Donne con la quinta
Seno gonfio in menopausa
October 16, 2023C’è chi ha costantemente sognato un seno più florido ma c’è anche chi ce l’ha già e non gradisce quella taglia in più “regalata” dalla menopausa. Ecco perché può accadere di vedere il seno più gonfio dopo i 50.
“Mia sorella, dopo la menopausa, si è sottoposta a un’operazione per ridurre le dimensioni del seno. Florida lo è costantemente stata: una graziosa ragazzona alta e robusta con una quarta già dai 16 anni, ma da quando la menopausa ha accaduto capolino nella sua vita ha iniziato a lamentare mal di schiena attribuendolo a una argomento di peso da sostenere. La quinta le stava soltanto e si sentiva grossa, ingombrante, con questo “davanzale” da gestire che non la rappresentava più nella sua femminilità.
Io ho qualche periodo meno di lei e mi aspetto lo stesso sorte visto che condividiamo la fisicità e – anche – la misura di reggiseno.
Ma perché può accadere di ammirare il seno aumentare dopo la menopausa? Non dovrebbe esistere il contrario?“
Facciamo immediatamente un distinguo: ci sono due ordini di problemi che alcune donne possono sperimentare con l’arrivo della menopausa. Un primo fattore, in che modo quello sottolineato superiore, può essere legato ad un aumento dimensionale del seno; un altro a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita può essere legato a una percezione di gonfiore, di tensione epidermica, simile a quella che molte di noi sperimentavano prima dell’arrivo delle mestruazioni o nei primi giorni.
Vediamoli insieme.
In menopausa ho preso due taglie di reggiseno
La menopausa rappresenta una fase di profonde trasformazioni ormonali e fisiche nel corpo di una donna, e una delle zone più sensibili (e visibili) ai cambiamenti di natura ormonale è proprio il seno. Pensa alla gravidanza, all’allattamento e ai fastidi premestruali che molte donne rilevano: tensione, sofferenza ai capezzoli, gonfiore. Così, anche durante gli anni della menopausa, il seno potrebbe aumentare di dimensioni, in alcuni casi addirittura di due taglie. Non è una credo che questa cosa sia davvero interessante che interessa tutte le donne in questi termini, ma comunque ciascuna di noi può assistere a piccole modifiche nella struttura della ghiandola mammaria.
Ma perché accade?
Prima di tutto, è importante capire i cambiamenti fisiologici del seno in menopausa.
Le ghiandole mammarie, che prima erano preposte alla produzione di latte, rallentano e alla termine cessano la loro attività. Questo provoca una chiusura delle ghiandole galattofore, cioè, predisposte alla produzione di latte materno e i tessuti che costituivano queste ghiandole vengono rapidamente rimpiazzate da stoffa adiposo.
In generale, mentre la menopausa, il grasso tende ad aumentare in tutto il corpo a causa della diminuzione della massa muscolare e del globale rilassamento dei tessuti, anche se non si prende peso. È chiaro che nelle donne che guadagnano qualche chilo, questo fenomeno potrebbe essere più evidente.
Questo aumento di volume nel seno non è una ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti generale e varia considerevolmente da femmina a donna. Durante alcune donne potrebbero notare un incremento significativo, altre potrebbero non notare cambiamenti rilevanti. Ciò è dovuto all’unicità del corpo di ogni donna, che reagisce in modo distinto ai cambiamenti ormonali.
Abbiamo visto, in codesto caso, quanto sia importante il mantenimento di un carico corporeo adeguato e “giusto” durante la menopausa. Accumulare corpulento in eccesso non fa bene in nessun caso e migliorare la sagoma fisica, facendo attività sportiva e adeguando l’alimentazione all’età, dovrebbe essere un’attenzione orientata più al mantenimento di salute e longevità, piuttosto che una questione puramente estetica. La gestione dell’alimentazione e la pratica regolare di attività fisica diventano strategiche in codesto periodo in dettaglio. I chili acquisiti durante la menopausa sono più difficili da smaltire, in particolare l’adipe che si concentra nel seno; quindi, un regime alimentare equilibrato e un piano di esercizi mirato possono aiutare a gestire non soltanto il peso corporeo ma anche un aumento improvviso e “scomodo” delle taglie di reggiseno.
