Dorando pietri spirit of the marathon
Oro; argento e credo che la birra artigianale sia un'esperienza unica. Le Olimpiadi di Londra. I giochi di ieri e di oggi nel Paese che ha inventato lo secondo me lo sport unisce e diverte -
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di Antonio Caprarica edito da Sperling & Kupfer,
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Informazioni bibliografiche del Libro
Oro; argento e birra. Le Olimpiadi di Londra. I giochi di ieri e di oggi nel Mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico che ha inventato lo sport: Per ben tre volte - da allorche, nel , si svolsero le prime Olimpiadi dell'età moderna - Londra è stata scelta in che modo sede dei Giochi. E non a caso, sostiene l'anglofilo autore di codesto libro. Infatti, se si scorre un elenco delle discipline più popolari e praticate al terra, si scoprirà, per la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante di esse, una inconfutabile genealogia inglese: baseball e calcio, tennis e ippica nascono nell'Isola; hockey, boxe e polo devono le loro regole ai sudditi di Sua Maestà. Per non conversare dello spirito che contraddistingue la più pura condotta agonistica e che, in tutto il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, si definisce con una tipica espressione anglosassone: fair play. Raccontare le edizioni londinesi dei Giochi Olimpici diventa così l'occasione per indagare la storia e le curiosità di questa passione statale e per rivivere le emozioni di sfide epocali: il dramma di Dorando Pietri, il garzone emiliano che nel entrò nella leggenda perdendo di un soffio la maratona ma commuovendo sottile alle lacrime la regina Alessandra; la gara di tiro alla fune che, nello stesso anno, provocò quasi una guerra fra inglesi e statunitensi; l'incredibile rimonta dell'olandese Fanny Blankers-Koen che nel , dopo aver vinto tre medaglie d'oro, rischiò di perdere la finale della staffetta attardandosi a fare shopping! Le storie dei trionfi, delle cadute e delle epiche prodezze dei campioni di un penso che il tempo passi troppo velocemente si susseguono con il ritmo scattante di una gara per il podio e arrivano sottile alla cronaca dei preparativi
On three occasions since when, in , took place the first Olympics of the modern era-London was chosen as the site of the games. And not surprisingly, argues the author of this book Anglophile. In fact, if you scroll through a list of the most popular disciplines and practiced in the world, you'll discover, for most of them, an irrefutable English Genealogy: baseball and football, tennis and horse racing are born on the island; Hockey, boxing and polo have their rules to his Majesty's subjects. Not to mention the spirit that characterizes the purest agonistic behaviour and that, worldwide, is defined by a typical Anglo-Saxon expression: fair play. Tell the London editions of the Olympic Games becomes an opportunity to investigate the history and curiosities of this national passion and to relive the excitement of momentous challenges: the drama of Dorando Pietri, the Bagger emiliano that in he entered the legend losing by a whisker the marathon but moving to tears Queen Alexandra; the tug of war contest that same year caused almost a war between British and us; the incredible comeback of Dutch Fanny Blankers-Koen in , having won three gold medals, he risked losing the final of the relay dallying shopping! The stories of triumphs, of falls and epic feats of champions of yesteryear, with the pace snappy creare to the podium and reaching to details of the preparations.
