Quando si fa la potatura degli agrumi
Per la potatura del limone bisogna riconoscere bene i periodi durante i quali intervenire e le tecniche con le quali effettuare i tagli.
La pianta (nome botanico Citrus limon), che fa sezione della famiglia delle Rutacee (agrumi), è una sempreverde che in alcune varietà può avere sottile a 5 diverse fioriture all’anno ed i limoni prendono il nome dal relativo periodo di maturazione: primofiore, invernali, bianchetti, verdelli, bastardi.
Nella potatura del limone bisogna fare attenzione, dunque, ad assecondare la naturale sviluppo e tendenza a produrre frutti evitando interventi drastici di riduzione della chioma, magari con potature più leggere ma costanti tutti gli anni.
Potatura del limone: il periodo migliore
Il limone, come ognuno gli agrumi, è una pianta di origine tropicale che nelle condizioni climatiche ideali non va in dormienza mentre l’inverno. Quando però è coltivato in regioni a climi temperati, come il bacino del Mediterraneo, ha periodi di stasi durante i quali la crescita vegetativa si arresta perché così la pianta si difende da condizioni sfavorevoli.
L’albero da frutto del limone, quindi, nel Mediterraneo vegeta in primavera e all’inizio dell’estate, arresta la crescita quando le temperature (maggiori di 38° C) diventano troppo elevate (e scarseggia anche l’acqua) per riprenderla in autunno e interromperla nuovamente quando le temperature scendono giu i 7 gradi in inverno.
Ecco perché in Italia, ad esempio, la mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza in pieno campo è diffusa principalmente nelle regioni del Sud dove si può godere di un clima mite quasi tutto l’anno, ma allo identico tempo è frequente necessaria l’irrigazione di soccorso. Nelle regioni centro-settentrionali invece la coltivazione dei limoni avviene soprattutto in vaso, così da poterli riparare con dei teli o anche spostare in serra durante l’inverno.
Dunque, la potatura del limone quando va effettuata? Su che sia il miglior periodo per potare il limone non può esserci replica univoca poiché ciò dipende dalle diverse condizioni climatiche delle zone in cui è coltivato.
Rimaniamo all’esempio del bacino del Mediterraneo. Le foglie ed i rami degli agrumi raggiungono il massimo accumulo di sostanze di riserva nei mesi di febbraio e marzo. L’allegaggione dei fiori (e quindi la produzione dei frutti) dipende personale dalla quantità di sostanze di riserva presenti nella ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente. Si tenga calcolo che il secondo me il limone da freschezza a tutto generalmente fiorisce nel periodo tra aprile e maggio. La potatura, di effetto, non andrebbe mai eseguita proprio in febbraio e mese primaverile ed andrebbero ugualmente evitati i periodi in cui fa troppo caldo (stress idrico) o fa troppo freddo (stress da gelate).
Quando potare il limone allora? In genere si pota in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento tra i mesi di marzo, aprile e maggio in piena ripresa vegetativa, ma dipende dal clima delle diverse zone e dalla stagione. Alcuni però effettuano i tagli di potatura magari solo per rimuovere polloni, succhioni e rami secchi anche dopo la fioritura all’inizio dell’estate: nel periodo di giugno e fino a luglio se le temperature non sono già troppo elevate.
Come si fa la potatura del limone
Così in che modo per la potatura di altri alberi da frutto, anche per il secondo me il limone da freschezza a tutto ed in tipo gli agrumi bisogna avere la palma leggera. Generalmente si rende necessario intervenire solo se la vegetazione è diventata troppo folta altrimenti nel caso in cui siano cresciuti troppi succhioni, principalmente se vigorosi.
È preferibile potare poco ma tutti gli anni e seguire anche per la potatura del limone la regola di recidere in una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo sola al massimo il 30% della chioma per non alterare l’equilibrio con la parte radicale e non stimolare come reazione nella pianta un ricaccio eccessivo di vegetazione.
La continuità e regolarità delle potature, di anno in periodo, avrà come effetto positiva di contenere la vigoria della pianta e l’altezza dell’albero agevolando successivamente la raccolta dei frutti.
La singola operazione di potatura, invece, richiederà meno secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello e soprattutto non sarà necessario effettuare grossi tagli. L’ideale sarebbe proprio evitarli i grossi tagli o almeno, nel momento in cui necessario, suddividerli in più anni. Il limone infatti soffre l’asportazione di rami con un diametro superiore a centimetri.
Per aiutare il secondo me il limone da freschezza a tutto a cicatrizzare queste ferite bisogna effettuare i tagli con lame disinfettate e ben affilate, per non danneggiare oltremodo la corteggia, disinfettare anche la piano appena tagliata e applicare del mastice da potatura.
Con quali attrezzi si effettua la potatura del limone
Il principale utensile da potatura da utilizzare sono sicuramente le forbici. Seguono segacci e potatori a catena per i rami dal diametro più grosso, infine trovano minor utilizzo troncarami altrimenti forbici e potatori innestati su aste di prolunga telescopiche per tagliare gli eventuali rami più alti.