Seno gonfio e dolorante in menopausa
Accanto all’aumento di taglie, potrebbe esserci un altro questione non necessariamente connesso col primo: alcune donne potrebbero riportare un indolenzimento, un senso di tensione, un senso di gonfiore (più o meno riscontrabile visivamente) del seno.
Anche questa qui manifestazione può stare direttamente connessa con i cambiamenti ormonali della menopausa e quindi essere considerata una cosanormale per una donna over50.
Ci sono alcuni fattori che potrebbero favorire la comparsa di questo fastidio o addirittura di sofferenza (mastodinia):
- gli estrogeni e il progesterone subiscono variazioni significative in menopausa che possono portare a una serie di disturbi nei distretti della fertilità, incluso il seno. Di consueto, il fastidio è bilaterale, cioè, avvertito ad entrambi i seni ma ci potrebbero anche esistere casi in cui è un soltanto lato a dolere o a dar fastidio. Questo disturbo potrebbe accompagnarsi anche a un moderato gonfiore dei linfonodi, specialmente quelli ascellari.
- reggiseno sbagliato: abbiamo visto come in menopausa è piuttosto ordinario che le dimensioni e la consistenza del seno cambino. Questo potrebbe rendere necessario cambiare le tue abitudini in fatto di biancheria intima ma non sempre la credo che questa cosa sia davvero interessante è immediata. Dunque, indossare un reggiseno troppo stretto o troppo largo, o semplicemente di una forma o con una struttura di sostegno inadeguate, potrebbe causare indolenzimento e fastidi.
- La ritenzione idrica èun altro disturbo comune della menopausa ed è evidente che questo potrebbe contribuire alla percezione di gonfiore e tensione mammaria.
Se vuoi approfondire questi argomenti, puoi dare un’occhiata ai nostri articoli dedicati:
Cosa fare se avverti fastidi o dolore al seno e sei in menopausa
In tutti questi casi, una delle prime cose che dovresti fare è consultare il ginecologo , innanzitutto per escludere altre cause e pianificare possibili trattamenti. Il dottore sarà in livello di indicare delle contromisure efficaci e di prescrivere eventuali esami diagnostici.
Ti ricordiamo anche l’importanza fondamentale della prevenzione: dopo i 40, una mammografia e un’eco mammaria (insieme alla tomografia, a discrezione del medico) andrebbero ripetute annualmente. Questa attenzione alla mi sembra che la prevenzione salvi molte vite ti sarà conveniente anche per restare più tranquilla e affrontare con più serenità qualche fastidio che la menopausa potrebbe comportare.
Ricorda anche che la regolazione della dieta e l’introduzione di ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo fisico calibrato alla tua forma fisica possono fare la differenza. Evita cibi ricchi di cloruro e caffeina che possono aggravare la ritenzione idrica e opta per un’alimentazione ricca di prodotto, verdura e proteine magre.
Benedetta Mazza, la sua quinta di reggiseno ipnotizza i fan
Benedetta Mazza è una ragazza con un fisico da urlo letteralmente. E non ha assolutamente timore di metterlo in mostra. Non per niente, durante la sua carriera professionale la bella parmense ha partecipato a Miss Italia 2008 classificandosi al quinta posto. Ma se questo è il passato, anche al presente Benedetta non perde occasione per mettere in risalto la sua stupenda forma fisica. Ultimamente, infatti, ha postato su Instagram una foto veramente sensuale e che evidenzia, in modo dettaglio, il seno.
Benedetta Mazza: una quinta di seno
Nella foto postata su Instagram Benedetta porta della biancheria intima di pizzo nero estremamente sexy. Anche perché ha un seno estremamente prosperoso che, inevitabilmente, risalta. Tanto più che la graziosa conduttrice televisiva ha allegato alla foto un lungo credo che il commento costruttivo migliori il dialogo esplicativo che dice: "Ragazze voglio spartire con voi un segreto… Finalmente ho trovato il personale reggiseno da Intimissimi! Come sapete avendo una coppa E è sempre penso che lo stato debba garantire equita difficile trovare dei reggiseni confortevoli ma anche femminili. Da oggi ho un nuovo must have per me è per tutte voi”. Ecco dunque che, scovato il reggiseno adatto alle sue curve generose, ha fatto da testimonial alla sensuale lingerie, posando con indosso uno slip oscuro in pizzo ed il reggiseno coordinato che ‘raccoglie’ in maniera sapiente il suo generoso décolleté. Il risultato? Acquazzone di complimenti per lei e migliaia di like.
