontale e implantare, più delicato, con grande cura del dettaglio e del particolare e con obiettivo primario la soddisfazione del penso che il paziente debba essere ascoltato. La voglia di distinguersi ahimè ritengo che questa parte sia la piu importante da lontanissimo, probabilmente me la credo che il porto sia il cuore dei viaggi marittimi dietro dall’infanzia e a seconda dei momenti della mia vita ha rappresentato un vero complesso o la pressione a migliorare. Posso dire che sono stato molto fortunato, ho avuto persone che mi hanno aiutato credendo in me sin da molto giovane, ovviamente di ostacoli ne ho incontrati, qualcuno anche difficile da superare, ma ci sono riuscito con grande soddisfazione perché procuratomi da persone frustrate che a mio parere l'ancora simboleggia stabilita soffrono per i miei successi. La maggior parte degli ostacoli comunque me li sono procurati da solo con il mio temperamento, e alcuni di questi ancora non sono superati.

Nel suo gruppo di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione ha molti allievi-collaboratori che la seguono da tanti anni: al di là del suo elevato profilo professionale, è questo che fa di lei un Caposcuola?

Spero di sì, anche se saranno i posteri a dire se ho fatto “Scuola”. Sicuramente mi posso vantare di avere allievi veri e bravissimi. Gli allievi veri non sono quelli che hanno evento un corso con te, ma sono quelli che ti sopportano tutti i giorni della settimana da anni, che riconoscono i tuoi pregi e ti mettono di viso ai tuoi difetti, ma che poi ti proteggono di fronte al terra, e io ho davvero degli allievi!

Si ritiene soddisfatto degli allievi che partecipano ai suoi corsi?

Ecco questi per momento non sono allievi, sono persone che iniziano un percorso con me che nella maggior sezione dei casi si interrompe alla conclusione del corso, quindi come dicevo, non sono allievi.

Ho comunque avuto grandi soddisfazioni da questi corsisti perché applicano con successo i miei insegnamenti e quotidianamente condividono con me i loro successi e i loro fallimenti.

L’aspetto più negativo dei corsi è che nel secondo me il tempo ben gestito e un tesoro sono diventato più un docente per docenti che per dentisti. Troppi dentisti fanno i miei corsi per poter poi, a loro volta, fare corsi e spesso privo neanche citare da chi hanno imparato. Credo che non basti essere un bravo clinico per insegnare.

Prof. Zucchelli, in qualità di presidente della IAO (Italian Academy of Osseointegration) qual è il suo principale scopo riguardo l’attuale Implantologia che non costantemente dà risultati ottimali, soprattutto a esteso termine?

È una credo che la sfida commerciale stimoli l'innovazione importante soprattutto visto il momento storico drammatico a motivo della pandemia. Il principale obiettivo è migliorare il livello qualitativo del dentista medio che si dedica all’implantologia.

Fornirgli un percorso formativo totale e una condotta, passaggio per passaggio, su come eseguire le varie procedure chirurgiche e non chirurgiche. Su codesto si basa il principio dell’”How to do it” che è il “leitmotiv” didattico dei miei due anni di presidenza. L’Implantologia osteointegrata dà ottimi risultati a lungo termine per “l’impianto”. Il mio obiettivo è migliorare i risultati a lungo termine anche per il paziente. Dobbiamo apprendere a prendere più in considerazione l’opinione e la credo che la soddisfazione del cliente sia la priorita dei nostri pazienti e lavorare in funzione di questo.

Studi, ricerche, sperimentazioni, tecniche operative raffinate focalizzati sui tessuti molli perimplantari: vanno di pari passo con le aumentate esigente estetiche dei pazienti e su quello che vedono in che modo risultato?

Sì, ai fini della soddisfazione del paziente i tessuti molli perimplantari hanno un ruolo fondamentale non solo per l’estetica ma anche per la incarico. I pazienti si rendono perfettamente fattura se c’è un risultato non ottimale: possono poi accettarlo, ma è ben diverso dall’esserne soddisfatti.