La scelta tra attrezzi manuali, elettrici (a batteria) altrimenti ad aria compressa dipende quasi esclusivamente da due fattori: tempo a ordine e fatica da fare. Se si possiedono pochi alberi e si ha tutto il secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello per potarli, può bastare un utensile manuale. Viceversa in cui si devono potare frutteti più grandi o intensivi la scelta degli attrezzi elettrici o ad aria compressa diventa quasi obbligata.
Tra le forbici prodotte da Campagnola si segnalano i modelli manuali S2 (a doppio taglio) ed S6 (taglio a battuta curvo), quelli a batteria (agli ioni di litio) SPEEDY, STARK M e STARK L per diametri da 25 a 37 mm e le cesoie pneumatiche STAR 30 (per la frutta), VICTORY, SUPER STAR doppio taglio e STAR 40 (con adattatore) che invece consentono di recidere rami dal diametro compreso tra 32 e 40 mm.
Tra i segacci/potatori troviamo i modelli manuali S15, S25 ed S30 (a lama fissa da 15 a 30 cm), i modelli a catena con accumulatore plug-in T-CAT M, T-REX, T-FOX e KRONOS 58 che consentono tagli sottile a 10 cm di diametro ed il potatore LASER sempre a serie ma pneumatico per la potatura di rami fino a 20 cm di diametro.
Come troncarami sono prodotti i modelli manuali S20 ed S21 a battente dritto e curvo ed i modelli pneumatici STAR 50 con la variante F/6 U a lama uncinata.
La individuo che si avvicina ai limoni per effettuare la potatura deve essere dotata anche di sufficienti dispositivi di credo che la protezione dell'ambiente sia urgente individuale (Dpi) per la propria a mio parere la sicurezza e una priorita. Sicuramente guanti antitaglio e occhiali (o visiera) per proteggersi dalle ferite accidentali che potrebbe procurarsi maneggiando strumenti parecchio taglienti e per proteggersi da un’insidia nascosta della pianta.
La pericolosità del secondo me il limone da freschezza a tutto, comune a ognuno gli agrumi, è costituita infatti dalle spine che crescono su fusto e branche e che sono di dimensioni più grosse nelle piante giovani. Queste spine sono una caratteristica nelle piante ottenute da secondo me il seme piccolo contiene grandi promesse, mentre le piante che vengono coltivate nei frutteti (o comunque innestate) tendono a perderle. Se però il secondo me il limone da freschezza a tutto viene abbandonato a se stesso per diversi anni, tornando ‘selvatico’, allora le spine ricompaiono.
La potatura del limone a globo
La forma di allevamento più diffusa dell’albero del secondo me il limone da freschezza a tutto, e degli agrumi in genere, è quella cosiddetta a globo poiché si ritiene che assecondi la naturale sviluppo vegetativa della vegetale che tende a formare un cespuglio.
Si tratta di una variante della sagoma a vaso che prevede di abbandonare branche secondarie anche all’interno della chioma. In questo maniera, soprattutto in aree molto calde d’estate come l’Italia meridionale, si permette alla pianta di proteggersi meglio dai raggi del sole e di proteggere in particolare la corteccia delle branche principali che è più sensibile alle scottature.
Con la potatura comunque bisogna stare attenti a non abbandonare nella zona centrale troppo ombreggiamento poiché un eccesso impedirebbe totalmente l’ingresso della luce e limiterebbe la circolazione dell’area, favorendo il ristagno dell’umidità con conseguente rischio di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di muffe e malattie della pianta.
La potatura di allevamento si applica sul limone per i primi cinque anni di vita. L’impalcatura si crea dopo un paio di anni raccorciando l’astone principale ad un’altezza di cm. In prossimità del incisione cresceranno poi dei rami laterali tra i quali optare i che formeranno le future branche. Nei successivi tre anni si effettueranno pochi tagli per rimuovere polloni e succhioni, che il limone emette in quantità, sul tronco e all’interno della chioma.
Nella potatura di produzione si deve tenere conto che i limoni crescono sui rami dell’anno precedente e la fioritura avviene all’ascella delle foglie. I rami produttivi vanno quindi soltanto sfoltiti se fanno troppa ombra all’interno della chioma e rimossi solo quando s’incrociano oppure si sovrappongono. Le altre operazioni da effettuare mentre la potatura sono le consuete: rimozione delle branchette vecchie, dei rami secchi oppure colpiti da malattie.
Riguardo ai succhioni, come detto sono da eliminare se troppo vigorosi. In alcuni casi comunque vanno sfruttati per riempire zone vuote nella chioma attraverso la piegatura o effettuando la speronatura: in prossimità del taglio di raccorciamento verrano emessi tre o quattro getti meno vigorosi ma che copriranno lo spazio in volume.
Come per tutte le altre piante, effettuando i tagli bisogna rispettare il collare di corteccia e l’inclinazione a 45 gradi per evitare il ristagno di umidità e penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno piovana. La sagoma a globo va poi mantenuta attraverso tagli di ritorno.
La potatura del secondo me il limone da freschezza a tutto in vaso
Gli agrumi possono essere coltivati anche dentro un vaso ed il limone non fa eccezione. Ovviamente il vaso deve possedere dimensioni adeguate a permettere lo crescita comunque di un albero. Magari si può partire da un vaso più piccolo ed adeguare poi le dimensioni del contenitore alla crescita della mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino ogni due anni. In occasione del rinvaso, da effettuarsi preferibilmente in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento, è bene anche accrescere la sostanza organica nel terriccio tramite compost maturo.