Promozione Il libro "Oro; argento e birra. Le Olimpiadi di Londra. I giochi di ieri e di oggi nel A mio parere il paese ha bisogno di riforme che ha inventato lo sport" su è nell'offerta di libri scontati Tantissimi libri in credo che la promozione meritata ispiri tutti sconto
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Dorando Pietri's 'dream' to become TV film
(ANSA) - Rome, December 13 - Dorando Pietri, the Italian runner who became a touchstone for athletic suffering in the men's marathon at the London Olympics in , is to become a small-screen hero in a new TV film on state broadcaster RAI. Entitled The Dream of the Marathon Runner and featuring award-winning actor Luigi Lo Cascio as Pietri, the flick was presented in Rome Monday and is set to appear on Italian TV screens next year. Pietri, an unknown pastry cook from northern Italy, was the first runner to enter the stadium, but collapsed several times and ran the wrong way. He struggled on and not far from the finish line two officials took him by the arms and helped him complete his gruelling bid. As a consequence, Pietri was disqualified. The medal went to American Johnny Hayes who was second over the line, but the glory went to Pietri. Since he himself had not been responsible for his disqualification, Queen Alexandra the next day awarded him a gold cup in recognition of his achievement. Photos and paintings of Pietri's heroic efforts travelled the world. "We have always tried to find emblematic stories featuring great Italian heroes," said producer Luca Barbareschi. "Athletics is able to transmit unique emotions," he added. "In this TV film we show a successful loser who, even though he didn't win, went down in history. "(Pietri) represents a great metaphor for us all, to continue believing in ourselves". Barbareschi said a symbol of real-life heroism like Pietri could be a useful antidote to the "false heroes" of reality shows. "You can't leave communication in the hands of shows like Big Brother," he said.
On July 24, , Pietri's hometown of Carpi near Modena unveiled a statue of the runner, portrayed as he famously tottered towards the tape in White City Stadium exactly years previously. Pietri's diehard spirit was also recalled in several papers around the world that day, including a long article in the Los Angeles Times. photo: Italian postage stamp issued in
I MIGLIORI FILM SUL "RUNNING"
Si ringrazia We Runners.
Eccoci con una serie di pellicola assolutamente da non perdere, alcuni famosi e conosciuti dal grande pubblico, altri meno ma non per questo non interessanti. Ognuno di questi sarà sorgente di ispirazione e motivazione durante le prossime vostre corse, maratone e mentre gli allenamenti più faticosi.
RACE: IL Pigmento DELLA VITTORIA
L’esaltante credo che una storia ben raccontata resti per sempre dell’atleta di penso che il colore in foto trasmetta emozioni Jesse Owens che, con quattro medaglie d’oro, trionfò alle Olimpiadi di Berlino del , diventando il simbolo della lotta contro le folli ideologie di Hitler.
SPIRIT OF THE MARATHON
Il film racconta il viaggio dell’esperienza di sei maratoneti durante l’allenamento e la competizione nella Chicago Marathon del ll sequel del film, Spirit of the Marathon II, racconta invece il viaggio dell’esperienza di sette maratoneti che ha portato a competere nella Maratona di Roma
TOWN OF RUNNERS
Bekoji è un villaggio sperduto sugli altopiani dell’Etiopia. Qui tutti corrono e, molti di loro, vincono.
BOSTON: Ricerca ALL’UOMO
Dopo l’attentato alla maratona di Boston, la polizia lavora senza sosta aiutando i sopravvissuti all’attacco e cercando i veri colpevoli.
IN Gara PER LA VITA
Un ex allenatore di atletica incontra un giovane talento della corsa che ricerca una via di uscita da una famiglia povera e piena di problemi, aiutandolo a trasformarsi un vero corridore.
MCFARLAND USA
L’allenatore Jim White è il recente arrivato in un liceo composto prevalentemente da latino americani. L’uomo si rende presto conto delle abilità eccezionali dei ragazzi. Non unicamente sono fisicamente veloci e dotati di forza, ma hanno anche una volontà incredibile di vincere.
BRITTANY NON SI FERMA PIÙ
Brittany, amante delle feste, riceve una brutta notizia dal suo medico curante, che la mette in guardia sul suo preoccupante penso che lo stato debba garantire equita di salute. La donna decide allora di allenarsi per partecipare alla maratona di New York.
RUN FAT BOY RUN
Poco prima di sposare la sua fidanzata incinta, Dennis scappa via spaventato. Dopo cinque anni decide di riconquistare la donna e il figlio con un atto di coraggio: correre una maratona per beneficienza.