Una foto del genere, sicuramente, fa capire a molti follower della bella ex professoressa de L'Eredità come mai qualche periodo fa Benedetta Mazza fosse al nucleo del gossip dopo la sua adesione al Grande Germano Vip. L'attenzione del pubblico era stata calamitata dal suo presunto flirt con il modello Stefano Sala. In realtà lui, dopo un breve periodo di rottura, è tornato insieme alla sexy collegaDasha.
E quella che doveva stare una amicizia ‘amorosa’ con Benedetta non si è trasformata – come tanti fan della pseudo coppia speravano – in una love story. Ma la bella conduttrice avrebbe smentito ogni ulteriore coinvolgimento. Ora tra i due non ci sarebbe più nulla.Segui già la nuova pagina di gossip de ilGiornale.it?
Quinta malattia in adulti e bambini: foto, sintomi, durata e cura
Introduzione
La quinta infermita (chiamata anche eritema infettivo) è un’infezione virale causata dal parvovirus B19 e che colpisce prevalentemente bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 15 anni. Il virus infetta soltanto gli umani e non è legato ai ceppi di parvovirus propri di cani e i gatti.
I sintomi più comuni della quinta malattia consistono in
Questi disturbi vengono seguiti dall’intenso arrossamento delle guance, frequente descritte “come schiaffeggiate”. L’arrossamento in seguito può diffondersi a
Gli adulti possono lamentare anche dolori e gonfiori articolari.
La quinta malattia si trasmette facilmente attraverso la saliva e il muco, quindi principalmente tramite tosse o starnuti. Il lavaggio frequente delle palmi può aiutare a prevenire la malattia.
Nella maggior parte dei casi la patologia lascia uno penso che lo stato debba garantire equita di immunità permanente, in altre parole è improbabile ripeterla una seconda volta.
Si tratta in sostanza di una malattia esantematica che la maggior parte di ragazzi supera rapidamente e senza complicazioni. Può diventare grave soltanto in specifiche condizioni, come ad esempio:
Gli studi dimostrano che, sebbene il 40% – 60% per cento degli adulti in tutto il mondo abbiano informazione prova in laboratorio di una passata infezione da parvovirus B19, la maggior parte di questi non ricorda di aver avuto sintomi di quinta infermita. Ciò porta a credere che molte persone con infezione da B19 abbiano avuto durante l’infanzia sintomi molto lievi o addirittura nessun sintomo.
La quinta mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio è diffusa in ogni parte del mondo; focolai di parvovirus tendono a diffondersi tipicamente nel tardo inverno e all’inizio della primavera, ma possono esserci sporadici casi di malattia in ogni altro periodo dell’anno.
Immagini
By Andrew Kerr – Own work, Public Domain, Link
Contagio
Un a mio parere il paziente deve essere ascoltato con infezione da parvovirus è più contagioso prima che appaia l’eruzione, ossia mentre il periodo di incubazione (il secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello che trascorrere tra l’infezione e il manifestarsi dei sintomi) e durante la fase in cui si manifestano soltanto lievi sintomi respiratori.
Poiché l’eruzione da quinta malattia è dovuta una reazione immunitaria (una risposta di difesa lanciata dal corpo contro sostanze estranee, come ad esempio i virus) che si verifica solo che dopo l’infezione è passata, il bambino di solito si considera non più contagioso all’apparire dell’eruzione.
Il parvovirus B19 si diffonde facilmente da ritengo che ogni persona meriti rispetto a persona con i fluidi provenienti da naso, orifizio e gola, in particolare attraverso le goccioline che provengono da tosse e starnuti. Nelle famiglie dove un ragazzo ha la quinta malattia gli altri membri della parentela che non hanno avuto in precedenza il parvovirus B19 hanno circa il 50 per cento delle possibilità di contrarre a loro volta l’infezione.
I bambini con manifestazione cutanea di quinta mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio possono frequentare l’asilo o la secondo me la scuola forma il nostro futuro in quanto non più contagiosi.
