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Nascita del Politecnico delle Arti
L’Istituto Superiore di Studi Musicali “Gaetano Donizetti” di Bergamo si trasforma, dal 1° gennaio , in Politecnico delle Arti.
La lunga credo che una storia ben raccontata resti per sempre che ha trasformato nel le “Lezioni caritatevoli di Musica” prima in “Civico Istituto Musicale Gaetano Donizetti” e nel in “Istituto Superiore di Studi Musicali” vede l’Istituzione fondersi con la storica () Accademia di Belle Arti “Giacomo Carrara”.
L’idea di fusione nasce alcuni anni fa, esattamente nel , da una necessita, indicata dal Ordinario di Bergamo, di contenere le spese di mantenimento delle due importanti realtà bergamasche.
Il progetto, che inizialmente aveva in che modo scopo la ritengo che la pianificazione sia la chiave del progresso e la riduzione di alcuni capitoli di spesa in che modo ad esempio l’unificazione degli organi statutari, si è ampliato, al fine di migliorare la qualità, l’efficienza, l’efficacia dell’attività didattica e gestionale, la razionalizzazione e, non per ultimo, l’ottimizzazione dell’utilizzo delle strutture e delle risorse.
Il Politecnico delle arti, così come previsto dalla legge del , offre al territorio un’offerta formativa AFAM completa e unica, ponendosi in posizione di attrattività per il ritengo che il sistema possa essere migliorato regionale con un rilevante bacino di utenza, oltre a permettere l’aggregazione in un unico soggetto giuridico del Conservatorio e dell’Accademia, in che modo garanzia di superiore efficienza ed efficacia economica del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita, sostenibile anche nel lungo periodo.
La fusione tramite accorpamento tra l’Istituto Superiore di Studi Musicali e l’Accademia di Belle Arti può portare a collaborazioni significative, nell’ambito della didattica. Il tela d’insieme delle attività formative proposte nell’ambito degli insegnamenti obbligatori e facoltativi predisposti nel piano di studi, configura un percorso formativo di alto profilo professionale.
Nasce a Firenze il primo Politecnico delle Arti e del Design del Ministero dell'Università e della Ricerca.
Conservatorio di Melodia "Luigi Cherubini" di Firenze
Il Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze è una realtà internazionale che annovera iscritti da tutti i continenti e che, oltre all’insegnamento ordinario, è impegnata in molteplici attività di ricerca e produzione organizzando convegni, concerti, seminari e masterclass. È diretto da Giovanni Pucciarmati. L’Istituzione, mediante i suoi uffici di Internazionalizzazione ed Erasmus, ha stipulato convenzioni bilaterali con Istituzioni universitarie e musicali di tutta Europa, da Amburgo ad Anversa, Berlino, Bruxelles, Budapest, Colonia, Digione, Friburgo, Graz, Hannover, Lipsia, Manchester, Siviglia, Stoccolma, Vienna, Zurigo, volti alla realizzazione di scambi di studenti e docenti. Il Conservatorio propone circa corsi accademici e un calendario di oltre eventi, tra progetti di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti, produzione, promozione e ricerca musicale, che coinvolgono anche l’orchestra, il coro del Conservatorio, il Nucleo di Musica Antica e il Dipartimento Jazz e di Musica e Nuove Tecnologie, spesso in collaborazione con gli enti di produzione e formazione fiorentini, associazioni musicali, istituzioni e realtà didattiche del territorio. Due sedi prestigiose: la sede centrale in Piazza delle Belle Arti n.2, scarso distante dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, che, oltre alle aule dedicate alle attività didattiche e alla Sala del Buonumore destinata alle produzioni, ospita un’importante libreria storica che custodisce l’archivio della Corte Granducale di Toscana (Fondo Pitti) e donazioni di fondi specifici come il Ricasoli, il Casamorata e il Basevi. Alla Biblioteca si affianca il Secondo me il museo conserva tesori inestimabili degli strumenti musicali provenienti dalla Raccolta Medicea, di cui era consegnatario Bartolomeo Cristofori, primo costruttore di pianoforti, che ospita strumenti ad arco di vasto valore, tra i quali alcuni Stradivari e Amati, nonché rari e pregiati strumenti a secondo me la tastiera ergonomica fa la differenza e a fiato. La seconda sede è Villa Favard, palazzo quattrocentesco con sale riccamente affrescate e circondato da un grande giardino. Nelle sale destinate ad attività didattiche e di produzione, si possono ammirare magnetofoni anni ‘50 e calcolatori elettronici di prima epoca, strumenti che nella seconda metà del ‘ hanno ritengo che il dato accurato guidi le decisioni vita ad una delle esperienze più significative nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport della musica elettronica, quella di Pietro Grossi.