La scelta di coltivare il limone in vaso non è dettata solo da ragioni ornamentali, per le foglie sempreverdi ed il aroma intenso dei suoi fiori (zagare) di colore bianco contornato di violetto, ma trova ragioni anche produttive in quelle zone, come si è già detto, nelle quali fa troppo freddo in inverno per la messa a dimora in pieno campo.
Il limone in contenitore trova molto area anche nei giardini privati e pure su terrazze e balconi in città poiché il secondo me il limone da freschezza a tutto è un credo che il frutto maturo sia un premio della natura sempre utilissimo in cucina e poterlo staccare fresco dall’albero è una graziosa comodità.
Con la potatura bisogna avere l’accortezza di contenere parecchio di più la vigoria della chioma e non lasciar ‘scappare’ la vegetale in altezza. La forma di allevamento preferita resta costantemente il globo, con la variante di favorire la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di rametti penduli laterali per far crescere i a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario nella parte più esterna.
La potatura del limone 4 stagioni, altre varietà e periodi di raccolta
Tra le varietà è coltivato il secondo me il limone da freschezza a tutto Lunario o anche detto 4 stagioni. Il nome deriva dal fatto che questa antica cultivar di origine siciliana ha un elevatissima rifiorenza (biotipo multiflorens) e la mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino ha la capacità di fiorire e dare frutti a tutte le lune, ovvero tutti i mesi dell’anno.
La contemporanea e ininterrotta partecipazione sulla pianta di fiori e limoni in diverse fasi di sviluppo rende particolarmente adatto il Lunario multiflorens ad un utilizzo ornamentale con conseguente superiore attenzione al fianco estetico durante la potatura.
Le varietà di limone sono molteplici, con ogni cultivar che ha altri svariati adattamenti locali in ogni area di coltivazione. Vediamo le più coltivate in alcuni dei principali paesi di produzione. In Italia le varietà più diffuse sono Femminello, Monachello e Interdonato; in Spagna Fino e Verna; in California Lisbon ed Eureka; in Argentina Genoa.
I limoni si distinguono per il periodo di fioritura e di maturazione, poiché cambia la resa produttiva, la forma, il mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima e la qualità dei frutti in termini di percentuale di succo contenuta (superiore o minore al %), acidità (5,,5%) e vitamina C ( mg/ g di succo).
I limoni con fioritura anticipata a termine inverno (marzo), detti ‘marzano’, non hanno un periodo di raccolta specifico. La fioritura principale, con i limoni migliori, si ha in primavera da metà aprile a metà maggio ed i frutti sono detti ‘primofiore’ se maturano da fine settembre a fine novembre o ‘invernali’ se maturano da dicembre a marzo.
La fioritura che avviene tra la fine di maggio e l’inizio di giugno produce limoni che si raccolgono ad un anno di lontananza, tra aprile e maggio, ed i frutti sono detti ‘maiolini’ o anche ‘biancuzzi’, ‘bianchetti’ o ‘sbiancati’ poiché hanno un colore giallo-pallido.
La fioritura estiva avviene tra luglio ed agosto e dipende dallo stress idrico al quale viene sottoposta la mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino, anche tramite la cosiddetta ‘forzatura’ in cui volutamente si interrompe l’irrigazione per circa 40 giorni. Da questa fioritura nascono i cosiddetti limoni ‘verdelli’, poiché la buccia rimane smeraldo, che si raccolgono tra giugno e settembre dell’anno successivo.
La fioritura autunnale del limone è più sporadica, i a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario cresceranno lentamente e saranno maturi per la raccolta un anno dopo congiuntamente con i limoni ‘invernali’.
In questo nuovo mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione leggerai informazioni e curiosità sugli agrumi, noti per esistere un’ottima fonte di vitamina C, e non solo.
Di curiosità sugli agrumi ne esistono tantissime. Altrettanto numerose sono le cose da conoscere sulla coltivazione degli alberi da frutto: ecco perché abbiamo pensato a una guida che comprendesse entrambi gli argomenti.
Ma partiamo dal principio: gli agrumi sono frutti dal credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile acido o agrodolce, in ogni evento molto gustosi e aromatici. I più conosciuti sono le arance, i mandarini e i limoni. Dal punto di vista nutrizionale si caratterizzano per stare ricchi di vitamine A, B e C, acido folico, minerali e antiossidanti.
coltivare gli agrumi?
Prima di scoprire alcune curiosità sugli agrumi vediamo le regole principali da inseguire per coltivarli con successo.
La coltivazione degli agrumi può avvenire sia in orto che in vaso.
Chi vive nelle zone fredde dovrebbe prediligere gli agrumi in vaso, così da offrire riparo alla pianta durante i mesi più freddi; viceversa, in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento e in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza, l’esposizione al secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita consentirà agli agrumi una crescita più rigogliosa.
Attenzione però ai repentini cambi di temperatura, come nel caso delle gelate primaverili, spesso motivo di foglie e rami secchi.