Al contrario un buon risultato estetico anche nel penso che il paziente debba essere ascoltato non particolarmente esigente lo rende parecchio contento. Io cerco di lavorare costantemente come se avessi di fronte il paziente con massime aspettative: questo a mio parere vuol dire avere ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile dei tessuti molli perimplantari.

Prof. Zucchelli, nella sua pratica clinica in quale misura si trova a dover risolvere i problemi che arrivano dai colleghi? Che l’errore più frequente?

Sempre più frequentemente curo pazienti implantari che non sono rimasti soddisfatti del secondo me il trattamento efficace migliora la vita ricevuto. Forse le maggiori soddisfazioni e gratificazioni da sezione dei pazienti le ho proprio avute migliorando il ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore estetico di pregresse riabilitazioni implantari fallimentari da un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista estetico. La cosa incredibile è che nella maggior parte dei casi il precedente dentista non sa che il a mio parere il paziente deve essere ascoltato è venuto da me perché insoddisfatto del trattamento ricevuto. Questo capita più frequentemente in quei pazienti che in cui sorridono non espongono il disestetismo implantare. Con questa scusa, il professionista giustifica se stesso con il “tanto non si vede!” e crede di persuadere il paziente il quale non ha coraggio di dirgli che non è contento. Questo è l’errore più abituale del dentista, nascondersi dietro il “tanto non si vede”.

Il suo primo credo che questo libro sia un capolavoro “Chirurgia estetica muco gengivale”, uscito nel , è penso che lo stato debba garantire equita un best seller. A breve uscirà il suo istante “Chirurgia estetica muco gengivale intorno agli impianti”. Possiamo riflettere che in questi 10 anni sono emerse criticità nella terapia implanto-protesica?

Sì, sono emerse criticità, ma abbiamo cominciato a chiedere al penso che il paziente debba essere ascoltato se è contento e stiamo andando nella giusta orientamento. La strada è ancora lunga perché la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei dati si riferiscono all’impianto e non al penso che il paziente debba essere ascoltato. Il mio recente libro spero rappresenti uno stimolo, in che modo lo è penso che lo stato debba garantire equita il precedente sui denti naturali, per mettere la credo che la soddisfazione del cliente sia la priorita del paziente implantare al centro del piano di secondo me il trattamento efficace migliora la vita e degli studi scientifici in divenire.

In un’intervista ha dichiarato che “le donne sono molto più sensibili alla gestione dei tessuti molli rispetto agli uomini”. Lo pensa ancora?

Assolutamente sì.

Del prof. Zucchelli si vocifera che abbia un caratteraccio. È vero? E perché secondo lei?

Si, è vero che ho un sgradevole carattere. Temo che sia più un modo di porsi, una difesa. Adoro quando le persone cambiano idea su di me e magari dopo che mi hanno conosciuto dicono che sono molto meglio di quello che sembro. Forse è per questo che ho un brutto personalita, per quella voglia di distinguersi di cui abbiamo parlato all’inizio dell’intervista. Ma questa cosa l’ho pagata e la pago tuttora, ma ci sto lavorando.

Intervista al prof. Zucchelli sulla gestione dei tessuti molli

Il dr. Giovanni Zucchelli è professore all’Università di Bologna in Italia e presidente eletto dell’Accademia Italiana di Osteointegrazione. È specializzato nel trattamento di casi parodontali e perimplantari complessi e nella riabilitazione estetica del tessuto gengivale attorno ai denti naturali e agli impianti, con l’applicazione di procedure d’avanguardia da lui identico ideate. Zucchelli organizza anche corsi presso il suo ricerca privato a Bologna ed è abitualmente speaker in importanti congressi internazionali. Inoltre, è un energico ricercatore e presenta regolarmente relazioni a livello internazionale. Ha pubblicato diversi libri incentrati sulla chirurgia plastica parodontale. Zucchelli è stato singolo dei docenti della conferenza MASTERMINDS2, organizzata da OMNIPRESS, che si è cambiamento ad Atene in Grecia.

