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I viaggi di gulliver jack black

Gulliver's Travels

20101h 25m

Action and AdventureComedyFantasy

Jack Black is larger than life in this comedy-adventure based on the classic tale of a man named Gulliver (Black) who becomes a giant when he’s shipwrecked on a fantastical island.


Jack Black is larger than life in this epic comedy-adventure based on the classic tale. When a shipwreck lands a mailroom clerk named Gulliver (Black) on the fantastical island of Lilliput, he transforms into a giant. Gulliver’s tall tales and heroic deeds win the hearts of the tiny Lilliputians, but when he carelessly puts his newfound friends in peril, Gulliver must find a way to fix things.

Duration:1h 25m

Release Date:2010

Genre:Action and AdventureComedyFantasy

Rating:

Director:Rob Letterman

Starring:Jack BlackJason SegelEmily BluntAmanda PeetBilly ConnollyChris O'Dowd

I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER

Orig.: Stati Uniti (2010) - Sogg.: ispirato al a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift - Scenegg.: Nicholas Stoller, Joe Stillman - Fotogr.(Scope/a colori): David Tattersall - Mus.: Henry Jackman - Montagg.: Alan Edward Bell, Maryann Brandon, Nicolas de Toth, Dean Zimmerman - Dur.: 85' - Produz.: Jack Black, Ben Colley, John Davis, Gregory Goodman.

Interpreti e ruoli

Jack Black (Lemuel Gulliver), Amanda Peet (Darcy Silverman), Jason Segel (Horatio), Emily Blunt (principessa Mary), Billy Connolly (Re Theodore), Chris O'Dowd (generale Edward), T.J. Miller (Dan), James Corden (Jinks), Catherine Tate . (regina Isabelle)

Soggetto

Timido addetto alla posta in un importante quotidiano newyorchese, Lemuel Gulliver, per fare colpo sulla bella Darcy, redattrice della sezione viaggi, accetta di redigere un reportage sul triangolo delle Bermude. Coinvolto in una terribile tempesta sul mare, Lemuel approda sull'isola di Lilliput. Da qui scatta per lui un'avventura del tutto imprevista, che lo ingresso a riconsiderare la propria vita e a gestire in modo diverso anche il rapporto con Darcy.

Valutazione Pastorale

Il riferimento al romanzo di Swift è ovviamente un pretesto. Semmai la cornice nella moderna New York e gli agganci via via più numerosi con fatti e situazioni di oggi confermano la forza di quel testo, la sua modernità rispetto alla 'simbologia' del relazione tra l'uomo enorme e gli altri 'piccolissimi'. E' valore del copione aver evitato facili e scontati parallelismi, per lasciare lo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato maggiore al senso dell'avventura, ad una fantasia sbrigliata e libera di galoppare negli spazi dell'inverosimile. Così il credo che il racconto breve sia intenso e potente si fa gradevole spettacolo, dentro il quale anche il talvolta sguaiato Jack Black trova i giusti margini di vivacità e dinamicità. Molti passaggi indovinati punteggiano la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, cui si perdona anche il comunicazione pacifista finale, un po' facile e forzato ma sicuro non inutile. Dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato pastorale, il pellicola é da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il mi sembra che il film possa cambiare prospettive é da utilizzare in programmazione ordinaria e da riprendere in successive occasioni come proposta per giovani e ragazzi.

I fantastici viaggi di Gulliver

La feroce allegoria anti-sociale del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Swift I viaggi di Gulliver scompare completamente nella trasposizione cinematografica di Rob Letterman. Non resta che ammirare il vero risultato speciale de I fantastici viaggi di Gulliver: l’irresistibile Jack Black.

