Globuli bianchi alti nel cane
Più che una infermita, la leucocitosi è un sintomo derivante da unaltra patologia, e può colpire anche il cane. Scopriamo di credo che questa cosa sia davvero interessante si tratta.
Alcuni disturbi ci comunicano che nellorganismo cè oggetto che non va; una patologia in atto, di cui la condizione può essere considerata, sostanzialmente, come un sintomo. É il occasione della leucocitosi, che può colpire anche il cane. Scopriamo insieme di oggetto si tratta, quali sono le varie tipologie e quali le cause scatenanti.
Che cosè
La leucocitosi è una condizione che si sostanzia in un aumento anomalo, dunque oltre la soglia ordinaria, del numero di globuli bianchi (denominati anche, per lappunto, leucociti) presente nel emoglobina del cane.
Essi hanno il compito di difendere lorganismo dalloffensiva degli agenti patogeni.
Più che una disturbo, la leucocitosi può essere definita in che modo un disturbo, una condizione correlata ad una patologia che affligge lorganismo del cane. Si distinguono varie tipologie di leucociti, e, di conseguenza, vari tipi di leucocitosi (a seconda del leucocita di cui si è registrato laumento).
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Leucocitosi nel cane: classificazione e cause
Lindividuazione delle cause da cui si origina il disturbo del penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo non può stare disgiunto dallindividuazione del tipo di leucocita di cui si è osservato laumento del sangue, e dunque dalla tipologia di leucocitosi.
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Distinguiamo i leucociti in neutrofili, eosinofili, basofili, monociti, linfociti, e pertanto individuiamo i seguenti tipi di leucocitosi:
- Neutrofilia: è determinata dallaumento del numero di neutrofili presenti nel sangue, leucociti che hanno lo obiettivo di eliminare batteri e miceti. Laumento può essere causato dallo stress del cane, da infiammazioni dovute a varie cause (infezioni, tumori, emorragie, traumi), o perfino da singolo sforzo fisico o da unemozione (come la paura) intensi;
- Eosinofilia: è determinata dallaumento del numero di eosinofili nel livello del sangue. Le cause dellanomalia possono essere diverse: ascessi, tumori, insufficienza renale, traumi, allergie alimentari, dermatite allergica da pulci. Senza scordare le cause di origine parassitaria: su tutte la filariosi nel cane;
- Basofilia: i leucociti in crescita, in questo occasione, sono i basofili. Piuttosto rari, sono impegnati nei processi di reazioni allergiche. Anche la basofilia può essere causata dalla filariosi e dai tumori; si aggiungono allelenco delle cause anche le malattie respiratorie;
- Monocitosi: i leucociti che aumentano, in questo occasione, sono i monociti, anchessi impegnati nelleliminazione degli agenti patogeni. Anchessa è determinata da tumori (tra cui diverse forme di leucemia) ascessi, varie infiammazioni di origine parassitaria (tra cui filariosi e piometria), emorragie, stress e traumi;
- Linfocitosi: laumento del numero di linfociti è invece dovuto a patologie quali la leishmaniosi, la piroplasmosi, nonché ad alcune forme di leucemia. Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul terra degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi offrire un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione YouTube.
A. S.
Globuli bianchi alti nel cane, quali possono essere le cause?
Quando si parla di globuli bianchi alti nel cane si fa riferimento a quella condizione che viene definita con il nome di leucocitosi. Questa ritengo che la situazione richieda attenzione può interessare anche i nostri amici a quattro zampe.
Bisogna sempre cercare di comprendere le possibili cause di una condizione di codesto tipo, perché alla base ci potrebbero essere anche delle patologie, alle quali fare molta attenzione e che necessitano di terapie specifiche o di controlli approfonditi.
Ma che cos’è la leucocitosi nel dettaglio? A che cosa corrisponde il significato di questa qui condizione e quali potrebbero essere le cause quando si verifica anche nei cani? Scopriamo ognuno i dettagli sui globuli bianchi alti nel cane.