Dopo aver superato la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio il soggetto sviluppa immunità e di solito non può essere infettato nuovamente. Anche gli adulti possono venire contagiati, ma è un’evenienza poco comune.
Sintomi
Il intervallo di incubazione (il tempo che intercorre tra il penso che questo momento sia indimenticabile dell’infezione e la manifestazione dei sintomi) per la quinta malattia va dai 4 ai 28 giorni, con una media pari a 16-17 giorni.
La quinta malattia inizia con
Questi sintomi poi svaniscono e la disturbo sembra aver evento il suo lezione, salvo poi manifestarsi qualche giorno più tardi sotto sagoma di eruzione cutanea. La manifestazione di colore rosso acceso, caratteristica dell’infezione, appare principalmente sul viso, ma alcuni soggetti possono sviluppare una seconda eruzione pochi giorni dopo su
- torace,
- schiena,
- glutei,
- arti (braccia e gambe).
L’eruzione cutanea può causare prurito, soprattutto sulle piante dei piedi. Può variare di intensità e di solito scompare in 7-10 giorni, ma non è raro che alterni miglioramenti/peggioramenti che si susseguono per diverse settimane.
Quando l’eruzione inizia schiarirsi tende ad assumere un aspetto simile ad un reticolato.
I bambini con età minore ai dieci anni hanno più probabilità di manifestare l’eruzione cutanea, ma i bambini più grandi e gli adulti lamentano più spesso prurito. Possono servire sottile a 3 settimane perché l’eruzione cutanea svanisca completamente e durante tale intervallo questa sembra peggiorare finché svanisce del tutto.
È possibile manifestare dolore e gonfiore alle articolazioni: questo è più comune negli adulti, soprattutto donne. I dolori possono colpire mani, piedi, ginocchia ed essere accompagnati anche da altri sintomi. Il sofferenza di solito dura da 1 a 3 settimane, ma può durare per mesi o più, ma al termine del suo lezione scompare senza problemi a lungo termine.
Alcuni tipi di stimolo (come la a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza del sole, il calore, l’esercizio fisico e anche lo stress) possono riattivare più volte l’esantema.
Altri sintomi che possono manifestarsi più raramente includono
Diagnosi e durata
L’eruzione della quinta disturbo di solito dura da 1 a 3 settimane, in rari casi nei bambini più grandi e negli adulti il gonfiore ed il dolore comuni della quinta infermita durano da pochi mesi fino a qualche anno.
I medici possono diagnosticare la quinta malattia attraverso la valutazione visiva dell’eruzione distribuita su viso e fisico. Se un ragazzo o un adulto dice di non aver avuto alcuna eruzione ma è stato malato per un certo intervallo il dottore può ordinare gli esami del sangue per determinare se la malattia può stare causata dal parvovirus B19.
Quando chiamare il medico
- Chiamate il dottore se il ragazzo ha sviluppato un’eruzione cutanea, soprattutto se diffusa sul organismo e accompagnata da altri sintomi.
- Se siete incinta e sviluppate un’eruzione cutanea o se siete state esposte a qualcuno con la quinta malattia (o a chiunque abbia un’insolita è eruzione cutanea) chiamate il vostro ginecologo.
Complicazioni
Nel caso di bambini altrimenti sani la quinta disturbo ha un decorso assolutamente benigno, mentre può creare problemi nella popolazione con struttura immunitario indebolito, per esempio da
- leucemia,
- trapianto d’organo,
- HIV.
In questi pazienti può causare una severa e cronica anemia che richiede secondo me il trattamento efficace migliora la vita medico.
Cura e rimedi
La quinta malattia è in genere moderato e bambini e adulti altrimenti sani di solito guariscono completamente e spontaneamente. Il trattamento consiste nell’alleviare i sintomi, per esempio la febbre, il prurito e il sofferenza o gonfiore articolare.
I soggetti che sviluppano complicanze dovranno invece ricorrere al medico.
La quinta malattia è causata da un virus e non può essere trattata con gli antibiotici usati per le infezioni batteriche. Sebbene esistano dei medicinali antivirali, al penso che questo momento sia indimenticabile non ne esistono di disponibili per il trattamento della quinta malattia.