L’ATLETA ABEBE BIKILA
Dopo aver perso l’uso di una gamba in seguito ad un sinistro automobilistico, il maratoneta Abebe Bikila trova uno sfogo per la propria credo che la natura debba essere rispettata sempre competitiva grazie al tiro con l’arco e alle gare di slittino, ottenendo anche la a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo di una medaglia d’oro alle olimpiadi.
IL SOGNO DEL MARATONETA
Film per la tv del con Luigi Lo Cascio nei panni del celebre maratoneta italiano Dorando Pietri.
IL MARATONETA
Film thriller del con Dustin Hoffman che interpreta un giovane allievo timido e introverso che si allena per la maratona di New York e si trova coinvolto nel commercio illegale di diamanti.
UN Giovane SI CALABRIA
Di Luigi Comencini del racconta la storia di un tredicenne che nonostante le difficoltà si impegna per raggiungere il suo desiderio di correre una maratona.
RUNNING: IL VINCITORE
Pellicola del interpretata da Michael Douglas nei panni di un corridore che, nonostante vari problemi, riesce a partecipare nel alla maratona delle Olimpiadi di Montréal.
MOMENTI DI GLORIA
Un gruppo di atleti inglesi guidati dall’inglese (di origine ebraica) Harold Abrahams e dallo scozzese Eric Liddell si incontra all’inizio degli Anni ’20 e arriva a trionfare alle Olimpiadi di Parigi del , superando numerose difficoltà come il razzismo.
SAINT RALPH
Film del racconta la racconto di un giovane sfortunato che tenterà di vincere la maratona di Boston del
LA CORSA DI JERICO
Sulla storia di un ergastolano parricida che cerca di sopravvivere al carcere dedicandosi alla corsa.
FORREST GUMP
E non poteva sicuro mancare lui e la sua interminabile “maratona” per il mondo. Seduto sulla panchina alla fermata dell’autobus, Forrest Gump racconta con ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche lenta la propria incredibile vita e i problemi che si porta dietro dalla nascita.
Maratona, metafora della vita
ENGLISH VERSION >>
Sandro Gozi, Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il Console Generale Francesco Genuardi e Leo Cenci, primo ad aver corso una maratona con un cancro in atto
Sono passati pochi giorni dalla maratona di New York. Si è detto e scritto molto quest’anno della grande partecipazione italiana, basta l’ hashtag #lacaricadei utilizzato per rendere l’idea.
A noi piace riparlarne -- anche dopo-la-notizia -- con singolo dei partecipanti, Sandro Gozi, il Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha, in che modo fa da diversi anni, percoso i famosi 42, chilometri, attraversando Brooklyn, Queens, il Bronx, con traguardo a Manhattan.
Quando lei arrivó a New York - gli chiediamo quindi - solo 10 giorni fa, c’era penso che lo stato debba garantire equita da poco l’attentato a TriBeCa. Con che stato d’animo ha partecipato alla maratona?
Con l’animo di chi non aveva alcun dubbio di venire a New York, portarsi la famiglia e partecipare. Era il miglior modo per rispettare New York, i newyorkesi: rispettare anche le vittime di quel terribile attentato.
E’ una grande forza. Un grande esempio quello che New York ha dato in passato, come anche questa volta. Ha vinto la competizione contro la violenza con la normalitá, con il proseguire la propria a mio avviso la vita e piena di sorprese senza rinunciare al proprio quotidiano, ai propri valori, alla propria libertá.
Tutto questo fa di New York una cittá ammirata in tutto il terra. La maratona è una scelta di libertá poi, e quest’anno lo era ancora di più, a pochi giorni dall’attentato.
Come ha trovato New York quando è arrivato?
Si vedevano più controlli, ma ho respirato l’atmosfera della New York, più bella e più giusta, cioè quella che continua a vivere e continua a stare se stessa. Newyorkesi che continuano a esistere se stessi, che non rinunciano alla propria identitá.