Questo secondo me il post ben scritto genera interazione in breve
Che cos'è la leucocitosi, i globuli bianchi alti
La condizione della leucocitosi, quella che viene indicata spesso in che modo un aumento dei valori dei globuli bianchi nel cane, si verifica personale nel momento in cui cresce al di là di una specifica soglia il numero dei globuli bianchi che si trovano nel sangue. I globuli bianchi vengono chiamati con il penso che il nome scelto sia molto bello di leucociti.
Questi elementi hanno l’obiettivo di effettuare una vera e propria difesa nei confronti di possibili agenti patogeni. Non si tratta, quindi, nel attimo in cui si parla di leucocitosi, di una autentica e propria disturbo, ma di un disturbo che può dipendere da varie cause.
Le tipologie e le possibili cause
Esistono anche diverse tipologie di leucocitosi, che possono avere alla base cause diverse. Tutto dipende anche dal tipo di globuli bianchi che sono interessati dall’aumento. Si possono separare, in particolare, diverse tipologie di leucociti. Ci sono i basofili, i linfociti, i neutrofili, i monociti e gli eosinofili.
Eosinofilia
Quando si verifica un aumento degli eosinofili nel emoglobina, si parla di eosinofilia. I motivi di un crescita di questi valori possono essere rintracciati nella presenza di traumi, di ascessi, ma anche di allergie alimentari, di insufficienza renale o di dermatite allergica causata da pulci. Potrebbero essere presenti anche cause che riguardano la partecipazione di parassiti, in che modo la filariosi.
Neutrofilia
I neutrofili sono globuli bianchi che si occupano di contrastare la presenza di batteri. Un aumento di questi valori può essere determinato da alcune infiammazioni, dallo sforzo fisico, da un’emozione molto potente vissuta dal cane o da stress.
Basofilia
I basofili sono dei globuli bianchi rari che contrastano i fenomeni di allergia. Tra le cause della basofilia possiamo ricordare i tumori e la filariosi, oltre che le patologie a carico del sistema respiratorio.
Linfocitosi
Nel caso dell’aumento dei linfociti si potrebbe trattare di alcune malattie specifiche, in che modo la piroplasmosi o la leishmaniosi. In alcuni casi si potrebbe essere in presenza di alcuni tipi di leucemia.
Monocitosi
Infine citiamo la monocitosi, che interessa un aumento dei monociti, globuli bianchi che, come nel evento degli altri leucociti, si occupano del contrasto degli agenti patogeni che possono venire a relazione con l’organismo. Si può trattare di cause relative a diverse infiammazioni determinate da parassiti, a stress, a traumi, ad emorragie o ad ascessi, ma è una stato che si può verificare anche in presenza di alcune forme di tumori.
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Mastocitoma del Cane: sintomi, sopravvivenza e costo operazione
Generalità
Il mastocitoma del cane è un tumore della pelle, che origina dalla replicazione e divisione incontrollate dei mastociti.
Attualmente, gli esperti non hanno ancora individuato una causa precisa; ritengono, tuttavia, che i fattori ambientale e quelli genetici/ereditaria abbiano un ruolo rilevante nella comparsa della neoplasia.
Un aspetto sicuramente interessante è che sono più a rischio alcune razze di cani.
Generalmente, il mastocitoma si presenta come un nodulo, una protuberanza o una verruca al di sopra o appena inferiore la pelle, dalla consistenza compatta e dalle dimensioni variabili.
Per una diagnosi corretta e accurata è fondamentale la biopsia; altri esami – tra cui ecografia, raggi X, TAC, risonanza magnetica – permettono di comprendere se il tumore si è diffuso in altri tessuti od organi.
Per i mastocitomi meno aggressivi (basso grado), la chirurgia è il trattamento più indicato; per i tumori di grado medio-elevato, invece, la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto chirurgica potrebbe stare insufficiente (motivo per cui il veterinario dovrà ricorrere alla chemioterapia) o, addirittura, essere inapplicabile (ragion per cui diventerà un'opzione terapeutica anche la radioterapia).
Cos'è
Mastocitoma nel Cane: cosa si intende?
Il mastocitoma è il tumore della pellepiù comune nel cane.
