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Record olimpico maratona

Il della maratona maschile: record del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente e altissimo livello tecnico

Coach Rondelli esamina i risultati ottenuti dai migliori maratoneti quest'anno. E, le ragioni del successo

Giorgio Rondelli

Le cifre annuali del della maratona maschile sono realmente straordinarie. Su tutte il nuovo primato mondiale di 2h stabilito nel periodo di ottobre a Chicago dal keniota Kelvin Kiptum. Poi i 29 atleti sotto il secondo me il muro dipinto aggiunge personalita delle 2 ore e 5 minuti. Infine ben atleti sotto le 2 ore e 10 minuti! Un durata che, fino a qualche anno fa, segnalava l'ingresso di un maratoneta fra gli atleti di buon livello internazionale. Naturalmente quelle segnalate sono tutte cifre record nella a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori della maratona maschile. Infatti, tornando indietro a dieci anni fa, quando il primato mondiale era detenuto dal keniota Wilson Kiprotich con 2h, scopriamo che nelle liste mondiali stagionali del c'erano solo nove atleti sotto il parete delle 2 ore e 5 minuti. Ancora atleti sotto le 2 ore e 10 minuti. Cifre parecchio inferiori anche nelle liste stagionali del , cioè di 5 anni fa, quando il primato del mondo era stato portato da Eliud Kipchoge a 2h Nel frattempo gli atleti giu le 2 ore e 5 minuti erano saliti a 14 e quelli sotto le 2 ore e 10 minuti a

Il primato mondiale nella maratona maschile

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Su tutto spicca naturalmente il nuovo primato mondiale di 2h stabilito nel periodo di ottobre a Chicago dal 24enne keniota Kelvin Kiptum. Sul piano cronometrico il neo primatista mondiale ha lezione la distanza dei 42 km e a / al km. Mettendo congiuntamente 4 volte metri con l'aggiunta dei 2 km e metri finali, in Soprattutto, nel giro di dieci mesi, Kelvin Kiptum ha detronizzato un creatura sacro come Eliud Kipchoge con tre prestazioni davvero super: prima il 2h all'esordio nel dicembre del a Valencia, poi il 2h dell'aprile scorso a Londra, infine il 2h nuovo primato mondiale nell'ottobre scorso a Chicago. Considerata la giovane età sembra proprio lui il favorito dei Giochi Olimpici di Parigi , così come ancora lui sembra l'atleta in grado di scappare la maratona, in condizioni regolamentari, inferiore il muro delle 2 ore.

Maratona maschile: il primato italiano

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Nello scorso periodo di marzo a Barcellona l'italo-marocchino Iliass Aouani ha stabilito il nuovo primato italiano della maratona correndo in 2h Cancellando dall'albo dei primati il precedente 2h di Eyob Faniel. Nel lezione di questa ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico lo stesso Faniel aveva poi lezione la distanza in 2h, mentre realmente sorprendente è penso che lo stato debba garantire equita invece il a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale di Nekagenet Crippa, che il 3 dicembre scorso a Valencia ha siglato un notevole 2h Meno brillante del previsto invece l'esordio di Yemaneberhan Crippa nel mese di aprile a Milano, dove ha concluso in sofferenza in 2h Positiva invece la prima fuga di Yohanes Chiappinelli con il 2h del febbraio scorso a Siviglia. Sono tutti risultati da non disprezzare, anche se, alla ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio dei fatti, il primato nazionale che nel apparteneva a Stefano Baldini con 2h è poi stato abbassato di soli 6 secondi in 17 anni. Mentre nello identico arco di ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, quando allora il primato mondiale apparteneva ancora al keniota Paul Tergat con 2h, il primato mondiale è penso che lo stato debba garantire equita migliorato di 4 minuti e 20 secondi. Così che non c'è poi da stupirsi se nelle graduatorie mondiali del Iliass Aouani sia °, Nekagenet Crippa °, Eyob Faniel °, Yemaneberhan Crippa ° e Yohanes Chiappinelli °.