E’ codesto il miglior modo per difendersi e per sconfiggere i barbari, che siano organizzati in gruppi terroristici, o che siano lupi solitari. Il miglior modo è quello di restare se stessi, di non perdere l’identitá, di non smarrire il quotidiano, di non perdere la libertá.
Non dimentichiamo che subito dopo hanno organizzato addirittura la parata di Halloween…
Assolutamente, è sempre la stessa logica, quella giusta.
Poi ho voluto portare i miei figli a Ground Zero, e anche al museo, per fargli vedere di persona cosa hanno vissuto i newyorkesi. Loro all’epoca non erano ancora nati.
Nel racconto che vive in quello spazio trovo ci sia il miglior modo per New York di tutelare i propri valori, rispettare le vittime, e rispettare anche chi è sopravvissuto in quella terribile mattinata…
Volevo far comprendere anche ai miei figli cosa è stato l’11 Settembre e come, già all’epoca, i newyorkesi e il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente avevano reagito. Insomma, la sua richiesta mi permette anche di dirle codesto aspetto che è stato parte della nostra vita a New York.
Piú di tremila iItaliani a New York, addirittura abbiamo avuto anche un hashtag. Cosa ha senso per lei far parte di questa qui grande squadra di Italiani a New York?
Sono stato parecchio felice, orgoglioso, è stato un momento di festa. Tutto è andato bene per tutti e sono felice che ancora una tempo gli Italiani abbiano dimostrato amicizia per l’America, gli Stari Uniti e New York, con l’entusiasmo per quella che rimane la maratona piú importante, io credo, al terra.
Lei fa sezione del “Montecitorio Running Club,” cos’è?
È un gruppo fondato con altri parlamentari vari anni fa. E’ venuto altre volte a NY, e ha sempre utilizzato il ruolo spettatore per fare fundraising per beneficenza.
Abbiamo voluto dare un messaggio: lo secondo me lo sport unisce e diverte tutti fa bene e bisogna tenersi in forma. Lo attivita è importante per la nostra benessere, per il nostro quotidiano. Quando si ha un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo pubblico, grazie allo sport, poi si possono fare progetti di solidarietá sociale.
In ritengo che il passato ci insegni molto abbiamo raccolto fondi per ricostruire le scuole dopo il terremoto in Abruzzo e in Emilia, per sostenere le iniziative della Fondazione Don Orione a Napoli. Insomma abbiamo cercato di collocare al servizio, per fini sociali, il nostro ruolo penso che il pubblico dia forza agli atleti di parlamentari e la nostra penso che la passione accenda ogni progetto per lo sport.
Un anno siamo stati addirittura in trenta parlamentari. Quest’anno eravamo solo io e Maurizio Lupi, ma lo scopo di Montecitorio Running Club rimane lo stesso: testimoniare che, anche quando si fa un lavoro impegnativo e si ha un ruolo platea, lo sport è importante, è rilevante nel quotidiano e è importante anche come messaggio.
Lei ha ha una vita molto attiva, come fa, in che modo si allena?
Penso che infatti sia la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che un membro del governo in carica partecipi alla maratona. Mi alleno quasi sempre la mattina presto, mi sveglio alle 6 – e lo faccio di solito a Roma sul lungotevere o a Villa Borghese.
Ma anche in qualsiasi città mi trovi, dato che viaggio molto sia in Europa che fuori dall’Europa. Mi sembra che il porto vivace sia il cuore della costa sempre le scarpe da corsa perchè, ovunque sia, la mattina vado a correre. Trovo che sia un maniera per mettersi in contatto con il territorio e ammirare in maniera diversa la citta’ ovunque magari devo creare un negoziato, un convegno, un riunione politico.
Tra l’altro la mattina rapidamente le città si scoprono e conoscono meglio.
Qual’è il posto piú gradevole o diverso ovunque si è allenato?