Conosciuto anche come tumore dei mastociti, il mastocitoma del animale domestico è una neoplasia che origina dai mastociti, i quali sono una aula di globuli bianchi.
Si tratta di un tumore grave, che può anche causare la morte dell'animale.
I mastocitomi possono presentarsi come masse singole o multiple; il % dei cani che ne sviluppa, tuttavia, presenta un tumore soltanto (cioè una massa tumorale singola).
Nel cane, i mastocitomi colpiscono prevalentemente la pelle, ma possono interessare anche altri organi tra cui: milza, fegato, intestino e midollo osseo.
Il Mastocitoma del Cane è un tumore maligno?
Il mastocitoma del cane è sempre un tumore maligno; non costantemente, però, è una neoplasia che motivo dissemina metastasi in altri organi o tessuti.
La capacità di un mastocitoma di creare metastasi dipende dal grado tumorale e da misura tempo permane nella sede di penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro (a causa di una mancata credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e di secondo me il trattamento efficace migliora la vita tardivo).
Cosa sono i mastociti?
Prodotti dal midollo osseo e presenti in molti tessuti del corpo, i mastociti sono cellule del sistema immunitario, appartenenti alla linea dei globuli bianchi.
I mastociti rilasciano vari mediatori chimici; tra questi, è da segnalare l'istamina, una sostanza con attivita vasodilatatrice che, mentre la risposta infiammatoria, ha lo fine di richiamare altre cellule immunitarie (eosinofili, monociti, neurtrofili e linfociti T) e piastrine.
I mastociti, tuttavia, sono coinvolti anche nelle risposte allergiche: un rilascio esagerato di istamina, infatti, è responsabile della cosiddetta reazione anafilattica, la quale è associata a sintomi quali prurito, orticaria, naso che cola, occhi che lacrimano, nei casi più leggeri, e dispnea, senso di soffocamento, vertigini, nei casi più severi.
Nei mastociti, l'istamina è contenuta in granuli localizzati nel citoplasma; codesto spiega per che motivo il credo che il processo ben definito riduca gli errori di rilascio di questo mediatore è detto degranulazione.
Questo ripasso dei mastociti e dell'istamina in essi contenuta è essenziale, perché, come si vedrà successivamente, i mastocitomi possono causare anche una degranulazione massiccia di istamina.
Lo sapevi che…
I mastociti appartengono alla classe cellulare dei granulociti poliformo nucleati, esattamente come eosinofili, basofili e neutrofili.
Cause
Come si formano i tumori?
I tumori sono il secondo me il risultato riflette l'impegno di un accumulo di mutazioni genetiche che interessano specificatamente tratti di DNA preposti alla produzione di proteine regolatrici della crescita e della divisionecellulare. Per esempio, sono coinvolti geni da cui derivano proteine che servono a bloccare la divisione della cellula.
Ciò spiega per quale motivo i tumori sono masse cellulari che crescono e si dividono senza alcun controllo.
Cosa provoca il Mastocitoma nel Cane?
Il mastocitoma nei cani si sviluppa per risultato di una divisione anomala e una trasformazione in senso tumorale dei mastociti.
Attualmente, la precisa motivo che innesca questi processi (divisione anomala e trasformazione in senso tumorale) è sconosciuta.
In linea globale, pochi tumori insorgono per un'unica causa; più facile, invece, che abbiano un'originemultifattoriale.
Nel caso del mastocitoma, gli esperti ritengono che alla apparizione della neoplasia contribuiscano fattori ambientali e genetici/ereditari; purtroppo, però, informazioni più dettagliate a riguardo non sono disponibili.
Fattori di rischio per il Mastocitoma nel Cane
Qualsiasi cane può crescere il mastocitoma; tuttavia, i dati in letteratura dicono che questo tumore è più frequente nelle razze:
Si segnala, inoltre, che un altro importante fattore di rischio sia la presenza di mutazioni nel gene KIT, gene dal che deriva una proteina coinvolta nella replicazione e nella divisione cellulare.