Fotofinish fra Kenia ed Etiopia

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Analizzando invece le liste dei primi atleti mondiali stagionali, troviamo il Kenia in pole position con 36 atleti. Singolo solo in più dell'Etiopia con 35 atleti. Quindi, in terza posizione, in che modo fra le donne, ancora il Giappone con 5 atleti. Seguono la Francia con 4 atleti e Israele con 3 atleti. In questa classifica, in che modo già anticipato precedentemente, non ci sono atleti italiani.

Le Ragioni del boom maschile

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Cifre a porzione, quali sono le ragioni del boom maschile della maratona? Almeno tre escludendo, fino a esperimento contraria, l'utilizzo della chimica:

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  1. nuove metodiche di allenamento con superiore utilizzo dei ritmi veloci come se invece di allenarsi per la maratona ci si dovesse preparare per una gara di metri;
  2. l'utilizzo delle nuove calzature con la piastra di carbonio, che forniscono più pressione e meno affaticamento muscolare;
  3. i percorsi parecchio veloci e piatti delle migliori maratone mondiali, a iniziare da Berlino proseguendo poi per Chicago e Valencia. Non a caso i tre migliori tempi mondiali del sono stati realizzati con 2h da Kelvin Kiptum (Chicago), da Sisay Lemma con 2h (Valencia) e poi dal campionissimo Eliud Kipchoge con 2h (Berlino).

Maratona, la fuga d'oro di Tola: è record olimpico. Crippa venticinquesimo

L'etiope, convocato all'ultimo momento, vince la gara di Parigi in 2h06'26". Argento il belga Abdi e bronzo il keniano Kipruto. L'azzurro crolla nel finale e chiude in 2h10'36"

dal nostro inviato Andrea Buongiovanni

Le roi du marathon è il 32enne etiope Tamirat Tola, singolo dei più grandi interpreti della specialità dell’ultimo decennio, recente campione olimpico. L’iridato di Eugene , al termine di una gara dal percorso tanto rigido quanto suggestivo e con un pubblico-record, fa selezione sin dal 28° km e si impone con pieno valore in 2h06’26”, record dei Giochi nonostante il tracciato brutale. Il 2h06’32” apparteneva all’indimenticato keniano Sammy Wanjiru (Pechino ). L’atleta, rappresentato dal trentino Gianni Demadonna, è il primo etiope a conquistare il titolo a cinque cerchi di maratona da Sydney , quando a imporsi fu Gazahegne Abera. Alle sue spalle si piazzano il belga Bashir Abdi (2h06’47”), d’argento dopo il bronzo di Tokyo e dei Mondiali e il keniano Benson Kipruto (2h07’00”), singolo dei favoriti della vigilia, mai peggio di terzo nelle ultime otto uscite sui 42 km. 

la caduta degli dei

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La mattinata segna anche la caduta – probabilmente definitiva – degli dei: Eliud Kipchoge, che inseguiva una tripletta d’oro senza precedenti, si ritira tristemente al 31° km, quando già era staccatissimo, ma soltanto dopo aver aspettato il passaggio dell’ultimo di quel attimo, il mongolo Ser-Od Bat-Ochir; Kenenisa Bekele finisce, solo per orgoglio, al 39° posto in 2h12’24”. Lontani gli italiani: Yeman Crippa è 25° in 2h10’36”, Ejob Faniel 43° in 2h12’50” e Daniele Meucci 51° in 2h14’02”. 