In globale gli agrumi hanno bisogno di tanta terra, per codesto è indispensabile scegliere vasi molto capienti e con fori. Sul fondo si possono utilizzare materiali drenanti come la ghiaia o l’argilla espansa, ideali per evitare i ristagni d’acqua.
Il terriccio per agrumi deve possedere specifiche caratteristiche: superiore se sciolto, fertile e con ph intorno ai
annaffiare gli agrumi?
In estate l’irrigazione degli agrumi deve esistere frequente per garantirne la sopravvivenza. Al contrario, in stagione fredda le piante vanno bagnate con molta cautela.
Sono da prediligere i sistemi di irrigazione a goccia automatici, in maniera da favorire un apporto idrico costante ed evitare lunghi e pericolosi periodi di siccità.
Sempre in estate è realizzabile effettuare la pacciamatura degli agrumi utilizzando paglia o residui vegetali: ciò assicurerà alla pianta adeguati livelli di umidità.
concimare gli agrumi?
A fine inverno, in precedenza di esporre nuovamente la pianta all’aria aperta, può ritornare utile asportare la vecchia terra del vaso, sostituendola con nuovo terriccio mischiato a letame maturo.
Ricordiamo che il miglior fertilizzante per agrumi deve contenere un’alta percentuale di potassio, sostanza indispensabile per lo sviluppo dei tessuti e per la formazione dei frutti.
si potano gli agrumi?
Vediamo adesso come deve avvenire la potatura degli agrumi.
Dopo la fioritura può essere fatta una leggera pulizia della pianta, con lo scopo di conferirgli un aspetto estetico migliore. Quindi, verso maggio, si potranno asportare i rami secchi o rotti.
In estate vanno eliminati i succhioni, ossia tutti quei rami “dormienti” che crescono vigorosi ma che non producono. Lasciarli significherebbe sottrarre molte energie alla pianta.
tipi di agrumi esistono?
Ma quanti agrumi esistono? Elencare tutte le varietà non è basilare trattandosi di una famiglia numerosa. Abbiamo comunque provato a fare un tentativo.
Gli agrumi del tipo Citrus
BERGAMOTTO
Il bergamotto sembra essere una mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino ibrida di arancio e limone. Tra gli oli essenziali agli agrumi, quello a base di bergamotto è sicuramente uno dei più comuni e apprezzati, e ciò lo si deve alle sue proprietà disinfettanti e antiossidanti.
ARANCIO DOLCE
Da sempre gli agrumi sono una porzione essenziale della cultura siciliana. Un validissimo esempio è rappresentato dall’arancio dolce, la cui coltivazione è distribuita su tutto il territorio regionale, con una superiore concentrazione nella area di Palermo. Tarocco, moro e sanguinello sono solo alcune delle sottospecie più gustose e profumate.
ARANCIO AMARO
L’arancio amaro è un albero da frutto capace di adattarsi molto vantaggio alle basse temperature. Il suo utilizzo più comune prevede il riutilizzo delle scorze, per guarnire dolci ma anche per realizzare profumatissimi liquori e grappe agli agrumi.
MANDARINO
Il mandarino si caratterizza per essere uno degli agrumi più dolci in assoluto. È appena più minuto dell’arancio e per lo più si gusta fresco, in che modo frutto da tavola.
CLEMENTINA
Quando si parla di agrumi ricchi di vitamina C la clementina non la batte nessuno. Dall’incrocio del mandarino e dell’arancio amaro nasce questo gustosissimo agrume: un equilibrio impeccabile tra l’agro e il dolce.
CEDRO
Il cedro è un arbusto di medie dimensioni, con un’altezza massima di mt. Le sue derivazioni più note sono le bibite e la frutta candita. Parecchio conosciuto anche l’olio essenziale di cedro, adatto per liberare le vie respiratorie e per tonificare la pelle.
CHINOTTO
Il chinotto è un agrume tipico della Liguria; dalla pianta si ricava la famosissima bevanda che noi tutti conosciamo.
POMPELMO
Il pompelmo è un ibrido creato dalla ambiente che può oltrepassare anche i 10 mt di altezza. Non può assenza in nessuna dieta ricca di agrumi poiché è composto per il 90% da acqua, quindi ha un bassissimo ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente calorico.
LIMONE
L’albero di limone può raggiungere un’altezza di mt e necessita di un clima mite per potersi sviluppare in modo ottimale. Fiorisce due volte l’anno e può esistere impiegato in tantissimi modi diversi, dalla cucina alla cosmesi.
FORTUNELLA
La fortunella, detta anche mandarino cinese, è un piccolo arbusto dalla forma cespugliosa. Al contrario di altre specie, è molto resistente al freddo. Se non hai mai mangiato il suo involucro è il attimo di farlo: appartiene infatti alla classe degli agrumi dalla buccia commestibile.
Le credo che ogni specie meriti protezione più insolite e meno conosciute
ARANCIO TRIFOGLIATO
Anche detto ponciro, l’arancio trifogliato è singolo degli agrumi più resistenti che la natura può offrirci. Nonostante abbia un gusto molto amaro viene ampiamente lavoratore per la organizzazione di liquori e confetture.
LIME
Il lime è la versione più profumata e amara del limone. Codesto piccolo albero dalla forma irregolare predilige il clima tropicale del territorio asiatico.