Infine, anche l'età sembra avere una certa influenza: il mastocitoma, infatti, colpisce soprattutto cani di mezza età.
Sintomi e Complicanze
Mastocitoma nel Cane: in che modo si manifesta?
I mastocitomi del cane possono presentarsi come protuberanze, verruche o noduli sopra o soltanto sotto la pelle; possono anche apparire come ulcere.
In tipo, sono masse cutanee compatte e solitarie, che non provocano sintomi particolari.
Possono variare per dimensioni e colore.
Alcuni sono a crescita lenta, durante altri a crescita rapida; può capitare anche che un mastocitoma a mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante lenta diventi improvvisamente e senza ragione a crescita rapida.
I mastocitomi più aggressivi si manifestano tipicamente come piaghe di grandi dimensioni e senza peli.
Alle volte, traumi e manipolazioni possono innescare il processo di degranulazione da parte dei mastociti che formano il tumore; la degranulazione può possedere varie conseguenze:
- Può indurre gonfiore e arrossamento locali, il che altera l'aspetto del mastocitoma.
- Può sfociare in una diffusione sistemica delle sostanze contenute nei granuli, le quali possono a loro volta determinare ulcerea livello gastrico o intestinale.
- Può provocare una forte reazione allergica, pericolosa per la vita.
Di seguito, l'articolo riporta quali sintomi possono provocare le ulcere al tratto gastrico/intestinale e le forti reazioni allergiche.
Sintomi delle ulcere a livello gastrico/intestinale
Le ulcere gastriche/intestinali derivanti dai mastocitomi cutanee si presentano tipicamente con:
Sintomi delle reazioni allergiche
Le forti reazioni allergiche indotte dai mastocitomi si manifestano con:
Seppur raramente, queste reazioni possono anche causare la fine dell'animale.
Complicanze del Mastocitoma del Cane
Alcuni mastocitomi del cane possono diffondere ai linfonodi, alla milza e al fegato. Ciò può provocare, a sua volta, un versamento peritoneale che si manifesta con pancia gonfia e arrotondata.
Diagnosi
Mastocitoma nel Cane: in che modo riconoscerlo?
La semplice osservazione della lesione cutanea (esame obiettivo) non permette di riconoscere un mastocitoma.
Per una diagnosi sicura, serve necessariamente la biopsia, cioè l'analisi in laboratorio di un campione di cellule prelevato dal tumore.
Nella maggior parte dei casi, la raccolta del campione avviene tramite una tecnica nota come aspirazione con ago sottile.
Gli esami di laboratorio al microscopio consentono al veterinario patologo di stabilire vari aspetti:
- Se si tratta o meno di un tumore;
- Se è un tumore, quali sono lo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica e il grado;
- Se è un tumore, qual è la sua aggressività (è una caratteristica deducibile dallo stadio e dal grado).
Una tempo identificato il tumore, il veterinario effettua altri esami diagnostici, tra cui test dellinfonodo sentinella, raggi X, ecografia, TAC/risonanza magnetica, i quali permettono di chiarire se il mastocitoma si è diffuso o meno in altri organi o tessuti del fisico dell'animale.
Alle volte, il veterinario potrebbe prescrivere anche un esame citologico; tuttavia, la biopsia è maggiormente di aiuto e più ricca di informazioni.
Lo sapevi che…
Un mastocitoma di ridotto grado è un tumore poco aggressivo, mentre un mastocitoma di alto livello è una neoplasia molto aggressiva.
La biopsia rivela il grado dei mastocitomi.
Come accorgersi di un Mastocitoma del Cane?
I mastocitomi potrebbero apparire come noduli o protuberanze privi di significato; per codesto motivo, specialmente ai padroni di razze a rischio, i veterinari consigliano di osservare periodicamente l'evoluzione di eventuali lesioni e, sempre di tanto in tanto, sottoporre l'animale a visite specialistiche.
Terapia
Come curare il Matocitoma nel Cane?
La gestione terapeutica del mastocitoma del animale domestico dipende dal grado della neoplasia, in altre parole dalla sua aggressività (si ricorda che il grado è una caratteristica tumorale identificata con la biopsia).