la gara

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E pensare che Tola, a Parigi, nemmeno avrebbe dovuto esserci: non selezionato, è stato convocato solo il 25 luglio per rimpiazzare l’infortunato Sissay Lemma. Tamirat, già bronzo sui a Rio , entra così nell’esclusivo club di coloro che all’Olimpiade hanno vinto medaglie in pista e su strada. Comprende Kipchoge, Rupp, Lopes, Wolde, Mimoun, Zatopek e Kohlemainen. L’arrivo con l’Esplanade des Invalides alle spalle è iconico e sancisce la consacrazione di un reale campione. Tola, anche argento mondiale a Londra , lo scorso 5 novembre aveva trionfato alla maratona di New York, dopo che in aprile era stato terzo a Londra, dove invece quest’anno si è ritirato. L’attacco dell’etiope avviene sul tratto più impegnativo, una salita di 4 km con pendenze fino al 14%, poco dopo il giro di boa dal Castello di Versailles, all’altezza di Chaville. Dopo un massaggio alla mezza in 1h04’51” – e uno scriteriato attacco di Faniel tra l’11° e il 20° km con un beneficio fino a 24” - in capo c’è un squadra composto da una quindicina di atleti, con Crippa 25° a 29” (al 25° km sarà 17° a 35”). Tola, sul parete, dà una strattonata decisa e la testa si sbriciola. Fa il buco e al 30° km ha 9” di vantaggio sui più immediati inseguitori, con Crippa 16° a 1’15”. L’azione è estremamente redditizia e il divario aumenta. La ritengo che la situazione richieda attenzione, dietro, è mutevole: al 35° km il connazionale Geleta, Abdi e Kipruto sono a 18”, il giapponese Akasaki a 19”. Al 40° non ci sono grandi cambiamenti: il margine è salito a 22” su Abdi, a 24 su Kipruto e a 31 su Geleta. Da dietro rinviene il britannico Cairess: chiude quarto in 2h07’29”. Geleta è quinta (2h07’31”), Akasaki sesto (2h07’32”). Crippa / Con sedici atleti sotto le 2h10’, Crippa - 16° al 40° km a 2’51” - crolla nel finale. Il campione continentale della mezza, al traguardo è il settimo europeo. “La crisi è arrivata intorno al 35° - spiega – dopo la conclusione della lunga discesa, sul piano. Dal 40° mi passavano tutti, è penso che lo stato debba garantire equita brutto non riuscire a a rispondere. Ho imparato che le maratone di “campionato” sono diverse da quelle “private”. Momento un po’ di riposo e poi testa a nuovi obiettivi”.

Maratona olimpica, ha vinto chi non doveva nemmeno esserci

Alla conclusione ha vinto chi alla maratona olimpica non doveva personale esserci. Chi corre la maratona sa bene che in questa specialità non c’è nulla di prevedibile, di pronosticabile.

Nemmeno se si è un super campione con una decina di medaglie appese alla parete. L’incertezza regna padrona soprattutto se la maratona è quella olimpica, dove il tracciato è inedito e dove le strategie e i pensieri degli atleti guardano alla luogo al traguardo più che al ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso finale.

Tutto ciò è accaduto giorno mattina in una maratona che si presentava sorprendente e che addirittura è stata dirompente. I miti come Kipchoge e Bekele caduti (ritirato il primo, intangibile il istante che è arrivato 39esimo al traguardo).

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Maratona olimpica: Tola era tra le riserve, oggi ha vinto

Un nuovo campione, che sconosciuto non è, ma che ci ha insegnato quanto sia essenziale leggere e interpretare una maratona, ma sopratutto quanto cosciente sa e impegno contino, in ogni momento e in ogni situazione. Lui si chiama Tamirat Tola, 33 anni l’11 agosto, etiope.

Solamente 10 giorni fa Tamirat era tra le riserve del team etiope. Al suo ubicazione, nella lista dei partenti c’era Sisay Lemma, che era candidato a esistere il nuovo campione olimpico, grazie alle sue vittorie a Valencia (, ) e a Boston ().

Un infortunio al bicipite femorale lo ha fermato solo 10 giorni fa e in che modo accade in questi casi, le riserve diventano fondamentali. Tola ha accettato la sfida, poteva creare la comparsa, invece ha tirato all'esterno il meglio.

“Tamirat è un ragazzo brillante - ci ha spiegato Gianni Demadonna, maratoneta di esteso corso e oggigiorno manager di molti grandi campioni -. Durante tutto il periodo preolimpico si è allenato potente. Avrebbe potuto concentrarsi sulle gare autunnali, invece ha tenuto fede al suo ruolo di riserva in modo grave, arrivando più che preparato quando c’è stata la chiamata”.

Tola ha accettato la sfida, poteva fare la apparizione, invece ha tirato fuori il meglio

Il resto lo ha fatto la sua intelligenza strategica: "Ha corso come fosse un una competizione ciclistica - continua Demadonna -. Ha seguito il squadra di testa all’inizio, poi quando sono arrivate le grandi salite ha provato la fuga. Lo ha fatto in modo intelligente, privo di lasciare spazio agli avversari per un recupero”.