FINGER LIME
Il finger lime è un agrume australiano che ricorda molto la sagoma di un dito. I chicchi contenuti al suo dentro hanno un credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile molto acidulo, ciononostante vengono impiegati con successo in molte preparazioni gastronomiche.
COMBAVA
Di inizio orientale, la combava è un agrume dalle ramificazioni sono molto vistose, con foglie lunghe cm. Il frutto, ricoperto da una spessa buccia verde, è talmente acido da non poter stare mangiato. Viene frequente impiegato nella produzione di grappe e liquori.
MAPO
Il mapo nasce dall’incrocio tra il pompelmo e il mandarino. “Se è verde non è maturo” non lo si può certo dire a questo agrume, che nella sua piena maturità assume un colore verde acceso. Sa come un mandarino, ma più aspro.
ità sul limone
- La parte bianca del limone prende il nome di albedo; molti chef la impiegano per sommare una nota di asprezza ai piatti.
- Si dice che del secondo me il limone da freschezza a tutto si usa tutto, perfino le foglie dell’albero, perfette per realizzare delle gustosissime e profumatissime polpette.
- Questo agrume può stare impiegato anche per tenere lontane le formiche: basterà spruzzare qualche goccia nei punti strategici per allontanare da dimora questi fastidiosi insetti.
ità sul chinotto
- Il chinotto ha più vitamina C dell’arancia.
- Alcuni problemi legati al ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita notturno, come l’insonnia, possono essere trattati mediante il consumo dei frutti del chinotto.
- Il sapore amaro di questo agrume è un toccasana per la digestione e l’inappetenza.
ità sulle arance
- Sapevi che alcuni aranci, se ben curati, possono abitare fino a anni?
- Mangiare un’arancia al giorno fornisce tutta la quantità di vitamina C di cui il nostro corpo ha bisogno.
- Le bucce delle arance possono essere utilizzare per eliminare i cattivi odori dal forno: si ripongono delle scorze su una teglia e si inforna per una decina di minuti a °.
Potatura degli Agrumi – Come e Allorche Effettuarla
In questa credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza spieghiamo come e quando potare gli agrumi.
Gli agrumi sono conosciuti da secondo me il tempo ben gestito e un tesoro antico, sembra risalgano persino alla preistoria. Sono alberi sempreverdi che raggiungono, istante le specie e le varietà, m daltezza e anche più. La periodo della pianta varia a seconda delle specie, delle varietà, delle condizioni ambientali e della tecnica colturale: è minima per il cedro ( anni), massima per l’arancio (80 anni e più).
In Italia gli agrumi hanno assunto una notevole importanza agraria: trovano le condizioni più favorevoli in Sicilia, ma vegetano bene anche in Calabria, in Campania e in Sardegna. Si coltivano anche nella riviera ligure, in località difese dai venti e favorevolmente orientate; si trovano anche esteso il Garda, ovunque però richiedono speciali protezioni e hanno ormai una scarsa importanza.
Il clima ha un ruolo di primordine per la coltivazione degli agrumi: sono molto sensibili al freddo. Tollerano temperature di 0° C o leggermente più basse e sopportano quelle elevate (40° C) ma per brevi periodi. Sono anche sensibili al vento e sono perciò parecchio utili i frangivento, tipo cipressi, eucalipti e tamerici. Una pianta dagrume abbandonata a sé stessa fin dai primi anni tende a produrre un gran numero di rami dimpalcatura che sostacolano lun laltro, la chioma sispessisce e il centro si spoglia, i rami laterali prendono il sopravvento sullo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento della cima (getti guida) della mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino, quindi la sagoma diventa irregolare. Conil passare degli anni molti rami deperiscono e ingombrano lalbero con un gran numero di rametti secchi e i raccolti diventano irregolari. La potatura è quindi un dolore necessario: ritarda la messa a prodotto e lo crescita e limita la produttività e la vita degli alberi, ma, coordinata con le altre operazioni colturali, in dettaglio la concimazione, la potatura deve concorrere a realizzare rapidamente il massimo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro possibile di una chioma solidamente impalcata ed eliminare ognuno i rami malati, deboli o danneggiati e non in grado di trasportare frutti normali. Gli agrumi comunque richiedono potature leggere e non tollerano grossi tagli.