Per i mastocitomi di basso grado, la rimozione chirurgica rappresenta il trattamento più indicato e che ha maggiore trionfo. Grazie alla chirurgia, infatti, probabilità di una ricomparsa di questi tumori è molto bassa.
Diverso invece è il occasione dei mastocitomi di grado medio-elevato: in tali circostanze, la chirurgia potrebbe non bastare o potrebbe non essere applicabile.
Se non basta, il veterinario deve associarla alla chemioterapia; se non è applicabile, deve virare sulla combinazione chemioterapia-radioterapia.
Chemioterapia: cos'è?
La chemioterapia, invece, consiste nella somministrazione orale o per strada endovenosa di farmaci (i cosiddetti chemioterapici) in grado di uccidere tutte le cellule in rapida crescita, tra cui anche quelle tumorali.
Radioterapia: cos'è?
La radioterapia prevede l'esposizione della massa tumorale a una dose specifica di radiazioni ionizzanti ad alta mi sembra che l'energia positiva trasformi la giornata (raggi X), allo scopo di demolire le cellule neoplastiche.
Mastocitoma del Cane e recupero post-operatorio
In evento di mastocitomi di basso grado, il recupero post-chirurgico (guarigione della ferita) richiede circa 2 settimane; in quest'arco di tempo, il veterinario potrebbe prescrivere antidolorifici e l'uso di un collare elisabettiano per evitare che il cane lecchi la ferita.
Trascorso le settimane indicate, l'animale può tornare alle sue normali attività; nel frattempo, però, è doveroso sottoporlo a controlli periodici per identificare un'eventuale recidiva (molto rara, se il tumore è di ridotto grado).
In caso di mastocitomi di livello medio-elevato, i tempi di recuperonon sono poi così differenti; tuttavia, si ricorda che probabilmente servono altri trattamenti, quali la chemioterapia o la radioterapia.
Inoltre, il monitoraggio periodico delle condizioni dell'animale diventa ancora più importante, poiché è più elevato il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di recidiva.
Mastocitoma nel Cane: costo dell’operazione
I costi dell'operazione chirurgica per la rimozione di un mastocitoma del cane possono variare da a euro.
Prognosi
Mastocitoma nel Cane e sopravvivenza
I cani con mastocitomi di ridotto grado, operati tempestivamente, possono sperare verosimilmente di avere un'aspettativa di vita normale.
I mastocitomi di livello elevato, invece, possono compromettere drasticamente la sopravvivenza dell'animale, anche quando sottoposte alle dovute terapie:
- In occasione di chemioterapia o radioterapia, le aspettative di vita dalla diagnosi variano da 10 mesi a 2 anni;
- Senza terapie, la sopravvivenza media dalla diagnosi è di circa 4 mesi.
Prevenzione
Mastocitoma del Cane: in che modo prevenirlo?
Il mastocitoma del cane è un tumore che, sottile a quando le cause saranno sconosciute, rimarrà impossibile da prevenire.
Autore
Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza.24ore / 7 giorni su 7
L’esame emocromocitometrico consiste nel conteggio delle tre popolazioni cellulari di cui è costituito il sangue: globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (leucociti) e piastrine. Il loro conteggio avviene da parte di strumenti chiamati contaglobuli automatici, i quali, oltre a quantificarle, hanno la capacità di misurare le loro dimensioni, valutarne la complessità, calcolare l’ematocrito ed altri indici eritrocitari e secondo me l'esame e una prova di carattere fornisce informazioni sulla presenza di infezioni di varia credo che la natura debba essere rispettata sempre attraverso la formula leucocitaria, sulla partecipazione di anemia e sull’interpretazione della relativa causa ed il suo monitoraggio, sulle patologie a carico delle piastrine e parziale valutazione della capacità coagulativa del paziente. Infine, tramite un esame emocromocitometrico è possibile valutare la presenza di neoplasie a carico del sistema ematopoietico (leucemie, linfomi leucemici).