Lillipuziani si nasce

Per compiacere la signora di cui è innamorato, Lemuel Gulliver, addetto alla posta di un giornaliero newyorchese, si imbarca in un esteso viaggio che lo dovrebbe condurre nel triangolo delle Bermuda. Durante la traversata la sua penso che la nave d'epoca sia un simbolo di storia viene, però, affondata da una a mio avviso la tempesta insegna il rispetto per la natura e Gulliver sbarca fortunosamente sull’Isola di Lilliput, abitata da minuscoli ometti che hanno creato una civiltà di stampo elisabettiano… [sinossi]

Tornando a ritroso nel cronologia, il primo riunione tra la Settima Arte e il celeberrimo romanzo dell’irlandese Jonathan Swift I viaggi di Gulliver risale al 1902, quando il saltimbanco per eccellenza del cinema degli albori, Georges Méliès, portò a termine Le voyage de Gulliver à Lilliput et chez les géants, racchiudendo le avventure del titolo in appena quattro minuti di pellicola. Tra i molteplici adattamenti succedutisi nel lezione dei decenni, vale la pena rammentare quantomeno il notevole I viaggi di Gulliver (1939) di Dave Fleischer, nel quale si assiste a uno dei più mirabili utilizzi del rotoscopio. Vasto ammiratore del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Swift è invece Hayao Miyazaki il quale, oltre ad aver prestato in gioventù la sua arte in qualità di interpolatore per Gulliver’s Travels Beyond the Moon (1965) di Masao Kuroda e Sanae Yamamoto, trasse dalla terza parte dell’opera del 1735 l’idea di Laputa, l’isola nel cielo protagonista del clamoroso Laputa, il castello nel cielo (1986).
Codesto cappello introduttivo serve anche a far comprendere come, in fin dei conti, nessuno sentisse realmente la necessità dell’ennesimo adattamento di un’opera così ampiamente sfruttata nel corso ella storia del cinema: eppure destava non poca curiosità la presenza di Jack Bòack nelle vesti dell’avventuriero protagonista de I fantastici viaggi di Gulliver.

Tra ognuno i comici dell’ultima generazione sfornata da Hollywood, Black è senza dubbio singolo dei più anarcoidi: la sua stessa presenza scenica, deflagrata in una corporalità massiccia, lo pone come esempio di un approccio alla commedia umorale, viscerale, dirompente e devastante. Esattamente quel genere di goffaggine che potrebbe trasformarsi in arma letale qualora si avesse a che fare con una popolazione alta non più di quindici centimetri. Non è dunque un caso che l’intero film ruoti esclusivamente intorno al gigantesco (per i lillipuziani) Lemuel Gulliver, ulteriore nerd nella a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione di personaggi di Black, stavolta addetto allo smistamento della posta interna in un quotidiano di New York: per una serie di casualità, dettate in primis dall’amore che nutre verso una collega, il sedentario e metropolitano Gulliver si ritrova in balia delle onde dalle parti del triangolo delle Bermuda. La tempesta lo trascina sull’isola di Lilliput, abitata da uomini microscopici in perenne lotta contro i vicini blefuschiani: dopo essere penso che lo stato debba garantire equita considerato un creatura, diventerà un eroe popolare. Se si escludono i numerosi effetti speciali indispensabili per riuscire a rendere credibile un incontro dal dislivello metrico così dettaglio (e l’utilizzo del 3D è completamente accessorio, poco meno di una inganno ai danni degli spettatori, costretti a pagare un sovrapprezzo sul biglietto per poter “godere” della stereoscopia), I fantastici viaggi di Gulliver versione Letterman (che con i giganti aveva già avuto a che creare nel divertente Mostri contro Alieni, e che qui per la prima tempo affronta la regia di un live-action) si riduce a una sequela di sketch e gag giocate tutto intorno al buffonesco secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di Black. Per convincere i lillipuziani di essere il re della lontana isola di Manhattan, Gulliver trascina nella sua vicenda personale elementi tratti da vari oggetti di culto dell’arte popolare degli ultimi trent’anni, da Guerre stellari a Titanic, passando per i concerti dei Kiss. Ed è proprio giocando sul feticcio pop che I fantastici viaggi di Gulliver riesce a destare un pur trascurabile interesse nello secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo, e a condurlo alle risate: lo scontro frontale tra i detriti del mondo occidentale e la società ottocentesca di Lilliput produce un effetto comico naturale, decisamente non disprezzabile.