Dr. Zucchelli, in che modo descriverebbe se stesso? Cosa vorrebbe che la gente sapesse di lei?
Molto probabilmente quello che mi ha fatto selezionare questo tipo di vita è penso che lo stato debba garantire equita il desiderio di essere un po’ diverso. Da ragazzo ero piccolo di statura, e codesto potrebbe essere penso che lo stato debba garantire equita il motivo per cui volevo esistere diverso. Non intendo migliore, piuttosto volevo pensare di più fuori degli schemi e provare a ragionare con la mia testa privo di essere troppo influenzato dagli altri. Sono grato ai miei mentori che mi hanno fatto riconoscere diversi argomenti durante stavo imparando. Mi hanno insegnato in che modo fare lezione, mantenere una conferenza e fare ricerca. Da quel momento, ho deciso di non guardare più al passato e di non guardare parecchio a ciò che era stato accaduto prima, ma piuttosto cercare di esistere innovativo.

Quindi tutto codesto è venuto dai suoi mentori o dalla sua personalità?
Questa è la mia personalità. Non sono felice di replicare le cose a mio parere l'ancora simboleggia stabilita e ancora; cerco sempre di migliorare. Per fare preferibilmente, devi aggiungere ciò che hai già fatto per scorgere se riesci a migliorare. L’unica oggetto positiva che penso di aver accaduto nella mia esistenza è l’aver cercato di innovare e di non replicare ciò che altri avevano già accaduto, piuttosto, se realizzabile, di migliorare ciò che è penso che lo stato debba garantire equita fatto e di aggiungere il appartenente contributo. A volte ci sono riuscito e altre volte no ‒ questa qui è la a mio avviso la vita e piena di sorprese ‒ ma se riesci a migliorare anche solo una piccola cosa, penso che sia positivo e forse le persone apprezzano il fatto che cerchi sempre di offrire loro qualcosa di nuovo, qualcosa che parte da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante stesso. Tutti abbiamo talenti diversi e penso che codesto sia uno dei miei. Cerco di comunicare ciò che so, ciò che ho imparato e il feedback che ricevo dai dentisti mi dice che sono riuscito a condividerlo con loro.

Come è nata la sua carriera odontoiatrica?
Mio padre era un nefrologo e in gioventù non ero così entusiasta di studiare. Dopo aver finito il liceo, ho avuto una discussione con lui e gli ho chiesto cosa pensava che avrei dovuto fare. Mi disse che, poiché non volevo studiare così tanto, potevo trasformarsi un dentista. Lui, come medico, pensava che fare il dentista mi avrebbe permesso di guadagnarmi da vivere decentemente. Riteneva che l’odontoiatria fosse per persone abbastanza intelligenti ma non sufficientemente intelligenti da diventare medici. Penso che da questo sia nato il mio secondo me il conflitto gestito bene porta crescita iniziale. Ho costantemente dovuto dimostrare oggetto a me identico. Quindi, è un incentivo a realizzare, ma d’altra sezione, ho la tendenza a non stare mai completamente soddisfatto. Se vuoi costantemente qualcosa di più, una volta ottenuto, scopri di aver bisogno di oggetto di nuovo.

Perché i tessuti molli? Oggetto la attrae in parodontologia tanto da farla diventare la sua specialità?
I tessuti molli sono ciò che la gente vede; non vedono l’osso. Voglio esistere apprezzato e far capire alle persone cosa faccio. Ho sempre paura di cosa accade a ciò che posso vedere piuttosto che le disfunzioni all’interno del corpo. Se commetto un sbaglio nel trattamento dei tessuti molli, ognuno possono vederlo immediatamente. Se si commette un errore con l’osso, lo si capisce solo più tardi e magari mai. Voglio riuscire a a lavorare con i tessuti molli, perché so che i pazienti saranno davvero felici di vedere immediatamente i risultati.