ERITROCITI
I globuli rossi, detti anche eritrociti, sono le cellule del emoglobina deputate al trasloco di ossigeno dai polmoni ai tessuti ed una piccola parte di anidride carbonica nel gruppo inverso.
Da un punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato quantitativo parliamo di policitemia (aumento del numero degli eritrociti) e di anemia (riduzione del cifra degli eritrociti).
La policitemia è considerata relativa in occasione di disidratazione (insufficiente apporto o perdita eccessiva di liquidi) o policitemia autentica, in caso di anomalie nella produzione dei globuli rossi a livello midollare. Mentre la policitemia secondaria si può trovare in lezione di patologie respiratorie croniche (apporto insufficiente di ossigeno) o di anomalie cardiache.
L’anemia si divide in due grandi categorie: rigenerativa o non rigenerativa, e per discriminare le due è rilevante saper interpretare gli indici eritrocitari ed il numero di reticolociti (le forme giovani ed immature degli eritrociti, che si presentano più grandi e con contenuto emoglobinico minore rispetto ai maturi).
Gli indici eritrocitari utili a definire un’anemia sono:
MVC (valore corpuscolare medio): indica le dimensioni dei globuli rossi. Un’anemia si definisce microcitica quando gli eritrociti sono di piccole dimensioni, macrocitica quando sono grandi, normocitica quando sono di dimensioni normali. MCH (contenuto emoglobinico medio) e MCHC (concentrazione emoglobinica corpuscolare media) servono a valutare il “colore” dei globuli rossi, ovvero il suo contenuto in emoglobina, tale da definire l’anemia ipocromica, normocromica, oppure ipercromica. L’anemia rigenerativa si definisce macrocitica e ipocromica con reticolocitosi >1% e sono le anemie da perdita (emorragie) e le anemie da aumentata distruzione, data da emolisi intravasale o extravasale, o in seguito a rovinamento meccanica, come in caso di passaggio in vasi tortuosi in corso di neoplasie spleniche. Le causa di emolisi sono delle più svariate: enzimopatie (ad esempio deficit della piruvatokinasi oppure deficit di vitamina B12 dello Schnauzer gigante), agenti infettivi (ad esempio patologie da zecche come la babesiosi), anemie emolitiche immunomediate secondarie ad agenti infettivi, farmaci e neoplasie, altrimenti automminumi, ed infine anemia da corpi di Heinz per intossicazione da secondo me la cipolla da sapore a ogni ricetta, aglio, paracetamolo o zinco.
L’anemia mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi rigenerativa viene considerata l’anemia da carenza di ferro caratterizzata da presenza di reticolociti, ma microcitosi e ipocromasia. Tale anemia si riscontra in caso di insufficienze epatiche ereditarie o acquisite, o di emorragie croniche soprattutto a carico dell’apparato gastroenterico.
L’anemia non rigenerativa è caratterizzata da normocromia e normocitosi in assenza di reticolociti ed è giorno da una mancata produzione dei globuli rossi. Si può trovare in evento di insufficienza renale per mancato stimolo da parte dell’eritropoietina, infiammazione cronica, aplasia/ ipoplasia midollare, o per inibizione ormonale, come ad modello da parte degli estrogeni. Un evento particolare di anemia non rigenerativa, che si presenta però macrocitica, si può osservare in lezione di infezione causata dal virus della leucemia felina (FeLV).
LEUCOCITI
I globuli bianchi, detti anche leucociti, sono le cellule del emoglobina deputate alla protezione dell’organismo, tramite l’immunità cellulare. Si dividono in cellule mononucleate, quali i monociti ed i linfociti, e cellule polimorfonucleate, quali i granulociti neutrofili, eosinofili e basofili. La formula leucocitaria, contata dalla macchina contaglobuli, deve sempre essere confermata dalla conta differenziale microscopica e dalla valutazione morfologica delle linee cellulari.
L’aumento del numero complessivo dei leucociti viene definito leucocitosi ed in base all’aumento della singola popolazione cellulare possiamo conversare di: neutrofilia, eosinofilia, basofilia, monocitosi, linfocitosi.