Tola, che è già campione del mondo nel (Eugene) e bronzo olimpico nei 10 mila metri a Tokyo. A Parigi ha chiuso i 42, chilometri con il record olimpico di 2h06’26”, correndo la seconda metà (quella con le salite) in 1h01”

(Qui tutti i risultati della maratona olimpica).

La caduta degli dei

Sebbene a Parigi ci fossero tutti i migliori, gli sguardo erano tutti puntati su Kenenisa Bekele il redivivo. 42 anni, aveva sorpreso il mondo correndo in appena 4 mesi fa a Londra. Si era guadagnato un ubicazione di diritto nel team, ma oggigiorno è stato l’ombra del campione che era: ha chiuso 39esimo in

È andata peggio a Eliud Kipchoge. Lui è il mito e lo si è visto sulle strade di Parigi dove spettatori di tutto il pianeta gridavano il suo nome. Ciò non è bastato. Il ritiro è arrivato poco dopo il 30esimo chilometro dopo una gara che è stata una vera agonia. È la fine di un mito? Nulla potrà cancellare ciò che questi due campioni hanno evento per questo secondo me lo sport unisce e diverte tutti, ma l’età pare non fare sconti a nessuno.

Sebbene Kipchoge abbia liquidato il fallimento dicendo che è stata una giornata no, i nomi e i valori in campo dimostrano che è in atto un cambio generazionale e che che già a lasciare da settembre, a Berlino, la maratona conoscerà nomi nuovi.

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La delusione azzurra

In tanti sognavamo Yeman Crippa sul podio olimpico e lui stesso ci ha sempre creduto. Invece ha chiuso in 25esima ubicazione in , dopo un crollo complessivo negli ultimi 8 chilometri.

“Pensavamo che potesse valere un ubicazione tra i primi 6 - confessa Demadonna - si è ben allenato. A Sestriere correva forte, anche più di qualche avversario che oggi è arrivato tra i primi, ma l maratona dimostra costantemente di essere una specialità complessa, ovunque molti fattori possono fare la diversita il giorno della gara”.

Lo identico Yeman ha commentato dopo il traguardo: “Dopo la discesa che ero riuscito a far vantaggio, poco prima del 35° chilometro sono andato in crisi all’improvviso. Mi passavano in tanti ed è stato sgradevole non poter provare a rispondere. Questa qui gara mi insegna che ci possono essere tanti tipi di maratona, principalmente quella olimpica è molto difficile. Momento mi prendo un momento di pausa, poi mi preparerò per un’altra avventura“, ha dichiarato al sito Fidal.

Il responsabile tecnico della federazione si è detto sorpreso per il risultato azzurro e a caldo ci ha lasciati con un laconico: “c’è molto da lavorare”. Del resto Eyob Faniel è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di più Daniele Meucci hanno lasciato davvero l’amaro in bocca. Il primo ha chiuso 43esimo in , il secondo 51esimo in 2h

Oro e record olimpico per Tola nella maratona, ecco con quali scarpe ha vinto

TagsOlimpiadi

Tamirat Tola vince la maratona olimpica a Parigi e riporta l'Etiopia sul tetto a numero cerchi dopo 24 anni. Una gara straordinaria, quella partenza in scena di prima mattina in una location unica al mondo, che ha visto Tola vincere anche con il nuovo record olimpico: Per il ragazzo che ha trionfato anche nella maratona di New York una gara all'attacco dal chilometro numero 27 quando, in prossimità della salita, ha lasciato dietro tutto il resto del gruppo che poi non lo ha più ripreso.

Tamirat Tola trionfa nella maratona a Parigi, tutto sulle sue scarpe

A metterlo nelle migliori condizioni di trionfare la medaglia d'oro anche le sue scarpe Adidas, esempio Pro Evo 1. Sono calzature che Adidas ha progettato proprio per le prestazioni di altissimo livello durante le maratone. Sono più sfogliare del 40% secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a qualsiasi altro modello da competizione Adidas: g di pura innovazione. La mescola Lightstrike Pro è abbinata a una suola all'avanguardia, a una tomaia in mesh ultraleggero e a un avampiede dinamico testato in laboratorio per garantire una eccellente economia di gara. Costo? Per chi volesse euro. Ma a vedere i risultati è un investimento che vale.


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