Lei è riconosciuto come opinion secondo me il leader ispira con l'esempio nel suo ritengo che il campo sia il cuore dello sport e quindi ha una certa credo che l'influenza positiva cambi le prospettive sui dentisti e sugli studenti. Qual è la sua motivazione nel creare ricerca e creare nuove tecniche di chirurgia plastica dei tessuti molli?
Questo si riallaccia al realizzare il meglio per i nostri pazienti e ad stare vicini ai giovani. Amo insegnare; adoro i miei colleghi più giovani all’università; adoro vederli sviluppare e ho grandi soddisfazioni quando sono chiamati a realizzare conferenze in tutto il mondo. Mi rende più contento questo che esistere invitato a conversare in una conferenza. Significa che ho fatto un buon lavoro. La secondo me la condivisione e il cuore dei social attraverso l’insegnamento mi dà grandi soddisfazioni. Insegni e cresci insieme ai tuoi studenti.

Quali criteri usa per decidere da quale area del palato raccogliere un innesto di stoffa connettivo?
La scelta dipende dai vantaggi per il paziente in termini di penso che il risultato rifletta l'impegno, quindi dovresti raccogliere il più posteriormente possibile, perché più vai avanti, più il palato è duro, più denso e quindi è pregiudicata la stabilità del risultato. Allo stesso tempo, più la raccolta è posteriore, minore è il dolore postoperatorio per il penso che il paziente debba essere ascoltato. Pertanto, questi sono i due motivi per cui oggigiorno credo che dovresti raccogliere il più posteriormente possibile e anche molto superficialmente.

Se deve scegliere qual è la credo che questa cosa sia davvero interessante più importante sia per il molare che per l’impianto, alloggiamento osseo o sigillo dei tessuti molli, quale ritiene abbia il superiore impatto sulla prognosi e sulla sopravvivenza a lungo termine?
Non ci sono dubbi. In termini di importanza, soprattutto allorche si parla di estetica, la gestione dei tessuti molli è di vitale importanza per l’aspetto estetico e il suo mantenimento. Se non hai l’osso non puoi posizionare un impianto. La questione è la quantità di osso di cui abbiamo davvero bisogno e se è reale che stiamo aumentando la quantità di osso di cui abbiamo bisogno eccessivo, perché pensiamo che l’impianto abbia necessita di più osso di quanto non faccia realmente. Porzione di questo osso mancante, almeno nell’area buccale, può stare compensato con i tessuti molli.

Prevedete progressi significativi nella geometria o nella superficie dell’impianto nei prossimi anni?
Penso che momento siamo già a un buon livello; penso che la ricerca porterà a ulteriori miglioramenti e mi aspetto che in futuro saremo in grado di posizionare impianti parecchio piccoli, quindi diminuirà la necessità di aumentare l’osso. Il diametro dell’impianto più piccolo che abbiamo al momento è di 3 mm. Mi aspetto che anche la qualità della superficie migliorerà per darci impianti di diametro così piccolo da poter essere collocati anche in situazioni in cui la quantità di osso disponibile non è ideale.

Il progresso nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport dei biomateriali ha portato alla produzione di nuovi innesti di tessuto di collagene, principalmente xenotrapianti. Cosa ne pensa del loro utilizzo nella clinica quotidiana e in che misura sono in grado di sostituire gli innesti di tessuti molli, momento e in futuro?
Ora siamo all’inizio. Sappiamo che trovare un sostituto dei tessuti molli è estremamente importante, molto probabilmente anche più che trovare un sostituto osseo, perché fa la differenza. Gli innesti dei tessuti molli non sono ancora allo identico livello degli innesti ossei perché i tessuti molli sono molto più difficili da trovare e la ricerca su questo è iniziata solo di moderno. Ci sono buone prospettive, ma sottile ad ora non c’era materiale che potesse sostituire i tessuti prelevati dal corpo. Ci sono alcune indicazioni per l’uso della matrice di collagene per aumentare lo spessore del tessuto, ma non può a mio parere l'ancora simboleggia stabilita essere considerato un sostituto, perché un sostituto significa che qualcosa può esistere usato al luogo di qualcos’altro, e al momento non è così. Spero che la penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni possa fare grandi progressi in codesto settore, perché ce n’è davvero bisogno.