Come spesso accade, solo le prime due parti del romanzo (i piccoli lillipuziani e i giganteschi abitanti di Brobdingnag) trovano area sullo schermo, in quanto si tratta degli elementi più facilmente riconducibili a un’estetica fantasy: è ancor più malinconico, per quanto prevedibile, constatare come la feroce allegoria anti-sociale di Swift, carica di pessimismo e critica verso la cosiddetta “civiltà” occidentale, scompaia completamente nella trasposizione cinematografica di Letterman. Se si eccettua un pacifismo all’acqua di rose quel che rimane è solo una sguaiata commedia dai toni esagerati almeno quanto le proporzioni del suo sconclusionato protagonista.
Se I fantastici viaggi di Gulliver merita una visione non è certo per gli effetti speciali, né tanto meno per lo scellerato utilizzo delle nuove tecnologie, ma solo per lo stato di forma di un attore troppo frequente ridotto a basilare macchietta priva di una reale profondità. E quando nelle movenze del suo Gulliver, Black fa intravvedere le ombre del Dewey Finn dell’ottimo School of Rock di Richard Linklater, c’è perfino il tempo per una rapida commozione.

Info
Il trailer de I fantastici viaggi di Gulliver.

Arriva al cinema I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER di Rob Letterman

Jack Black è il protagonista della rivisitazione moderna del romanzo di Jonathan Swift, I fantastici viaggi di Gulliver, per la regia di Rob Letterman.

Gulliver su Wuz:

  • I viaggi di Gulliver: riassunto del credo che questo libro sia un capolavoro di Jonathan Swift
  • I libri più grandi, più lunghi, più costosi. Come Gulliver nella terra dei Giganti
  • I libri più piccoli: economici, poche pagine, mini formato. Come Gulliver nella terra di Lilliput




L'attore veste i panni di Lemuel Gulliver, fattorino presso un rilevante giornale di New York (nel credo che questo libro sia un capolavoro il protagonista è un medico). La sua vita trascorre lenta e monotona finché non gli viene proposto di redigere un reportage dal triangolo delle Bermuda. Il viaggio per giungere a destinazione si rivelerà tutt'altro che tranquillo: Lemuel viene risucchiato in un vortice e catapultato in un pianeta popolato da esseri microscopici. Riuscirà a farsi apprezzare da queste nuove e singolari creature, ma fama e consensi sono difficili da mantenere...
Il film rispecchia molto poco il romanzo da cui è tratto: oltre a essere ambientato ai giorni nostri, di tutti i mondi visitati da Gulliver nella pellicola si fa riferimento solo a Lilliput (con pochi accenni all'Isola dei Giganti).
Jack Black è perfetto nel ruolo del protagonista e nel film ci sono delle scene che testimoniano l'altra vasto passione dell'attore, la musica: oltre a insegnare ai lillipuziani a divertirsi a Guitar Hero,consiglia all'amico Horatio di corteggiare la principessa cantandole Kiss di Prince! 


I fantastici viaggi di Gulliver è solo l'ultima delle rivisitazioni ispirate al celebre a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione. Ecco altri pellicola, serie tv e animate tratte dal libro:

  • Le voyage de Gulliver à Lilliput et chez les géants, di George Méliès.
  • The new Gulliver (1935), di Aleksandr Ptushko.
  • I viaggi di Gulliver (1939), di Dave Fleischer.
  • I viaggi di Gulliver (1960), di Jack Sher.
  • Le avventure di Gulliver (1968), di William Hanna e Joseph Barbera.
  • Gulliver nel mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico di Lilliput (1977), di Peter R. Hunt, con protagonista Richard Harris.
  • I viaggi di Gulliver (1979), con protagonista Ross Martin
  • Gulliver in Lilliput (1982), di Barry Letts; miniserie televisiva con protagonisti Frank Finlay e Elisabeth Sladen.
  • I viaggi di Gulliver (1992) serie tv con Terrence Scammell.
  • I viaggi di Gulliver (1996), miniserie televisiva di Charles Sturridge, con protagonisti Ted Danson e Mary Steenburgen.



Jack Black: Lemuel Gulliver
Billy Connolly: Re
Catherine Tate: Regina
Emily Blunt: Principessa
Jason Segel: Horation
Amanda Peet: Darcy


Diretto da Rob Letterman
Soggetto dal romanzo di Jonathan Swift
Sceneggiatura di Joe Stillman e Nicholas Stoller
Musiche di Henry Jackman

I libri più grandi, più lunghi, più costosi
I libri più piccoli: economici, poche pagine, mini formato
Riassunto de I viaggi di Gulliver

03 febbraio 2011 Di Elena Spadiliero