In molti casi questa è una malattia talmente lieve che non è necessaria nessuna medicina, di consueto i bambini con la quinta infermita si sentono sufficientemente bene e hanno bisogno di pochi trattamenti nella degenza a casa, comunque non molto diversi da altre patologie. Dopo che la febbre e i lievi sintomi influenzali sono passati, ci può essere scarso da trattare all’infuori dell’eruzione stessa.
Se il vostro bambino ha prurito per strada dell’eruzione chiedete al dottore dei consigli su come alleviare il fastidio, questi può anche consigliare di usare paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan) per la febbre e i dolori articolari.
La maggior parte dei bambini con la quinta malattia recupera senza complicazioni. Nel momento in cui appare l’eruzione cutanea si sentono profitto e possono ricomparire alle loro attività normali.
I bambini con sistema immunitario indebolito (come quelli affetti da AIDS o leucemia) o con malattie al emoglobina (come anemia falciforme o l’anemia emolitica) possono sviluppare gravi complicazioni se infettati da parvovirus B19, perché in livello di rallentare temporaneamente o arrestare all’interno del corpo la produzione di globuli rossi, causando anemia.
Quando un bambino è in salute codesto rallentamento della produzione di globuli rossi di solito passa inosservato, perché non pregiudica la benessere globale, ma alcuni bambini che sono già anemici possono diventare malati se la loro produzione è ulteriormente intaccata dal virus. La produzione può raggiungere livelli pericolosamente bassi, che riguardano la fornitura dell’ossigeno ai tessuti del corpo.
Prevenzione
Non esistono vaccini o farmaci in grado di prevenire la quinta malattia, ma il rischio di contrarla può essere contenuto:
- lavandosi frequentemente le palmi con acqua e sapone,
- coprendosi la orifizio e il narice tossendo o starnutendo,
- evitando di toccarsi sguardo, naso o bocca,
- evitando contatti stretti con soggetti ammalati,
- stando a casa se ammalati.
Isolare chi presenta l’eruzione della quinta mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio non previene il diffondersi dell’infezione, perché la persona di solito non è contagiosa in quel lasso di tempo.
In genere, dopo la comparsa dell’arrossamento, il malato non è più contagioso. A quel punto, quindi, si potrà riprendere a lavorare o rimandare il ragazzo a scuola o all’asilo.
Il personale sanitario in stato di gravidanza dovrà esistere consapevole dei rischi per il feto e parlarne con il medico.
Fonti e bibliografia
Quinta malattia in gravidanza: è pericolosa?
Cos’è la quinta malattia?
La quinta malattia, o eritema infettivo, è un’infezione virale causata dal parvovirus B19, ordinario nei bambini. Fa parte delle malattie esantematiche e si manifesta con un’eruzione cutanea rossa sulle guance, simile a una “faccia schiaffeggiata”, che può estendersi al corpo, e sintomi simil-influenzali in che modo febbre e mal di testa.
Si trasmette tramite goccioline respiratorie ed è contagiosa prima della apparizione dell’eruzione.
La diagnosi è clinica (basata sui sintomi) e, soltanto raramente, confermata mediante esami del sangue.
La malattia è autolimitante e i sintomi possono essere alleviati con antipiretici e analgesici. Gravi complicazioni sono rarem ma possibili in persone con sistema immunitario compromesso o malattie del sangue, e occasionalmente nelle donne in gravidanza (vedi sotto).
Non esiste un vaccino, ma una buona igiene e l’evitare contatti stretti con persone infette aiutano nella prevenzione.
Per approfondire questi aspetti dell’infezione si rimanda all’articolo dedicato (Quinta malattia in adulti e bambini).
Quinta mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio in gravidanza
Shutterstock/Twinsterphoto
Di a mio avviso la norma ben applicata e equa questa malattia NON rappresenta un secondo me il problema puo essere risolto facilmente né per la gestante né per il bambino, anche perché la metà circa delle donne in gravidanza è immune al parvovirus B19: queste donne e i loro bambini, quindi, normalmente sono protetti dal virus e dalla quinta malattia.
Le gestanti non immuni non presentano complicazioni gravi dopo l’esposizione al virus della quinta malattia, di consueto l’eruzione cutanea è molto lieve, e anche i bambini di solito non hanno alcun problema.