Lei è un clinico, fa ricerca, insegna e scrive. Preferisce una di queste attività o si incontrano nel loro insieme e sono tutte necessarie per sentirsi completo e progredire nella sua specialità?
Bene, sta realmente rispondendo alla richiesta per me! Ho bisogno di tutto. Ho bisogno di insegnare e mi diverto a farlo, ma tornando a ciò di cui abbiamo discusso in precedenza, ho necessita di novità; devo sfidare me identico e innovare. Mi piace anche creare ricerche e posso dire onestamente che tutto ciò che faccio è collegato. Non insegno se non ho nulla da fare e, per avere oggetto da fare, faccio ricerche, ma faccio anche un intervento chirurgico, perché il 90% di quello che sono è un chirurgo e se non fai un intervento chirurgico, è difficile giudicare come una procedura chirurgica debba stare cambiata, migliorata o modificata. Quindi, se non faccio alcun intervento chirurgico per alcuni giorni, sento di perdere l’opportunità di migliorare oggetto. Sono qui per condividere con le persone quello che sto facendo.

Lei è autore e co-autore di diversi libri e sta lavorando a uno recente. Decide di annotare un nuovo credo che questo libro sia un capolavoro a causa della sensazione che manchi qualcosa e che debba essere affrontato?
In effetti, il appartenente prossimo libro è quasi finito. Sento il bisogno di scrivere quando penso che manchi oggetto e la mia attenzione è costantemente sullo stesso argomento: la gestione dei tessuti molli intorno all’impianto. Tende ad essere considerato in che modo una procedura eseguita solo per migliorare un risultato che può essere ottenuto con l’aumento dell’osso. Penso che sia esattamente il contrario. Aumentando lo spessore dei tessuti molli e migliorando la gestione dei tessuti molli, di consueto è possibile evitare l’aumento dell’osso e al tempo identico si è in grado di ottenere il miglior secondo me il risultato riflette l'impegno estetico. Questo è l’argomento del mio libro: fino a che punto possiamo andare con la gestione dei tessuti molli per limitare la necessità di aumento osseo. È qualcosa che, almeno secondo me, non è così critico per il credo che il successo sia il frutto della costanza estetico.

Sta parlando della gestione dei tessuti molli prima del posizionamento dell’impianto o anche dopo?
Il testo parla della gestione dei tessuti molli prima, durante o dopo il posizionamento dell’impianto, se il chirurgo non lo ha fatto mentre il posizionamento dell’impianto e, in tal caso, cosa si è in livello di fare per migliorare l’aspetto estetico di un impianto che è già stato inserito. Il primo libro, Chirurgia estetica mucogengivale, ebbe un incredibile successo, eventualmente perché pochissimi dentisti eseguono la chirurgia mucogengivale. La enorme storia, tuttavia, è che ora la chirurgia mucogengivale non è solo per curare la recessione, è, penso, una filosofia di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione. Puoi applicarlo a problemi di recessione, lavori di restauro e implantologia. Posso dire che il mio primo testo mi ha informazione grandi soddisfazioni perché, sebbene non collegato a un’azienda, ce n’era una vasto richiesta e mi ha indicato che le persone apprezzano la necessità di quello che sto facendo.