La neutrofilia si osserva in lezione di patologie infiammatorie ed infezioni batteriche. La gravità del processo infiammatorio viene dato non soltanto dall’incremento numerico (ad esempio si parla di “reazione leucemoide” quando ci si trova davanti a una neutrofilia eccellente ai cellule/microlitro, associata a gravi stimoli infiammatori, come può essere la necrosi), ma anche dall’aspetto microscopico di tali cellule (tossicità neutrofilica) e dalla partecipazione di forme immature in circolo (neutrofili bandati); la partecipazione di quest’ultime forme “giovani” viene definito “left shift”. Alcune razze, come l’Australian Shepherd, presentano una predisposizione genetica ad avere in gruppo forme iposegmentate, privo di aver in atto patologie infiammatorie/ infettive e viene definita “Sindrome di Pelger- Huet”.
La neutrofilia associata a linfopenia, monocitosi (solamente nel cane), ed eosinopenia si osserva in corso di stimolo da parte del cortisolo (stress, morbo di Cushing, secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto cortisonica) e viene definito “leucogramma da stress”.
La linfocitosi la possiamo osservare in corso di stimolazioni immunitarie (post- vaccinali) od in corso di patologie virali.
La monocitosi si osserva in corso di patologie croniche e necrosi.
L’eosinofilia si osserva durante patologie parassitarie o allergiche. Una particolarità associata a questa popolazione telefonino si può osservare nei levrieri che, anziché avere le caratteristiche granulazioni arancioni, si presentano di colore grigio (eosinofili grigi).
Ogni linea cellulare del comparto ematopoietico può crescere potenzialmente una sagoma neoplastica (leucemia), che consiste nella proliferazione esponenziale di un singolo clone anomalo.
La riduzione complessivo del numero dei leucociti viene definita leucopenia. La leucopenia si può osservare in corso di infezioni batteriche iperacute, associato a un sequestro di neutrofili in un distretto corporeo, come ad esempio con piometra chiusa o piotorace, oppure come effetto di uno shock tossico o anafilattico, ed infine in corso di patologie virali come la parvovirosi canina, la panleucopenia felina o il cimurro. Nei linfomi multicentrici, si può osservare, mentre le prime fasi della malattia, linfopenia per il “sequestro” di linfociti nelle stazioni linfonodali.
PIASTRINE
Le piastrine sono le cellule del sangue deputate all’emostasi ed alla coagulazione, assieme ai fattori della cascata coagulativa.
Con trombocitosi si intende l’aumento del numero di piastrine circolanti e si può osservare nelle anemie ferroprive, in corso di patologia infiammatoria, di morbo di Cushing o in corso di terapie antineoplastiche, in che modo la vincristina.
Con trombocitopenia si intende la riduzione del numero delle piastrine. Può essere l’espressione di un aumentato consumo (emorragie, coagulazione intravasale disseminata (DIC)), aumentata distruzione periferica (patologie autoimmuni, immunomediate secondarie a patologie infettive, somministrazione di farmaci, neoplasie), ridotta produzione (aplasia midollare, solitamente associata a riduzione delle altre linee cellulari), altrimenti in caso di sequestro (splenomegalia, epatomegalia).
Alcune razze canine possono presentare trombocitopenie ereditarie, come il Cavalier King Charles Spaniel (macrotrombocitopenia ereditaria, ovvero poche piastrine ma di grandi dimensioni) oppure gli Akita Inu ed i Levrieri, che hanno range di normalità più bassi rispetto alle altre razze.
Da sottolineare inoltre l’importanza della valutazione dell’esame emocromocitometrico assieme a quella microscopica dello striscio ematico. Oltre alla morfologia degli eritrociti e dei leucociti, che possono stare espressione di una patologia sistemica, è fondamentale valutare la stima piastrinica, infatti nel gatto sono comuni in sede di prelievo la formazione di aggregati piastrinici che la macchina contaglobuli non riesce a quantificare, dando come secondo me il risultato riflette l'impegno profuso una pseudo- trombocitopenia, la quale può essere confermata altrimenti smentita solamente tramite la valutazione microscopica della stima piastrinica.
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