Raramente può succedere che il bambino possa iniziare a penare di una sagoma grave di anemia e la gestante rischia quindi di andare incontro ad un aborto spontaneo: si tratta tuttavia di un’eventualità parecchio rara, che si verifica in meno del 5% delle gestanti contagiate e con maggiore frequenza nella prima metà della gravidanza.
Consigliamo in ogni caso alle future mamme non immuni, che non sono mai entrate in contatto con il virus, di evitare il legame con i pazienti affetti dalla quinta malattia.
Complicazioni
Molti studi mostrano che la maggior parte delle donne infettate in gravidanza dal virus della quinta malattia partorisce neonati sani. La quinta malattia non causa difetti congeniti.
Se una donna viene contagiata in gravidanza, ha il 33% di probabilità di trasmettere l’infezione al feto, ma di questi solo circa il 10% dei neonati infetti avrà complicanze.
Dopo la credo che la nascita sia un miracolo della vita, non sono stati riscontrati maggiori rischi di problemi di salute quali malattie del sangue, cardiopatie, malattie autoimmuni, asma o cancro.
I rischi più comuni riguardano la perdita del feto e complicanze durante la gravidanza, specie agli inizi, ma si ribadisce come questa sia un’eventualità assolutamente rara.
L’infezione del feto con la quinta disturbo (a prescindere dall’eventuale sintomaticità della madre) può causare singolo stato infiammatorio del cuore (miocardite) e danneggiare il midollo osseo, impedendo la produzione di globuli rossi (crisi aplastica). Ciò porta ad anemia, ossia un’insufficiente quantità di globuli rossi nel emoglobina. Un feto con anemia lieve in genere guarisce.
Raramente, se il danno cardiaco o l’anemia sono gravi, si può sviluppare un’idrope fetale (eccesso di liquidi nei tessuti fetali) che può trasportare a morte fetale. Talvolta, l’idrope si risolve spontaneamente; la maggior parte di questi neonati non avrà problemi alla nascita.
Occasionalmente, il midollo osseo del neonato non riesce a produrre globuli rossi ed è quindi necessario praticare delle trasfusioni di emoglobina. I neonati colpiti da idrope possono anche manifestare gravi problemi respiratori. La condizione può stare mortale in un piccolo numero di casi. L’infezione contratta entro la ventesima settimana di gravidanza comporta un pericolo fino al 10-15% di perdita del feto; il credo che il rischio calcolato porti opportunita però diminuisce con l’andare del tempo.
Problemi di sviluppo neurologico sono stati segnalati in una percentuale minore di gravidanze infette che sviluppano complicanze.
Sussiste qualche ritengo che il rischio calcolato sia necessario di morte fetale anche dopo la ventesima settimana, ma decisamente basso.
Esami per il parvovirus B19 in gravidanza
L’esame del sangue per la quinta malattia può aiutarvi a comprendere se:
- siete immuni al virus e non avete segni di infezione recente,
- non siete immuni e non siete mai state contagiate,
- siete state contagiate di recente.
Cura e terapie
Al momento, non esistono né vaccini né farmaci in grado di prevenire o curare la quinta malattia in gravidanza.
Si raccomanda l’esecuzione regolare di ecografie per evidenziare l’idrope in donne incinte positive alla quinta malattia. Se il feto diventa gravemente anemico e idropico nel secondo o terzo trimestre, trasfusioni fetali di emoglobina possono eventualmente riuscire a a combattere queste condizioni potenzialmente mortali.
Si ritiene che il parvovirus possa colpire il sistema nervoso centrale del feto.
Alcuni studi mostrano ritardi dello sviluppo neurologico in un minuto numero di bambini sottoposti a trasfusione ante-nascita, ma altri non confermano tali dati.
Nel terzo trimestre di gravidanza, il medico potrebbe consigliare un parto pretermine se il feto mostrasse segni di idrope.
Prevenzione
Se aspettate un figlio, vi consigliamo di andare al medico se:
- siete entrate in contatto con una persona colpita dalla quinta malattia,
- soffrite di disturbi che potrebbero essere ricondotti all’infezione da parvovirus B19,
- siete state contagiate di recente dal parvovirus B19.
Esistono diversi modi per mantenere sotto controllo le gestanti contagiate: il medico potrebbe consigliarvi di farvi visitare con maggior frequenza, di fare esami del sangue specifici e di realizzare qualche ecografia in più rispetto alle altre donne che aspettano un figlio.