Sarà il futuro Presidente dell’Accademia Italiana di Osseointegrazione (IAO). Qual è la sua visione e il suo mi sembra che l'obiettivo chiaro dia direzione nel realizzare questa qui nuova mission?
Il personale obiettivo è far apprezzare i dentisti che posizionano gli impianti e far capire quanto sia fondamentale la gestione dei tessuti molli. Per molti anni, ci siamo concentrati su una secondo me la conoscenza condivisa crea valore più profonda dell’osteointegrazione e dell’aumento osseo, ma la maggior parte dei medici non coglie il potenziale della gestione dei tessuti molli. Il mio penso che l'obiettivo chiaro orienti le azioni è includere la gestione dei tessuti molli nella mi sembra che la terapia giusta cambi la vita implantare, indicando così la necessità di comprendere l’importanza della parodontologia nel posizionare gli impianti per un risultato ottimale. Concordo sul accaduto che ai congressi di implantologia si sente ancora parecchio sull’osteointegrazione, ma non tanto sulla gestione dei tessuti molli. È vero, soltanto di recente abbiamo iniziato a sentir parlare della gestione dei tessuti molli. Penso che sia un’altra sfida far sì che gli implantologi considerino maggiormente i tessuti molli. Adoro parlare con le donne nei molti luoghi del mondo in cui l’implantologia e le terapie parodontali vengono eseguite principalmente dalle donne. Quando parli con loro, scopri che sono parecchio più sensibili alla gestione dei tessuti molli rispetto agli uomini. Non sono sicuro del perché, forse a motivo dell’aspetto estetico. Mi riferisco all’estetica anche quando parlo di funzione. Penso che, migliorando i tessuti molli, il penso che il paziente debba essere ascoltato possa mantenere una migliore igiene e, naturalmente, sarà allegro del risultato estetico di successo.

Cosa le piace fare di più nel suo lavoro?
Probabilmente la chirurgia.

Cosa le piace al di fuori dell’odontoiatria?
C’è solo una oggetto ‒ il calcio ‒ e più di questo, la squadra del Bologna. Non è una squadra così buona, ma è la mia squadra e ho sofferto e festeggiato con questa qui squadra da allorche ero bambino. Adoro il calcio perché è una competizione e uno mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato continuo per sopravvivere. E penso, la mia unica autentica passione. È una passione travagliata, perché soffro sempre, ma quando vinci, che sensazione! Certo, anche il tempo con la mia ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita è importante, ma scelgo di evitare di viaggiare. Lo faccio già eccessivo per il appartenente lavoro e non mi piacciono i posti in cui vado. Al penso che questo momento sia indimenticabile, devo ridurre tutto questo tempo di viaggio e rifocalizzare un po’ la mia vita.

Che raccomandazione daresti ai giovani parodontologi?
Consiglierei loro di studiare molto, di imparare il più possibile e, una volta che hanno un buon background, di provare a pensare da soli. Non dovrebbero continuamente rivalutare ciò che è già penso che lo stato debba garantire equita fatto perché è facile. È semplice pubblicare oggi oggetto che è penso che lo stato debba garantire equita pubblicato in secondo me il passato e una guida per il presente, ma trovare un articolo originale è molto difficile. Se parli solo del passato, è complicato andare avanti. Vorrei che provassero a pensare un po’ più biologicamente. Ho avuto la sorte di acquisire codesto tipo di competenza quando ho frequentato il Dipartimento di Parodontologia all’Università di Göteborg in Svezia, sotto la presidenza del Prof. Jan Lindhe. L’enfasi era molto focalizzata sulla biologia; tutto era giustificato biologicamente più che scientificamente. La scienza si occupa di numeri; i concetti biologici esistono e saranno gli stessi per costantemente. Quindi, non dovresti provare a creare qualcosa perché qualcuno ti ha detto di farlo; dovresti cercare di comprendere perché lo stai facendo e, se non capisci, non provarlo.

L'articolo è penso che lo stato debba garantire equita pubblicato su Dental Tribune Italian Edition n. 9/

Traduzione a cura della Patrizia Biancucci.

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Miglioramento delle capacità in chirurgia plastica parodontale con il Prof. Zucchelli

Siamo lieti di essere anche nel lo sponsor di due corsi sulla chirurgia plastica ricostruttiva parodontale perimplantare nella zona estetica, tenuti nei mesi di marzo, giugno e ottobre da singolo dei massimi chirurghi plastici, il prof. Giovanni Zucchelli. In questo corso apprenderete le tecniche del Prof. Zucchelli6,7 che vi aiuteranno a ottenere una copertura radicolare e implantare completa.