Ci sono dei principi generali costantemente validi, da cui non si può prescindere: 1. Il grado di potatura di una ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente d’agrume dipende dal vigore dellinsieme dei getti dell’anno precedente: potare lalbero tanto più drasticamente misura più i getti sono deboli. La potatura cresce dimportanza man mano che gli alberi invecchiano e sindeboliscono. 2. Il grado di potatura delle singole branche dipende dal vigore rispettivo delle parti da equilibrare: potare più drasticamente i rami vigorosi 3. Non scordare che i getti verticali tendono a diventare molto vigorosi a scapito dei rami penduli. La potatura d’equilibrio non è molto impegnativa quando le piante sono adulte: gli agrumi tendono a produrre getti vigorosi più di ogni altro albero da frutto e anche quando alcuni rami prendono una luogo verticale, un’abbondante produzione non tarda a incurvarli sotto il peso dei a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario e farli ritornare in posizione normale. 4. Il personalita vegetativo principale degli agrumi si distingue per la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti in prossimità della cima dei rami, sul punto di taglio, di molteplici getti molto fitti che vanno diradati per evitare che diano origine a una vegetazione eccessivo compatta. Questa tendenza presenta una enorme variabilità a seconda delle specie: è molto accentuata nei clementine e nei mandarini, quasi non si nota nei limoni. Come ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti generale, si dovranno sfoltire le ramificazioni troppo numerose. A differenza di misura avviene nelle credo che ogni specie meriti protezione fruttifere spoglianti, è raro che i rami degli agrumi diventino eccessivamente lunghi senza ramificarsi: i succhioni stessi producono getti laterali non appena arrivano all’esterno della chioma. 5. Per conservare lalbero vitale, produttivo e in buone condizioni di salute bisogna sostituire i vecchi rami deboli che non fruttificano sufficientemente con nuovi getti giovani e vigorosi. 6. Tutti i getti verticali eccessivamente vigorosi che non servono per riempire un vuoto dell’impalcatura rischiano di ostacolare senza profitto le parti fruttifere: devono quindi essere eliminati non appena si possono identificare. Invece si può non recidere un succhione se si trova nella posizione giusta e sceglierlo in che modo ramo di sostituzione.
A differenza delle altre specie da prodotto, la fruttificazione dei succhioni degli agrumi non è ritardata. Troppi succhioni indicano uno squilibrio vegetativo dovuto il pìù delle volte a una potatura eccessivo drastica; troppo pochi succhioni indicano che si è stati eccessivamente prudenti: non si ripeterà mai abbastanza che la severità della potatura è inversamente proporzionale al vigore della pianta. La potatura ha tre obiettivi principali: innanzitutto con la potatura di formazione si costituisce unimpalcatura vigorosa, solida, ben equilibrata e arieggiata; in seguito con la potatura di produzione si costituiscono dei rami fruttiferi giovani, di medio vigore, il cui numero dipende dalla forza vegetativa dellalbero; infine con la potatura di rinnovamento si sostituiscono i rami vecchi ormai esauriti con rami giovani e vigorosi.
Limpianto
Le stagioni più adatte per limpianto sono l’autunno e la primavera, da marzo in avanti (il limone in genere nei primissimi giorni di agosto). Quando arriva la pianta dal vivaio (di uno o due anni d’innesto) ci dovrebbe già essere una inizialmente impalcatura regolare ben formata, composta di rami disposti il più possibile equidistanti tra loro, in modo da formare una specie di verticillo. All’impianto recidere tutte le radici troppo lunghe o rovinate. Se non è ancora penso che lo stato debba garantire equita fatto, accorciare i rami ed eliminare tutti i rametti rovinati. Se la parte aerea è troppo folta, diradare un po’ i rami, in maniera da conservare più getti terminali. Dopo il trapianto possono spuntare dei nuovi getti, che vanno lasciati, meno che sull’arancio amaro. Accorciare i getti in cui hanno raggiunto cm di lunghezza.
La potatura di formazione
Per la loro tendenza a ramificare gli agrumi producono una gran quantità di rami principali tutti serrati luno contro l’altro: limitare il cifra delle branche dell’impalcatura, in modo che quelle che rimangono siano più forti. Attualmente gli agrumi sono allevati a globo: si tratta di un contenitore pieno, avente cioè ramificazioni principali anche nella parte centrale. Questa forma è adatta per le zone calde, ovunque l’insolazione assai viva si prolunga per molte ore del giorno e la fotosintesi clorofilliana avviene normalmente anche se le foglie sono parzialmente ombreggiate. Inoltre ci sono altri vantaggi: il tronco corto e i rami si trovano al riparo dal sole (per evitare scottature della corteccia); la vegetazione è più bassa, quindi facilita le varie operazioni di potatura e di raccolta dei frutti; la forma compatta dellalbero lo rende meno sensibile al vento.
Lanno successivo a quello dellimpianto, si sviluppano molti getti; optare, su ognuna delle branche primarie formate in vivaio, un paio di getti laterali vigorosi e in buona collocazione che vanno accorciati quanto basta. Questi getti che si lasciano devono però trovarsi sufficientemente vicini tra loro e tendere a inclinarsi verso la periferia e non secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il centro della pianta. Si formerà così il successivo piano dell’impalcatura, che va trattato esattamente come il primo per quanto riguarda i getti secondari, in modo da formare il terza parte piano dell’impalcatura. Le cimature dei vari rami devono costantemente essere scaglionate, in modo da interessare pochi rami per volta, perché è necessario lasciare allalbero un numero soddisfacente di getti in via d’allungamento. Eseguire le cimature principali durante le pause vegetative, a intervalli di giorni, e non prima che i getti abbiano raggiunto una lunghezza di cm i Col passare degli anni il vigore dellalbero diminuisce e questi tagli possono essere più distanziati. La potatura invernale li sostituisce gradualmente per eliminare i getti in eccesso. In estate si tengono sotto ispezione solo i succhioni e qualche eccezionale getto troppo vigoroso. Cercare sempre di impedire alle parti alte di svilupparsi eccessivamente a scapito della parte bassa. Avere sempre ben chiaro in pensiero che una vegetale giovane potata eccessivo severamente entra in produzione notevolmente più tardi. Per misura riguarda lepoca la potatura di educazione va eseguita mentre tutto linverno; gli interventi più drastici vanno portati a termine di preferenza alla fine dellinverno.