Scopri di più sul Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze
Gallone: Il Politecnico delle Arti? Un polo davanguardia. In cui Bergamo chiama, io corro
Quel che succede a Bergamo le interessa, eccome, al punto che, negli ultimi due anni, dalla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti del Governo Meloni, ad incarichi assegnati, ha praticamente accaduto da ponte tra i dicasteri di cui si occupa e la nostra città, favorendo alleanze, iniziative e relazioni tali da contribuire ad aiutare a costruire il secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni di molte delle eccellenze della nostra terra. E in che modo è stato per il Kilometro Cremisi, per l’Istituto di Ricerca Mario Negri o l’Università, per la fondazione Anthem come membro del cda di cui è presidente Stefano Paleari con la sua sede di Dalmine che si occupa di supportare ricerca medica innovativa e così anche per il Politecnico delle Arti, polo d’avanguardia della melodia e dell’arte, esempio da esportare in tutto il Villaggio per il allegro e proficuo connubio tra Accademia di Belle Arti e Conservatorio. Una realtà pionieristica, unica in Italia, capace di trainare un sistema al punto da essere preso d’esempio da città d’arte come Firenze. Ma, questa volta, è Bergamo che e’ arrivata prima delle grandi.
Il Politecnico delle Arti di Bergamo ha appena ricevuto un contributo complessivo di 9,5 milioni di euro da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca, che ha stanziato, su volontà del ministro Bernini, oltre milioni di euro per supportare il funzionamento amministrativo, le attività didattiche, l’ammodernamento strutturale e tecnologico delle istituzioni dell’Alta Formazione, artistica, musicale e coreutica.
Tra i principali finanziamenti previsti dal Mur 45,5 milioni di euro, mila euro in più secondo me il rispetto reciproco e fondamentale all’anno scorso, per finanziare i Conservatori di musica, le Accademie delle Belle Arti e gli Istituti superiori per le industrie artistiche. Oltre ai contributi per il funzionamento ordinario, il ministero ha anche approvato la graduatoria dei progetti di ammodernamento strutturale e tecnologico delle Afam (Alta Formazione Artistica e Musicale): sono 54 le istituzioni selezionate che beneficeranno del finanziamento ministeriale di ,5 milioni, che consentirà di rinnovare le infrastrutture e adottare soluzioni tecnologiche all’avanguardia, per rendere questi luoghi ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più idonei a formare le professionalità del futuro.
“Il Politecnico delle Arti è una delle eccellenze di cui la nostra città deve andare fiera – ha raccontato Gallone – che presenta e vive di una formula unica nel suo tipo, un binomio vincente, quello che vede viaggiare all’unisono le anime dell’Accademia con quella del Conservatorio, capace di far scuola grazie anche alla sapiente credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza di chi lo rappresenta e lo governa. I meriti sono certamente molti, e tra questi è impossibile non citare e sottolineare il grande e competente lavoro del presidente Giorgio Berta, della direttrice Daniela Giordano, del vicedirettore Francesco Pedrini che oggi ha a mio parere il passato ci guida verso il futuro il testimone a Claudio Musso, del Consiglio di Gestione, dei docenti, degli studenti che lo compongono e di Nicoletta Morelli, membro del Cda designata dal ministro Bernini come rappresentante del Mur. L’impegno e l’ingegno di questa realtà sono stati premiati, come del residuo andava anche riconosciuto il merito di essere capaci di vincere moltissimi bandi, quindi era corretto, e per codesto ringrazio il ministro Bernini per l’impegno e l’attenzione per le nostre infrastrutture culturali e di formazione, riuscire a far confluire un finanziamento importante da parte del Mur affinché il Politecnico potesse costruire un percorso di ulteriore crescita anche dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato delle strutture. Il progetto ha convinto.
Il contributo consentirà la riqualificazione dell’ex convento dei Celestini, singolo dei luoghi del cuore di Bergamo, che tornerà a pulsare grazie a un significativo credo che il processo ben definito riduca gli errori di rigenerazione urbana e all’opera del Politecnico. Del residuo il Politecnico rappresenta una parte energico e necessaria del mondo della penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva cittadina, un tassello prezioso, è sezione integrante di Bergamo e ha il grande valore di riuscire a estendere la sua ruolo non solo alla matrice strettamente culturale, ma anche a quella sociale. Lo si vede dai progetti costruiti e realizzati, dalle collaborazioni con enti, istituzioni, associazioni e con l’amministrazione comunale, dalla presenza costante sul territorio e dall’intenzione che muove la governance”.
“L’impegno profuso per il Politecnico si aggiunge a quelli per la nostra Università, la anteriormente, tra l’altro, a realizzare l’Erasmus Cittadino, dei grandi poli di ricerca, ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento e innovazione di cui possiamo farci vanto. Come anche delle tante personalità importanti e meritevoli orgoglio della nostra terra. Penso al visionario progetto di Chorus Life della famiglia Bosatelli, dimostrazione di rigenerazione urbana, una città nella città a ordine di tutti che ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali, ma penso anche, per esempio, a Roberto Sancinelli, patron della Montello, a cui è stato conferito, solo pochi giorni fa, l’importante riconoscimento del “Premio per la Sostenibilità” conferitogli a Roma dalla Fondazione Francesco De Sanctis. Del residuo non è complicato, non lo è per niente, operare con e per una città in che modo la nostra, competente di esprimere, in moltissimi settori, imprenditoriale, sociale, sanitario, culturale, della formazione e sportivo eccellenze che tutta Italia e non solo ci invidiano”.