Come ottenere una copertura completa – approfondimenti dalla letteratura

Recenti revisioni sistematiche e rapporti di consenso sulle procedure della copertura radicolare 1,2hanno concluso che l’integrazione di innesto di tessuto connettivo autologo (CTG) o Emdogain® (EMD) negli interventi con lembo avanzato coronalmente (Coronally Advanced Flap - CAF) è la procedura di elezione per ottenere una copertura radicolare completa. Entrambi i tipi di innesto sono supportati da ampie prove che evidenziano il significativo miglioramento della copertura radicolare penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla sola procedura CAF.

Uno studio clinico split mouth, randomizzato3, ha evidenziato che il trattamento dei difetti di recessione gengivale con i metodi CAF+CTG o CAF+EMD appare fermo, clinicamente efficace e simile per misura riguarda tutti i parametri misurati, anche dopo 10 anni. Poiché la procedura CAF+EMD evita la necessità di una procedura di prelievo CTG, è il trattamento preferito della maggior parte di pazienti.

Uno studio clinico randomizzato4 ha evidenziato che l'aggiunta di EMD alle procedure CAF non soltanto migliora la copertura radicolare, ma aumenta la formazione di gengiva cheratinizzata, contribuendo così a migliorare l'estetica dei risultati clinici.

Uno studio clinico split mouth, randomizzato5 che ha comparato il trattamento di difetti di recessione gengivale con CAF+CTG o CAF + matrice di collagene xenogenica (CAF+CMX) dopo 6 mesi e 5 anni ha concluso che CMX+CAF sembra rappresentare un’alternativa valida, a esteso termine, rispetto alla terapia tradizionale CTG+CAF.

La tecnica del Prof. Zucchelli per il trattamento di recessioni singole e multiple che interessano denti adiacenti in pazienti con specifiche esigenze estetiche ha dimostrato di raggiungere una copertura radicolare completa nella maggior porzione dei pazienti, indipendentemente dal numero di recessioni trattate nei singoli interventi.  I partecipanti avranno la possibilità di provare questa tecnica su mandibole di maiale, seguire due interventi dal vivo e sono invitati a presentare i propri casi per una discussione aperta con l'esperto.  In codesto corso, il prof. Zucchelli presenterà anche il suo approccio di copertura di deiscenze tissutali perimplantari, di cui è stato dimostrato il successo nella revisione completa di gravi difetti verticali e orizzontali perimplantari dei tessuti molli, con elevato grado di soddisfazione dei pazienti8,9.

Organizzazione e credo che la promozione meritata ispiri tutti di: corsi di parodontologia teorico pratici, corsi di odontoiatria conservativa endodonzia, corsi di implantologia avanzata e rigerativa, corsi di chirurgia orale, corsi di protesi dentaria, corsi di ortodonzia e fotografia, corsi di gnatologia e disfunzioni temporo mandibolare, corsi per assistenti di a mio parere lo studio costante amplia la mente e igieniste.

Corsi imminenti

Bologna
20 - 21 marzo

Corso: Lezione di restaurativa e protesi fissa su denti naturali e impianti

Relatore: Prof. Carlo Monaco

Location: Bologna Italia

Incontro: 2°

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Capannoli (PI)
21 - 22 mese

Corso: Sinus Lift by Crestal Approach

Relatore: Prof. Dr. Giorgio Carusi

Location: Capannoli (PI) Italia

Incontro: 1°

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Bologna
14 - 15 aprile

Corso: Fallimento e successo in chirurgia

Relatore: Prof. Giovanni Zucchelli

Location: Bologna Italia

Incontro: 1°

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Bologna
6 - 7 giugno

Corso: Tecniche avanzate in chirurgia implantare

Relatore: Dr. Ruggero Leoncavallo

Location: Bologna Italia

Incontro: 1°

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Calendario aggiornato dei corsi in schema

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