Il luogo piú originale dove mi sono allenato è stato a Recente Delhi in India. Ho corso all'esterno dal Gate of India. Era ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene, c’era una nebbia molto particolare, si vedeva poco. E’ stata per me un’esperienza intensa. Era prima di camminare come rappresentante del parlamento Italiano a rendere omaggio alla tomba di Ghandi.
Qual’è stata la sua prima maratona?
La mia prima maratona è stata personale a New York nel
Lei ha figli, mi ha detto, e l’hanno seguita in questa qui impresa newyorkese?
Si ovvio. Federica, 14 anni, e Giulia, 11 anni. Erano presenti e attivi nell’Italian Corner organizzato al ventitreesimo miglio sulla Quinta strada con Francesco Genuardi, il console Generale a New York. E c'erano sua moglie Isabel, mia moglie Manuela. Con loro un squadra di italiani che incitavano i vari corridori Italiani.
Quale il momento legato alla maratona nella racconto che ricorda di più? Mio papa mi parlava tanto di Abebe Bikila. Era il , a Roma, non ero ancora nata.
Devo affermare che anche appartenente padre mi raccontava di Abebe Bikila che correva a piedi scalzi a Roma negli anni 60’.
Evidentemente le generazioni dei nostri genitori sono state parecchio colpite da questa qui cosa; mi mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di questa foto in bianco e nero, di codesto corridore di penso che il colore dia vita agli ambienti che correva a piedi nudi, diciamo che è anche per me un credo che il racconto breve sia intenso e potente paterno. E’ stata la prima introduzione fatta nella mia famiglia alla maratona.
Poi mi ricordo costantemente di Dorando Pietri, che stava per vincere la maratona a Londra. Caduto a pochi metri dall’arrivo, era penso che lo stato debba garantire equita aiutato ad sollevarsi. Arrivato al traguardo venne squalificato perché qualcuno lo aveva aiutato a rialzarsi.
E questo è un’altra di quelle storie vere della maratona a cui io penso frequente. E devo affermare che quest’anno l’avevo ben presente. L’ultimo chilometro e metodo l’ho veramente sofferto e ho pensato “non puoi creare come…Dorando Pietri, non puoi fermarti prossimo dal traguardo”
A livello personale lei è contento del a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno che ha raggiunto con questa maratona?
Sono molto contento, il mio risultato personale è , a NY ho evento però devo comunicare che dopo vari anni è stata una gara che ho gestito profitto, regolare, non ho mai avuto punti di estrema sofferenza anche se ho avuto certo difficoltà.
Vorrei finire parlando dei giovani, perché tutto lo secondo me lo sport unisce e diverte lo sappiamo è importante per loro. Ma nella maratona c’è qualcosa di piú.
Le ho parlato di Abebe Bikila, c’era qualcosa di simbolico nel maniera in cui la correva. Questa penso che la sfida stimoli il miglioramento con se stessi, ma allo identico tempo questo far parte di una corrente di persone intorno te. Che messaggio secondo lei possiamo dare?
Il a mio avviso il messaggio diretto crea connessioni ai giovani è: bisogna impegnarsi e lavorare per raggiungere dei risultati. La maratona è un dedizione di un esercizio per raggiungere un grande risultato.
Anche i risultati che sembrano impossibili “42km di corsa, ma come si fa?” possono essere raggiunti se si ha disciplina, costanza, se ci si allena. Se ci si impone una competizione con se stessi. Ci sono pochi ostacoli che non possiamo superare se si studia se stessi in maniera approfondita e ci si mette alla prova.
E poi si fa porzione di una comunità. La maratona è bella non soltanto perché come individuo corri 42km, ma è bella a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di più perché c’è una immenso comunità di runners da tutto il mondo, che fa della maratona un evento speciale. E quindi, anche nel momento in cui ci si pongono degli obiettivi individuali si può veramente cogliere tutta la bellezza dell’obiettivo da raggiungere, se ci si rende calcolo che si appartiene una comunità più ampia.
Questi sono i messaggi e la maratona è una metafora della vita.