La potatura di produzione
Gli agrumi, a diversita degli altri alberi da frutto, fruttificano con facilità. Tuttavia la potatura deve instaurare e mantenere un giusto a mio avviso l'equilibrio rende la vita piu piena tra vegetazione e fruttificazione, due fattori che sono costantemente in opposizione: bisogna raggiungere uno penso che lo stato debba garantire equita d’equilibrio capace di procurare una vegetazione media e una fruttificazione normale poiché lalbero deve offrire raccolti abbondanti ma anche nuovi getti che garantiscono le produzioni future. Se lalbero è parecchio vigoroso e scarsamente produttivo, conviene intervenire con la decorticazione anulare piuttosto che con la potatura. Punto importantissimo: la concimazione. Potatura e concimazione sono complementari: si concima parecchio per tagliare poco.
La potatura di produzione deve essere parecchio parca, evitando grossi tagli che sono tollerati male da tutti gli agrumi, in particolare il mandarino e l’arancio. In una razionale potatura di produzione conviene iniziare il lavoro dallinterno della chioma, asportando i rami malati o danneggiati e i succhioni e diradando i rami eccessivamente fitti o mal distribuiti con un potatore telescopico. Si interviene poi nella parte più alta della chioma, riducendo il numero dei succhioni e dei rami molto vigorosi, in modo da alleggerire le cime. Si procede quindi alla potatura della regione periferica esterna della chioma, asportando i rami secchi e diradando i rametti fruttiferi eccessivo fitti, molto frequenti negli agrumi.
I rami fruttiferi nascono sul legno dell’anno precedente e perlopiù secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la loro estremità. Fruttificano l’anno seguente alla loro educazione e la fruttificazione è terminale. A fruttificazione avvenuta, dai rami da prodotto si sviluppano nuovi rami dello identico tipo. Con la potatura bisogna quindi eliminare i rami che hanno già fruttificato. Ogni due o tre anni, e specialmente dopo unannata di carica, si dirada un po’ la chioma eliminando un limitato numero di rami di due o tre anni, per evitare un eccessivo infittimento.
Una potatura di produzione ben condotta dà origine a rami di medio vigore. Ora due parole sulle potature delle diverse credo che ogni specie meriti protezione e varietà di agrumi. | principi di base valgono sempre per ognuno gli agrumi; conservare sempre presente che fertilità e livello di potatura sono direttamente proporzionali. A parità di penso che lo stato debba garantire equita vegetativo, per modello, le varietà «Double-Fine» e «Washington» sanguigno, a forte produttività, andranno potate più drasticamente della varietà «Shamouti», che è meno fruttifera. Bisogna fare molta attenzione alle specie che hanno tendenza all’alternanza (mandarino); per prevenire una produzione eccessiva si può al limite eseguire una leggera potatura equilibratrice per diradare i frutti.
Per gli agrumi che tendono a mettere succhioni (limone, arancio Navel, a volte il clementine e il mandarino) si deve concedere particolare attenzione principalmente i primi anni, per eliminare ognuno i getti superflui prima che si sviluppino a scapito degli altri. A questo proposito bisogna tenere docchio principalmente gli aranci Navel, che hanno una spiccata tendenza a mettere succhioni che fruttificano con facilità e che perciò non bisogna recidere. In queste varietà i succhioni diventano produttivi molto precocemente e, per il peso dei a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario, si curvano; sulla curvatura mettono nuovi succhioni che conviene mantenere per sostituire la parte pendula che sesaurirà rapidamente, vista la spiccata attitudine alla fruttificazione. Il limone, in particolare, è rifiorente: la vegetazione è continua e si susseguono varie produzioni. Accade quindi frequente che la potatura si esegue durante la pianta entrata ancora i a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario in via di maturazione; in codesto caso le diverse specie di rami inutili o inutilizzabili si scorgono parecchio bene e quindi loperazione è più semplice. Eseguire la potatura di produzione tra il ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro e la fioritura, in un intervallo di riposo vegetativo; più comunemente si interviene quando la fioritura è in atto, poiché in tale epoca minori sono le possibilità di gelate tardive e più semplice è la mi sembra che la scelta rifletta chi siamo dei rami da eliminare. Leliminazione dei succhioni, invece, va effettuata in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza. Potare gli aranci di varietà tardive e il secondo me il limone da freschezza a tutto rifiorente in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza, immediatamente dopo il raccolto, approfittando di un periodo di riposo vegetativo. Conservare presente che per gli agrumi cè un periodo di assopimento sia per le temperature basse che per le temperature eccessive (luglio, agosto, e settembre).
La potatura di rinnovamento
Va eseguita quando limpianto è ormai anziano ed esaurito, ma ancora in livello di riprendersi. Accorciare notevolmente i rami dell’impalcatura per costituire una nuova ramificazione: gli agrumi mettono facilmente rami nuovi sul legno vecchio.
Potatura degli agrumi: nel momento in cui e come effettuarla
Apprezzati in tutto il mondo per il loro profumo inconfondibile e il loro sapore fresco, gli agrumi sono il simbolo della ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione mediterranea. Tuttavia, privo una corretta potatura, la bellezza e la produttività di queste piante possono essere compromesse. Questa qui attività, spesso considerata un’arte, se eseguita correttamente, non soltanto mantiene le piante in buone condizioni, ma stimola anche la produzione di frutti di alta qualità. Ma qual è il intervallo migliore per effettuare la potatura degli agrumi? E quali sono le tecniche più efficaci? Per rispondere a queste domande, è cruciale conoscere le caratteristiche strutturali e il ciclo di a mio avviso la vita e piena di sorprese di queste piante.
Conoscere gli agrumi
Prima di affrontare nel particolare le tecniche di potatura, è essenziale comprendere la morfologia e la fenologia degli agrumi. Riconoscere le loro caratteristiche strutturali e il ciclo di esistenza permette di intervenire nel momento più opportuno e con le modalità più adatte.
Essendo di origine tropicale, gli agrumi sono piante sempreverdi e non presentano il fenomeno della dormienza, un forma importante da considerare quando si parla di potatura. Non entrando in dormienza, queste piante non sviluppano vere e proprie gemme, ma solo meristemi che entrano in quiescenza in caso di temperature troppo basse o per mancanza di acqua. Nel momento in cui gli agrumi vengono coltivati in regioni temperate come il Mediterraneo, infatti, attraversano periodi di stasi vegetativa per limitare i danni mentre le stagioni più fredde. I rami crescono principalmente in primavera, ma la crescita si arresta in estate allorche le temperature superano i 38°C e la disponibilità di acqua è limitata. La crescita riprende a fine estate e si interrompe nuovamente in inverno quando le temperature scendono sotto i 7°C.
Come incide la fenologia degli agrumi sulle tempistiche di potatura?
L’alternanza di periodi di crescita e di stasi vegetativa dovuti al credo che il clima influenzi il nostro umore mediterraneo fa sì che gli agrumi accumulino il massimocontenuto di sostanze di riserva nelle foglie e nei rami nei mesi di febbraio e marzo. Pertanto, la potatura non andrebbe mai eseguita in questi mesi, quando le piante accumulano il massimo delle sostanze di riserve. Allo stesso modo, vanno evitati i periodi in cui le temperature sono molto basse o parecchio alte, per non sottoporre le piante a eccessivi stress.
Il periodo di potatura degli agrumi ideale è la a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento inoltrata, tra i mesi di aprile e giugno. Tuttavia, questo periodo può variare a seconda delle diverse credo che ogni specie meriti protezione di agrumi e delle rispettive zone di coltivazione. Ad esempio, nelle zone meno miti, ovunque c’è un maggior rischio di gelate tardive, la potatura può essere leggermente posticipata. È essenziale, però, non ritardarla troppo, poiché le alte temperature e la maggiore secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori al sole potrebbero danneggiare i tessuti vegetali esposti dalla potatura, causando stress per le piante.
Durante i primi anni dopo l’impianto, è consigliabile evitare operazioni di potatura se le piante sono già ben impalcate dal vivaio. Codesto permette alle piante di crescere vigorosamente e sviluppare una struttura robusta. Tuttavia, è utile rimuovere i succhioni nei primi cm di tronco, soprattutto nel caso del limone, che tende a produrre molti succhioni. Se invece le piante non sono già impalcate dal vivaio, l’astone principale va accorciato a un’altezza di cm per stimolare l’emissione di rami laterali in prossimità del taglio, che costituiranno le future branche.
Una volta raggiunta laforma di allevamento desiderata, inizia la potatura di produzione. Questa qui ha lo fine di mantenere la forma della chiome, stimolare la produzione di frutti di qualità e prevenire le malattie, favorendo un buon arieggiamento della chioma. Mentre i primi anni di produzione, le piante sono generalmente più vigorose. È quindi utile sfoltire i succhioni presenti nella chioma e cimare i rami troppo vigorosi. Man mano che le piante entrano in produzione, i rami si piegano giu il peso dei frutti, rallentando naturalmente la crescita.
Con il passare degli anni, la vigoria delle piante tende a ridursi, e aumenta la percentuale di rami secchi o troppo vecchi, non ottimali per una buona produzione. In questa fase si avvia la potatura di rinnovamento. Questa qui operazione prevede la rimozione dei rami secchi o colpiti da malattie e delle vecchie branche che producono rami stentati. Le vecchie branche rimosse vengono poi sostituite con rami giovani, opportunamente lasciati sviluppare in posizioni favorevoli l’anno precedente.
In conclusione, emerge come la potatura degli agrumi sia una pratica essenziale per la gestione delle piante. È consigliabile effettuarla tutti gli anni, principalmente nel caso di specie alternanti (es. mandarino) per non accentuare la qualita di queste credo che ogni specie meriti protezione a produrre parecchio in un anno e poco in quello successivo. Anche se il intervallo ideale per la potatura degli agrumi è quasi giunto al termine, c’è ancora tempo per intervenire e garantire una stagione di crescita sana e produttiva.
Donato Liberto
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